Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

mercoledì 29 dicembre 2010

Un bel regalo di Natale


Non sempre le notizie positive trovano quel risalto che meritano sugli organi di informazione, e ancor meno lo hanno se esse interessano la politica, uomini di governo, o a maggior ragione, se costoro sono siciliani. Eppure in un mondo in cui una casta  ingorda e nullafacente fa parlare di se per i suoi privilegi, considerati dall’opinione pubblica insopportabili e indecenti, fa impressione che vi sia un politico regionale, nel caso in questione si tratta dell’assessore regionale per le Infrastrutture e la mobilità Pier Carmelo Russo, che sceglie di rinunciare a una parte sostanziosa dell’indennità di cui gode. Ancor più se tale indennità viene finalizzata alla istituzione di una borsa di studio che servirà a finanziare un progetto di ricerca nel settore dei trapianti in collaborazione con il Centro Regionale Trapianti. La donazione destinata alla borsa di studio sarà di 20 mila euro circa. Con la parte restante dell’indennità non percepita, l’assessore Pier Carmelo Russo contribuirà alla realizzazione dei progetti di sostegno scolastico di Padre Cosimo Scordato all’Albergheria, noto quartiere popolare palermitano. Un bel regalo di Natale. Chissà se l’assessore Russo troverà degli epigoni politici capaci di rinunciare, anche in parte, alle loro indennità o ai loro ricchi vitalizi. La Sicilia si sa è terra generosa, ma i politici siciliani lo sono? Buon Anno!

venerdì 17 dicembre 2010

Salemi tra illusioni ed ebbrezza


Il sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi ha proposto al cantante Morgan di fare l’assessore alla Creatività, ai diritti Umani, alle Visioni e all’Ebbrezza. L’estroso artista ha naturalmente accettato. Per quanto riguarda le Visioni, Morgan farà in modo che  la Fata Morgana  compaia anche a Salemi. In più l’assessore all’ebbrezza allieterà i salemitani interpretando una versione sicula delle Mille bolle blù.

sabato 11 dicembre 2010

Cultura: la grande assente.


Scorrendo l’elenco del Calendario Regionale delle Manifestazioni Di Grande Richiamo Turistico: http://www.gds.it/fileadmin/gdsmedia/cronache/Elencolistaturismo2001.pdf
Mazara non figura, ancora una volta, tra le sedi scelte dalla Regione come mete di eventi significativi. Eppure, secondo il sindaco Cristaldi, il Settembre 2011 dovrebbe essere un mese epocale per il rilancio della sua Città come “Capitale del Mediterraneo del Multiculturalismo e del Multietnicismo ”. A questo ambizioso progetto sembrerebbe stia lavorando da oltre un anno il prof. Fouad Khaled Allam, esperto del sindaco. Una grave dimenticanza o una difficoltà di comunicazione linguistica tra l’intellettuale algerino e l’assessore regionale siciliano? Aspettiamo di saperne di più.

lunedì 6 dicembre 2010

AAAAA…..Assessoressa cercasi.



Anno nuovo, giunta nuova? Secondo indiscrezioni da fonti molto vicine al sindaco Cristaldi, il primo cittadino si appresterebbe a fare un maquillage di natura estetica alla sua giunta. Approfittando delle sempre più certe dimissioni dell’assessore Riccardo La Rosa, per motivi che riguardano esclusivamente la sua sfera privata, che nulla hanno a che vedere con gli insanabili dissapori politici con l’attuale vicesindaco, il sindaco di Mazara avrebbe chiesto, confidenzialmente, ai consiglieri del gruppo “ Liberi”, al quale fa riferimento l’assessore La Rosa, il nome di una donna che lo sostituisse. Siamo lieti che il primo cittadino abbia intenzione di prendere atto delle osservazioni fatte da tempo da questo blog, e in  attesa di una risposta da parte di Lisma & C, ci permettiamo di suggerire al sindaco un ulteriore atto di realismo politico: se rinnovo deve esserci, faccia sì che la presenza femminile sia molto più consistente, in modo tale che venga cancellata quell’impronta misogina che ha sin qui contraddistinto la giunta da Lui guidata. L’On. Cristaldi non dovrebbe avere difficoltà a trovare delle figure femminili di prestigio e in grado di dare una svolta nuova alla Sua amministrazione, soprattutto in termini di immagine, ce n’è tanto bisogno, di competenze e di relazioni politiche. Una ventata di freschezza è quello che desidera la Città. Soprattutto dopo l’ultimo consiglio comunale. E’ troppo chiederlo?

mercoledì 1 dicembre 2010

Il lungomare dei Monoliti


Dopo le giare del corso principale, le leggende piastrellate dei vicoli, la storia ceramichizzata nei cortili del centro storico, arrivano sul lungomare i monoliti. Non si tratta del celebre monolito nero  del film di Kubrik, “2001 Odissea nello spazio”, ma di due monumenti costituiti ciascuno da un blocco di marmo: uno dedicato  ai Caduti del mare, l’altro ai Caduti mazaresi durante il secondo conflitto mondiale. I due monumenti saranno inaugurati il 4 Dicembre alla presenza del sottosegretario di Stato con delega alla Difesa On. Giuseppe Cossiga.  Mazara, dopo anni di promesse non mantenute, salda il suo debito di riconoscenza alle vittime del mare con un monolito a forma di parallelepipedo, con un'ancora su una delle facce, stilizzate da onde e barche, posato su una base a tronco di piramide a gradoni. L’opera è stata ideata personalmente da Hajto, pseudonimo artistico del  sindaco Cristaldi, realizzata e donata a proprie spese alla città. Un  riconoscimento che la politica doveva alle vittime  di quello che rimane tuttora il settore trainante dell’economia cittadina.


L’altro monumento è in effetti un cippo marmoreo, essenziale e semplice, naturale e umile, senza fronzoli e pretese artistiche; la pietra appare così come si presenta appena estratta dalla cava, lacerata e decomposta nella faccia posteriore, così come lacerati e decomposti apparivano i corpi dei soldati caduti durante la seconda guerra mondiale e i cui nomi fanno da contorno al blocco marmifero. Nomi scritti sulle piastrelle dallo stesso Hajto. Quest’ultimo monumento sarà sicuramente oggetto di polemiche, avendo la città di Mazara un monumento al Milite Ignoto simboleggiante i caduti in tutte le guerre e allocato a qualche centinaio di metri, sullo stesso lungomare. Polemiche destinate forse ad enfatizzarsi per l’eccessiva differenza stilistica ed estetica che danno solennità al primo e modestia al secondo.



I due monoliti vanno a fare compagnia al cippo che l’amministrazione del sindaco Giovanni D’Alfio nel 1997 ha fatto collocare sull’ampia rotatoria dello stesso lungomare in ricordo dell’eroe libico Omar al Mukhtār. Tre monoliti nello stesso lungomare forse sono troppi. Che vi sia carenza creativa?

martedì 30 novembre 2010

Alessandro Marino incanta il pubblico di Messina

Grande successo del pianista Alessandro Marino al Palacultura Antonello di Messina dinanzi ad un foltissimo pubblico incantato dal virtuosismo del giovane artista mazarese

Davanti al competente e attento pubblico messinese convenuto al Palacultura Antonello il giovane musicista Alessandro Marino ha tenuto un interessante recital nell'ambito della stagione di concerti della Filarmonica Laudamo, eseguendo al pianoforte musiche di Alkan e Gottschalk.
Un programma assai impegnativo quello proposto dall'artista ventitreenne: le composizioni di Alkan sono difatti considerate tra le più difficili di tutto il repertorio pianistico, tanto che sono davvero pochi i pianisti in grado di fronteggiarle, in quanto ricche di passaggi tecnici di grande difficoltà e di accordi complessi, e richiedono un controllo assoluto dello strumento sfruttando tutte le risorse possibili del pianoforte. Marino, che coraggiosamente ha proposto la Grande Sonata op. 33 "Le 4 età", lo studio da concerto "Le chemin de fer" op.27 e la "Sinfonia per pianoforte solo" op. 39, è riuscito a padroneggiare queste difficili musiche dando prova di un'ottima tecnica e di competente cultura musicale, doti evidenziate anche nell'esecuzione degli altri due brani inseriti in programma, "Souvenir de Porto Rico. Marcia dei Gibaros" op. 31 e la "Grande fantasia trionfale sull'inno nazionale brasiliano" op. 69, entrambi di Louis Moreau Gottschalk, altro grande pianista virtuoso ottocentesco, che utilizzò nelle sue opere ritmi e temi della musica creola e latinoamericana. Anche nei fuori-programma (ben tre!) Alessandro Marino ha voluto evidenziare la sua propensione per il repertorio virtuosistico eseguendo una sua interpretazione di "Murder, she wrote" di John Addison (la sigla della nota serie televisiva "La signora in giallo"), seguita da un altro pezzo di Gottschalk, "Souvenirs d'Andalousie" op. 22, per terminare il concerto avvolgendo con fluttuanti moti sonori il rondò "Alla Turca" dalla sonata n. 11 K331 di Mozart nella reinterpretazione di Arcadi Volodos. I numerosi applausi degli spettatori in sala hanno sottolineato l'apprezzamento per le musiche eseguite e per la coinvolgente e scenografica interpretazione del brillante pianista.
Paolo Blundo
Messina

http://www.gazzettadelsud.it/NotiziaArchivio.aspx?art=159165&Edizione=27&A=20101128

sabato 20 novembre 2010

IEA: Presentazione del volume : SIRENE DI SICILIA





Sabato 27 novembre 2010, ore 17.30
Aula Magna - Seminario Vescovile – Mazara del Vallo

L’Istituto Euro Arabo
in collaborazione con:
Magenes Edizioni
col patrocinio di
Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana
Comune di Mazara del Vallo
Biblioteca del Seminario Vescovile
presenta il volume:

Sirene di Sicilia
edito dalla Magenes Editrice a cura di Ninni Ravazza

intervengono
Ninni Ravazza, giornalista e scrittore
Lina Novara, storico dell’arte
introduce e coordina
Antonino Cusumano
Nel corso della presentazione saranno proiettate, a cura di Lina Novara, immagini sul tema
Sirene, Tritoni, Nereidi nel mare dell’arte.
Di sirene si parlerà sabato 27 novembre alle ore 17.30 nell’Aula Magna del Seminario di Mazara del Vallo. L’Istituto Euro Arabo ha promosso la presentazione del volume Sirene di Sicilia, edito da Magenes a cura di Ninni Ravazza. Il libro raccoglie gli atti di un convegno tenutosi a San Vito lo Capo e illustra sotto diversi punti di vista la mitica figura delle Signore del canto, immagine femminile di straordinaria densità simbolica che per millenni ha affascinato scrittori, registi e artisti.
Tra i simboli che vengono da lontano e hanno attraversato i secoli, i mari e i cieli dell’oriente e dell’occidente, le sirene sono giunte fino a noi sotto un comune e permanente segno, quello fascinoso e perturbante della seduzione. Modelli di ineffabile bellezza, sono archetipi di una certa femminilità, della capacità metamorfica tutta femminile, ovvero del mito dell’eterno femminino. Creature di confine e di mediazione, le sirene incarnano nell’ambiguità e nella doppiezza del loro corpo le nostre ansietà unitamente alle speranze, le nostre paure non meno che i desideri più segreti. In forme e contesti diversi oggi sono ancora tra di noi, abitano i nostri sogni, ci distraggono e ci attraggono, ci tentano e ancora ci incantano.
Delle sirene e del loro potere seduttivo parleranno Ninni Ravazza, noto giornalista, scrittore e curatore del volume, Antonino Cusumano, autore della nota introduttiva e Lina Novara, storica dell’arte. Nel corso della presentazione saranno proiettate immagini sul tema delle Sirene nell’arte figurativa siciliana. 
Il volume Sirene di Sicilia contiene gli atti di un convegno tenutosi a San Vito lo Capo e illustra sotto diversi punti di vista la mitica figura delle Signore del canto che per millenni hanno affascinato scrittori, registi e artisti. Incarnazione delle nostre ansie, paure e speranze, astrazione della bellezza e dell’arcano femminile, le sirene sono ancora tra di noi, nuotano nel mare del nostro immaginario, volteggiano nel cielo dei nostri sogni, ci distraggono e ci attraggono, ci tentano e ancora ci incantano.
Ninni Ravazza, coordinatore e promotore del convegno, curatore del volume, è noto giornalista e subacqueo professionista. Presidente della Pro Loco di San Vito lo Capo, ha già pubblicato presso Magenes i seguenti volumi dedicati al mare: Corallari (2004); Diario di tonnara (2005); Il sale e il sangue (2007); Il mare e lo specchio (2009).
Lina Novara, già docente presso l’Istituto di Storia dell’Arte della Facoltà di Lettere dell’Università di Palermo, ha curato numerose mostre presso il Museo Regionale Pepoli di Trapani e ha collaborato alla redazione dei relativi cataloghi: L’arte del corallo in Sicilia (1986); Ori e rgenti di Sicilia (1989); Materiali preziosi dalla terra e dal mare (2003); La navigazione nel Mediterraneo (2005). È coautrice dei volumi Argenti in processione. I misteri di Trapani (1992), Argenti e ori trapanesi nel museo e nel territorio (2010). È attualmente presidente dell’Associazione Amici del Museo A. Pepoli. Casa editrice Magenes che ha sede a Milano è specializzata nella pubblicazione di opere dedicate al mare: i titoli del catalogo spaziano dalla narrativa alla manualistica, dalla storia della marineria agli studi sulla cultura del mare.

venerdì 19 novembre 2010

Concerto del Pianista Alessandro Marino a Messina




 


FILARMONICA LAUDAMO: DOMENICA 21  IL PIANISTA ALESSANDRO MARINO

Marino eseguirà opere di Alkan e Gottschalk.

Proseguono domenica 21 alle 18, con il giovanissimo pianista Alessandro Marino, gli appuntamenti della Filarmonica Laudamo, per la stagione 2010-2011, al Palacultura Antonello, spazio cittadino destinato alle attività artistiche dotato di un moderno Auditorium di 800 posti, concesso dall’Amministrazione Comunale alle associazioni musicali. Alessandro Marino si è aggiudicato la vittoria di importanti concorsi nazionali e internazionali, e in questo novembre è risultato vincitore assoluto della rassegna “Nuove Carriere 2010” promossa dal Cidim - Comitato Nazionale Italiano Musica in collaborazione con Roma Tre Orchestra. Singolare e di grande impegno tecnico-interpretativo il suo programma, incentrato su due protagonisti assoluti del virtuosimo romantico dell’800: il francese Charles-Valentin Alkan e il creolo Louis Moreau Gottschalk, detto - per il colore della sua pelle - lo “Chopin negro” o il “Liszt d’America”. La musica di entrambi è pressoché scomparsa dalle sale concertistiche, perché sono oggi pochi i “virtuosi” in grado di affrontare le loro scintillanti e monumentali creazioni. Alessandro Marino è tra questi. Il suo recital, con musiche tutte in prima esecuzione assoluta per Messina, rivelerà al pubblico un universo pianistico fatto di estri imprevedibili, scatti fantastici e mirabolanti tecnicismi.

giovedì 18 novembre 2010

“ TRADIMENTO “


Adesso la parola d’ordine è “tradimento “.  La dovranno gridare in ogni luogo, in ogni tempo , in ogni intervento, tutti i peones del berlusconismo, tutti i turiferari del pensiero unico, i coristi del “ meno male che Silvio c’è”, i cantori dei“ Salmi di Gloria del Signore di Arcore”, i Valvassori che come atto di proskynesis al Principe saranno ricompensati con l’investitura di una scranno al parlamento. Dovranno gridare che Fini è l’Angelo del male, colui che divide ciò che il “Sommo Bene “ ha unito. E qualcuno, a Mazara, dirà: “ Io avevo già scritto in proposito,( sul tradimento,) qualcosa”. Gli spunti per argomentare il tradimento sono stati segnati: non si disonora il Padre Padrone, non si sciopera nel partito azienda, non si ha diritto al richiamo alla propria storia ed alle proprie tradizioni, non si risponde con “ signornò, non si invoca la democrazia interna nel partito dell’amore. E’ tacciato di alto tradimento chiunque abbia l’ardire di chiedere che il parlamentare eletto sia legittimato da un voto in cui l’elettore esprima la sua preferenza e il suo rappresentante. E’ configurato atto di tradimento anche mostrare perplessità sugli stili di vita libertini di “ Colui che tutto puote e nulla deve”. E’, soprattutto, considerato alto tradimento chiedere che la Democrazia si fondi sulla libera scelta e il libero confronto.

venerdì 12 novembre 2010

Cristaldi – D’Alì – Una coppia al comando del PDL trapanese



"Oggi partiamo con la nomina dei coordinatori provinciali e comunali di un grande partito con una grande ambizione ed intuizione. Il Pdl finalmente si struttura e si organizza.”
Lo ha detto a Catania il co-coordinatore del Pdl in Sicilia Giuseppe Castiglione. Coordinatore provinciale di Trapani è l’On. Nicola Cristaldi, suo vice è il Sen.Tonino D'Alì.
Così l’On. Cristaldi diventa uno dei politici siciliani con più incarichi: deputato, sindaco e coordinatore politico provinciale. Forse troppi per poterli svolgere al meglio. Che abbia raggiunto il vertice della parabola? Intanto l’istituto Demopolis nell’ultimo sondaggio rileva che FLI, la nuova formazione del presidente della Camera On. Fini, raggiunge in Sicilia un consenso del 12%, sopra di 4 punti la media nazionale che sfiora l’ 8% . Questi dati, alla luce degli avvenimenti che indicano imminente la caduta del governo Berlusconi, dovrebbero mettere un po’ in apprensione il PDL isolano e nazionale, o per lo meno, quel che di questo partito è rimasto dopo la nascita del Partito del Sud e di FLI. Non tutto sarà come prima alle prossime elezioni e non tutto sarà scontato, soprattutto nella riconferma dei deputati uscenti. A cominciare da questa strana alleanza Cristaldi D’Alì. Se Fazio, sindaco uscente di Trapani, chiederà un salto politico di qualità attraverso la richiesta di uno scranno a Montecitorio, con chi si schiererà D’Alì? E Cristaldi, da coordinatore provinciale del PDL perorerà la riconferma di se stesso, sia come deputato sia come sindaco o dovrà rinunciare gioco forza ad una delle due cariche? Siamo all’inizio delle grandi manovre.

venerdì 5 novembre 2010

Alessandro Marino vincitore della rassegna ''Nuove Carriere 2010''



Si è tenuta ieri presso l'Aula Magna della Facoltà di Lettere e Filosofia, Università Roma Tre la votazione per eleggere il vincitore della rassegna Nuove Carriere 2010, promossa dal Cidim in collaborazione con Roma Tre Orchestra. I giurati, per l'occasione, sono stati gli studenti del corso di laurea in Scienze della Comunicazione che avevano assistito precedentemente ai concerti. I partecipanti in gara erano 6, con formazioni che spaziavano dal solista, al duo, al quartetto. Alla fine gli studenti hanno premiato il pianista siciliano Alessandro Marino. "Faccio i miei più calorosi complimenti ad Alessandro Marino" - così ha commentato l'esito della votazione Valerio Vicari, direttore artistico di Roma Tre Orchestra - "perché ha saputo intercettare al meglio il gusto del pubblico più giovane. Si è conclusa una rassegna musicale importante che ha visto impegnati alcuni fra i migliori solisti del panorama nazionale. Voglio ringraziare ancora il direttore artistico del Cidim Piero Rattalino per aver voluto regalare agli studenti di Scienze della Comunicazione l'opportunità di scegliere il vincitore di questa rassegna. E' ora che le organizzazioni musicali, a partire dalle più antiche e prestigiose, si aprano all'esterno e contribuiscano alla diffusione della cultura musicale tra le nuove generazioni, soprattutto all'interno delle scuole e delle università. Mi auguro" - ha concluso Vicari - "che questa rassegna possa ripetersi anche l'anno prossimo, ancora una volta insieme alla Roma Tre Orchestra.

lunedì 1 novembre 2010

Una buona lettura per antidoto


Il montanaro che brucava l’erba insieme alle gazzelle e lappava il latte dalle belve feroci restò sorpreso quando assaggiò per la prima volta il pane”. da – Pane Nostro- di Predrag Matvejević. Chi non si è mai posto la domanda, “ Quando e come e dove è stato fatto il pane per la prima volta” Consiglio questo libro, bellissimo, di un autore del quale non si può che innamorare. Dopo “ Breviario Mediterraneo “ Matvejević continua a stupirci e ad appassionarci con il suo modo di scrivere e di affrontare temi che percorrono in lungo e in largo la storia dell’uomo. Lo consiglio vivamente a tutti gli amici come antidoto al bunga bunga.

giovedì 28 ottobre 2010

Una partita tutta da giocare

La questione dell’eliminazione dei passaggi a livello che attanagliano Mazara del Vallo è diventata una partita a poker; bisogna vedere se i giocatori sono disposti a giocarla. Tutto dipende dalla posta che ciascuno di loro è in grado di mettere sul tavolo. Sino a questo momento il gioco si é sviluppato su intenzioni, annunci e buoni propositi; è arrivato il momento di sedersi al tavolo e giocare la partita sul serio. Una volta scoperte le carte si vedrà chi ha un gioco in mano e chi ha bluffato. Incominci il primo cittadino di Mazara con lo sfidare gli altri giocatori che sono la Regione, Trenitalia, RFI e il ministero dei Trasporti a sedersi al tavolo. Non so se l’ On. Cristaldi come pokerista sappia destreggiarsi con le carte così bene come lo fa con i pennelli; se così fosse, avrebbe molte possibilità di aggiudicarsi l’intera posta, perché è indubbio che qualcuno stia bluffando. Il consiglio che diamo al Sindaco è quello di giocare immediatamente la partita. Comunque vadano le cose gli sarà dato il merito di avere contribuito in modo decisivo a risolvere un problema. Se non la gioca, tradirà le speranze di 17.000 suoi concittadini che lo hanno votato.

martedì 26 ottobre 2010

Ferrovia: niente di fatto

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti  On. Altero Matteoli, il presidente di Trenitalia Marco Zanichelli, il presidente di RFI l’agrigentino  Dario Lo Bosco; un tridente di tutto rispetto a garanzia della bontà del progetto “ Eliminazione della ferrovia” che tanto sta a cuore al sindaco di Mazara On. Nicola Cristaldi. Un tridente che nelle intenzioni del sindaco doveva servire a infilzare definitivamente gli oppositori  del suo progetto ma che alla fine si è rivelata un arma spuntata.  Accanto a loro il sen. Antonio D’Alì, presidente della commissione Territorio e Ambiente al senato, e  nel parterre il presidente della provincia di Trapani, On. Turano e il sindaco di Campobello Ciro Caravà  a suggello di una volontà politica non formale. Manca però l’interlocutore principale che è la Regione Sicilia, in assenza della quale qualsiasi progetto è destinato a restare nella categoria dei bei discorsi ma  privi di sostanza. L’appello di Cristaldi è fermo, convinto  di essere nel giusto e di interpretare la volontà della sua collettività; tale sicurezza gli viene dalla presenza del ministro nella sua città, e dal quale riceve comprensione e solidarietà politica per un problema che esiste e che richiede  una soluzione non più rinviabile. Comprensione condivisa dai vertici di Trenitalia e RFI. Quest’ultima, però, avanza   una soluzione che sorprende  il sindaco e che si rivela opposta a quella tanto cara all’amministrazione Cristaldi, il cui progetto,  illustrato  dall’ing. Gaspare Russo, prevede l’abolizione della linea ferrata e la sua sostituzione con una metropolitana di superficie  gommata e la costruzione di due stazioni di testa. La soluzione alternativa che   RFI delinea è un progetto di massima  la cui finalità è il superamento dei passaggi a livello in città mediante l’ interramento di un tratto della linea ferrata lungo una trincea aperta e la costruzione di sottopassi con una previsione di spesa di circa 38/40 milioni di Euro. Per RFI , comunque, tutto rimane sul piano delle ipotesi, e qualsiasi soluzione deve essere concordata, anche politicamente, con  il suo cliente  di riferimento che è la Regione Siciliana. Qualsiasi soluzione, dice espressamente Lo Bosco, “deve essere discussa e concordata   con la Regione”. Come dire, gli enti locali e la Provincia non possono essere  che  interlocutori secondari. La filosofia di RFI è nota, la società cerca di salvaguardare  il trasporto ferrato incurante se è efficace, efficiente ed economico. Tale strategia appare  quanto meno non confortata da  studi di settore non solo sulla convenienza economica, ma anche sul piano della necessità, della richiesta e   del numero di utenti interessati  a quella tratta.  Ancor più alla luce di quanto dichiarato dal ministro Matteoli  per quanto riguarda la realizzazione della “ bretella autostradale Mazara- Birgi; tale realizzazione, secondo il ministro,  non può avvenire  a carico dello stato, ma  ad essa devono concorrere da una parte la Regione, grande assente nella presentazione di progetti infrastrutturali, e dall’altra i privati. Il messaggio è chiaro: “ Soldi non ce ne sono, e quei pochi  a disposizione servono per realizzare progetti  che non richiedano grandi risorse economiche” Dunque, niente grandi sogni.  Per evitare che il  tutto resti  nel campo delle buone intenzioni,  e se realmente si ha a cuore la soluzione del problema dei passaggi a livello che strangolano la Città, allora è urgente aprire un “ Tavolo tecnico in cui si incontrano e discutano delle varie soluzioni  gli interlocutori interessati, Regione, Trenitalia, RFI e istituzioni territoriali. Questa la proposta  di Matteoli. “Il ministero delle infrastrutture è pronto a fare la sua parte  politica”. Un tavolo tecnico mai richiesto e che difficilmente si realizzerà, visti i tempi che corrono. Un incontro, quello di stamane, che sicuramente aumenterà la polemica tra i sostenitori della dismissione del tratto ferroviario Campobello – Mazara e quelli favorevoli all’interramento di un tratto urbano di esso. Non è difficile immaginare che le fazioni politiche opposte faranno di tutto per far fallire il progetto dell’avversario. Il risultato sarà che tutto resterà come prima, e ancora una volta si  perderà una opportunità, buona o meno buona che sia.

martedì 12 ottobre 2010

La politica tra speranze disattese e incubi.


“La conseguente alleanza con il PdL dell’on.le Silvio Berlusconi, rafforza l’impostazione che abbiamo voluto dare nelle scorse amministrative di Mazara del Vallo, allorquando, di concerto con il Presidente Turano ed un gruppo di amici, abbiamo deciso fermamente di appoggiare la candidatura a Sindaco proposta dal PdL di Cristaldi per la Città di Mazara.” Il vicesindaco di Mazara Giovanni Quinci non riesce ad azzeccarne una; dava per scontata l’adesione di Turano al Pid; il partitino cuffaro-manniniano di cui tutti i siciliani ne sentivano il bisogno, quanto meno per portare un po’ di rinnovamento generazionale. C’è rimasto male l’assessore Giovanni Quinci, adesso che è svaporato anche il suo punto di riferimento in provincia; si potrà sempre consolare continuando a citare, come fa da vent’anni, Don Sturzo e la Dottrina sociale della Chiesa.
Il panico sembra prendere anche il mansueto Pecorella che, nell’ipotesi di ulteriori aggiustamenti nel governo della provincia, sente traballare la sua fresca poltrona, nonostante le assicurazioni dategli dai suoi sponsor Alfano e Cristaldi. Deve solo avere pazienza, c’è chi pensa per Lui, anche con la promessa di una candidatura alle regionali. Chi di questi tempi è assillato dagli incubi è l’On. Scilla. Ogni sera il suo pensiero va costantemente alla “ diva Giulia”, abbandonata, dopo un lungo periodo di affascinazione politica, dal giovane deputato mazarese, che è stato sedotto, questa volta, dal berlusconianissimo Gianfry Miccichè. Scilla teme la reazione dell’On. Adamo, dalla quale è stato preso in affido e guidato nella conoscenza dei meandri della politica regionale che conta. Non c’è di peggio della reazione di una donna tradita. Questo Scilla lo sa. La “ diva Giulia” per ora tace: tace su Scilla, tace su Pecorella. Sa che la vendetta va servita fredda. “ C’è un giorno per tacere, c’è un giorno per parlare”, è scritto. Quanto basta per guastare la soddisfazione del deputato mazarese di avere raggiunto l’obbiettivo di essere considerato il deputato di riferimento, nella provincia di Trapani, del neonato movimento politico di Miccichè  "Forza  del Sud ".

domenica 10 ottobre 2010

Una politica dai risvolti complicati.

Adesso che lo scioglimento delle camere sembra slittato a data da destinare, sicuramente non prima del prossimo anno, qui,  nell’  “Inclita Urbis”,   le conversazioni informali tra amici hanno come tema l’ipotesi delle dimissioni del sindaco On. Cristaldi.  Lo stesso tema viene  ripreso con enfasi e strumentalizzato con interventi stucchevoli dai consiglieri comunali in quell’ aula che loro, molto pomposamente, chiamano, per darsi un tono,” il piccolo parlamento” della città.  E’ stato lo stesso prima cittadino, durante un talk show in piazza  a ipotizzare il grande gesto al fine di  mandare a casa, definitivamente, un consiglio comunale che  lo stesso Sindaco considera un ostacolo alla realizzazione del suo programma. Quel programma  per il quale ha ricevuto circa il 70% di consensi elettorali. Intanto la politica  siciliana non smentisce il suo dinamismo, coerente con i  principi della dinamica, e le risultanti che via via vengono tracciate incidono  sugli assestamenti politici che riguardano il governo della Regione, delle provincie e dei comuni, inclusa  Mazara del Vallo, Si assiste, in tal modo, ad un vorticoso processo di scomposizione dei partiti e delle loro aggregazioni di alleanze . Anche nella  città marinara  si prefigurano nuove  manovre di schieramento, come quelle del movimento “ Liberi”, che ha come punto di riferimento provinciale l’On. Massimo Grillo, sponsor del  Sindaco Cristaldi nelle recenti elezioni amministrative. Quest’ultimo lo ha ricambiato   con la nomina  ad amministratore unico dell’Ato Belice ambiente del suo uomo di punta a Mazara, Nicolò Lisma, e con la presenza in giunta di un assessore grilliano,  Riccardo La Rosa. Adesso che Grillo è ritornato, dopo un lungo e sofferto esilio volontario, alla corte di Casini, a seguito dell’abbandono  dell’UDC da parte dei cuffariani, che farà Lisma? Seguirà il fraterno amico Grillo o riconfermerà  l’atto di fedeltà con  Cristaldi?  E l’assessore La Rosa continuerà a collaborare con i   cuffaro- manniniani?   Anche nell’evanescente  PD mazarese, nonostante l’accoppiata Macaddino – Giacalone ( Giampi ) sembra inossidabile, si denotano forti segnali di differenziamento sull’atteggiamento da tenere con l’amministrazione Cristaldi. Insaldabile, per motivi personali e politici, diventa di giorno in giorno la rottura tra Scilla e suoi amici con la coppia Cristaldi – D’Alì, avendo l’On. Scilla fatto atto di proskynesis nei confronti  dell’On. Miccichè.  Intanto segnali di avvicinamento vengono mandati da parti del variegato movimento politico dell’Autonomia del presidente Lombardo, e che  potrebbero rappresentare una pedina politica importante per la stabilità dell’amministrazione Cristaldi; un eventuale accordo programmatico con questi ultimi, consentirebbe al sindaco di ridurre la differenza numerica tra opposizione e amministrazione, e di raggiungere la maggioranza in consiglio comunale. Ma come si comporteranno i tre consiglieri UDC? Seguiranno Casini o Cuffaro? Se confermeranno di restare nell’UDC, allora la situazione diventerebbe complicata per  il sindaco, sia sul piano numerico  sia soprattutto su quello politico. Nell’uno e nell’altro caso, dovrà per forza di cose , nel giro di qualche mese, dare corso ad una rimodulazione dell’attuale giunta attraverso forti segnali politici che diano spessore alla sua azione amministrativa, almeno dal punto di vista della rappresentatività Tale rimodulazione dovrà passare attraverso l’abbandono di una rappresentanza politica ritenuta dai mazaresi misogina e che si è rivelata il vero punto debole dell’amministrazione Cristaldi. L’apparenza in questo caso conta. Dare vita alla politica dell’immagine, (Sgarbi insegna qualcosa?), comporterà anche rivedere in parte la composizione del suo staff. Quest’ultima richiesta è condizione imprescindibile proveniente dall’attuale gruppo consiliare dell’UDC. Le dimissioni del sindaco, comunque vadano le cose, se non intervengono fatti politici nazionali, appaiono molto improbabili, non fosse altro perchè metterebbero a rischio quel progetto di “ Mazara capitale multiculturale e multietnica”( e su questo tema ci sarà molto da approfondire); tali dimissioni, infatti, oltre a far decadere tutto il suo  staff e i suoi  collaboratori, interromperebbero la consulenza e la collaborazione con Fouad Kaled Allam, l’Edrisi del primo cittadino, l’ esperto al quale è stato affidato l’organizzazione di eventi  di grandi aspettative per il prossimo anno, che dovrebbero inserire di diritto Mazara tra le città multiculturali del Mediterraneo. Tutt’ora, però, di tutto ciò  se ne sconoscono le linee progettuali. Inoltre, le dimissioni  interromperebbero  gli iter avviati per l’eliminazione dei passaggi a livello della linea ferrata che attraversa la Città;  è su questo progetto che il sindaco  si gioca tutta la sua credibilità politica, insieme ai finanziamenti avviati per il recupero e la rivalutazione di strutture architettoniche di pregio storico - artistico. Le dimissioni certificherebbero l’abdicazione da parte del primo cittadino al ricorso al principio della mediazione, arte  che Cristaldi ha dato prova di possedere e di  sapere esercitare con riconosciuta abilità ed eleganza  allorquando presiedeva l’Assemblea Siciliana. E’ anche vero, però, che in caso di dimissioni, la sua rielezione sarebbe plebiscitaria per demerito dell’opposizione che a tutt’oggi si dimostra incapace di presentare una alternativa di pari livello. Si prospetta un inverno molto surriscaldato a Mazara.

venerdì 1 ottobre 2010

Cannoli a go-go

Un bel discorso doro-democristiano, quello fatto da Berlusconi, da prima repubblica. Belle parole per un programma generico ed elettorale, nessun nodo politico sciolto. Per la Sicilia solo il potenziamento della scorrimento veloce AG-CL e della CT-RG. Niente ammodernamento del sistema ferroviario, autostradale, portuale. Alfano, Schifani, Dell’Utri,Miccichè, Castiglione, Nania,D’Alì, Lombardo, Cristaldi, Mannino, Cuffaro, Romano. Tutti a festeggiare il 74° compleanno del premier con la nuova maggioranza. Dalla Sicilia sono arrivati vassoi di cannoli siciliani. Forse per rendere meno amara la vergogna della politica.

domenica 19 settembre 2010

Pescatori di frodo

E così  quelli dell’ “ Ariete”, il motopesca attaccato e mitragliato  dalla motovedetta italiana regalata ai libici, con equipaggio libico istruito da militari italiani, presenti all’azione, sono dei pescatori di frodo. Azione di frodo è,  secondo un comunicato della Farnesina, la pesca esercitata dai pescherecci mazaresi in acque internazionali del golfo della Sirte che il dittatore libico ha esteso, con atto unilaterale, a 72 miglia dalle coste  della Jamāhīriyya ( leggesi Libia). Tutto in barba ai più elementari diritti internazionali. Pescatori di frodo vengono definiti in un disinvolto comunicato del governo italiano quegli uomini che si sono distinti per il loro coraggio, il loro altruismo, il loro senso di appartenenza ad una gente speciale, quella gente di mare che non esita un solo istante a mettere a repentaglio la vita, il peschereccio e il lavoro, rimettendoci in termini economici, per prestare soccorso e salvare la vita a decine di derelitti umani in balìa delle onde e del loro triste destino  di potenziali immigrati clandestini. Pescatori di frodo vengono definiti da comunicati cervellotici uomini il cui torto è quello di credere di esercitare un loro diritto di pesca senza che questo venga tutelato da chi è preposto a fare rispettare  tale diritto in sede nazionale e  internazionale. Pescatori di frodo vengono  definiti in modo sprezzante i marinai mazaresi, i macchinisti, i capopesca, i capitani e gli armatori senza che una parola di protesta, di sdegno, di ripulsa, per questa ignominia, si levi dalla classe armatoriale, dall’intero settore marinaro e soprattutto dalla politica. Una sola voce si eleva da questo stato di inerte frustrazione, quella della Chiesa  con il vescovo Mogavero in testa. Il resto tace. L’intera città tace. Benvenuti nella moderna Tortuga  del mediterraneo, sede della più grande flotta di pescatori di frodo.


lunedì 13 settembre 2010

IEA: Raffaele Castelli:" Dell'immaginario Popolare"


Nell’ambito delle attività di riscoperta e di valorizzazione di personaggi locali e di saggi rari e preziosi, l’Istituto Euroarabo di Mazara del Vallo, in collaborazione con la Fondazione Ignazio Buttitta, ha dato alle stampe un volume dal titolo Dell’immaginario popolare, che raccoglie alcuni scritti di Raffaele Castelli, umanista e demologo, collaboratore di Pitrè.
Professore per più di quaranta anni presso il Ginnasio e Preside dello stesso Liceo “G. G. Adria” di Mazara dal 1887 al 1911, Castelli è stato autore di traduzioni latine e di opere poetiche. A novant’anni esatti dalla sua morte, l’Istituto lo ricorda con la ristampa di alcuni brevi saggi pubblicati tra il 1882 e il 1906 sull’Archivio per lo studio delle tradizioni popolari su miti, giochi, preghiere, leggende e modi di dire, materiali demologici che lo studioso raccolse a Mazara e costituirono contributo prezioso per la monumentale Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane realizzata da Giuseppe Pitrè. Nello stesso volume è inserita una raccolta di proverbi (Massime e proverbi morali), stampata a Mazara dal Tipografo Luigi Ajello nel 1854.
Il volume, curato da Antonino Cusumano, autore della nota introduttiva, sarà presentato sabato 18 settembre 2010 nell’aula magna del Seminario Vescovile alle ore 17.30. Interverranno Ignazio E. Buttitta, docente di antropologia culturale presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Palermo, e Luigi Lombardo, docente di Storia delle tradizioni popolari presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Catania.
Ai presenti in aula sarà offerta una copia del volume, stampato grazie al contributo della Fondazione Buttitta.

sabato 11 settembre 2010

Il viaggio pittorico di Santo Vassallo



Solo partenze nel viaggio pittorico di Santo Vassallo


E’ stata inaugurata il 10 settembre, nei locali dell’Associazione ArteSia – ex Chiesa Sant’Agnese, dal Sindaco On. Nicola Cristaldi, la Mostra d’Arte “Santo Vassallo e i suoi amici di Brera”.
La Mostra, organizzata dall’Adim, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera e con il patrocinio della Città di Mazara del Vallo, ad un anno dalla prematura scomparsa del giovane artista mazarese, oltre a presentare una corposa produzione di Santo Vassallo, ha visto la partecipazione di ben 21 artisti-allievi (Alice Agostini, Felice Ardito, Clara Camerino, Martina Campici, Gionata Carrara, Viola Ceribelli, Giulia Diani, Daniele Fabiani, Giusy Giordano, Francesco Gnecchi, Blerina Haxhagiq, Kim Hee Su, Kim Jooyeon, Max La Barbera, Elena La Loggia, Domenico Laterza, Tania Lombardo, Vittoria Parrinello, Ludovica Quaranta, Anna Russo e Silvia Spinetta) dell’Accademia di Brera (alcuni presenti fisicamente) che, con le loro opere (disegni, pitture, sculture e installazioni) hanno voluto testimoniare la loro stima e il loro apprezzamento nei confronti dell’amico scomparso e del suo lavoro; stima e apprezzamenti che sono stati confermati dagli insegnanti (artisti e critici d’arte) Filippo Scimeca, Giuseppe Sabatino, Marco Pellizzola e Rolando Bellini, presenti all’inaugurazione.
Il Dott. Giuseppe Giordano, durante la manifestazione, ha comunicato che, l’Adim e la famiglia Vassallo, dal prossimo anno, intendono istituire una Borsa di Studio intitolata a Santo e riservata all’alunno con particolari doti artistiche fra i frequentanti il quinto anno dell’Istituto Regionale d’Arte della Città.
Il Primo Cittadino, inaugurando la Mostra, ha affermato che Santo Vassallo è stato capace di “trasformarsi in amplificatore straordinario del luogo nel quale ha vissuto (…). Egli ha creato una serie di capitoli carichi di mistero tutti legati alla dicotomia della sua vita: l’arte universale nel linguaggio cammina sinergicamente con la forza delle radici della sua terra. E Vassallo l‘ha amata la sua terra sino a cercare di perfezionarla attraverso un colore in più da aggiungere a quelli già intensi della Sicilia e della sua Mazara del Vallo. Vassallo non interpreta Mazara, la integra. Lo fa accelerando i fotogrammi della sua città, mettendoli in sequenza velocemente per poi aggredirli scavandoli dentro, per scoprire che cosa nascondono e che cosa non è apparso ai suoi occhi a prima vista”.
Questa Mostra ci ha consentito di esplorare più a fondo il mondo di Santo Vassallo, attraverso i gesti, la forza e la materia della sua pittura.
La sua è un’arte di impatto (cromatico e figurativo), d’istinto, di palpiti vivi. Ciascuna tela è una mescolanza di rabbia e ironia, di linguaggio adulto e infantile, di passato e presente, di riferimenti culturali diversissimi tra loro, di realtà e fantasia ma, soprattutto, di pittura e scrittura.
Il Critico d’Arte Rolando Bellini, nel suo discorso, ha evidenziato che quelli di Santo sono “pensieri resi visibili attraverso l’appunto scrittografico esplicitato da un pitturare che mescola graffitismo ad altro di affine e di egualmente effimero (…). Vassallo riesce ad “esprimere l’incompiuto come capolavoro di compiutezza, il non detto come una dichiarazione, il raffigurato come scrittura segnica allusiva di un nuovo codice simbolico che fa della street art una via lattea contemporanea della ricerca artistica. Meglio ancora: la via maestra dell’arte oggidiana”.
Bellini, poi, si è soffermato sugli ultimi lavori del giovane artista mazarese affermando che “stava navigando (…) verso una meta (…), stava tornando alla pittura-pittura, alla forma-forma, al segno-segno per esprimere un atto selvaggiamente rivoluzionario. Santo aveva determinato il rovesciamento del proprio percorso creativo (…), della propria rappresentazione, del suo stesso linguaggio segnico, della sua stessa tavolozza, per realizzare un paradosso autoreferenziale. Dare corpo al nulla attraverso la pittura, rappresentare l’irrappresentabile, costruire il nome dell’innominabile attraverso il segno che nega se stesso”. Il viaggio di Vassallo, al di là di tutti gli “ismi“ di riferimento (Espressionismo, Informale, Pop Art, Graffitismo), data la sua giovane età e il suo percorso artistico bruscamente inter-rotto, è un viaggio senza approdi, aperto, mai conclusosi, fatto esclusivamente di partenze, un viaggio insomma senza Itaca; è un viaggio interessante, affascinante e coinvolgente che ci immerge in un universo di segni, graffi, sgocciolature, scritte (adorava i nomi e le parole, ogni tela è una composizione affollata di scritte lapidarie e solo apparentemente senza senso, che si mescolano alle immagini), un universo illuminato di luci intense ma, anche, oscurato da ombre altrettanto intense.Ci piace immaginare – pensando ad una scritta su un suo lavoro – Santo camminare silenziosamente negli spazi di Sant’Agnese, fra le sue opere e quelle dei suoi amici, con le scarpe nuove e sentirsi ancora una volta… felice.

Giacomo Cuttone

















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giovedì 2 settembre 2010

Una comunità musulmana silente o indifferente






In attesa che la corte suprema iraniana riesamini il caso di Sakineh Mohammedi Ashtiani, la donna condannata e sottoposta a 99 frustate per aver avuto una "relazione illecita" con due uomini, e successivamente condannata alla lapidazione per "adulterio durante il matrimonio", che lei ha negato, affinchè la pena venga commutata, bontà loro, in una condanna più umana e dignitosa : ” l’impiccagione”; mentre assistiamo indignati che a Roma il nostro governo permette ancora una volta al dittatore della grande repubblica araba di Libia popolare e socialista, Moammar Gheddafi, in spregio ad ogni forma di rispetto dell’ospitalità, di selmonare a un pubblico di 500 ragazze pronte a svendere la propria dignità per 80 €, perchè si convertano all’Islam, la vera e unica religione, invitandole a sposare uomini libici, i quali per cultura e religione hanno maggiore rispetto per le donne, al contrario di quanto lo abbiano gli uomini occidentali; quì a Mazara, “città della tolleranza, esempio di convivenza multiculturale e multietnica” dove è presente la più numerosa enclave tunisina, non compare nessun segnale di protesta contro questa scellerata sentenza, che ancora una volta, in nome di una religione e di un Dio, fa scempio del corpo e della dignità della persona e delle donne in particolare. Nessun appello è stato fatto da parte delle donne tunisine, nessuna presa di posizione da parte dei giovani e soprattutto da parte delle ragazze che in questa città sono nate, studiano e forse si sono emancipate, in nome di quei valori universalmente riconosciuti che vedono la dignità dell’essere umano al primo posto . Quel che più colpisce è il silenzio di coloro che dovrebbero rappresentare la parte più colta e più integrata della comunità musulmana cittadina. Segno di indifferenza o di rassegnazione? Colpisce soprattutto il silenzio dell’amministrazione Cristaldi, che del multiculturalismo ha fatto il suo cavallo di battaglia, il silenzio di Khaled Fouad Allam, esperto di multiculturalismo, fortemente voluto dal sindaco, e che a Mazara, su questo tema, dovrebbe organizzare un evento di carattere internazionale. Il silenzio e l’indifferenza appare ancora più frastornante a causa anche dell’assenza di una rappresentanza femminile in seno alla giunta dell’on. Cristaldi. C’è da chiedersi che cosa ne pensa la comunità tunisina di Mazara sul caso Sakineh, cosa pensano le giovani generazioni musulmane su questa barbarie in nome di una tradizione shari'aca e di un codice non scritto fatto passare per canone religioso. Intanto alla Chiesa Mazarese, in nome della diplomazia, non viene concesso di far sentire la sua voce dinanzi al dittatore libico!

martedì 31 agosto 2010

Mostra di Pittura : Santo Vassallo e amici di Brera

Interverranno: On Nicola Cristaldi, Sindaco di Mazara, Dott Giuseppe Giordano,responsabile T.S. Adim, i Proff. Filippo Scimeca, Giuseppe Sabatino, Marco Pellizzola e Rolando Bellini dell'Accademia di Belle Arti di Brera.

giovedì 26 agosto 2010

Qualche precisazione doverosa.

Sono solito,questa la regola che ho voluto impormi nel creare questo blog, di non accendere ulteriori polemiche riguardo ad eventuali commenti poco lusinghieri che avrebbero potuto essere postati nei confronti dell’autore, e rimango fedele a tale regola, anche perché il mio non è che un modesto blog, di nicchia se volete, per questa città, anche se a qualcuno può non piacere ciò, scritto con garbo, lessicalmente ben strutturato, ma anche con tutti i difetti che ne conseguono quando gli argomenti investono la politica. L’arconormanno è un blog seguito da una nicchia di persone che non si riconoscono nella volgarità del linguaggio e che amano che il confronto si sviluppi con toni civili; a volte esso può presentarsi anche apro ma sempre in linea con le buone regole dell’educazione. Io non so quanti lo leggono, ma so con sicurezza che la maggior parte dei lettori ha un livello culturale medio alto e che non amano la smodatezza dei toni. Mi è capitato di censurare qualche commento solo quando appariva inequivocabilmente offensivo e prefigurava un possibile reato passibile di querela. Allora mi sono limitato a cancellare l’aggettivo non condivisibile, lasciando inalterato l’intero commento. Questo per me significa moderare ed educare le persone al confronto, se non lo si fa ci si rende complici del degrado del civile rapporto di relazioni. Per quanto riguarda gli ultimi commenti postati da alcuni lettori, tra i quali il gentile direttore di mazaraonline, faccio presente che il sottoscritto non ha mai chiesto le scuse di Nino Asaro per avere pubblicato il mio post, anzi l’ho apprezzato, per cui non ha proprio nulla da scusarsi con me. Se poi qualche lettore, in risposta, nel darmi la solidarietà, e che io ringrazio, ha espresso opinioni diverse ma in modo garbato, civile e rispettoso, quelle non sono le mie, ma le comprendo. Trovo invece un po’ piccata la risposta del direttore Asaro a Pammilo. Pammilo è una persona che conosco e che mi ha chiesto di restare , per motivi a me comprensibili, nell’anonimato di questa figura mitologica . Anzi, il nickname l’ho proposto io, prendento spunto da un mio articolo su mazaracult: “ Inclita Urbs”; i suoi rilievi mi sembrano forse eccessivamente tesi a difendere l’amico Luigi ( sarei Io ), da interventi un po’ aspri. Ma lo fa con garbo, come è nel suo stile e nella sua educazione. Però un appunto vorrei fare all’amico Nino Asaro, ( mi permette di usare questo termine? ), quando rivolgendosi a Pammilo si rivolge anche a me, cito “ …..ma a voi non basta, la vostra sensibilità è diversa dalla gente comune.Strano che non vi siete indignati quando il primo cittadino ci ha preso per ignoranti, imbecilli e demolisce i suoi avversari politici insinuando richieste varie.....guarda caso esattamente quello che hanno insinuato al sig. Tumbarello.Un consiglio... scendete dal piedistallo e iniziate a confrontarvi con la gente comune probabilmente sarete più utili alla città.” Se il direttore avesse letto i mie post precedenti avrebbe evitato di esprimersi in una forma così grossolanamente piccata e irriverente. Lo invito a leggere i seguenti post da me pubblicati: 23 Gennaio: “ Nell’antro del consiglio comunale”; 15 Aprile:” La politica e il linguaggio da bar”, 16 Aprile: “ Solo semplici parole”; 1 Luglio: Una opposizione di Trinariciuti”. Altro che non ho preso posizione su questa deriva dell’uso dell’impropèrio! Spero che il caro Asaro abbia fatto altrettanto come direttore responsabile di Mazaraonline. Se non lo ha fatto incominci da adesso, e se per farlo occorre salire sul piedistallo, salga pure senza pudore. Questa società ha bisogno di gente che dia l’esempio. Per quanto riguarda il misurarsi con gente comune, ho fatto l’insegnante per 40 anni, e con la gente comune mi sono misurato anch’io come lo fa adesso Asaro, ma rispetto a Lui , senza ombra di smentita, l’ho fatto molto, molto, molto di più. Tutto questo senza polemica e con riconfermata e sincera stima .

venerdì 20 agosto 2010

Il Festino di San Vito : Sacra Rappresentazione


" Il Mistero di S.Vito" è un'opera che nasce da una certezza interiore,come una sorta di fede nella fede. La motivazione fondante è proprio l'esigenza di ridare forza alla memoria del Santo Martire Mazarese, oggi attuale più che mai, per il suo valore emblematico di giovane libero, coerente con il suo ideale cristiano, ribelle verso l'arroganza del potere.
Con questa iniziativa si vuole dare un contributo affinchè venga restituita alla dignità dell'uomo il giusto rispetto. Ciò anche al fine di vedere riconosciuto l'impegno di quanti agiscono secondo i principi di una cultura cristiana, antropologiamente fondata, spiritualmente orientata e che riconoscono nei valori del vangelo uno strumento di promozione umana e di riscatto sociale.
Desidero esprimere la mia profonda riconoscenza al vescovo della Diocesi di Mazara Del Vallo, S.E. Domenico Mogavero, vera luce spirituale e culturale, per avermi dato la possibilità di dedicare a questa Città il mio contributo nel segno della devozione e dell’arte.

Giovanni Isgrò

Tra l'effimero fuori tema attraverso la dissacrazione della cultura, così come ci viene propinato con  la notte bianca animata da ragazzi in preda ai fumi dell'alcool e da gente distratta dalla sacralità del  momento religioso, rimango fermamente ancorato al rispetto della tradizione del " Festino di San Vito" nei suoi valori Religiosi, di Fede Popolare e di Cultura Cristiana.
L.T

martedì 17 agosto 2010

Il coraggio del confronto: lettera al direttore di Mazaraonline.

Gentile direttore, ho appena letto, sul suo sito, una mia riflessione tratta dal mio blog l’arconormanno sullo stato della cultura nella nostra città dopo un anno dalle elezioni del sindaco On Cristaldi. Ho appena letto, ripeto, in quanto, trovandomi in campagna per il periodo estivo, sono impossibilitato a connettermi alla rete. Lo faccio nei rari momenti che scendo a Mazara. Questa la ragione del ritardo di una mia risposta. La ringrazio, intanto, per avere pubblicato nel suo giornale l’articolo. Non l’ho richiesto io, me ne può dare atto, per farmi della pubblicità gratuita; credo che la pubblicazione sia dovuta al fatto che il pezzo , non una lettera, per il tema che toccava, quello della cultura, contenesse, a suo parere, degli interessanti spunti di seria riflessione su un argomento che esula dalle normali problematiche che la città presenta. E questo era il mio scopo, aprire una discussione seria, garbata, educata, civile, su un argomento che sicuramente non si presta, da parte dei politici, a incassare immediati vantaggi elettorali, ma che , a mio modo di vedere, rappresenta l’elemento pedagogico fondamentale per educare una città abituata al servilismo, impregnata di superficialismo, annichilita dal” carpe diem”; una città “ ferma e slabbrata” ha scritto il compianto Giovanni Venezia nella prefazione a “ Mazara, imperfetto presente” di Antonino Cusumano, un libro, che tutti i nostri concittadini dovrebbero leggere per il suo elevato valore educativo sia nella espressione linguistica sia nel modo colto e raffinato di raccontare le proprie riflessioni. “ Le amministrazioni, degli ultimi decenni non hanno mai destinato grande attenzione ad una vera e propria politica culturale, né hanno mai lavorato per una ben riconoscibile strategia progettuale”( A. Cusumano: op. citata) tanto che per ovviare a queste insufficienze chi ha amministrato o gli intellettuali di turno, si rifugiavano nella retorica dell’illustre passato della ’Inclita Urbs” tanto decantata dai cultori delle passate vestigia o come oggi si intende fare, presentare la città come caravanserraglio del multiculturalismo; continua Cusumano:” La sua storica funzione di crogiolo di culture e di etnie diverse sovente non è più che una vuota esercitazione di retorica, un’enfatica e rituale espressione declamatoria, non essendo stata quasi mai corroborata da pianificazioni mirate a questa strategia” Veniamo all’articolo in oggetto.” Una cultura piccola piccola”. Con esso ho inteso richiamare il sindaco Cristaldi su un argomento che non può essere considerato la cenerentola dell’attività amministrativa. Se l’on. Cristaldi ha ritenuto, per me ha sbagliato, di tenere per se la delega alla Cultura, lo ha fatto in quanto conosceva i limiti della sua giunta, inoltre perché era sinceramente nelle sue intenzioni, credo, di dare un impronta personale, che fosse di alto profilo, allo sviluppo culturale della città. E questo dal sindaco, affascinato da quel Federico II,” Stupor Mundi”, ci si attendeva, conoscendone le elevate ambizioni e anche quelle qualità intellettuali e politiche, bisogna riconoscerglieli, per essere ricordato anche Lui , glielo auguro, “ Stupor Urbis”. Ma la delusione è stata cocente. Le manifestazioni culturali dell’estate mazarese sono sotto gli occhi di tutti, basta leggere il programma ufficiale. E’ sparito, per la prima volta, dopo decenni, persino nel “ Festino di S.Vito” quello che era il momento più significativo, quella sfilata storica ideale che era il fulcro culturale e il principale richiamo di turisti, di  appassionati e di gente provenienti dalle diverse province limitrofe. Motivi economici? Divergenze organizzative tra momento religioso e momento laico? Mancanza di convergenza tra Curia e Ammistrazione? Eppure in un anno si sarebbe potuto organizzare qualcosa di diverso, pur avendo a che fare con le ristrettezze di bilancio. Per questo esiste la Regione e la Provincia. Che cosa si è fatto per far entrare Mazara nel circuito culturale regionale? Possibile che la cultura in questa città sia rappresentata da farse e teatrini dilettantistici dialettali. Non si riesce ad avere una maggiore fantasia? La cultura non può essere monotematica, e per soddisfare le grandi ambizioni occorrono adeguati eventi culturali. Il sindaco Cristaldi, a Calatafimi Segesta, ha dato prova di queste capacità inventando le “ Albe di Segesta”; forse che questa ” Inclita Urbs” tanto decantata con grande enfasi dai suoi consulenti culturali non ne fosse degna? Questi gli appunti mossi alla politica culturale del sindaco e dei suoi collaboratori. I miei sono dei rilievi, non rappresentano una presa di distanza politica dal sindaco, del quale ho condiviso e continuo ad appoggiare il progetto per questa città. Considero, a ragione, Cristaldi una risorsa per Mazara, e continuerò a sostenerlo senza mai chiedere qualcosa né aspettarmi qualcosa, come ho fatto fino ad oggi. Anche perché niente ho da chiedere né tantomeno aspetto che il sindaco abbia qualcosa da offrirmi, se non attuare quel programma che ho abbracciato con entusiasmo. Su alcuni punti posso non essere d’accordo, ad esempio l’intrusione eccessiva della ceramica, non sempre esteticamente pertinente al contesto urbano. Si può dissentire in maniera culturalmente civile? Credo di sì, e conoscendo bene il sindaco, credo che egli stesso convenga su alcuni aspetti della questione. Ma dovere leggere commenti talmente smodati, insultanti, incivili, gratuiti, incolti, da parte di alcuni lettori di Mazaraonline, persone che non hanno il coraggio di mettere la loro reale faccia in una discussione serena ed educata, è inaccettabile da parte mia. Il direttore di un giornale dovrebbe quanto meno moderare il linguaggio, e non rendersi complice di una deriva cialtronesca di grette insinuazioni e di ciarpame. Non si può consentire di offendere persone che non si conoscono, di fare insinuazioni prive di ogni fondamento al solo scopo di buttare fango, perché solo questo sanno fare alcuni lettori, senza che il responsabile della testata faccia niente, perché questo fa parte della libertà di espressione. Libertà di espressione non vuol dire libertà di insinuazione ! E questo non scagiona il direttore dalle sue responsabilità morali. Ne va dell’immagine del giornale. Inoltre non voglio entrare in polemica con chi non so chi sia, che età abbia, che titolo di studio possiede, che preparazione culturale ha, e con persone prive delle regole elementari della buona educazione ed incapaci di confrontarsi, in modo aperto, serio, limpido, senza nascondersi dietro l’anonimato dei nickname. Si presentino queste persone, escano dal ciarpame che costituisce il loro humus sociale e culturale, e se sono nelle condizioni, entrino nel merito degli argomenti trattati. Come si fa ad affermare cose talmente grave su persone che non si conoscono? Sfido apertamente questi artropodi dalle sembianze umane a confrontarsi direttamente con me mostrando il loro vero volto, e a dimostrare quanto in modo talmente ignobile hanno scritto o insinuato So che non lo faranno mai, perché le blatte vivono e si rigenerano nella fogna. L’accusa di essere tuttologo non mi scalfisce, anzi è un vanto: mentre altri, per nutrirsi, si avventano affamati nello sterco, Io mi nutro ogni anno di decine di libri, per arricchire le mie conoscenze sempre insufficienti. Senza per questo scomodare Socrate.

Con stima.



domenica 8 agosto 2010

Una cultura piccola piccola.

Ebbene, devo ammetterlo: ci avevo creduto, ci avevo soprattutto sperato. Pensavo che la vera rivoluzione politica, con l’elezione di Cristaldi a sindaco di Mazara, fosse il rilancio e il decollo Culturale ( con la C maiuscola) di una città abbandonata per decenni al dominio di lanzichenecchi e trasformata in una contrada di periferia abitata da borgatari festaioli e pantagruelici. Il sindaco deputato aveva imperniato la sua campagna vincente sul rilancio della Cultura in una città che da tempo ha perduto la memoria del suo passato. Moltissimi cittadini appartenenti a diverse aree politiche, ne erano rimasti affascinati. Molti di noi, pur non essendo della stessa area politica del sindaco, hanno abbracciato con entusiasmo quel progetto, scendendo in campo direttamente a fianco di Cristaldi, mettendoci la faccia e l’intelligenza. Ci eravamo Cristaldizzati. Ad un anno appena trascorso, è proprio sulla politica della Cultura che l’attuale amministrazione rivela tutte le sue ambiguità e la sua approssimazione progettuale. Aveva promesso il coinvolgimento delle migliori intelligenze cittadine, una sorta di think tank, indipendente dalla politica ma collaborante con l’amministrazione, un pensatoio che progettasse itinerari e percorsi culturali con finalità anche di educare i propri cittadini, per anni abbandonati a se stessi, e nello stesso tempo richiamare l’attenzione dei mass media su alcune manifestazioni di prestigio che potessero fungere da volano per il decollo di una città segnata dal tracollo della sua principale fonte economica. Invece aspettative e speranze  sono  andate deluse a iniziare dalla scelta dei consulenti che il primo cittadino ha voluto al suo fianco. Quando si pensa di avvalersi di consulenti, il pensiero va a degli esperti, con comprovate esperienze sul campo, con profonda  conoscenza del territorio, con indiscusse capacità progettuali; figure di grosso spessore intellettuale. Se le scelte cadono al contrario su persone normali, di intelletto normale, di cultura scolastica normale, allora tutto è destinato a restare immutato se non a peggiorare. E così è stato in questo primo anno di sindacatura. La cultura che, ahi noi, ci viene propinata, è costituita da commediole dialettali farsesche, da performance in cortili, da piano bar dilettantistici che servono solo a soddisfare la clientela di qualche gestore, da ripetitive comparsate di artisti di strada. Più di una città ambiziosa, Mazara sembra un borgo rurale i cui catalettici borgatari vengono nutriti a base di“ broru di ciciri”. Altro che piccola capitale del mediterraneo.

mercoledì 4 agosto 2010

L'estate culturale a Mazara



Sembra che la sofferta prova dimagrante di Cristaldi in quel di Polignano non abbia dato i frutti sperati se il sindaco di Mazara continua ad estasiarsi dinanzi al “ Culatello di Eea” (*). Come Caligola che nominò senatore il suo cavallo “ Incitatus “ , anche il sindaco ha voluto pregiarsi della preziosa presenza di quanto di meglio “l’Inclito Borgo” potesse offrire, il “ Culatello di Eea”, delizia e luce della gastronomia culturale mazarese, nominandolo suo consulente. I Paesani, nella sagra culturale estiva mazarese hanno così la possibilità di saziarsi con “ sommo gaudio”. Basta non farne indigestione.

(* )  Eea,  mitica isola  cantata da Omero nell'Odissea, abitata dalla maga Circe, la quale trasformò in maiali i compagni di Ulisse.

giovedì 1 luglio 2010

Una opposizione di trinariciuti

Il recente sfogo del Sindaco Cristaldi attraverso alcune sue dichiarazioni, sebbene generiche, su taluni consiglieri comunali, merita un po’ di riflessione. Chi scrive non ha mai lesinato critiche e censure al consiglio comunale, dimostrandosi, inoltre, molto severo soprattutto verso il presidente del consiglio e nei confronti di molti trinariciuti consiglieri dei partiti di opposizione. Sono sempre più convinto che nell’attuale consiglio comunale, tra i banchi dell’opposizione, rimangono sconosciute alcune qualità come la competenza, l’esperienza politica, la professionalità e la cultura del civile confronto. L’opposizione è tuttora incapace di esprimere con chiarezza concetti elementari di indirizzo e ragionamenti politici. Il linguaggio con cui essa comunica appare molto scarno, incerto, vuoto, generico e spesso petulante. E’ incapace, soprattutto, di rappresentarsi attraverso il buon uso della parola, spesso sostituita dal dileggio .
L’esercizio delle parole è essenziale in politica e chi non ne fa buon uso finirà per interrompere il filo di comunicazione con la gente e con i propri elettori. Se da un lato le parole rappresentano il mezzo che permette il dialogo tra le persone; è attraverso di esse che vengono mandati messaggi che possono essere recepiti o respinti. Delle parole non se ne può fare a meno, soprattutto per chi svolge una funzione politica, ed in questo contesto il loro uso deve essere oggetto di particolare attenzione e cura per la loro qualità. Chi fa politica o chi esercita funzioni istituzionali, nel comunicare attraverso la qualità delle parole deve escludere quelle di tenore offensivo. Sebbene molti consiglieri presentano limiti e insufficienze, tuttavia essi non appartengono a una specie umana degradata e o incompleta, non sono un peso morto, come scriveva Massimo D’Azeglio quando si riferiva ai siciliani ( il lebbroso con cui toccava andare a letto). Costoro sono semplicemente privi di una educazione politica, ancora immaturi al libero confronto. Ma per fortuna non assomigliano nemmeno ai Borghezio, ai Salvini o ai Miglio anche se continuano a dimostrare tutta la loro incapacità a darsi una svolta culturale per uscire dal quel ” cul de sac” di irriverenti epiteti in cui si sono cacciati. Così termini come imbecille o prendere a ceffoni, sono politicamente e civilmente scorretti, da qualunque parte provengano, ancor di più se a farne un cattivo uso è un politico di comprovata esperienza e di indubbie capacità intellettuali.
Socrate:”Sappi che il parlare impreciso non è soltanto sconveniente in se stesso ma nuoce anche allo spirito” (Fedone). Lo cito sapendo che Socrate è uno dei filosofi più amati dal sindaco Cristaldi. Ciò vale per i consiglieri comunali ma ancor più per il sindaco.”
Avrei fatto questo richiamo al Sindaco Cristaldi in condizioni normali, in una città normale rappresentata da un Consiglio comunale normale. Ma dopo lo spettacolo indecoroso offerto dai consiglieri di opposizione, in sede di approvazione del bilancio, guidati da un presidente del consiglio sempre più fazioso, rozzo nei comportamenti, corresponsabile della regressione culturale dell’immagine del Consiglio stesso e dell’imbarbarimento della politica, non si può che condividere lo sfogo del sindaco. Ma si possono prendere a ceffoni delle facce di bronzo?



mercoledì 30 giugno 2010

La questione meridionale sotto il fascismo:“ Noi Italiani, e Voi Siciliani “

Pubblico il Proclama del generale Mario Roatta , documento che conferma ancora una volta come il meridione fosse considerato alla stessa stragua di una colonia dal fascismo. La  riprova che la questione meridionale era ancora un problema da risolvere.

Comando FF.AA. Sicilia ( VI Armata )

- Le “ FF. AA. Sicilia “ in gran parte composte di Vostri conterranei, sono qui fra Voi per difendere la Vostra Isola, bastione d’Italia.

- Voi tutti- ne sono sicuro – affiancherete l’opera della “ FF. AA. Sicilia”:

- mantenendo in qualsiasi contingenza, calma ed incrollabile fiducia nei destini della Patria;

- Applicando disciplinatamente e volenterosamente le disposizioni delle Autorità Militari;

- Attendendo con lena costante al Vostro lavoro ordinario, e a quello cui sarete chiamati per rafforzare sempre più la difersa dell’Isola;

- Arruolandovi – e se necessario – combattendo nelle Centurie volontarie Vespri di imminente costituzione.

- Strettamente, fiduciosamente, fraternamente uniti, voi Siciliani, e noi, militari italiani,e germanici delle “ FF.AA. Sicilia”, dimostreremo al nemico che di qui non si passa.



P.M. 5 – 9 maggio 1943 XXI
Il Generale Comandante
Mario Roatta.
Per fortuna nessun siciliano si arruolò nelle fantomatiche Centurie volontarie Vespri.

La questione meridionale sotto il fascismo

“ La Sicilia è un cancro al piede d’Italia; provincia nella quale né costumi né leggi civili sono possibili”. Chi pensate che l’abbia detto? Bossi ? Calderoli? Un leghista? No. Chi non si è vergognato di dirlo è stato Alfredo Oriani, il maestro e l’ispiratore di Mussolini. E questa città, come tante altre città siciliane gli ha dedicato una via. Ma da chi sono formate le commissioni toponomastiche?

lunedì 28 giugno 2010

Il pianista Alessandro Marino suona per l'AME nel cortile di Palazzo Biscari


Tra impressioni fuggevoli ed espressioni rutilanti si prodigava il virtuoso pianista ventitreenne Alessandro Marino (nato a Mazara del Vallo), a disvelare “Il mito di Alkan, pianista solitario”, nel suggestivo cortile di Palazzo Biscari. Primo, graditissimo appuntamento della rassegna “Musica nei luoghi del barocco, nelle ville e nei giardini etnei”, promosso dall'Associazione musicale etnea (presidente Biagio Guerrera, direttore artistico Emanuele Casale). Artista dal tocco lucidissimo, Marino trascorreva con prontezza da atmosfere sognanti di echi schumanniani, a tratti roboanti alla Liszt, come all'impetuoso schizzare di scherzi chopiniani, addentrandosi in pagine romantiche irte di fremiti ritmici e richiami simbolici (Faust, il Diavolo, Prometeo), lungo le differenti e travagliate fasi dell'esistenza nella Grand Sonata les 4 ages. Squarci di memoria, su un dominio della tastiera di nitido tematismo, a cui il pianista si abbandonava tra corpose aperture solari e andamenti dall'incedere giocoso (Chemin de fer op.27), in analogia col rievocare dall'opera di Marcel Proust À la recherche du temps perdu, che inframmezzava le esecuzioni con la lettura di passi tratti dal primo e secondo volume (Dalla parte di Swann e All'ombra delle fanciulle in fiore) a cura di Biagio Guerrera, voce recitante accanto alla prima declamazione in lingua francese di Doroty Armenia. Ricordi avvolti da sensazioni nostalgiche di un tempo oramai trascorso a Combray, ma ritrovato dal protagonista, Swann, appunto, grazie alla memoria involontaria, tra flash di arabeschi musicali e armonie pianistiche di ineffabile piacere, ascoltate da giovane, o rumori di treno evocanti tocchi di campane, in analogia alle semicrome musicali. Un alveo di sapori indeterminati, come i 4 Esquisses op. 63, sempre di Alkan, (tra sensazioni tenui o capricciose rivissute dal protagonista di Proust), e il successivo Le festin d'Esope op.39 n. 12, a riprodurre il mito del pianista solitario nel suo appartarsi dal mondo intorno al 1850, schivo quanto lo scrittore francese che si isolò prima si intraprendere l'opera suddetta. Una serata all'insegna dell'originale anche nei tre bis finali, dove il pianista ha estrinsecato la sua brillante creatività nella trascrizione della colonna sonora dal telefilm La signora in giallo, accanto ad Alkan (finale dalla Sinfonia) e a Gottscholk (Souvenir d'Andalousie), ottenendo vivissimi e reiterati consensi di pubblico.


Anna Rita Fontana (Bellininews)

19/6/2010

venerdì 25 giugno 2010

Ambizioni deluse

Monumento alla cultura ( il satiro del vallo )


Ho l’ambizione di fare diventare Mazara un polo della ceramica, così come lo è Sciacca, Caltagirone o Santo Stefano di Camastra». Così una dichiarazione del sindaco Cristaldi per giustificare l’invasività dell’uso della ceramica nel centro storico.
Non sembra pensarla allo stesso modo l’assessore regionale ai BB. CC Gaetano Armao, che verga di proprio pugno la “ Carta di Burgio”, ovvero la nascita della carta della ceramica siciliana di cui fanno parte i comuni che hanno nella ceramica il loro patrimonio identitario: Burgio – Collesano – Caltagirone –Sciacca – S. Stefano di Camastra – Patti.
Come dire: la cultura di una città non la si può inventare né imporre.

martedì 22 giugno 2010

Una campagna di contumelie.

Scintille nello scorso consiglio comunale tra l’opposizione maggioritaria e la giunta, costretta ancora una volta ad incassare attacchi ed impropèri, non solo politici, da parte dei partiti dell’opposizione. Basta una semplice trasmissione autogestita e finanziata dall’amministrazione,voluta dal sindaco, per esporre con una certa compiutezza il lavoro amministrativo e alcuni dei progetti attivati, per inscenare un dibattito vuoto sotto il profilo dei contenuti e su quello politico. Non si manca di accusare il primo cittadino di autoritarismo, di volere imporre la mordace al consiglio, di gestire la cosa pubblica come un monarca, di imbavagliare la libera informazione attraverso interviste artefatte, concordate, precostituite. Questa povera opposizione non riesce a distinguere una trasmissione autogestita da un dibattito aperto. Così qualunque scusa è buona per tenere viva ed incandescente una campagna elettorale che non conosce fine, avendo come obbiettivo quello di screditare l’immagine del Sindaco Cristaldi; per far ciò si inventano compiti e ruoli che non appartengono al consiglio. Una serie di contumelie isteriche e prive di fondamento, provenienti dai banchi dell’opposizione, non fanno altro che attivare reazioni da parte dell’amministrazione le quali a loro volta ne innescano altre dalla parte opposta. E si va avanti solo per avere visibilità politica, e nel farlo, l’opposizione non disdegna di trasformare l’aula consiliare in una piazza, soprattutto quando essa si rivolge, in modo volutamente irrituale, ai cittadini e non ai colleghi consiglieri. In tal modo si stravolgono regole e forme istituzionali. E’ così che si sperpera denaro pubblico e si fa scherno della democrazia.