Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

martedì 21 luglio 2009

Dalle parole ai fatti



Il problema sicurezza emerge ogni qual volta succede qualcosa di eclatante, che colpisce direttamente i nostri affetti, che scuote violentemente le nostre coscienze assopite; è allora che ci accorgiamo di una realtà apparentemente ignorata e che abbiamo fatto di tutto per minimizzare. Non è soltanto il fenomeno della droga, peraltro molto sottovalutato, che ci deve allarmare, bensì la condizione di disagio dei ragazzi, da noi non percepita, che li porta alla ricerca di una condizione di sballo attraverso il consumo di alcolici. Ci si può avvedere di ciò che succede nei locali maggiormente fraquentati dalla “movida notturna” e soprattutto nei pressi di una nota discoteca estiva alla periferia della città, il cui nome di per se è un invito allo sballo. E’ allarmante, alle due del mattino, vedere ragazzi e ragazze sedicenni e forse meno, scendere dalle macchine già “avvinazzati” tracannare bottiglie di vino acquistato sfuso e forse ad alta gradazione alcolica, bottiglie di birra, di vodka o misture alcoliche di vario genere, e avviarsi in direzione della discoteca. Potrebbero essere i nostri figli o i nostri nipoti, poco importa, sono ragazzi che per divertirsi, per trascorrere una serata in allegria, trovano propedeutico al divertimento il pre sballo. Perchè meravigliarsi delle stragi del sabato sera quando si sa che il sistema psico motorio degli adolescenti, non solo di loro, esce sconquassato dall’eccessivo abuso di sostanze alcoliche, soprattutto se contemporaneamente accompagnato da ore di musica il cui volume supera di gran lunga la soglia di decibel normalmente sopportabile? Fa rabbia vedere alle cinque di mattina ragazzi e ragazze uscire sbronzi dalla discoteca, sproloquiare attraverso un linguaggio scurrile a confronto del quale quello dei postriboli è per fanciulle educande,e infine rimettersi alla guida della macchina o della moto, senza che nei pressi si noti la presenza di forze dell’ordine che ne possano controllare le condizioni psico fisiche idonee alla guida. Fa rabbia che nonostante le continue proteste di cittadini che chiedono il rispetto delle normative vigenti sugli orari di apertura e di chiusura, sulla regolamentazione del traffico, sul controllo del volume della musica attraverso la taratura delle sorgenti sonore, nessuna attività ispettiva venga effettuata da chi ha competenza in materia. Il divieto di vendere e servire alcolici ai minori di 18 anni si rende improcrastinabile. Non bastano sermoncini ipocriti, inutili dal punto di vista pedagogico, se non sono seguiti da fatti. Alcuni sindaci hanno iniziato una campagna di dissuasione all’eccessivo e incontrollato consumo di alcool, attraverso ordinanze molto restrittive. Plaudiamo all’iniziativa, auspichiamo che anche nella nostra città vengano prese decisioni altrettanto forti per il ripristino delle regole e per la salvaguardia della salute dei giovani dal pericolo dell’alcolismo. Sarebbe un atto poco responsabile rinviare o disattendere la soluzione del problema.


mercoledì 15 luglio 2009

" Pacta Sunt Servanda "

“Pacta sunt servanda” La parola è parola. Non occorre un documento scritto, basta una stretta di mano. La simbologia della stretta di mano tra uomini equivale a cementare un patto d’onore. Di solito in politica i patti d’onore valgono come il due di spade con briscola denari, ovvero nulla. Paradigmatico quel che è accaduto in Sicilia tra Lombardo e Cuffaro. Ma Mazara non è la Sicilia, da queste parti la parola è sostanza, e come tale va rispettata, nonostante tutto. Nonostante non esistessero più le condizioni e le finalità politiche che tali accordi si prefiggevano, nonostante un responso elettorale che ha bocciato tali inciuci, nonostante le false riflessioni di autocritica da parte dei partiti usciti sonoramente sconfitti dall’elezione di Cristaldi a Sindaco della città, nonostante le dichiarazioni di “ mea culpa” del presidente della Regione On. Raffaele Lombardo, nonostante la perdita della faccia, in senso politico, dell’assessore Massimo Russo, nonostante tutto ciò:“Pacta sunt servanda” Si può perdere tutto tranne l’onore. Una attenta analisi degli interventi fatti nel consiglio comunale dimostra che l’acredine, il livore, l’ipocrisia, gli intrecci poco chiari tra partiti e uomini di partito che hanno caratterizzato la campagna elettorale appena trascorsa rimangono nella loro interezza assai inquietanti. Che valore e che significato dare alla dichiarazione dell’ex presidente del consiglio, PD, quando afferma:”Guai se il presidente del consiglio dimostra una forte appartenenza politica magari in contrasto con l’amministrazione”. Ci si aspetta da costui comportamenti consequenziali e coerenti con quanto affermato:invece “Pacta sunt servanda”. Che dire dell’autocritica che viene dal capogruppo del PD il quale afferma:” Abbiamo pagato il prezzo di non avere saputo proporre una candidatura interna al nostro partito. Le coalizioni non si improvvisano, le alleanze non si fondano sui numeri ma sulla chiarezza delle proposte politiche. Abbiamo abbracciato un progetto politico estraneo alla nostra realtà e alle nostre tradizioni ma che il nostro elettorato non ha condiviso”. Parla di scarsa chiarezza di proposte politiche,potremmo definire tutto ciò accordi ombrosi? Amare riflessioni o ipocrite frasi di circostanza per mascherare un progetto qualunquista ai limiti dell’eversione? Se lo scopo era buttare ancora fango su questa Città, il PD si è fatto carico di essere il capofila di tale strategia, attenendosi, pur in mancanza di motivazioni politiche logiche, al patto d’onore sottoscritto. E sono riusciti a mortificare la volontà popolare eleggendo a presidente del massimo consesso politico della Città una persona che rappresenta al meglio il peggio della politica, in termini di rispetto delle istituzioni, di rispetto della dignità della persona, in termini di preparazione culturale, in termini di equilibrio comportamentale, in termini di positività di pensiero, in termini di terziarità. Con questa elezione il Consiglio comunale ne esce umiliato in tutte le sue componenti, escono umiliate le istituzioni ma soprattutto ne esce umiliata l’intera città. Esce umiliato il PD, che ancora una volta si dimostra privo di identità e di cultura di governo, irrispettoso dei valori fondamentali che stanno alla base della democrazia, incapace di lasciare una porta aperta per riparare agli errori commessi. Chi se ne frega:“ Pacta sunt servanda”.

martedì 7 luglio 2009

Monsignor Crociata contro Berlusconi




Mariano Crociata: "Libertinaggio non è affare privato. Comportamenti gai e irresponsabili, gravi soprattutto quando coinvolgono minori "

Lo sfoggio di un "libertinaggio gaio e irresponsabile" a cui oggi si assiste, non deve far pensare che "non ci sia gravità di comportamenti o che si tratti di affari privati, soprattutto quando sono implicati minori": lo ha detto il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, monsignor Mariano Crociata, in una omelia pronunciata a Le Ferriere di Latina in occasione di una celebrazione in memoria di Santa Maria Goretti. "Assistiamo lamenta il segretario della Cei ad un disprezzo esibito nei confronti di tutto ciò che dice pudore, sobrietà, autocontrollo e allo sfoggio di un libertinaggio gaio e irresponsabile che invera la parola lussuria salvo poi, alla prima occasione, servirsi del richiamo alla moralità, prima tanto dileggiata a parole e con i fatti, per altri scopi, di tipo politico, economico o di altro genere. "Secondo monsignor Crociata, con un riferimento che appare in tutta evidenza diretto alle polemiche degli ultimi mesi che hanno coinvolto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, "nessuno deve pensare che in questo campo non ci sia gravità di comportamenti o che si tratti di affari privati; soprattutto quando sono implicati minori, cosa la cui gravità grida vendetta al cospetto di Dio. Dobbiamo interrogarci tutti sul danno causato e sulle conseguenze prodotte dall'aver tolto l'innocenza a intere nuove generazioni. E innocenza vuol dire diritto a entrare nella vita con la gradualità che la maturazione umana verso una vita buona richiede senza dover subire e conoscere anzitempo la malizia e la malvagità. Per questa via osserva il presule non c'è liberazione, come da qualcuno si va blaterando, ma solo schiavizzazione da cui diventa ancora più difficile emanciparsi. In proposito, mons. Crociata ha citato anche quanto detto di recente dal presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco:“Le responsabilità sono di ciascuno ma conosciamo l'influsso che la cultura diffusa, gli stili di vita, i comportamenti conclamati hanno sul modo di pensare e di agire di tutti, in particolare dei più giovani che hanno diritto di vedersi presentare ideali alti e nobili, come di vedere modelli di comportamento coerenti."

da Repubblica.it


mercoledì 1 luglio 2009

Concerto pianistico

Il giovane pianista mazarese Alessandro Marino chiude,domenica 5 Luglio, a Roma, la rassegna Vite Parallele:Maratona Haydn e Mendelssohn 1809 – 2009, eseguendo un concerto pianistico nella Sala Casella dei Giardini dell'Accademia Filarmonica Romana.