Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

giovedì 30 ottobre 2008

L' Arco e la Piazza



Piazza Mokarta, in gergo la Porta Matta, insieme all’Arco Normanno, è la memoria di un tempo ancora recente, della Mazara che fu: colta, giovane, dinamica. E’ stata la nostra piazza con il Bar Sardo e i suoi tavolini, dove trascorrere le ore nel chiacchiericcio più o meno serio,come potevano essere i discorsi dei ragazzi di quaranta anni fa. E’stata la piazza in cui ci si dava appuntamento, luogo di inizio e fine delle discussioni politiche,dei comizi elettorali,luogo di scontri ideologici ,di confronti intensi ma civili. Nella stessa Piazza Mokarta noi maturandi abbiamo aspettato notizie della traccia della prova di disegno in programma l’indomani mattina. Testo che puntualmente è trapelato verso la mezzanotte,sotto forma di indiscrezioni discrete, nonostante i benevoli sfottò e lo scetticismo dei nostri professori,sull'attendibilità della notizia arrivata, anch'essi seduti con noi attorno ai tavolini del bar. ” Il candidato doveva rappresentare graficamente un esempio di stile dorico e descriverne le caratteristiche”. L’indomani,colonna dorica fu. Piazza Mokarta ha rappresentato per decenni il cuore pulsante di una Mazara semplice, intellettualmente stimolante. E’ stata la nostra agorà , luogo di incontro e scontro ideologico tra studenti, studenti e professori, tra politici e non politici; ricordo le calde serate estive a commentare la fine della Primavera di Praga: era l’Agosto del 1968. Rimane ancora nella memoria il forum spontaneo,dopo la mezzanotte, alla fine della proiezione del film “ GOTT MIT UNS “(1970). Da una parte Rolando Certa (PSIUP), il nostro prof. Vito Bianco ( PCI), l’avv. Nino Marino ( DC), dall’altra noi, giovani studenti, e alcuni esponenti dell’allora MSI, l’avv. Giammarinaro, l’avv. Arena, Nenè Gagliano, Giovanni Fiocca. Un gruppo composito di giovani e meno giovani, politicamente divisi e apertamente schierati a favore della tesi militarista o di quella antimilitarista proposte in maniera cruda dal film di Montalto. Qualche anno dopo, era il 1973, altro colpo di stato, questa volta nel Cile del presidente Allende, da parte dei militari guidati dal gen. Pinochet. Ancora interventi appassionati, scambi di vedute tra noi, filo americani, e quelli di sinistra:tra questi ultimi ricordo il giovane socialista Nicola Cristaldi. L’Arco Normanno, testimone compiacente, ci osservava, silenzioso,con la sua imponente presenza. Altri tempi,anche se sono trascorsi appena quaranta anni. L’Arco e la sua piazza rimangono ancora l’osservatorio privilegiato della città, dalla cui finestra è possibile scrutare il Mediterraneo, con le sue sponde, viste dall’occhio del satellite, sempre più vicine, contigue, separate da una sottile pozzanghera di acqua salata. La Piazza e l' Arco costituiscono il limes euro-mediterraneo, la porta dell’accoglienza e dell’integrazione, il crocevia di cristiani e di musulmani, atipico caravanserraglio dell’era globale, il palcoscenico delle speranze mancate, delle promesse non mantenute, l’epilogo del passato e l’incipit del futuro.

LT


lunedì 27 ottobre 2008

Presentazione

Perché un blog?
In un momento in cui una coltre di densa opacità avvolge l’economia globalizzata, fondata sulla finanza senza capitali, e la sua devastante e cinica assenza di principi etici, attraverso l’immissione sul mercato di bolle infette, spazza via i risparmi dei ceti più deboli, e ne distrugge l’economia sana,reale e produttiva, le scelte politiche, finalizzate a contrastarle, non appaiono più etiche delle prime, se non sono seguite da una politica che non si chieda, in modo imperativo, “del perché Chi doveva controllare non ha controllato e Chi doveva intervenire non è intervenuto.” E il nostro microcosmo provinciale sembra non accorgersi del sopraggiungere degli eventi, avendo l’indifferenza e la rassegnazione preso il dominio assoluto sulle coscienze della collettività. Nel momento in cui la cultura dell’apparire sembra essere il vero senso della vita, e ciascuno di noi viene depauperato delle speranze, e il frutto del proprio lavoro sembra essere stato inutile e fastidioso, allora il blog diventa espressione di democrazia,di incontro scontro,di rianimazione delle coscienze, di rivitalizzazione del pensiero e di contrapposizione alla mass-medializzazione del comportamento omologato come G. Orwell descrive in “ 1984 “. Questo blog non vuole rappresentare un diario personale, né avere una precisa collocazione politica; attraverso di esso si vuole semplicemente rappresentare un luogo di riflessione , di stimolo e di confronto sulle questioni che interessano la città ma non solo essa, e su temi che attengono alla coscienza della collettività o della persona; vuole anche essere un luogo in cui si possa fuggire dalla pesantezza della vita quotidiana,dove si possa anche sorridere. E’ anche un blog di cultura, perchè tutto ciò che facciamo,leggiamo e scriviamo è cultura.Almeno fino ad oggi!

L.T