Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

domenica 12 agosto 2012

Cultura: In scena nella chiesa di Sant' Ignazio " ANTICHI VUCI "



Antichi vuci è uno spettacolo intenso, una storia d’amore comune, è la nostra comunione tra la vita razionale e il nostro sentire irrazionale, è una storia di uomini nella storia di una città.
Uomini che cantano la vita mazarese del tempo circonfusi dal mistero, dal presagio, dalla buona novella o dall’immanente disgrazia che li rende indifesi e naufraghi nel mare dell’esistenza.
Nel ricordo gli attori di questo dramma fanno emergere il loro doppio del tempo che fu: le voci di due innamorati che abitavano entro le mura della città, un circo dove amore, speranze e il desiderio d’evasione portano gli stessi a dimenarsi nello spazio ristretto delle regole sociali del tempo.
L’impossibilità di poter amare come lo si sente è una zavorra insopportabile dettata dalla “buona creanza”. In questo spettacolo l’uomo che ama è troppo moderno per essere corrisposto da una donna che deve adottare degli atteggiamenti che la società comune ha impartito in questo piccolo mondo. Nel delirio cosciente non resta altro che volgere lo sguardo a un dio che sembra essere sordo e muto in contrapposizione ad una natura che grida la sua forza e che accoglie le spoglie esanimi di questi uomini stanchi.

giovedì 9 agosto 2012

Estate mazarese: “ Fistino di San Vito”tra indifferenza e anonimato



A leggere il programma dell’estate mazarese,limitato al solo mese di Agosto, mese clou di ogni manifestazione estiva, balza agli occhi l’assenza di quello che per decenni era l’evento più atteso dai mazaresi e dai turisti che provenienti da ogni angolo della Sicilia: “ Lu fistinu di S.Vitu”, in cui le sfilate in costumi d’epoca si alternavano ai momenti religiosi, le rappresentazioni teatrali della vita del Santo mazarese costituivano momenti di richiamo alle tradizioni popolari e alle origini ,la consegna delle chiavi da parte della Città al Vescovo sanciva un cordone ombelicale inscindibile tra il santo e la sua comunità, e l’imbarco della statua argentea su un peschereccio seguito da altri nel prospiciente mare mazarese consacrava la fede dei marinai verso il santo i quali ne invocavano la protezione dalle intemperie e dai pericoli.
- E’ nostra intenzione – dichiarava, con il suo plurale maiestatis, l’ On. Cristaldi, al suo primo festino da sindaco appena eletto, al Vescovo e alla sua comunità - di riportare il “Festino ai suoi antichi splendori quali sono quelli che gli competono, e di inserire il “festino” nel circuito delle manifestazioni culturali e religiosi più importanti della Sicilia e tra le più importanti del Mediterraneo,così come il nostro amato santo concittadino merita_.
Era il momento della consegna delle chiavi della città, e quel modesto palchetto,approntato in quattro e quattr’otto,scarno,miserabile,pasticciato,stava stretto al primo cittadino,Lui che si vantava di avere riportato agli antichi splendori il mito di Federico II attraverso l’omonima fondazione.
Sono passati tre anni da allora,e quelle promesse rimangono ancora tali, mentre un muro di incomunicabilità fa da barriera tra il primo cittadino e il vescovo Mogavero;il Festino, più che agli antichi splendori, sembra essere stato relegato nell’anonimato, per l’incapacità del Sindaco e della Curia di sapersi coordinare e collaborare,non essendo in grado di formare un comitato organizzatore per la gestione del “ Festino” e degli eventi ad esso legati.
 Sarebbe interessante conoscerne i motivi, che non possono essere limitati solo a una questione economica.
Una simile e ardita tesi sarebbe un ulteriore offesa al santo e alla Città.