Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

mercoledì 28 dicembre 2011

Due poltrone per Uno

                                                    Nicola Lisma
Anno nuovo giunta nuova. Dopo l’incompatibilità dichiarata dall’Ufficio Legislativo e Legale della regione Siciliana, l’ex commissario dell’Ato TP 2   Nicola Lisma è rimasto privo di una comoda  poltrona; e  con l’ abbassamento delle temperature minime previste nei primi  giorni dell’anno, stare con le terga al freddo  può provocare qualche malanno. Non sia mai, e poiché gli amici si vedono nei momenti di gran bisogno, ecco allora che sarebbe a disposizione per il nostro armatore la poltrona dell’attuale assessore alla Solidarietà sociale e pubblica istruzione, per la verità più per la solidarietà e meno  per l’istruzione, dott. LA ROSA Riccardo, sodale di Lisma, ex Grilliano pure lui. Ma quella poltrona di assessore andrebbe molto stretta a Lisma a causa della sua stazza. Per accontentarlo, il primo cittadino farebbe accomodare il  suo omonimo   anche in quella del vicesindaco, ben più comoda e vellutata, lasciando a Giovanni Quinci, attuale vicesindaco, quella semplice, si fa per dire, di assessore con delega ai lavori pubblici e servizi alla città, salvo rimodulazione. Così prenderebbe forma la neo giunta Nicola & Nicola: una ventata di freschezza. Ce n’è tanto bisogno per la Città.


lunedì 26 dicembre 2011

Parole di Natale



On. Nicola Cristaldi – sindaco di Mazara
« No, sono soldi miei, a meno che qualcuno non sostenga che i versamenti accumulati in una vita li debbano prendere gli altri. In più di trent’anni ho fatto una montagna di versamenti, milioni di euro. Adesso mi tocca riavere quel che è mio. Non sono uno sbarbatello della politica.»
Mons .Domenico Mogavero – Vescovo della Diocesi Mazara
“Il nostro Natale 2011 sia, allora, un pellegrinaggio nella fede verso la mangiatoia di Betlemme per lasciarci ammaestrare dalla povertà che accompagna il mistero di Dio che si fa uomo, venuto per servire e non per farsi servire (cfr Mc 10,45). Egli, infatti, ci spinge a dare alla nostra vita una svolta di essenzialità e di sobrietà nel momento in cui ci vengono imposti sacrifici pesanti.”

domenica 18 dicembre 2011

Good work Sindaco Cristaldi.”

come la prenderanno quei diciassettemila elettori che lo hanno fortissimamente voluto sindaco? La sensazione è che la delusione si possa trasformare in rabbia, e questo sarebbe un problema da non trascurare per il sindaco. Rimangono ancora delle ore, e auguriamo all’On. Cristaldi di scegliere lasciandosi guidare dal cuore e non dal fascino indiscreto del potere.”
Così concludevo il post :il-fascino-indiscreto-del-potere. quando, fonti attendibili  del  PDL e molto vicini al sindaco,  confermavano che L’On. Cristaldi, per ragioni politiche e  seppur con grande sofferenza, fosse intenzionato a lasciare la carica di sindaco. E’ stata quella trascorsa,una settimana cruciale  per il sindaco di Mazara; l’ora della scelta non era più procrastinabile;i tempi si facevano sempre più stringenti, e la prospettiva di un partito manifestamente in stato di vaporizzazione  di  giorno  in giorno,  assieme ad una situazione politica a livello nazionale dal futuro incognito, hanno fatto si che la scelta fosse quella  meno traumatica,ovvero optare di restare sindaco della sua città. “E’ una lezione di stile ed un atto di amore nei confronti della mia Città, dalla quale in tanti anni di attività politica ho ricevuto sempre grandi consensi e sostegno”. Così commenta nel suo sito ufficiale  il sindaco di Mazara. Al di là dell’iperbole usata, vi è finalmente un  moto di sincerità da parte del primo cittadino, ovvero  l’ammissione che questa città gli ha dato tutto, si è totalmente affidata  a lui facendone il suo politico di bandiera e il suo vessillo da ostentare con orgoglio dopo decenni di sudditanza politica extra moenia . E tra promesse mancate o speranze disattese, la città   gli è sempre stata vicina nei momenti decisivi, nonostante il suo carattere  difficile, schietto, tanto da apparire ai suoi detrattori altezzoso. La scelta di Cristaldi, non facile per chi da trent’anni  è abituato agli agi del privilegio e all’esercizio del potere, appare la più ovvia, politicamente la più opportuna, in quanto gli consente di gettare le premesse per  una seconda candidatura. Lo aspetta però un lavoro di acribia nel ricucire i rapporti con i suoi concittadini, nei confronti dei quali la caduta d’immagine in questi due anni di sindacatura è stata molto significativa. Occorre recuperare quel rapporto con la città che si era instaurato durante la scorsa campagna elettorale, e rimediare a  quei temi di grande respiro verso i quali cocente è stata la sconfitta subita dal sindaco il quale ha dimostrato di non sapere rilanciare con  proposte alternative e condivise, vedi la questione dei passaggi a livello. L’avere optato per la carica di sindaco, in forza di una legittimazione popolare con un suffragio di notevoli proporzioni,significa anche, da oggi, il rispetto delle regole che stanno a fondamento della democrazia, il ripristino della supremazia della politica di servizio verso gli interessi generali. Significa,altresì, uscire  con chiarezza da  quell’anomalia di pensiero  per la quale ricevere una investitura popolare significava essere  “intronizzato”, per cui l’eletto “ tutto puote”.
E’ in questa dimensione più modesta che adesso il sindaco Cristaldi dovrà misurarsi, prestando una maggiore attenzione al comune sentire della sua collettività.  E il compito non sarà facile, soprattutto con un consiglio comunale avverso, anche se la  scelta di Cristaldi spunta le armi a disposizione degli avversari politici che lo accusavano di scarsa presenza  in città.  
Good work Sindaco Cristaldi.

giovedì 15 dicembre 2011

Due cariche incompatibili: Cristaldi sceglierà prima di Natale?



Giunta di Montecitorio dichiara incompatibili le cariche di deputato e sindaco: 30 giorni per scegliere. Tra gli altri anche il primo cittadino di Mazara del Vallo
Su proposta di Pino Pisicchio, coordinatore del comitato per le incompatibilita', la Giunta per le elezioni di Montecitorio, ha dichiarato l'incompatibilita' dei deputati sindaci di comuni con oltre 20mila abitanti. Dopo la comunicazione che il presidente della Camera fara' arrivare loro, viene spiegato, avranno 30 giorni di tempo per scegliere. Sono sei i deputati, sindaci di comuni con piu' di 20mila abitanti, interessati alla misura: Nicolo' Cristaldi, sindaco diMazara del Vallo; Luciano Dussin, sindaco di Castelfranco Veneto; Giulio Marini, sindaco di Viterbo; Adriano Paroli, sindaco di Brescia; Michele Traversa, sindaco di Catanzaro; Marco Zacchera, sindaco di Verbania. Nella sua relazione, Pisicchio ha sottolineato che la previsione "della incompatibilita' parlamentare della carica di sindaco di comune con popolazione superiore a 20mila abitanti non lascia alcun margine di controvertibilita', imponendo alla giunta di prendere semplicemente atto di una incompatibilita' ormai inequivocabile e provvista di un indubbio rilievo costituzionale". Pisicchio ha poi ricordato che il 7 dicembre scorso il comitato si e' riunito deliberando di "avviare l'istruttoria in contraddittorio con i deputati che ricoprono la carica di presidente di provincia, trattandosi di una tipologia di carica non direttamente contemplata nel dispositivo" della sentenza della Corte Costituzionale (la 277 del 2011) che ha dato l'avvio dello stop al doppio incarico. "Il termine da regolamento di 15 giorni a disposizione dei deputati che ricoprono la carica di presidente di provincia per la trasmissione delle controdeduzioni scadra' giovedi' 22 dicembre". ( Da Siciliainformazione )
Secondo voci vicine al deputato mazarese,sembra che il sindaco On.Cristaldi abbia deciso di restare sindaco.

venerdì 9 dicembre 2011

La "Facciata" del palazzaccio: di male in peggio?


Dopo decenni di attese, di proposte,  di progetti, di critiche, di veti, di ripensamenti , di finanziamenti, di impegni politici e  di delusioni, di promesse mancate e di speranze disattese, finalmente sembra che il mostro,” l’Alieno” come ebbe a definirlo Pietro Consagra, stia per avere i tempi  contati. Naturalmente il mostro è la facciata dell’ex Palazzo di Città,che tanto devasta  una delle più belle piazze della Sicilia. Fatta definitivamente svanire la realizzazione della “Facciata” che lo scultore mazarese aveva progettato per la “sua” Mazara a causa di politici insipienti  e  di  tecnici professionisti, con a capo geometri, ingegneri e architetti incapaci di aprirsi al nuovo e di condividere un progetto originale ed  unico che catalizzasse l’attenzione della cultura internazionale sulla Città, l’amministrazione guidata dall’on. Cristaldi, da sempre grande estimatore di  Consagra  e della sua opera, ha deciso di scrivere la parola fine al deturpante palazzo ed avviare una operazione di restyling. Per far ciò, il comune ha acquisito lo studio storico-critico e di analisi architettonico - urbanistica del “Palazzaccio” redatto dall’arch. Elena Calafato. Si tratterebbe di fare degli interventi che  si armonizzino con il contesto architettonico monumentale costituito dal Seminario,dal Palazzo Vescovile e dalla Basilica Cattedrale. Le critiche a tale progetto già incominciano a farsi sentire nella Rete. Al fine di evitare che  la soluzione scelta possa rivelarsi peggiore dell’attuale,sarebbe opportuno che l’amministrazione procedesse  a bandire un concorso di idee,e dare la possibilità ai cittadini di potere scegliere il progetto che essi ritengono più consono, data la  particolare peculiarità dell’opera da realizzare e che riguarda sia l’aspetto estetico  sia quello di valorizzazione della Piazza. Invece di procedere a imporre scelte che potrebbero rivelarsi infelici e peggiorative, l’amministrazione dovrebbe farsi carico di un maggiore coinvolgimento della cittadinanza verso scelte condivisibili onde  evitare, in futuro, legittime reazioni e  manifestazioni di rigetto.   Questa volta non si tratta di infiocchettare un cortile o un vicolo degradato, ma di  eseguire un  intervento in un contesto urbanistico ed architettonico di incomparabile bellezza quale è Piazza della Repubblica,e la collettività non è più disposta a stare in silenzio e a mostrarsi indifferente.

lunedì 28 novembre 2011

Il fascino indiscreto del potere


Il dubbio è atroce, la scelta sembra molto sofferta. Qualunque sia la decisione che prenderà l’on.Cristaldi, essa sarà destinata a lacerare non solo l’opinione pubblica, ma soprattutto il suo elettorato. Il sindaco di Mazara aveva riunito i suoi più fedeli in un albergo di un suo consigliere comunale, per ascoltarli, sentire le loro reazioni, tastare attraverso i suoi fidi, il polso della situazione, gli umori della gente, le aspettative della città. Certo quel ricorso presentato contro di lui non lo aveva mandato giù,” i soliti comunisti” era stato il suo sfogo quella sera,” che non vogliono che la città cresca. Quel ricorso contro di me è in effetti uno schiaffo alla città che mi ha votato e che, attraverso la mia elezione, sperava in un decollo da quell’anonimato e degrado politico  nel quale era caduta a causa di anni di malgoverno della sinistra”. Il tono era serio, il volto cupo, la delusione per una scelta costretto a fare, e che in cuor suo  aveva sperato di potere procrastinare attraverso i bizantinismi della politica, era cocente. I soliti comunisti questa volta avevano messo sotto scacco  il Re. “ Rien ne va plus”, i giochi sono fatti, e quel maledetto ricorso lo costringe ad anticipare la sua opzione in favore dello scranno di Montecitorio.Sembra, infatti, che Cristaldi  lascerà, anche se a malincuore, la poltrona di sindaco, nonostante gran parte del suo  partito sia di opinione opposta. Come edulcorare una simile decisione? Dando priorità alla politica; perché il deputato mazarese, prima di essere sindaco della città che ama più di ogni altro, è un uomo politico, di partito, e il partito viene prima di ogni altra cosa, anche prima dei suoi affetti  verso la sua terra natìa. E da lì, da Roma, centro del potere e delle decisioni, potrà essere più utile al suo territorio. E in un momento di confusione politica da quelle parti c’è la necessità che i politici di razza siano presenti per dare il loro contributo d’esperienza e tutelare  la propria comunità in termini più concreti. Credo che queste giustificazioni saranno sufficienti a convincere i suoi turiferari abituati da sempre alla nobile  arte della proskýnesis; ma come la prenderanno quei  diciassettemila elettori che lo hanno fortissimamente voluto sindaco?  La sensazione è che la delusione si possa trasformare in rabbia, e questo sarebbe un problema  da non trascurare per il sindaco. Rimangono ancora delle ore, e auguriamo all’On. Cristaldi  di scegliere lasciandosi guidare dal cuore e non dal fascino indiscreto  del potere.

mercoledì 23 novembre 2011

Il Monumento al Pescatore


E’ stata la promessa da marinaio di tutti i sindaci che si sono avvicendati quella di costruire un monumento al pescatore che potesse simboleggiare il lavoro, le avventure, la ricchezza, i sacrifici, la produttività, le disgrazie e le fortune di una collettività alla quale, nel bene e nel male, Mazara deve tutto.
Sembra finalmente che l’oggetto del desiderio stia per realizzarsi. Una scultura di ferro, forgiata da uno dei maestri dell’arte fabbrile, Pippo Contarino, alta 7 metri, a forma di barca a vela, sarà posta a perenne ricordo di quel pionierismo che, a partire dai  primi del novecento, ha dato inizio alla storia della marineria mazarese, alla sua evoluzione passata attraverso fortune e drammi, fino a diventare la prima marineria d’Italia e una delle più importanti del mediterraneo. L’opera sarà sicuramente criticata dagli esteti della forma, ma ben venga il monumento tanto atteso.
L’opera avrà un costo, se come sembra,  rimarrebbero a carico dell’amministrazione gli oneri di acquisto del materiale necessario alla realizzazione ed il trasporto del monumento a Mazara del Vallo, nonostante gli autori del progetto rinuncino ai diritti intellettuali e artistici. Sarebbe interessante conoscerne l’ammontare.



martedì 22 novembre 2011

Italiani da ricerebellare

Decerebellati per anni da una televisione trash,anche un modesto spettacolo come quello di Fiorello appare un'opera straordinaria.
Un grande lavoro occorre fare:Ricerebellare gli italiani. E non sarà facile.

mercoledì 16 novembre 2011

Prem Rawat ringrazia Mazara

Con una lettera indirizzata al sindaco On.Nicola Cristaldi,
 Prem Rawat ringrazia Mazara " Città della Pace"

Dear Mr Cristaldi
I had the pleasure last May to visit Mazara del Vallo and enjoy your city for a few days on the occasion of the TPRF peace events with Prem Rawat. During my visit, I wrote a short article in French about North-West Sicily for the on-line portal of the Michelin Guide, with a few lines and photographs featuring Mazara as "Citta della Pace". It has now been translated into several languages, including Italian, English, etc. I hope that you will find it interesting and I thank you once again for your contribution to making Mazara del Vallo such a welcoming and pleasant city. I certainly look forward to visiting again. 
Lontano dai soliti itinerari dei tour operator che portano il turista a Cefalù, Taormina, Siracusa o ai piedi dell’Etna, la parte nord-occidentale della Sicilia è una regione affascinante, dotata di una ricca tradizione gastronomica. Mazara del Vallo, Erice e la città storica di Marsala, celebre per il suo vino, sono le tappe principali di questa passeggiata golosa ancora segreta.
Per il viaggiatore che atterra all’aeroporto di Trapani-Birgi, collegato da poco alle grandi capitali europee, come Parigi e Bruxelles, la prima tappa si chiama Mazara del Vallo, «città della pace». Titolo che merita: appena arrivati si respira subito l’atmosfera tranquilla di questa città, dove i Siciliani di antica stirpe, nel corso dei secoli, hanno saputo convivere pacificamente con numerosi popoli, dai Fenici ai Normanni, dai Greci ai Cartaginesi e ai Romani. Ognuno di questi ha lasciato tracce nell’architettura della città, che ospita anche splendide chiese barocche e diversi musei, uno dei quali è dedicato al celebre Satiro danzante, magnifica statua di bronzo rinvenuta nel 1998 dai pescatori locali e risalente al II-IV secolo a. C.
Oggi, Mazara del Vallo, fedele alla sua tradizione di accoglienza, ospita la maggiore comunità tunisina d’Italia. Costituita essenzialmente da pescatori, essa fa di Mazara il principale centro alieutico del Paese e accresce l’attrattiva della città, dotata di un’affascinante casbah. È un piacere perdersi nel dedalo delle sue stradine, lasciarsi inebriare dai sentori e dai colori, sentire le risate allegre dei bambini che giocano a piedi nudi nel labirinto di vicoli e cortili.
È naturale quindi, che la presenza e la cultura arabe come pure la tradizione della pesca di tutta la parte occidentale della Sicilia si ritrovino nelle specialità culinarie della regione. Da non perdere il couscous alla trapanese, delizioso piatto a base di pesce, frutti di mare e verdure, ricetta adattata dallo chef secondo gli arrivi del giorno. Da degustare anche la pasta alle sarde, diventato uno dei pilastri della cucina siciliana. Troverai facilmente a Mazara dei ristoranti in cui ti serviranno questi piatti con il sorriso. Risalendo un po’ verso nord, troverai altri esercizi, in particolare la Trattoria del Porto, situata vicino al terminal dei traghetti di Trapani, che aggiunge un’accoglienza calorosa alla qualità e alla semplicità della sua cucina.
 A cura di
 Ufficio stampa

lunedì 14 novembre 2011

Il Paese che amo.

" L'Italia è il paese che amo" così iniziò la sua avventura nel 1994 Silvio Berlusconi.
" L'Italia è il paese che amo" così sembra finire l'avventura di Silvio Berlusconi il 13 Novembre 2011.
Un amore assillante,roboante,coinvolgente,stritolante,asfissiante.
 Adesso abbiamo bisogno di riprendere un pò di fiato per respirare.

giovedì 10 novembre 2011

MAZARA, TESSERINI AST GRATUITI PER INVALIDI

Le istanze entro il 24 novembre

Il 24 novembre 2011 scadrà il termine ultimo per la presentazione delle richieste per potere usufruire gratuitamente del servizio di trasporto urbano ed extraurbano gestito dall’Azienda Siciliana Trasporti nel territorio di Mazara del Vallo.Possono richiedere i tesserini Ast gratuiti i cittadini portatori di handicap, con invalidità riconosciuta a partire dal 67%. Le istanze in carta semplice, indirizzate al Comune di Mazara del Vallo-Servizio Affari Sociali, vanno presentate al protocollo generale del Comune entro e non oltre il 24 novembre, con allegati: il Certificato di residenza, il certificato di invalidità, una foto tessera ed un versamento di € 3,38 su vaglia postale intestato all’Azienda Siciliana Trasporti – via Caduti senza Croce , 28 -90146 Palermo.
Per informazioni rivolgersi all’Ufficio Affari Sociali – piazza della Repubblica –91026 Mazara del Vallo (Tp). Tel. 0923671260 – 230.                                    
    Ufficio Stampa

     Ettore Bruno

Vandalismo

    Calatafimi-Segesta
 


 “La strada per affermare la Legalità e la Civiltà nella nostra Città si sta dimostrando più difficile di quanto si potesse immaginare. L’ennesimo inqualificabile gesto, che ha portato alla distruzione di ben 5 giare allocate lungo la passeggiata del Lungomare Mazzini, non può essere sottaciuto Il clima di odio politico e personale espresso in varie forme contro questo Sindaco e questa Amministrazione, con la cassa di risonanza di qualche pseudo organo di informazione  non fa che dar forza a questi quattro delinquenti che continuano a perpetrare gesti ignobili come quelli della scorsa notte. Tutti dobbiamo sentirci custodi del patrimonio artistico e culturale della Città”.
Lo ha dichiarato il sindaco di Mazara del Vallo, on.le Nicola Cristaldi, nel dare notizia dell’ennesimo gesto vandalico ai danni del patrimonio artistico della Città.
Con tali dichiarazioni sembra che il  primo cittadino mazarese abbia una percezione della realtà  offuscata e distorta. Additare semplici atti di vandalismo come frutto di un clima di odio e di contrapposizione politica da parte di organi di informazione,non solo è privo di ragionevolezza, ma non contribuisce ad affrontare con serietà  un problema assai sottovalutato quale è quello rappresentato dal  disagio giovanile. Malessere sociale di complessa natura  che si esprime anche con atti di microcriminalità e teppismo,forme deviate verso le quali  l’amministrazione deve porre una attenzione particolare, cercare di capirne le cause e trovare dei rimedi. La distruzione e il poco rispetto dei beni artistici della città sono un sintomo di mancanza di senso civico e di rispetto del bene comune. Sostenere che tali manifestazioni  di inciviltà abbiano un mandante individuabile nell’informazione avversaria,che li orienta e indichi obiettivi da distruggere, appare ardita e irragionevole, né tanto meno appare credibile  la tesi delle bravate orientate dalle opinioni di coloro che la pensano diversamente dal sindaco o  dai commenti di   quanti giudicano eccessivo ed invasivo l’uso delle ceramiche in ogni angolo della città. Gli atti di vandalismo non hanno risparmiato le opere in ceramica a Calatafimi, città amministrata dall’On. Cristaldi per dieci anni. Anche quelli alimentati da un clima d’odio?

lunedì 31 ottobre 2011

Il buon cittadino

( dal mauale del buon cittadino - sito ufficiale del comune di Mazara del Vallo )

Come non essere d’accordo. Mi auguro che le regole valgano anche per il primo cittadino di Mazara.Sarebbe opportuno che il sindaco,per recarsi da casa sua al palazzo di città rinunciasse  all’uso dell’auto blu con autista. Una passeggiata di qualche centinaio di metri   farebbe bene sia alla sua salute che al bilancio  pubblico.   

domenica 30 ottobre 2011

La scelta di non scegliere



Certo che l’on. Nicola Cristaldi, sindaco di Mazara, fa di tutto per abbassare il suo livello di consenso tra i suoi concittadini. Le sue dichiarazioni pur lasciando delle perplessità anche tra i suoi estimatori , appaiono temerarie se non  sprezzanti  del comune sentire, e  contribuiscono a divaricare il solco tra la casta politica alla quale tenta disperatamente di aggrapparsi nella salvaguardia dei privilegi e la restante società civile che da questa casta è continuamente tartassata, umiliata,  vessata. La recente sentenza della Corte Costituzionale che sancisce in maniera inequivocabile il divieto del doppio incarico di parlamentare e sindaco di  comuni superiori a 20.000 abitanti ( non si capisce perché nei comuni con meno di 20000 abitanti i sindaci possono avere il doppio incarico) , mostra il deputato mazarese in difficoltà sulla scelta da fare, e le sue prese di posizioni sicuramente non sono state interpretate come dichiarazioni felici. Dal “ non mi dimetto “ iniziale a “ aspetto la decisione  della giunta delle elezioni della camera dei deputati”, il sindaco di Mazara sembra mettercela tutta per accattivarsi antipatie. Eppure l’On. Cristaldi, alla luce della scelta fatta dal suo collega di Catania ,il  sen. Stancanelli,  che ha annunciato ufficialmente di volere restare sindaco nella città dove è stato eletto, non fa una bella  figura a scegliere di non scegliere. Sa benissimo che la giunta non può far altro che allinearsi alla sentenza della Consulta.  Allora perché questa pervicace resistenza?   Non credo   che così facendo il parlamentare  aumenti il livello di consenso attorno a se. Sarebbe opportuno che il sindaco mazarese ,al di là dell’eccessiva sicumera che sembra accompagnarlo nei suoi interventi, desse un segnale forte ai suoi concittadini verso i quali deve le sue fortune politiche, meritate o meno che siano state. L’essere dimissionato o dichiarato decaduto da una delle cariche non è proprio un merito di cui potersi vantare o dolere;sarebbe una sconfitta politica dalle imprevedibili conseguenze. Per queste motivazioni sarebbe auspicabile che il sindaco rinunciasse allo scranno  parlamentare e scegliesse, come aveva chiesto ai suoi concittadini, di svolgere il mandato di amministrare la sua città con pienezza Ciò contribuirebbe non poco a recuperare consensi e credibilità anche tra i suoi avversari, ai quali verrebbe meno una motivazione strumentale. Sarebbe un bel gesto di coerenza e rilevante dal punto di vista politico. Faccia una scelta in piena autonomia e  coscienza. Può, se ritiene opportuno, scegliere di restare deputato. E’ un suo diritto e sarebbe anche una opzione legittima. Nessuno lo condannerebbe. Ma non scelga di non scegliere. Nessuno glie lo perdonerebbe.

lunedì 24 ottobre 2011

Libia: Uno stato islamico sul mediterraneo.


 Il numero uno del Consiglio di transizione libico, Mustafa Abdel Jalil, si è inginocchiato in preghiera subito dopo avere presenziato alla cerimonia di proclamazione della liberazione della Libia. Poi ha promesso che la legge islamica sarà rafforzata. "Come nazione musulmana la Sharia è alla base della nostra legislazione, pertanto ogni legge che contraddica i principi dell'Islam non avrà valore", ha detto.
Ma la sharīʿa è compatibile con la democrazia? Altro che primavera libica. Se le premesse sono queste l'occidente ha la responsabilità di avere contribuito a far nascere sulle sponde del mediterraneo il primo stato islamico

sabato 22 ottobre 2011

Bari - ALESSANDRO MARINO: IL TALENTO CHE NON TI ASPETTI



ALLO SHERATON IL VIRTUOSO SICILIANO HA PROPOSTO UN ORIGINALE PROGRAMMA

Parte col turbo la Camerata


L’applaudito recital del pianista A. Marino


Se le premesse sono queste, la 70esima  stagione della Camerata Musicale Barese è partita come un proiettile, con il  recital pianistico tenuto mercoledì scorso dall’ottimo pianista siciliano Alessandro Marino nel classico vernissage all’Hotel  Sheraton. Era presente tutto lo stato maggiore dello storico sodalizio barese (con interventi del presidente Giovanni Girone, Saverio Mattia e Marcello Calbiani di Banca Carime, insieme all’assessore comunale Pap a r e s t a ) e un pubblico numerosissimo che non ha potuto non apprezzare le straordinarie qualità del solista 24enne. Ad iniziare dal programma, finalmente lontano dai sentieri sempre battuti: Hummel, Moscheles, Alkan, Raff, Rachmaninov e Gottschalk sono stati   soprattutto grandi virtuosi della tastiera, eppure la loro musica meriterebbe di frequentare le sale da concerto molto più di quanto non accada.
Il motivo, in ogni caso, è che occorrono doti non comuni di scatto felino, grande velocità digitale e coraggio per cimentarsi in maratone da gran virtuoso. Alessandro Marino, in questo terreno, ci pare già a suo agio, nonostante la preoccupante propensione a suonare spesso a una velocità disumana: le scelte tuttavia non sorprendono, visto l’imprinting che gli sta dando un pianistologo come Piero Rattalino (con cui studia attualmente), amante del Biedermeier in musica. Brani come il Rondò brillante op. 11 di Johan Hummel o Le bananier e Souvenir de Puerto Rico di Louis Gottschalk sono la rappresentazione di un pianismo esteriore, ma emblematico di un’epoca in cui la musica esprimeva in primis la gioia dell’esibizionismo, con un’idea generale più leggera della vita rispetto ad oggi. Allo stesso tenore appartengono le fantasie operistiche, da quella sul Nabucodonosor di Ignaz Moscheles e la Sicilienne dai Vespri Siciliani di Joachim Raff, in cui Marino ha espresso buona cantabilità con i temi frequentemente incrociati nelle due mani. Con Charles  Alkan si sale già di livello (Sinfonia per pianoforte solo): il solista vi ha letto in quella scrittura così meravigliosamente pianistica una fine anticipata del mondo, non priva di qualche ironia. E se nei bis lungamente richiesti Marino ha svelato doti da trascrittore (dalla sigla del noto telefilm La signora in giallo a De Gregori), la chicca della serata è stata la Fantasia trionfale sull’inno brasiliano di Gottschalk, uno di quei brani fin troppo e ingiustamente trascurati dagli stessi pianisti. 

 LIVIO COSTARELLA  (La  Gazzetta del mezzogiorno –venerdì 21 ottobre 2011)

martedì 11 ottobre 2011

Rischio di sbarazzo per il Collegio dei Gesuiti?


La notizia sembra passare inosservata, ma la recente apertura al pubblico dei locali terrani attigui al chiostro del Collegio dei Gesuiti, una volta sede della biblioteca comunale, dell’archivio storico ,della pinacoteca oltre che  della sala espositiva dell’opera grafica di Consagra, avvenuta tra assaggi di grappini e conferenze in pompa magna, lascia qualche perplessità su quale sarà la destinazione d’uso di uno dei gioielli monumentali della città. Quello che fu il Centro Polivalente di Cultura, sede di eventi di elevato spessore culturale, gli Incontri dei popoli del mediterraneo, location di concerti di grande richiamo,luogo espositivo di pregevoli mostre di grandi maestri,sembra sia destinato a divenire uno spazio allargato del museo del Satiro ( e così,dopo esserci sbarazzati della stupenda Chiesa di S.Egidio data in comodato d’uso per 99anni alla Soprintendenza ai Beni AA. CC,) ci si accinge a dare in gestione questo gioiello monumentale al Museo Interdisciplinare Regionale “ A.Pepoli” , che a dire della stessa direttrice del museo dovrebbe diventare luogo funzionale alle manifestazioni legate al satiro. ( Credo che saranno ben poche se la città del satiro è stata esclusa quest’anno dal circuito del mito che era simboleggiato proprio dall’effige della statua bronzea greca). Ci si chiede che fine hanno fatto o faranno l’enorme patrimonio archivistico - bibliotecario, i preziosi manoscritti, la biblioteca “DI MINO”, il Fondo Antico  sepolti e abbandonati  insieme alle tele di maestri siciliani,in qualche stanza chiusa e umida,privi di cura e di controllo,dell’edificio in parte restaurato?  Esiste nei piani del sindaco Cristaldi  un progetto culturale degno di tale nome che veda  Il Centro Polivalente di Cultura come volano per il decollo culturale della città? Sarà capace l’amministrazione comunale di gestire un siffatto complesso prestigioso con adeguate iniziative culturali che tuttora hanno costituito l’anello debole dell’attuale amministrazione? Che fine farà la biblioteca comunale, una parte della quale allocata in locali del seminario vescovile, per i quali l’amministrazione è gravata da spese di locazione non indifferenti? Dopo essersi sbarazzati di prestigiosi  edifici, vedi S. Agnese, parte del complesso monumentale di S. Veneranda ( ex asilo Corridoni),  e prossimamente del complesso di S. Carlo, destinato a ricevere giovani immigrati non accompagnati , ovvero una destinazione coatta  di minori, c’è il rischio di sbarazzo anche per il Collegio dei Gesuiti?

domenica 2 ottobre 2011

Il Censore

Nello sviluppo dell’età evolutiva  i bambini hanno bisogno di essere accompagnati  nella loro crescita da un tutor, senza il quale si perderebbero nei meandri del labirinto della vita. Essi, fino a quando sono tenuti mano nella mano dal loro tutore, sviluppano la loro personalità in maniera armonica ed equilibrata fino ad avere raggiunto una completa maturità; altri, se ancora non pronti, lasciati soli per qualche  tempo, dimostrano una regressione del  loro sviluppo nei comportamenti e nelle  relazioni. Questo avviene anche nelle persone adulte e  in tutti i campi delle professioni, politica compresa. Coloro che scelgono di intraprendere la strada della politica, non come mission, sono perle rare questi ultimi, ma come professione, hanno bisogno di punti di riferimento , di tutor che li incoraggino, li inizino, li guidino nel campo dei rapporti e delle relazioni, li educhino e li affinino nell’uso della parola. Ciò presuppone però che l’allievo, sia consapevole dei propri limiti al di là dei quali deve essere capace di fermarsi. Chi sceglie la politica deve essere dotato di qualità che lo mettano in luce nelle relazioni, lo fanno primeggiare nella dialettica, ne risaltano i comportamenti come espressione della propria maturità di pensiero e della propria personalità. Si chiede al politico non onestà intellettuale, cosa ormai introvabile, ma almeno sobrietà, equilibrio, coscienza della storia, senso della misura, senza i quali egli rischia di cadere nel ridicolo. Mi ha colpito l’intervento, all’assemblea regionale, dell’On. Scilla, durante il dibattito sulla censura al suo  e nostro concittadino e assessore regionale alla sanità Massimo Russo.  Credo che il deputato mazarese, in assenza del tutor, si sia  perso nei meandri della politica più bassa e volgare, non mancando di rimuovere, nella sua foga, anche il senso della storia, della sua storia politica recente.  Chissà se la colpa di questa regressione non sia da addebitarsi ai suoi precettori di ieri e di oggi: Cristaldi, Adamo, Miccichè.


giovedì 8 settembre 2011

Il Festino delle promesse mancate.


Così anche quest’anno il “ Festino di S.Vito” dedicato al mare Mediterraneo metafora di confuenza   di popoli, della loro storia, delle loro religioni, dei loro destini,è andato. Grazie alla ferrea volontà di un vescovo che imprime al  festino, in assenza di un vuoto propositivo mostrato dall’amministrazione  locale, momenti di religiosità e di condivisione dell’accoglienza  legata a  quel mare attraverso il quale  il santo di Mazara fu costretto a fuggire e lasciare dolorosamente la propria terra. Un corso e ricorso storico che vede oggi i popoli dell’altra sponda avventurarsi nello stesso mare e in condizioni forse peggiori. Il festino voluto da Mons. Mogavero è stato incentrato sul tema dell’accoglienza, della condivisione e della speranza. Valori che bene sono stati scenografati nella sfilata storica magistralmente diretta dal  prof. Giovanni Isgrò. Ma se il tema del festino era anche la tolleranza, non sembra che l’atteggiamento dell’intera amministrazione guidata dal sindaco On.Cristaldi sia stata in sintonia con lo spirito del Festino. E’ stato il “ Festino “ delle occasioni mancate, di sgarbi istituzionali e soprattutto delle promesse mancate.” Abbiamo l’ambizione di fare di Mazara una piccola capitale del mediterraneo,la capitale della multiculturalità e della multietnicicità, ed è nostra intenzione, il prossimo anno di riportare il festino di San Vito nel circuito dei grandi eventi di richiamo turistico, così come questa città e il suo Santo Patrono meritano “ ebbe a dire al momento del suo insediamento il neo sindaco On Cristaldi, appena eletto. Sono passati due anni e quelle parole sono rimaste parole prive di sostanza. I fatti hanno messo in evidenza che per l’amministrazione il festino non è una priorità,al contrario della spiaggia in città, delle chiatte,  della ceramizzazione   a macchia di leopardo di intere vie e viuzze, vicoli e piazze mostratasi  spesso irriverente dei monumenti e dell’identità storica della città. Nonostante tutto,il Festino ha avuto un notevole successo di pubblico e di critica grazie all’indomabile volontà del vescovo di Mazara mons. Domenico Mogavero,  coadiuvato dal prof. Giovanni Isgrò. Il tema dato al festino era il mare e i marinai, luogo di sogni e di speranze,di grandi delusioni e notevoli sacrifici, di lavoro  e di tragedie umane. Il mare dei marinai di Mazara, dei pescatori di pesce e di naufraghi,di corpi privi di vita o in balìa delle intemperie, il mare dell’accoglienza e delle sue vittime, il mare dei respingimenti e della solidarietà. Un festino che è stato anche, nella sua rappresentazione in costume, una lezione di storia di elevato significato pedagogico. San Vito perseguitato e costretto a fuggire dalla sua casa per essere accolto in terra straniera e ancora perseguitato; le stesse vicissitudini che oggi incontrano i migranti dell’altra sponda .La curia ha saputo dare un segnale di modernità e di drammatica attualità al Festino, al contrario dell’amministrazione incapace  ancora una volta di liberarsi dalle solite manifestazioni borgatare e strapaesane, prigioniera della ragnatela ordita da quel provincialismo di maniera fatto di fiere e mercatini rionali,di esposizioni di paccottiglie e chincaglierie,di zabinate e zucchero filato.

martedì 9 agosto 2011

Erice: Alessandro Marino entusiasma il pubblico


Un pubblico estasiato e  competente, ha scandito con lunghi e fragorosi applausi la conclusione del concerto per pianoforte di Alessandro Marino tenuto  sabato 6 Agosto, nell’ambito della rassegna internazionale “ Venere D’Argento 2011”,  nella Chiesa di S. Giovanni a Erice.  La chiesa   era  stracolma in ogni ordine di  posti, nonostante la variazione del programma all’ultima ora.  Il concerto era stato programmato in piazza, ma motivi tecnici  imprevisti hanno fatto spostare la location nella bella chiesa ericina. Il pubblico  ha assistito in religioso silenzio e con incredulità all’eccezionale virtuosismo del pianista mazarese.  Erano parecchi anni che a Erice non si registrava, a detta degli entusiasti spettatori a una esibizione pianistica di tale levatura. Nonostante la giovane età, il pianista mazarese è uno dei pochi  attualmente in campo internazionale a proporre opere di Alkan e Gottschalk,  note per la complessità interpretativa e per le difficoltà che la loro esecuzione presentano. Infatti le composizioni di Alkan e di Gottschalk sono considerate tra le più difficili di tutto il repertorio pianistico, e pochi sono i pianisti in grado di eseguirle in quanto ricche di passaggi tecnici non semplici e di accordi complessi tali da richiedere un assoluto controllo della tastiera e lo sfruttamento di tutte le risorse possibili che il pianoforte può esprimere. Il recital inizia con la trascrizione di Liszt della Danza Macabra di Saens Saint : - un vero capolavoro che nel panorama della musica per pianoforte e orchestra ha ben pochi paragoni, scrive il maestro Piero Rattalino ; e Alessandro Marino è oggi il suo allievo prediletto. Coinvolge ed estasia l’esecuzione dell’Ave Maria di Schubert nella trascrizione di Liszt.  E’ però nell’esecuzione dei brani di Gottschalk, Souvenir de Portorico, Souvenir d’Andalusia e  Fantasia trionfale dell’inno brasiliano che il pubblico si riscalda nell’assistere al funambolismo virtuosistico del pianista le cui  mani sembravano duplicarsi sulla tastiera tanta era la velocità e la complessità dell’esecuzione. Eccellente l’esecuzione della- Sinfonia per pianoforte solo  opera 39 -  di Alkan che ha mandato letteralmente in delirio il pubblico. Cinque minuti di scroscianti e intensi applausi hanno fatto si che il concerto si prolungasse con due fuori programmi, due trascrizioni dello stesso artista mazarese che ha interpretato in modo geniale e  ricco di virtuosismi il brano “ murder,she wrote” di Addinson, meglio conosciuto come sigla della serie televisiva della Signora in Giallo, e un delizioso arrangiamento con dedica della “ Donna Cannone” di De Gregori. Entusiastici i commenti degli spettatori.  Prosegue ricco di impegni il calendario artistico di Alessandro Marino che terrà concerti prossimamente a Stresa,  a Torino, al Politeama di Palermo ,  a Messina, a Catania e infine nuovamente in Olanda, dove è conosciutissimo e apprezzato.  All’inizio del prossimo anno terrà anche un concerto a S.Diego in California. Un solo velo di amarezza: quando ai mazaresi sarà data la possibilità di assistere ad un recital del loro giovane talento pianistico?

lunedì 20 giugno 2011

“Il Liscibusso “.

Immaginate che nell’ “ Inclita Urbs” un assessore si presenti con forte ritardo ad un incontro pubblico,  anche se informale, organizzato dal sindaco, e che giustifichi con aria di supponenza e con qualche parola di troppo  nei confronti degli ospiti del  sindaco, il suo ritardo; immaginate che quelle esternazioni vengano fermamente e prontamente sconfessate dallo stesso sindaco ivi presente; immaginate che alla smentita segua, da parte del primo cittadino, un roboante “ pubblico cazziatuni” nei confronti dell’improvvido  assessore; immaginate che, non pago del “ liscibusso”, il sindaco vada oltre invitando il suo “ scodinzolante” assessore, se ha carattere, a rassegnare le proprie dimissioni dalla giunta; immaginate che dopo una mezzoretta, in altro luogo, tra i passanti e in mezzo alla via dell’inclita città, il sindaco ritorni ad apostrofare  l’ assessore anche sul piano dell’efficacia amministrativa da lui svolta e a reiterare in modo energico l’invito a rassegnare le  dimissioni. Questo per sommi capi il racconto. Voi che  avreste fatto? Sicuramente avreste cercato di salvaguardare la vostra dignità di persona rassegnando le dimissioni. Un “uomo” oppure  “un mezzo uomo” si sarebbe comportato così.  Ma questo scodinzolante assessore a quale categoria appartiene?

venerdì 17 giugno 2011

Cristaldi: Due anni da sindaco. Primo bilancio

Cortile degli Aragonesi
Sono passati appena due anni dall’elezione di Cristaldi  a sindaco di Mazara, e all’indomani di essa,  il titolo di apertura che avevo postato sul blog  era:“ Good morning Mazara ! ”  giustificato  anche dall’enorme  percentuale di suffragi  che il neo eletto sindaco aveva ottenuto dai suoi concittadini. Quei voti rappresentavano un forte  segnale di fiducia accompagnato da una istanza di vero cambiamento nella vita amministrativa della città. Erano anche il primo segnale reattivo di coscienze rimaste per lungo tempo inerti e intorpidite, anestetizzate da una miscela  di oblìo, di indifferenza e di  rassegnazione.  Dalle urne era uscita la reazione dei cittadini stanchi di assistere ad una competizione elettorale fatta di tentativi di delegittimazione, di invettive, di una politica impregnata da accordi limacciosi, da apparentamenti  indecenti.  Quei voti esprimevano anche il desiderio della gente di sognare, di sperare in un domani  diverso, fatto di piccole e grandi aspettative.  Quei voti costituivano la forza di spinta necessaria a permettere alla città di  potere uscire dal tunnel  della mediocrità e del provincialismo che l’aveva impoverita sotto l’aspetto politico, economico e soprattutto culturale e dove era stata  relegata, da troppo tempo,a paria  della  provincia . Quel “ Good morning” voleva significare anche l’affrancamento da una condizione di assoggettamento dai signori della politica. La speranza di rinascita era giustificata anche da un programma di grande respiro, chiaro, affascinante e che colpiva la pancia della gente, come la liberazione della città dal cappio dei passaggi a livello, la bonifica del lungomare divenuto da anni una discarica fognaria a cielo aperto, la regolazione del traffico urbano caotico e insostenibile, e soprattutto quello che era un problema di ordine sociale, il centro storico divenuto “ terra di nessuno”, abbandonato, saccheggiato, umiliato, distrutto. Si trattava di un programma  ambizioso, sicuramente irto di ostacoli politici,  non potendo contare , il sindaco, del supporto di una sua maggioranza in consiglio comunale. Difficoltà che aumentavano a causa di una incomunicabilità tra  il Sindaco e  la presidenza del consiglio, che era motivo di conflittualità e reciproca insofferenza. Quale è il primo bilancio di questi due anni di amministrazione Cristaldi? E’ indubbio che grandi energie sono state indirizzate al recupero e al risanamento del centro storico con risultati lusinghieri.
Vicolo San Francesco
A fronte di modeste risorse economiche impegnate, a buona parte del  centro storico, con i suoi vicoli e i suoi caratteristici cortili, è stata ridata dignità riportandovi i servizi primari e riqualificandoli con inserimenti di scenografie in ceramica costituite da piastrelle o vasi   e realizzate da studenti, professionisti locali o dallo stesso sindaco. Il centro storico è adesso senz’altro più gradevole e accogliente, e vale la pena riscoprire una parte della città rimasta sconosciuta per decenni agli stessi cittadini. Il centro città, trasformato in isola pedonale, si mostra ordinato e arredato con equilibrio e gusto, attraente; inoltre, passeggiando per lo storico lungomare, bonificato dopo mezzo secolo di disinteresse e abbandono, e il cui arenile il sindaco vorrebbe trasformare nella “ spiaggia in città”, si può godere delle bellezze naturali che questo mare sa offrire con le sue albe e i suoi tramonti e dove si può accompagnare con lo sguardo  i pescherecci oltre i confini dell’orizzonte.
 Complesso Monumentale di Santa Veneranda
Inoltre, la restituzione alla loro funzione culturale  del restaurato Teatro Garibaldi  e del Complesso Monumentale di Santa Veneranda, consente all’amministrazione di mostrare due strutture di rilevante pregio storico -  architettonico da  inserire in un progetto culturale di eccellenza e di ampio respiro. Passa attraverso questi due nuovi nuclei culturali, insieme al restaurando Centro polivalente di cultura, l’ambizioso progetto del sindaco di riportare in città manifestazioni raffinate con  finalità e spirito che furono proprio dei trascorsi “Incontri dei popoli del mediterraneo”, attraverso i quali la città diventava centro propulsore culturale dell’intero bacino mediterraneo, cenacolo di letteratura e poesia,  di musica e arte, di  manufatti e creatività.
Teatro Garibaldi
 Realizzare tutto ciò in poco meno di due anni, con i limiti di bilancio imposti dal rispetto del patto di stabilità è come fare un piccolo miracolo. Ho definito tutto questo come “ rivoluzione Cristaldiana” e non per piaggeria. C’è un tempo per criticare e uno per apprezzare e riconoscere il lavoro svolto dal sindaco. Su come è stato gestito il recupero del centro storico, sulla validità degli interventi e sulla assenza dei piani di gestione dell’intero tessuto architettonico e urbanistico della parte antica della città lasciamo che siano gli esperti ad arzigogolare. Tutto rose e fiori allora? Non tutto; uno dei punti focali del programma del sindaco ha ricevuto uno stop molto energico da parte di tutti gli enti interessati. L’eliminazione dei passaggi a livello che strangolano in una morsa l’intera città, e il cui progetto aveva trovato l’ entusiastica adesione di gran parte della cittadinanza, è stato sonoramente bocciato proprio durante una conferenza tenuta a Mazara e fortemente voluta dal sindaco; i presidenti di RFI, di Trenitalia e lo stesso  ministro delle Infrastrutture e Trasporti  On.Matteoli  hanno dichiarato la loro contrarietà alla soppressione della ferrovia dalla città, ed invitato il sindaco a presentare progetti alternativi. Capitolo chiuso dunque? In assenza di serie opzioni e senza copertura finanziaria, il problema dei passaggi a livello sembra non avere soluzione. Mancano ancora tre anni alla fine del mandato di Cristaldi, c’è ancora tanto da fare. Dal porticciolo turistico al risanamento del porto canale per non trascurare la sicurezza nel centro storico e il rilancio del turismo. Opposizione permettendo.

martedì 14 giugno 2011

Referendum: The day after

foto gentilmente concessa da Vito Ballatore
E adesso?  Dopo che gli italiani si sono espressi in maniera chiara e incontrovertibile sui quesiti referendari sui quali il governo, più per paura che per convinzione,  li aveva invitati, attraverso l’esempio del presidente del consiglio e i suoi scodinzolanti ministri, Alfano in testa, a disertare le urne, cosa succederà? Sono convinto che un responso così  significativo non può non avere ripercussioni politiche a livello nazionale. Penso che delle riflessioni  debbano essere fatte anche a livello locale, a cominciare da Mazara. In questo blog era stata denunciata da tempo la latitanza dell’amministrazione a confrontarsi sui quesiti che investivano non solo il futuro del paese, ma soprattutto la stessa filosofia amministrativa del sindaco e della sua giunta di governo: sulle voci di un possibile sito nucleare a Mazara e sulla privatizzazione dei servizi idrici la posizione del primo cittadino è stata incomprensibilmente evanescente  e  il suo silenzio ingiustificabile. E’ venuto a mancare quel dialogo diretto con la  città  attraverso quel “ salotto in piazza” che era stata l’arma vincente dell’allora candidato sindaco. Il silenzio dell’On. Cristaldi è stato interpretato da molti  suoi concittadini come una spocchia, un modo di giudicare l’istituto referendario insignificante e inutile dal punto di vista politico. Altri hanno visto lo smarcamento  dal referendum come un atteggiamento di indifferenza rispetto alla volontà dei cittadini, convinto che il primato delle scelte spetta comunque alla politica e a chi la politica la fa per professione. Altri ancora hanno considerato questa imbarazzante posizione  pilatesca come un atto di proskynesis verso i vertici del PDL  per non compromettere le future aspettative politiche e la riconferma dello scranno in parlamento. Sono convinto, fuori da ogni pregiudizio, che il voluto disimpegno del sindaco dalle tematiche referendarie abbia disegnato una grave cesura con la sua comunità  che difficilmente potrà essere ricucita. L’avere sottovalutato le richieste di  partecipazione attiva provenienti dai cittadini ha dimostrato una incapacità del sindaco e dei suoi collaboratori a monitorare gli umori della città. Ancor più quando era necessario rassicurare la propria collettività su allarmanti notizie diffuse dai giornali e mai smentite, su probabili insediamenti di siti nucleari nel territorio  mazarese. Un errore talmente grossolano che, attraverso una maggiore attenzione alle piattaforme sociali della rete, si sarebbe potuto evitare.  Il risultato referendario dimostra anche che il PDL di Mazara, con i suoi responsabili locali e nazionali, non ha alcun legame con la città, e non è, in questo momento, capace di esprimere un progetto politico ancorato ai bisogni  e alle aspettative della gente. Significa soprattutto che molti consiglieri  e collaboratori esterni,  dei quali si circonda il sindaco, sono inidonei  a prospettare soluzioni e interventi , essendo costoro alieni ai bisogni della collettività. C’è stato oltretutto un difetto di comunicazione tra amministrazione e cittadini nonostante un eccesso di portavoci, per l’occasione afoni o rauchi, al servizio del sindaco. Il responso uscito dalle urne ha messo in evidenza, inoltre, un rapporto ormai fragile tra le posizioni del sindaco e quelle dei suoi cittadini  da non sottovalutare. E’ la stessa immagine del primo cittadino che ne esce fortemente  ridimensionata se non riuscirà a instillare alla sua gente quel pathos politico  che ha consentito a Cristaldi il  successo di due anni fa. E’ arrivato il momento di rinnovare  gli orchestrali, se questi  non sono stati in grado di leggere e interpretare correttamente lo spartito, ma soprattutto è opportuno ridisegnare, a livello locale, una dirigenza del partito che sia meno compiacente e servizievole, che abbia una visione  moderna della politica, in cui trovino finalmente spazio giovani che oltre alla passione dimostrano intelligenza politica, fantasia, ancoraggio alla realtà, che sappiano dialogare e intercettare i bisogni della gente. Tutto questo è mancato fino adesso.  Mazara ha detto no alla privatizzazione dei servizi idrici, ha detto ancora una volta no, come tutti gli italiani, alla costruzione di centrali nucleari, e soprattutto no ad un modo  di fare politica asservita agli interessi di una persona sola. Spero che da questi risultati il sindaco sappia trarne tesoro.

martedì 7 giugno 2011

Deputato e sindaco: una antinomia

Mai come in questo momento il solco tra la società civile e la politica appare così profondo, con la prima che chiede a voce alta  ai politici di restituire dignità alla democrazia. Dignità   che è stata espropriata in modo truffaldino attraverso una legge elettorale che non consente agli elettori il diritto di potere esprimere il voto di preferenza che legittima la democrazia rappresentativa. Tale contrapposizione ha raggiunto ormai un livello da “resa dei conti” con i quesiti referendari sul Nucleare, sull’affidamento della  gestione dei servizi idrici ai privati e sul legittimo impedimento. I primi tre quesiti  non hanno una  valenza politica; essi abbracciano temi di interesse pubblico, collettivo, amministrativo, ambientale. Una risposta, nell’uno o nell’altro caso, ipoteca il futuro della collettività e delle generazioni che seguiranno. Il quarto invece riguarda direttamente il principio di base della democrazia secondo  il quale di fronte alla legge tutti i cittadini sono uguali. Chi è chiamato a rappresentare e tutelare i diritti delle proprie comunità, e quindi a farsi interprete delle loro istanze se non coloro ai quali i cittadini hanno affidato il mandato amministrativo, ovvero i sindaci e le istituzioni elettive? Ebbene, sono proprio questi ultimi a venir meno ai loro doveri  di rappresentanza istituzionale. Moltissimi di costoro, soprattutto appartenenti al PDL, non hanno preso una posizione netta sui quesiti sui quali i loro amministrati sono chiamati ad esprimersi. Così non sappiamo ancora quale sia l’opinione del sindaco di Mazara sul nucleare e sulla privatizzazione dei servizi idrici, con la probabilità che i risultati delle urne dimostrino che intere collettività non vengano tutelate nei loro interessi e nelle loro aspettative da coloro che le stesse hanno eletto per amministrare. E’ come se un amministratore di un condominio tutelasse interessi estranei a quelli dei condomini dai quali è pagato. Eppure sarebbe stato  ben apprezzato, da parte della cittadinanza, se il primo cittadino mazarese avesse promosso, com’è sua abitudine, quel “salotto in piazza,”  straordinario palcoscenico che consente di tastare il polso della situazione e percepire gli umori della propria comunità, al fine anche di non farla sentire abbandonata nel momento delle grandi scelte. Questa assenza di comunicazione tra sindaco e cittadini su temi di notevole rilevanza, crea un forte disagio, ancor più se si considera che il sindaco è un parlamentare e dovrebbe rappresentare anche il  proprio territorio. Lo scollamento tra  sindaco -deputato e cittadini accentua la sensazione che forse si vuole privilegiare la funzione di parlamentare rispetto a quella di amministratore. Una volta reciso il cordone ombelicale della rappresentanza, legittimata dal voto di preferenza, il deputato che è stato nominato dal partito, ma non eletto dal popolo, non ha alcun  vincolo morale di mandato nei confronti degli elettori. Egli deve solo ossequio a chi lo ha nominato. Questa posizione è però antinomica alla sua funzione di sindaco. E gli attuali referendum ne sono la conferma.

sabato 4 giugno 2011

Predicatori di pace.


Non sono contro chi predica la pace, anzi, in un mondo in costante assetto belligerante, in cui la  pace, se mai è esistita,  ha sempre rappresentato un breve insignificante  intervallo  di tempo tra lunghi momenti di conflitto, benvenuto chi si batte per fermare i conflitti, chi si appella alla coscienza degli uomini  di governo, chi propone soluzioni alternative, chi  in modo accorato grida  di dare priorità al dialogo invece che alle armi, al bisogno di giustizia al posto delle vessazioni. C’è indubbiamente l’esigenza, oggi più che mai,  di “parole di pace “, soprattutto se queste hanno la capacità di segnare le scelte dei governi. Inoltre le parole di pace lasciano il segno a chi li ascolta, a volte sconquassano un intero sistema di pensiero, bruciano più delle fiamme, più esse  sono semplici nella loro essenza più risultano essere incisive. Ricordiamo  Gandhi e il suo messaggio sull’ “autodeterminazione dei popoli”, la sua  dottrina della “ Non violenza” incardinata sulla resistenza passiva e sulla disubbidienza civile, il suo  predicare la  tolleranza religiosa”. Ricordiamo Martin Luther King e la sua battaglia per la conquista dei diritti civili, la lotta contro la segregazione razziale, la lunga marcia per il lavoro e la libertà:”  "I have a dream".  E ancora Tarzan Tenzin Gyatso, , XIV Dalai Lama, premio Nobel per la pace, esponente della dottrina della non violenza nella lotta per la liberazione del Tibet. Si potrebbe continuare con Nelson Mandela e  Johan Galtung, il padre della “ ricerca della pace, e della dottrina della mediazione, con l’iraniana Shirin_Ebadi e la sua battaglia per i diritti delle donne e dei bambini, con  Liu_Xiaobo e la sua lotta non violenta per i diritti  umani in Cina. Da cristiani dovremmo ricordare e rileggere con animo aperto “ Il discorso della montagna”.
 Ma cosa lascia di così  profondo il messaggio di Prem Rawat?  Quale solco  esso traccia all’interno del pensiero di chi lo ascolta? Me lo sono chiesto l’altra sera durante il suo intervento tenuto a Mazara in una piazza Mokarta gremita e per l’occasione trasformata in un salotto all’aperto in cui la mondanità si mescolava alla politica. E che tipo di messaggio ha voluto lanciare? Confesso che ero incuriosito, soprattutto alla vista di tanta gente straniera ( seguaci,adepti,discepoli?) che seguono il “ loro maestro” in qualunque posto parli. Ho trovato l’intero discorso banale, insignificante, deludente,vuoto, generico,ovvio. Un’insalata di filosofia greca  e di misticismo orientale, senza alcuna connessione logica. Qual è il tema centrale  del verbo del predicatore indiano? La pace, naturalmente, considerata un dono di Dio, e come tale è dentro l’uomo al quale sfugge questa consapevolezza. La pace è innata, è dentro tutti noi . Un viaggio dentro se stessi alla ricerca della “ conoscenza”,  la pace non va cercata negli altri o con gli altri, ma in se stessi e per raggiungerla occorre intraprendere un lungo e complesso percorso di introspezione personale. Ciascuno deve conoscere se stesso;  non è forse lo stesso “ gnôthi sautón “insegnatoci da  Socrate o il monito di Sant'Agostino: “Non andare fuori, rientra in te stesso: è nel profondo dell'uomo che risiede la verità”? Ma dove sta la pace?  Nel cuore naturalmente: “Quello che stai cercando è dentro di te, la tua verità è dentro di te, la tua pace è dentro di te; la pace si trova nel cuore” e ancora: “ dentro di se l’uomo ha sete di pace”. Due sono i concetti chiave che martellano chi ascolta Prem Rawat: “Cuore e sete”. Due entità non definite. Delle due però è il cuore che deve giudicare: “Ascolta il cuore, lascia che sia lui a giudicare, invece degli altri. Possiamo permetterci di non ascoltare il nostro cuore?” è il tormentone del predicatore.  Il traguardo finale, il raggiungimento della serenità avviene attraverso un altro concetto misterioso:”la Conoscenza”.” –“Essa è molto semplice, essa è come il respiro - Comprendere la Conoscenza è molto, molto semplice. A volte la semplicità non è un processo di fare, ma di disfare, non è un processo di apprendere ma di disimparare, di scoprire   quello che c’è già”. Però tutto non è così semplice come si predica. Per raggiungere la conoscenza occorrono “ Le Chiavi ”, e queste il nostro Rawat non dice quali sono e come sono fatte. Se le volete dovete mettervi in contatto on line con il suo staff.
Non so cosa vi sarà chiesto in cambio. Io non ho avuto questa curiosità. Mi chiedo se i parlamentari e gli uomini di cultura presenti a questa pseudo manifestazione di pace abbiano preso sul serio “ i sermoni “ del guru indiano. Se penso poi che tra  costoro l’On. Nicola Cristaldi, l’On. Souad  Sbai, l’On.  Gennaro Malgieri, sono tra coloro che hanno votato in parlamento l’intervento bellico dell’Italia nei confronti del regime libico di Gheddafi, i dubbi mi sembrano giustificati.  

Le foto sono state gentilmente concesse da Vito Ballatore