Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

lunedì 31 ottobre 2011

Il buon cittadino

( dal mauale del buon cittadino - sito ufficiale del comune di Mazara del Vallo )

Come non essere d’accordo. Mi auguro che le regole valgano anche per il primo cittadino di Mazara.Sarebbe opportuno che il sindaco,per recarsi da casa sua al palazzo di città rinunciasse  all’uso dell’auto blu con autista. Una passeggiata di qualche centinaio di metri   farebbe bene sia alla sua salute che al bilancio  pubblico.   

domenica 30 ottobre 2011

La scelta di non scegliere



Certo che l’on. Nicola Cristaldi, sindaco di Mazara, fa di tutto per abbassare il suo livello di consenso tra i suoi concittadini. Le sue dichiarazioni pur lasciando delle perplessità anche tra i suoi estimatori , appaiono temerarie se non  sprezzanti  del comune sentire, e  contribuiscono a divaricare il solco tra la casta politica alla quale tenta disperatamente di aggrapparsi nella salvaguardia dei privilegi e la restante società civile che da questa casta è continuamente tartassata, umiliata,  vessata. La recente sentenza della Corte Costituzionale che sancisce in maniera inequivocabile il divieto del doppio incarico di parlamentare e sindaco di  comuni superiori a 20.000 abitanti ( non si capisce perché nei comuni con meno di 20000 abitanti i sindaci possono avere il doppio incarico) , mostra il deputato mazarese in difficoltà sulla scelta da fare, e le sue prese di posizioni sicuramente non sono state interpretate come dichiarazioni felici. Dal “ non mi dimetto “ iniziale a “ aspetto la decisione  della giunta delle elezioni della camera dei deputati”, il sindaco di Mazara sembra mettercela tutta per accattivarsi antipatie. Eppure l’On. Cristaldi, alla luce della scelta fatta dal suo collega di Catania ,il  sen. Stancanelli,  che ha annunciato ufficialmente di volere restare sindaco nella città dove è stato eletto, non fa una bella  figura a scegliere di non scegliere. Sa benissimo che la giunta non può far altro che allinearsi alla sentenza della Consulta.  Allora perché questa pervicace resistenza?   Non credo   che così facendo il parlamentare  aumenti il livello di consenso attorno a se. Sarebbe opportuno che il sindaco mazarese ,al di là dell’eccessiva sicumera che sembra accompagnarlo nei suoi interventi, desse un segnale forte ai suoi concittadini verso i quali deve le sue fortune politiche, meritate o meno che siano state. L’essere dimissionato o dichiarato decaduto da una delle cariche non è proprio un merito di cui potersi vantare o dolere;sarebbe una sconfitta politica dalle imprevedibili conseguenze. Per queste motivazioni sarebbe auspicabile che il sindaco rinunciasse allo scranno  parlamentare e scegliesse, come aveva chiesto ai suoi concittadini, di svolgere il mandato di amministrare la sua città con pienezza Ciò contribuirebbe non poco a recuperare consensi e credibilità anche tra i suoi avversari, ai quali verrebbe meno una motivazione strumentale. Sarebbe un bel gesto di coerenza e rilevante dal punto di vista politico. Faccia una scelta in piena autonomia e  coscienza. Può, se ritiene opportuno, scegliere di restare deputato. E’ un suo diritto e sarebbe anche una opzione legittima. Nessuno lo condannerebbe. Ma non scelga di non scegliere. Nessuno glie lo perdonerebbe.

lunedì 24 ottobre 2011

Libia: Uno stato islamico sul mediterraneo.


 Il numero uno del Consiglio di transizione libico, Mustafa Abdel Jalil, si è inginocchiato in preghiera subito dopo avere presenziato alla cerimonia di proclamazione della liberazione della Libia. Poi ha promesso che la legge islamica sarà rafforzata. "Come nazione musulmana la Sharia è alla base della nostra legislazione, pertanto ogni legge che contraddica i principi dell'Islam non avrà valore", ha detto.
Ma la sharīʿa è compatibile con la democrazia? Altro che primavera libica. Se le premesse sono queste l'occidente ha la responsabilità di avere contribuito a far nascere sulle sponde del mediterraneo il primo stato islamico

sabato 22 ottobre 2011

Bari - ALESSANDRO MARINO: IL TALENTO CHE NON TI ASPETTI



ALLO SHERATON IL VIRTUOSO SICILIANO HA PROPOSTO UN ORIGINALE PROGRAMMA

Parte col turbo la Camerata


L’applaudito recital del pianista A. Marino


Se le premesse sono queste, la 70esima  stagione della Camerata Musicale Barese è partita come un proiettile, con il  recital pianistico tenuto mercoledì scorso dall’ottimo pianista siciliano Alessandro Marino nel classico vernissage all’Hotel  Sheraton. Era presente tutto lo stato maggiore dello storico sodalizio barese (con interventi del presidente Giovanni Girone, Saverio Mattia e Marcello Calbiani di Banca Carime, insieme all’assessore comunale Pap a r e s t a ) e un pubblico numerosissimo che non ha potuto non apprezzare le straordinarie qualità del solista 24enne. Ad iniziare dal programma, finalmente lontano dai sentieri sempre battuti: Hummel, Moscheles, Alkan, Raff, Rachmaninov e Gottschalk sono stati   soprattutto grandi virtuosi della tastiera, eppure la loro musica meriterebbe di frequentare le sale da concerto molto più di quanto non accada.
Il motivo, in ogni caso, è che occorrono doti non comuni di scatto felino, grande velocità digitale e coraggio per cimentarsi in maratone da gran virtuoso. Alessandro Marino, in questo terreno, ci pare già a suo agio, nonostante la preoccupante propensione a suonare spesso a una velocità disumana: le scelte tuttavia non sorprendono, visto l’imprinting che gli sta dando un pianistologo come Piero Rattalino (con cui studia attualmente), amante del Biedermeier in musica. Brani come il Rondò brillante op. 11 di Johan Hummel o Le bananier e Souvenir de Puerto Rico di Louis Gottschalk sono la rappresentazione di un pianismo esteriore, ma emblematico di un’epoca in cui la musica esprimeva in primis la gioia dell’esibizionismo, con un’idea generale più leggera della vita rispetto ad oggi. Allo stesso tenore appartengono le fantasie operistiche, da quella sul Nabucodonosor di Ignaz Moscheles e la Sicilienne dai Vespri Siciliani di Joachim Raff, in cui Marino ha espresso buona cantabilità con i temi frequentemente incrociati nelle due mani. Con Charles  Alkan si sale già di livello (Sinfonia per pianoforte solo): il solista vi ha letto in quella scrittura così meravigliosamente pianistica una fine anticipata del mondo, non priva di qualche ironia. E se nei bis lungamente richiesti Marino ha svelato doti da trascrittore (dalla sigla del noto telefilm La signora in giallo a De Gregori), la chicca della serata è stata la Fantasia trionfale sull’inno brasiliano di Gottschalk, uno di quei brani fin troppo e ingiustamente trascurati dagli stessi pianisti. 

 LIVIO COSTARELLA  (La  Gazzetta del mezzogiorno –venerdì 21 ottobre 2011)

martedì 11 ottobre 2011

Rischio di sbarazzo per il Collegio dei Gesuiti?


La notizia sembra passare inosservata, ma la recente apertura al pubblico dei locali terrani attigui al chiostro del Collegio dei Gesuiti, una volta sede della biblioteca comunale, dell’archivio storico ,della pinacoteca oltre che  della sala espositiva dell’opera grafica di Consagra, avvenuta tra assaggi di grappini e conferenze in pompa magna, lascia qualche perplessità su quale sarà la destinazione d’uso di uno dei gioielli monumentali della città. Quello che fu il Centro Polivalente di Cultura, sede di eventi di elevato spessore culturale, gli Incontri dei popoli del mediterraneo, location di concerti di grande richiamo,luogo espositivo di pregevoli mostre di grandi maestri,sembra sia destinato a divenire uno spazio allargato del museo del Satiro ( e così,dopo esserci sbarazzati della stupenda Chiesa di S.Egidio data in comodato d’uso per 99anni alla Soprintendenza ai Beni AA. CC,) ci si accinge a dare in gestione questo gioiello monumentale al Museo Interdisciplinare Regionale “ A.Pepoli” , che a dire della stessa direttrice del museo dovrebbe diventare luogo funzionale alle manifestazioni legate al satiro. ( Credo che saranno ben poche se la città del satiro è stata esclusa quest’anno dal circuito del mito che era simboleggiato proprio dall’effige della statua bronzea greca). Ci si chiede che fine hanno fatto o faranno l’enorme patrimonio archivistico - bibliotecario, i preziosi manoscritti, la biblioteca “DI MINO”, il Fondo Antico  sepolti e abbandonati  insieme alle tele di maestri siciliani,in qualche stanza chiusa e umida,privi di cura e di controllo,dell’edificio in parte restaurato?  Esiste nei piani del sindaco Cristaldi  un progetto culturale degno di tale nome che veda  Il Centro Polivalente di Cultura come volano per il decollo culturale della città? Sarà capace l’amministrazione comunale di gestire un siffatto complesso prestigioso con adeguate iniziative culturali che tuttora hanno costituito l’anello debole dell’attuale amministrazione? Che fine farà la biblioteca comunale, una parte della quale allocata in locali del seminario vescovile, per i quali l’amministrazione è gravata da spese di locazione non indifferenti? Dopo essersi sbarazzati di prestigiosi  edifici, vedi S. Agnese, parte del complesso monumentale di S. Veneranda ( ex asilo Corridoni),  e prossimamente del complesso di S. Carlo, destinato a ricevere giovani immigrati non accompagnati , ovvero una destinazione coatta  di minori, c’è il rischio di sbarazzo anche per il Collegio dei Gesuiti?

domenica 2 ottobre 2011

Il Censore

Nello sviluppo dell’età evolutiva  i bambini hanno bisogno di essere accompagnati  nella loro crescita da un tutor, senza il quale si perderebbero nei meandri del labirinto della vita. Essi, fino a quando sono tenuti mano nella mano dal loro tutore, sviluppano la loro personalità in maniera armonica ed equilibrata fino ad avere raggiunto una completa maturità; altri, se ancora non pronti, lasciati soli per qualche  tempo, dimostrano una regressione del  loro sviluppo nei comportamenti e nelle  relazioni. Questo avviene anche nelle persone adulte e  in tutti i campi delle professioni, politica compresa. Coloro che scelgono di intraprendere la strada della politica, non come mission, sono perle rare questi ultimi, ma come professione, hanno bisogno di punti di riferimento , di tutor che li incoraggino, li inizino, li guidino nel campo dei rapporti e delle relazioni, li educhino e li affinino nell’uso della parola. Ciò presuppone però che l’allievo, sia consapevole dei propri limiti al di là dei quali deve essere capace di fermarsi. Chi sceglie la politica deve essere dotato di qualità che lo mettano in luce nelle relazioni, lo fanno primeggiare nella dialettica, ne risaltano i comportamenti come espressione della propria maturità di pensiero e della propria personalità. Si chiede al politico non onestà intellettuale, cosa ormai introvabile, ma almeno sobrietà, equilibrio, coscienza della storia, senso della misura, senza i quali egli rischia di cadere nel ridicolo. Mi ha colpito l’intervento, all’assemblea regionale, dell’On. Scilla, durante il dibattito sulla censura al suo  e nostro concittadino e assessore regionale alla sanità Massimo Russo.  Credo che il deputato mazarese, in assenza del tutor, si sia  perso nei meandri della politica più bassa e volgare, non mancando di rimuovere, nella sua foga, anche il senso della storia, della sua storia politica recente.  Chissà se la colpa di questa regressione non sia da addebitarsi ai suoi precettori di ieri e di oggi: Cristaldi, Adamo, Miccichè.