Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

martedì 19 aprile 2011

Segnaletica a misura d’uomo

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Secondo gli ultimi rilevamenti demoscopici, il tenore di vita degli italiani e dei siciliani in particolare si è gradualmente abbassato. A Mazara del Vallo , il sindaco Cristaldi ha adeguato la nuova segnaletica viaria in città in funzione del livello di crescita della popolazione in modo che risulti a misura d’uomo. Come dire,stiamo progettando la città del futuro.

mercoledì 13 aprile 2011

Una relazione tra luci e ombre.



E’ stata la sua prima relazione annuale che il sindaco On. Cristaldi ha presentato al consiglio comunale della città, per illustrare quasi due anni di attività amministrativa. C’era molta attesa, anche per i rapporti politici non certo idilliaci che hanno innalzato un muro di incomunicabilità tra l’attuale amministrazione, l’opposizione e gruppi di supporto al sindaco; la difficoltà di comunicazione si è ancora più accentuata dal fatto che alcuni gruppi, in questi due anni, si sono talmente destrutturati e frammentati in nuove aggregazioni e sottogruppi, che appare difficile interloquire con consiglieri perennemente in balìa di un frenetico e convulso pendolarismo. E’ pertanto tra la nascita di una nuova aggregazione e la scomparsa di un’altra, tra la tracimazione di estemporanee dichiarazioni di appartenenza o di indipendenza fatte, di volta in volta, da singoli o da coppie di consiglieri che passano da un gruppo ad un’altro, che il consiglio comunale sembra essersi trasformato in un teatrino di comparse che recitano a soggetto, dove ciascuno, tra l’indifferenza generale degli spettatori, si inventa un ruolo di regista, direttore di scena, suggeritore e attore. Il tutto in nome e per il bene della città. In un tale groviglio di soggetti alla ricerca di una propria identità, hanno avuto facile gioco l’esperienza e l’autorevolezza del primo cittadino, il quale ha presentato ai suoi improbabili interlocutori, in evidente stato di soggezione, una informativa sulle cose fatte e sugli obbiettivi raggiunti. La relazione è stata anche la verifica del programma elettorale, lineare nella stesura, semplice ed efficace nella sintassi, priva di tecnicismi; essa per l’inconfutabilità delle argomentazioni esposte, non ha consentito appigli agli avversari politici, tranne le solite critiche di routine; ma è il mestiere delle opposizioni, altrimenti che ci stanno a fare? Non è mancata nella relazione qualche iperbole, è normale nella retorica politica, tuttavia il sindaco si è fatto apprezzare soprattutto per le cose fatte,insistendo  sul recupero del centro storico, che attraverso interventi mirati nei servizi primari dei quali  esso era carente, ha acquisito  un apetto più dignitoso  e vivibile anche dal punto di vista estetico; in tal modo, angoli e spazi di parte del centro storico, consunti da un alto degrado igienico, urbano e sociale, hanno assunto un aspetto più consono e più godibile attraverso l’inserimento di elementi di arredo con ceramiche. Lo stesso tema, a tratti ripetitivo, lo aveva proposto anni fa, l’ On. Cristaldi, a Calatafimi, nel recupero dei cortili, anche se  in tono più contenuto, vista la diversa tipologia e le limitate dimensioni del centro calatafimese rispetto a Mazara.


 Altro punto di forza della relazione è stata la qualificazione dei litorali e la realizzazione della spiaggia in città, vero pallino del sindaco. Non so se Mazara riuscirà ad avere una vera e propria spiaggia in città come Livorno Trieste, Ancona, Bari, tuttavia, grazie alla testardaggine di Cristaldi, il lungomare, per decenni umiliato e offeso da ogni sorta di rifiuti, coperto da canneti selvatici e ammorbato da pozzanghere e rigagnoli di putride acque fognarie invase da ratti, si presenta oggi più decoroso e piacevole. L’On. Cristaldi si infervora quando affronta il tema dell’integrazione dei tunisini; è passionale e sincero, è fiero di essere il primo cittadino di una comunità aperta all’accoglienza, alla convivenza, all’integrazione socio culturale della comunità tunisina e degli emigrati di altre aree geografiche. Sulla multiculturalità, sull’integrazione, sull’accoglienza, egli nutre la grande ambizione di far diventare Mazara “ Piccola capitale del Mediterraneo”. Quanto è diverso in questo caso il sindaco di Mazara dal deputato Cristaldi costretto, per disciplina di partito, ad ingoiare il rospo della radicalizzazione delle tesi leghiste in fatto di immigrazione e accoglienza. Ma non tutta la relazione è fatta di auspici, di sogni e di successi; il riferimento all’abolizione della ferrovia è forse la parte più dolente di essa, è la sconfitta, non ufficialmente accettata, di un sogno su cui aveva scommesso credibilità e con il quale aveva costruito il proprio successo tra gli elettori, al di là degli schieramenti politici. La difesa del “ suo progetto” incentrato sull’abolizione dei passaggi a livello, è sembrata doverosa, d’ufficio, con tono rassegnato, priva di retorica e di enfasi. Il suo disegno,però, si era già frantumato dinanzi al veto delle alte cariche di RFI, e soprattutto del collega e sodale politico, il Ministro dei Trasporti e Infrastrutture On. Matteoli, il quale avrebbe dovuto supportare e garantire finanziariamente l’iniziativa. E’ sulla mancata realizzazione di questo progetto che potrebbe giocarsi, al momento opportuno, la riconferma di Cristaldi a Sindaco, a meno che, non sia lo stesso deputato mazarese a giocare d’anticipo, aprire un tavolo tecnico e forzare il gioco, nell’intento di stimolare RFI,Trenitalia e il ministro Matteoli a dare corpo alla soluzione che vede nell’interramento del tratto urbano della ferrovia, l’unica proposta fattibile ed economicamente contenuta. Staremo a vedere.



sabato 2 aprile 2011

Il venditore di sogni



Si è trattato semplicemente di una rivoltante presa in giro, una piece teatrale sulla quale si dovevano accendere i riflettori di tutto il paese, e mostrare ancora una volta il bravo venditore di sogni come l’unico” ghe pensi me” per la soluzione dei problemi impossibili. Così, il Presidente del Consiglio annuncia con un colpo di scena, l'acquisto, fatto la notte precedente su internet, di una casa a Lampedusa; però non si esime dal rimbrottare gli  entusiasti isolani per come curano le loro case, che si presentano esteticamente sgradevoli, con  prospetti incolori e bianchicci, e promette di renderle allegre e colorate come quelle di Portofino. Dinanzi ad un’isola trasformata in modo scientifico in un gulag, in cui gli osservatori delle organizzazioni umanitarie definiscono le condizioni di quelle migliaia di giovani tunisini al di sotto degli standard minimi di tolleranza e nei confronti dei quali si sta applicando la teoria governativa del ” föra da i bal ", Silvio Berlusconi non smette di offrire le sue “mirabilia”, fatte di scatole vuote, agli increduli e arrabbiati isolani; promette loro che non pagheranno più tasse, che sarà costruita una scuola moderna, e tiè, a che ci siamo, anche un campo da golf, alla faccia della scarsità di acqua di cui soffrono le isole pelagiche,e perché no, l’isola sarà anche rimboscata e resa verde,e non così brulla come essa si presenta agli occhi dello sconcertato Premier; che sia colpa dei conigli? Il premier si impegna ancora una volta che entro 60 ore a Lampedusa non resterà alcun tunisino, che essa diventerà un Paradiso, avendo lì egli comprato casa, e ancora, che farà costruire un casinò per compensare i lampedusani del disagio. Dulcis in fundo, non poteva mancare la ciliegina sulla torta, e dopo avere promesso l'immancabile costruzione di una nuova scuola, moderna ed attrezzata, il governo proporrà al Parlamento Norvegese di assegnare il Nobel per la Pace all’Isola di Lampedusa “ come valore simbolico ed esempio di accoglienza del flusso migratorio”. A corollario dell’accoglienza, così come sancito dai sacri principi del “föra da i bal “, vengono subito predisposte diverse tendopoli dove poter deportare un migliaia di migranti. Una di esse viene montata alla periferia di Trapani senza che alcuna autorevole voce politica del territorio, ad eccezione del sindaco di Trapani, si alzi per protestare contro quella soluzione del governo ritenuta da tutti disumana e intollerabilmente razzista. Possibile che in provincia di Trapani non vi siano strutture che possano accogliere complessivamente qualche centinaio di migranti in modo da assicurare loro condizioni dignitose e civili in attesa di prendere delle decisioni definitive? Dove sono andate a finire le roboanti dichiarazioni di parlamentari e sindaci di questa provincia di fare del territorio trapanese terra di ospitalità, solidarietà, di accoglienza e di integrazione? Come può essere credibile la velleità di aspirare a fare della propria città amministrata una “ Piccola capitale del Mediterraneo, esempio di multiculturalità e di integrazione tra etnie diverse” quando dinanzi a tali indecorose scelte fatte dal governo si rimane in deferente silenzio?