Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

giovedì 30 aprile 2009

martedì 28 aprile 2009

L'investitura


Battesimo politico della neo candidata a sindaco di Mazara Dott.ssa Vinnuccia Di Giovanni accompagnata dai suoi padrini politici, Massimo Russo, Pino Giammarinaro, Vincenzino Culicchia, Vito Torrente, Giovanni Palermo.

venerdì 24 aprile 2009

G 8


Proteste da tutto il mondo culturale per la volontà del premier di trasferire il GIOTTO in Abruzzo. Berlusconi questa volta non smentisce.

lunedì 20 aprile 2009

Mamma li turchi!


Non è interessante sapere leggere o scrivere .L’importante è sapere risolvere i problemi. Per leggere 300 libri bisogna avere 7 lauree, e quindi un semplice ragioniere di cantina anche se non ha letto libri, sa amministrare una cantina che può avere anche trenta operai, e quindi è più capace perché sa fare .Scilla non è solo, ha con se dodici apostoli, noi siamo con Scilla; lo stesso Dio ha scelto con se dodici apostoli….Il popolo deve mandare al governo la classe giovane che siamo noi. Non importa avere letto libri o sapere scrivere. Noi siamo con il popolo, parliamo con i pittori, i manovali, i muratori, con il vero popolo….”

Mamma, li Turchi!

Simili amenità lessicali non sono il frutto di un momento di relax comico fantasioso dell’autore del blog. Esse rappresentano una sintesi incompleta e frammentaria di una lunga intervista ad uno dei maggiori sponsor dell’on. Scilla, il consigliere comunale Pietro Marino andata in onda sull’emittente locale Tele8 venerdì 17 Aprile. Il personaggio mi ricorda l’aforisma: “Quando sento qualcuno parlare di Cultura la mano mi corre al revolver”( Hermann Goering)

Questi dovrebbero governare la città per i prossimi dieci anni? Sono sempre più convinto che uomini privi di cultura non possono guidare una comunità senza provocare una catastrofe. E’ a causa di questi uomini che la storia umana diventa sempre di più un duello tra la cultura e la catastrofe.




venerdì 17 aprile 2009

Un forte segnale politico


Un forte segnale politico

Un parterre zeppo di politici, autorità e portaborse seguiti con zelo dagli addetti dello staff organizzativo, un nugolo di forze dell’ordine in divisa ma soprattutto in borghese lungo i corridoi del cine teatro che vigilavano ogni movimento, una folla straripante che occupava ogni ordine di posti, nessuna scolaresca presente, i ragazzi erano tutti regolarmente a scuola, e questo smentiva il malizioso commento intriso di livore fatto da qualche commentatore di una televisione locale. Molta gente, simpatizzanti e curiosi, uomini di cultura e professionisti, imprenditori e lavoratori, ma soprattutto molte donne. Nessuna bandiera di partito, nessun inno nazionale, ma semplicemente un tenue sottofondo musicale in attesa dell’arrivo degli ospiti. Il palco era sontuoso nella sua sobrietà, un patchwork di foto raffiguranti le bellezze architettoniche di Mazara, un collage dei monumenti più significativi, fatto di particolari che ne risaltavano gli stili, la storia, l’architettura, l’armonia urbanistica ma soprattutto la cultura. Un caleidoscopio di immagini che facevano vedere quanto l’appellativo “ INCLITA URBS “non fosse solo una definizione poetica ma una realtà che i mazaresi avevano dimenticato di apprezzare ed amare. “ Di questa Città io amo ogni cosa, ogni angolo, ogni pietra” ebbe a dire un lontano giorno durante un suo intervento da consigliere comunale un giovane Nicola Cristaldi. Come esprimere questo amore per la cultura della propria terra, del proprio paese, della propria gente se non con la rappresentazione visiva? Cantare le bellezze e la storia della propria città con le immagini come i cantastorie . Un evento politico di enorme portata mascherato da evento culturale. Bisognava dare un segnale politico forte, univoco, inequivocabile, chiaro, frastornante ma nello stesso tempo intelligente, discreto,elegante, formalmente rispettoso, lontano dalla canea chiassosa. Lo stile si nota dai segnali, dai comportamenti, dalle note di colore, dal portamento, dai toni della voce, dall’uso delle parole. “C’è un tempo per seminare, c’è un tempo per raccogliere” è scritto nel Qohèlet (Ecclesiaste). La gente apprezza la ventata di bon ton. La regia è curata nei minimi particolari, niente viene lasciato improvvisato. Quando il Presidente della Camera dei Deputati sale sul palco, viene lasciato volutamente solo tra un tripudio di applausi sinceri. L’applauso non è formale, non è di parte, esso è convinto, rappresenta la manifestazione di affetto della gente verso le Istituzioni, nei confronti di un personaggio pubblico che ha rappresentato una svolta in termini qualitativi della politica italiota, una ovazione duratura che lega in un affettuoso abbraccio Fini e questa gente stanca di essere delusa, che per tanto, troppo tempo è stata vilipesa, umiliata, tradita da una politica mediocre. Può piacere o meno, ma il Presidente della camera dei deputati è il simbolo del cambiamento storico culturale, il personaggio più interessante dello scenario politico nazionale dell’ultimo decennio, e lo dimostra il suo intervento di alto profilo, una “ Lectio Magistrale” su quello che è il tradimento in politica che ricorda molto Norberto Bobbio nel suo scritto “ Il futuro della democrazia” distinguendo tra rappresentanza politica e rappresentanza degli interessi, tra eletto soggetto a un mandato vincolato ed eletto che nella sua qualità di rappresentante di tutta la nazione non era più soggetto a mandato vincolante. Il tema della rappresentanza politica è stato motivo di dibattito acceso e colto già nell’Assemblea Costituente francese del 1791, che sanciva il divieto del mandato imperativo. Una lezione che spazia da Bobbio a Popper a Hegel senza mai citarli. Non poteva mancare un richiamo all’integrazione culturale, alla convivenza e all’accoglienza, al rispetto della persona e dell’identità tra immigrati e popolazione indigena, elogiando le qualità di tolleranza e di rispetto dell’intera gente mazarese. Una lezione, quella di Fini, seguita con silenziosa attenzione da tutta la platea. Interventi di cortesia gli altri,testimonianza di affetto e di comunanza politica quella del presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana On. Francesco Cascio e della parlamentare marocchina On. Souad Sbai. Lo stesso Nicola Cristaldi ha voluto ritagliarsi uno spazio limitato sulla scena preferendo lasciare tutti i riflettori puntati sull’illustre ospite. Un gesto di correttezza non solo formale ma di grande cortesia politica. L’autore del pamphlet “I Traditori “ ha voluto leggere solo una paginetta del capitolo “ Traditori per vocazione”. Ogni riferimento a persone o cose non erano puramente casuali. Si coglieva nel pubblico un silenzioso solluchero. La gente ha apprezzato il garbo e i toni, e alla fine della manifestazione se ne usciva contenta e in ordine dal teatro.” La classe è classe, non è brodu di ciciri” ripeteva spesso mia nonna.




mercoledì 15 aprile 2009

Censurato Anno Zero



Era nell'aria. Dopo le polemiche sorte a seguito della trasmissione Anno Zero, Michele Santoro ha dovuto subire un richiamo molto forte che sa di censura, mentre Vauro è stato letteralmente espulso dalla trasmissione per una sua vignetta giudicata irriguardosa ed offensiva.



martedì 14 aprile 2009

Sequestro Buccaneer

Il rimorchiatore italiano Buccaneer sequestrato da pirati sabato mattina nel Golfo di Aden e' all'ancora al largo della Somalia. La nave e' ferma in un'area tra il Puntland ed il Somaliland, nord della Somalia, nei pressi di una localita' di nome Las Qoray.

I satelliti vedono il Buccaneer, alla fonda al largo del villaggio di Lasqorey, nella provincia somala del Puntland costa di Pirati e malaffare. Dell’equipaggio, dieci marinai italiani e sei stranieri, nulla si sa. L’agenzia France Presse riporta la dichiarazione di un portavoce dei sequestratori: «La nave italiana ha più di dieci pirati a bordo ed è scortata da tre battelli veloci».Grande attesa a Mazara del Vallo per le sorti del marinaio cinquantenne Pasquale Mulone, uno fra i dieci italiani sequestrati dai pirati nel Golfo di Aden, a bordo del rimorchiatore Buccaneer. Pasquale Mulone è iscritto negli elenchi della Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo.

Il presidente della Provincia di Trapani,On. Mimmo Turano ha dato mandato all’Assessore Provinciale, Nicola Lisma di sollecitare l’Unità di Crisi della Farnesina al fine di intervenire presso le autorità competenti nel tentativo di assicurare al più presto il ritorno a casa del marinaio, Pasquale Mulone insieme a tutti gli altri uomini dell’equipaggio. L’Assessore Lisma, cosi come concordato con il Presidente Turano, rimane in continuo contatto con la Farnesina




lunedì 6 aprile 2009

Scilla Day


Una investitura mancata

Doveva essere l’inizio dello Scilla Day, la consacrazione dell’astro nascente della politica mazarese; la meravigliosa macchina da guerra messa su dalla Giulia Lilibetana e dall’Ulisse armatore mostrava tutta la sua possenza; una claque rumorosa e gioiosa diretta da un sottofondo musicale invadente ne scandiva i tempi per gli applausi. Un parterre di politici locali, consiglieri provinciali mazaresi, marsalesi, campobellesi costituivano le truppe cammellate fedeli ai due deputati regionali Scilla e Adamo. Moltissimi simpatizzanti, molti i curiosi. Ci si aspettava fantasmagorici giochi d’artificio, l’attenzione era rivolta tutta verso il palcoscenico del teatro in linea con lo stile pomposo da convention bianco-azzurra. Ai piedi del simbolo del PDL un lungo tavolo con i cartellini segnaposti in bell’evidenza che indicavano gli altisonanti nomi dei relatori. Un tavolo drammaticamente vuoto. Che si stesse per svolgere un dramma politico lo si coglieva dai volti pallidi del narcisistico moderatore e del candidato sindaco. Le loro espressioni di rabbia non riuscivano a mascherare la delusione e la stizza accompagnate spesso da un frasario intriso di livore: le parole complotto, ricatto, attentato, echeggiavano nella sala attonita e inizialmente frastornata. Via via che venivano comunicate le defaillance dei politici nazionali svaniva poco alla volta la grande illusione. Facevano sapere di non potere intervenire il sen. Gasparri, il sen, Stancanelli, l’on Briguglio, e poi, tra la sorpresa generale la promotrice della convention, l’on. Giulia Adamo, la quale in una missiva fatta leggere da una sua amazzone marsalese, si scusava di non potere intervenire per motivi familiari ma che il suo apporto alla causa comune restava inalterato. A consolare il pianto di rabbia frammisto alla commozione del giovane deputato mazarese la presenza dell’assessore regionale alla formazione, on. Incardona accompagnato da qualche altro deputato regionale del PDL di scarso rilievo politico. Lo stesso Incardona, faceva rilevare nel suo intervento conclusivo che la sua presenza era dovuta solo perché si aspettava un target della manifestazione di significato diverso e non di investitura politica alla candidatura di Scilla. Un colpo da k.o che non veniva recepito dal destinatario, il quale, al contrario, ne travisava il significato come uno sprone ad andare avanti per la strada intrapresa in modo irrimediabilmente irreversibile. E’ stata una festa con un festeggiato iracondo, che ha dovuto incassare in maniera scomposta la sconfitta dell’improvvisazione dinanzi al primato della politica, che ha delle regole da rispettare e dei passaggi obbligati da seguire.

Il segnale che ci arriva dai vertici del PdL è decisamente forte”. Questo quanto aveva dichiarato l’On. Toni Scilla alla vigilia della manifestazione. “In un momento di particolare criticità e a pochi giorni dalla nascita del grande partito, leggo tra le righe un messaggio positivo: la politica è vicina al cittadino. La presenza, tra gli altri del senatore Maurizio Gasparri, ci lascia chiaramente intendere che esiste una forte sinergia all’interno del PdL, sinergia che si traduce concretamente in necessità di guardare al nostro territorio con grande attenzione, monitorando i reali bisogni di una comunità che oggi più che mai ha il diritto di essere supportata dalle istituzioni. Questo è il momento di fornire risposte e creare le condizioni per assicurare migliore vivibilità e dignità a tutti”. Il segnale che è arrivato dal PDL è stato decisamente troppo forte. Due candidati sindaci appartenenti allo stesso PDL sono troppi. Lo hanno capito tutti. Solo i sordi, i ciechi e gli stupidi non lo vogliono capire.