Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

lunedì 30 gennaio 2012

Una questione di stile


Ancora una volta il sindaco di Mazara non perde l’occasione di far parlare di se.” Dite di me quel che volete, purché  parliate di me”sembra esser la sua filosofia di vita. Se le occasioni di farlo mancano allora si costruiscono. Ed è in una sapiente strategia dell’uso delle parole che il primo cittadino,attraverso la costruzione di frasi ad effetto, accende la discussione. Se poi le parole non sono sufficienti allora bisogna trasformarli in fatti. Così l’improvvida risposta al giornalista che lo intervistava: -“Sì, adesso il Comune dovrà pagarmi lo stipendio e tutte le missioni. Finora l’ho fatto gratis. Perché non rinunciarci? Non ci penso neanche. Mi spetta per legge, non regalo niente a nessuno” - viene seguita dai fatti. Con delibera di giunta n.8 del 14/01/2012 la giunta comunale presieduta dal sindaco Cristaldi ha deciso di determinare, con decorrenza dal 1° gennaio 2012 le indennità di funzione del sindaco, del vice sindaco e degli assessori,aumentandola secondo quando prescritto dalla legge. E’ un brutto modo per rispondere alle proteste di quanti in questi giorni chiedono equità e giustizia sociale. E’ altresì uno schiaffo a quanti  non godono neanche degli ammortizzatori sociali e non sanno come tirare avanti. E’ una  questione di stile.

mercoledì 25 gennaio 2012

Io non sto con i forconi




Girolamo è un giovane ingegnere manager di una modernissima azienda ad alta specializzazione tecnologica, situata in un paesino sperduto della Sicilia di Sciascia. Egli ogni giorno,per scelta sua. si sobbarca 160Km per raggiungere l’azienda in cui lavora da casa sua. Non  vi sono collegamenti pubblici né ferroviari. Impiega 1 ora e quarantacinque minuti quando non trova traffico. Lo stesso tempo impiega al  rientro a casa,di tarda sera. A suo carico le spese di carburante che non gli vengono rimborsate dall’azienda e che incidono significativamente sul netto dello stipendio. Lo sciopero dei forconi non gli ha consentito di fare il pieno di carburante e di potere ritornare a casa e così l’ingegnere è costretto a dormire in un albergo di un paesino prossimo al luogo di lavoro per una settimana. Tutto a spese sue naturalmente. Intanto l’azienda,unica realtà economica di quel territorio desolante, abbandonato dagli uomini e dalla speranza,direbbe Sciascia, è costretta a mettere in cassa integrazione 80 operai perché non arriva materia prima da dieci giorni.
 Giovanni è un medico primario,responsabile di U.O. dell’ospedale di Marsala. Ogni mattina parte da Mazara con la sua macchina. Il blocco del movimento Forza d’urto ha lasciato a secco le stazioni  di servizio. Non ha più carburante,ma deve recarsi in ospedale perché quella mattina ha degli interventi  seri da fare,ne va della salute dei suoi pazienti. Non può permettersi di fare una coda di tre quattro ore per rifornirsi di carburante. Quella mattina ,alle sei,telefona ad un amico se può prestargli la sua auto, che ovviamente la mette a sua disposizione.
 Claudia è una bambina di 1 anno,ha bisogno di latte e biscotti per la sua crescita. I supermercati sono vuoti,la madre è disperata,non sa dove trovarli. Per fortuna qualche busta la trova in farmacia,ma il costo è triplo del normale. Il papà di Laura è in cassa integrazione e la mamma casalinga.
Giacomo è un piccolo proprietario di una azienda di mezzi  di movimentazione. C’è bisogno di due suoi cingolati per svolgere un lavoro urgente. Non gli viene consentito di fare uscire i mezzi. Riceve anche delle strane telefonate. E’ costretto licenziare gli 8 operai per una settimana o  fino a quanto la situazione non diventerà normale.
 Pietro è un piccolo imprenditore edile costretto a chiudere il cantiere per mancanza di materiale. I suoi tre operai rimangono senza lavoro.
Questa mattina,alle ore 10,45,ho appena assistito ,diciamo così,ad un fermo e convincente invito da parte di un posto di blocco di questi, non so come definirli, " Bravi camionisti ", di alcuni tir che trasportavano derrate alimentari,all'uscita della A 29, svincolo di Castelvetrano. Alcuni di loro hanno aperto lo sportello della cabina e sono saliti a bordo,obbligando gli autisti a parcheggiare i grossi mezzi in uno spiazzale sterrato,accanto a decine di altri tir. In quel territorio di Matteo Messina Denaro non è consentito tuttora a nessun mezzo di passare. Tutto è bloccato. La polizia sta a guardare. Se questo non è sequestro è sicuramente un modo di tenere in ostaggio mezzi e uomini.
Caterina ha la madre ricoverata  nel reparto di chirurgia dell’ospedale distante da casa quaranta Km. L’anziana donna ha bisogna dell’assistenza della figlia che non può raggiungerla per mancanza di carburante.
 La chiamano rivoluzione sociale. Io la definisco azione delinquenziale. E’ una lotta contro chi non può difendersi,contro i più deboli,contro le persone oneste. Tutto quel che sta accadendo non è una rivoluzione sociale,è soltanto macelleria sociale.

mercoledì 18 gennaio 2012

Cristaldi:Una eredità senza eredi


 Mazara perde il suo deputato nazionale e, come il coro  nella goliardica  Ifigonia, canta: “ Noi siamo felici, noi siamo contenti..”. Quanta ipocrisia promana quel coro di voci,dimentichi del loro precedente stato di sudditanza e di soggezione  durato interi decenni verso altri politici di città viciniore. Politicamente la perdita di un deputato, di qualunque appartenenza, lascia comunque  un vuoto rappresentativo  nel territorio, e costituisce in ogni caso un danno politico per la collettività, a maggior ragione in  questa estrema provincia siciliana già abbastanza disattenzionata nelle scelte politiche  mirate strategicamente allo sviluppo economico dell’intero comprensorio,soprattutto adesso che quest’ultimo non ha nessuna rappresentanza parlamentare alla camera dei deputati. Il vuoto politico rappresentativo che si è venuto a determinare non fa che relegare ulteriormente questo estremo lembo di Sicilia alla condizione di paria tra le province italiane senza che tra i banchi dei deputati si possa alzare alcuna voce in difesa dei suoi interessi. Gli ultimi dati Istat  lo confermano. Con queste premesse mi viene difficile associarmi al tono entusiastico di coloro i quali vedono nelle dimissioni da parlamentare del primo cittadino mazarese una forma di rivalsa politica non  legittimata dal voto. Lo dico con estrema franchezza, e senza timore di essere tacciato di piaggeria nei confronti del deputato uscente, al quale riconosco meriti e demeriti, difetti e virtù, e verso il quale non sono mancate le mie riserve, spesso in forma molto severe. Cristaldi non lascia eredi.  Né può sembrare scontato che l’altro deputato regionale,il mazarese On. Tony Scilla possa raccoglierne il testimone.  Devo dire che il giovane deputato armatore si è mosso bene, nella qualità di coordinatore provinciale di Grande Sud, nel raccogliere adesioni soprattutto a Gibellina e Campobello di Mazara. Questo lavoro di tramatura politica non appare di per se sufficiente, per qualità e quantità  tutta da verificare, a fare del parlamentare regionale mazarese un punto di riferimento politico forte ed incisivo sul quale la città potere contare. Anche perché l’obiettivo di Scilla sembra essere quello di ambire ad uno scranno a Montecitorio, fermo restando il così detto “ porcellum”,avendo fatto del motto “ Totus Tuus” un  atto di fedeltà a Gianfranco  Miccichè nella speranza di potere godere di una copertura blindata. Obiettivo che ha una sua giustificazione alla luce della riforma regionale che vede il numero dei parlamentari considerevolmente ridotto a tal punto  che le probabilità di una sua rielezione si sono fatte oggettivamente problematiche.  Anche in casa Pd lo scenario è tristemente desolante per la città marinara,e qui siamo in presenza di un vuoto politico assoluto. La mancanza di un delfino  designato lascerà aperti tutti i giochi in un PDL in pieno dissolvimento, e Cristaldi non ha alcuna intenzione di sostenere  una qualsiasi candidatura, non essendo del tutto guarito da certe scottature politiche ancora dolorose. I giochi si scopriranno alle prossime elezioni regionali, a meno che i risultati che verranno fuori dalle imminenti elezioni amministrative in provincia,che secondo i sondaggi si preannunciano catastrofici per quello che fu il primo partito in assoluto, non destrutturino e spariglino  precedenti giochi e organigrammi apparentemente inamovibili,vedi il direttorio di coordinatori Cristaldi – D’Alì, destinato ad indebolirsi con la discesa in campo, a Trapani, dell’attuale sindaco Fazio, che Alfano userà come grimaldello per acquisire il controllo politico della provincia. Che succederà a Mazara? La disputa sembra limitarsi, ma solo per ambizioni personali, e non so per quanti meriti, a due soli contendenti, l’assessore provinciale Duilio Pecorella e Giampaolo Caruso. Il secondo non sembra essere nelle grazie del deputato uscente, mentre il primo non è gradito al senatore D’Alì.   Chi dei due ha aspirazioni politiche e qualità da affiancare o sostituire il sindaco di Mazara? La posizione di Cristaldi è chiara: nessuno degli aspiranti  avrà il suo appoggio. E se ci sono terzi che nutrono aspettative e speranze, si fa il nome dell’assessore alle finanze Giuseppe Siragusa, molto vicino al sen. D’Alì, si facciano avanti  e si  mettano in gioco se sono nelle condizioni di farlo. Ma è difficile immaginare  il  primo cittadino mazarese assistere alla tenzone da spettatore imparziale e distaccato, così come egli stesso ha fatto capire. Quasi certamente invece Cristaldi designerà suo erede se stesso. E’ pronto per affrontare eventuali primarie per la presidenza della regione e nel frattempo ha già impegnato la sua ricandidatura per le future elezioni a sindaco di Mazara. Chissà se sarà anche disponibile per la presidenza della provincia. Quest’ultimo incarico manca nel suo palmares.

lunedì 9 gennaio 2012

Alessandro Marino :un concerto che non si dimentica.



Scoppiettante il recital del pianista mazarese  Alessandro Marino
 nello storico Teatro Garibaldi di Mazara
Si  è aperta in maniera scoppiettante la 34^ Stagione concertistica dell’Associazione Amici della Musica di Mazara. Dopo avere peregrinato per anni alla ricerca di una sede dove potere tenere  i concerti, ecco  che finalmente  viene messo a disposizione dell’associazione il Teatro Garibaldi ,finito di recente di essere restaurato, e che in tal modo  si riappropria,dopo una chiusura durata sessantanni, della sua identità  ritornando ad essere  fucina di cultura e di musica colta. Hanno di che essere soddisfatti la presidente dell’associazione Flora Savona Marrone e tutti i soci per la pregevole sede assegnata loro dal sindaco Cristaldi,il quale,nel suo  breve saluto iniziale ha voluto sottolineare che la prestigiosa sede dello storico teatro ritornasse ad ospitare solo eventi di alto livello e di nicchia, vista la limitata capienza di posti consentita. E di grande livello è stata l’inaugurazione della stagione con il recital pianistico del mazarese Alessandro Marino,da tempo residente a Milano. Possiamo definirlo l’evento musicale dell’anno senza essere tacciati di eccessiva enfasi? Il concerto del pianista mazarese Alessandro Marino è stato e resterà un evento memorabile negli annali della cultura musicale mazarese, e non solo perché si è tenuto nel  luogo che meglio ha  simboleggiato la musica e cultura della città, il Teatro Garibaldi, ma anche perché  è stata  data la possibilità  a pochi mazaresi di apprezzare le  straordinarie capacità e il virtuosismo del pianista 24enne,  grazie alla scelta di  un programma di non facile esecuzione se non si è dotati di assoluta padronanza della tastiera. Il concerto comprendeva brani di Saint Saens/Liszt - Danza macabra; Hummel - Rondò op. 11;  Moscheles - Fantasia su temi del Nabucco;  Liszt - Rapsodia ungherese n. 14, mentre nella  seconda parte  sono stati  eseguiti brani di straordinaria complessità  di autori come: Gottschalk - Tournament Galop; e    Alkan - Sinfonia per pianoforte solo op. 39 nn. 4-5-6-7 :Allegro- Marcia funebre-  Minuetto – Finale. Quest’ultimo brano ha mostrato agli entusiasti spettatori il virtuosismo, l’agilità, la velocità di esecuzione  non comune del pianista,uno dei pochi in Italia a eseguire nel campo concertistico opere di così elevata difficoltà; non per niente la sinfonia op. 39  di Alkan è da considerarsi tra le pagine più  difficili ed ardite dell’intera letteratura pianistica. Intensa l’emozione provata dal pubblico il quale con fragorosi  e lunghi applausi ha voluto manifestare in piedi il proprio entusiasmo per il giovane concertista mazarese.





             







             

             

             

             


mercoledì 4 gennaio 2012

Senza rossore



Come lupo famelico anch’egli si avventò sulle briciole di pane raffermo
lasciando scarna la credenza

Per Massimo Grillo una consulenza all’assessorato al Turismo con l’incarico di promuovere la provincia di Trapani. Per un mese,  dal 23 dicembre 2011 al 22 gennaio 2012; costo duemila euro,festività comprese.
Come dire: "ogni ficateddu di musca fa sostanza! "

lunedì 2 gennaio 2012

Il sindaco Normanno e il suo cantore

“era l’immagine dei dignitari normanni quando conquistarono l’isola:
biondo,con folti baffi e la carnagione bianchissima”



“ quando vidi Nicola Cristaldi per la prima volta,mi sembrò di tornare ai libri di storia medievale, perché era l’immagine dei dignitari normanni quando conquistarono l’isola:biondo,con folti baffi e la carnagione bianchissima. Quegli uomini del grande nord erano stati attratti dai riverberi del sole sulle onde del mediterraneo e avevano lasciato le fredde foreste scandinave perché sotto gli ulivi e gli aranceti di Sicilia la terra è più dolce. Capii che egli aveva intuito come la vera identità della Sicilia passasse attraverso la riscoperta e la rivisitazione della memoria che i siciliani sembravano avere completamente rimosso. Lo studio e il progetto che elaborai con lui fu un lavoro appassionante, anche se i ritmi della politica,purtroppo non ne permisero il varo. Qualche anno più tardi ci rivedemmo,Nicola Cristaldi mi propose di collaborare con lui questa volta per la sua città,Mazara del Vallo dove era nato e dove era stato appena eletto sindaco. Mazara è del tutto particolare per due motivi:perché è su quella costa che gli arabi sbarcarono con Al Furat; e perché è uno dei centri storici più affascinanti della Sicilia,con uno splendido barocco e con la caratteristica di essere abitata dalla comunità araba – essenzialmente tunisina – di più vecchia data in Italia,presente qui dagli anni sessanta. Fino a qualche tempo fa il centro storico di Mazara era considerato un luogo da evitare- era come si dice in sociologia,un’area segregata – a causa della scarsa conoscenza tra gli italiani e la comunità araba che vi risiede. Il primo progetto di Cristaldi consistette nell’avviare un opera di riqualificazione urbana,ma con la partecipazione della gente:nello spazio di pochi mesi questo centro storico è diventato la zona più visitata della città. A contatto e con la collaborazione dei residenti del centro storico,questa zona è rinata come un giardino un tempo abbandonato. Il lavoro continua a tutt’oggi,sviluppandosi sul terreno sociale se su quello culturale. Mazara sta ricreando ciò che fu la Sicilia nella sua storia:una esperienza feconda di vita e di società. ( ? )(interrogativo mio ).
Una mattina  assolata Nicola Cristaldi mi portò nella piccola Via San Giovanni,non lontano dalla sede del Comune,per mostrarmi una grande lapide con questa iscrizione:
Mazara del Vallo
Della Mediterranea pesca
Inclita capitale
Madre di lavoratori audaci
Pescatori insonni
Ricorda
O diletti suoi figli
Travolti dal grande mare
Facile alle ire tempestose
Nel duro rischioso diuturno lavoro
Eleva preghiera all’Onnipotente
Onde loro conceda la pace dei giusti
Spera
Che leggi più eque rendano amiche
Le acque delle opposte sponde
L’Africana e l’europea
Nel nome del Dio universale
Padre di tutte le genti
Cristiane ed islamiche
Facendone un solo mare
Libero al lavoro,fecondo alla pace.

Il 28 Agosto 1977
Festa del patrono San Vito martire
Il Comitato.
Questa non è solo un’iscrizione,è una preghiera e una promessa. Dinanzi a un mondo arabo oggi in totale subbuglio,e più di un progetto politico o trattato internazionale,in quella piccola via si trova una promessa che tutti attendono, quella di raggiungere la convivenza, dunque la pace,dunque la serenità per calmare il mare turbolento della nostra storia.”
 ( Fouad Kaled Allam: - L’Islam spiegato ai leghisti”- pp.158-160 ) 
 Ritengo Fouad Allam un autore interessante e godibile da leggere, al contrario di altri scrittori musulmani come Tariq Ramadan, e leggendo il  comunicato ufficiale dell’amministrazione comunale che annunciava la presentazione a Mazara del libro  scritto dal sociologo algerino  “L’Islam spiegato ai leghisti”, in cui l’autore aveva dedicato alla nostra Città un intero capitolo, non nascondo che la curiosità di leggerlo è stata forte, tanto che lo comprai alla libreria Feltrinelli a Palermo, essendone sprovviste quelle  di Mazara. Non ho competenze giuridiche, né sociologiche tanto meno antropologiche per potere avventurarmi in un dibattito o in  una disanima del testo in questione. La mia curiosità era limitata su come l’esperto per il multiculturalismo e la multietnicità, ( quest’ultima è una parola che giudico priva di senso ), che il sindaco Cristaldi ha fortemente voluto  perché collaborasse con la sua amministrazione, avrebbe affrontato e secondo quale prospettiva avrebbe analizzato la realtà degli immigrati tunisini a Mazara. Quali i punti di forza e quali le questioni irrisolte, come e quali iniziative il prof. Fouad Allam avrebbe proposto per dare sostanza a quella strategia dell’integrazione che appare agli  esperti osservatori ancora incompiuta.  Sulla questione,devo dire che grande è stata la mia delusione.  Ho tratto l’impressione che non l’enclave tunisina né  i suoi rapporti e la sua interazione con  gli autoctoni sia stato l’obiettivo del saggista algerino. Quelle poche considerazioni scritte in quelle due pagine mi sono sembrate una sorta di piaggeria verso il sindaco di Mazara, al punto da arrivare a raffigurarlo come “un nobile dignitario normanno”: così come facevano un tempo i cantori di corte nel declamare le “gesta e la magnificenza del signore”. Un quadretto volto più a soddisfare la vanità  che a descrivere la realtà. E in questo campo, Fouad Kaled Allam mostra tutta la sua abilità di scrittore di racconti fiabeschi; ed è nelle favole che sapientemente ripaga la magnificenza del suo generoso sindaco: leggere . Aladino, sul tappeto volante per trovare la speranza ".