Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

venerdì 19 luglio 2013

Presentazione del Libro: " A Prescindere"




Pochi sanno che Antonio De Curtis, il principe Totò, chiuse la propria carriera teatrale proprio in Sicilia, a Palermo.
Aneddoti, testimonianze e curiosità sono nel libro del giornalista palermitano Giuseppe Bagnati, che per tanti anni ha lavorato alla Gazzetta dello Sport.
“Totò, l’ultimo sipario” è il titolo del volume edito dalla Nuova Ipsa Editore che sarà presentato venerdì 26 luglio alle 21,15 nell’atrio del Collegio dei Gesuiti in piazza Plebiscito a Mazara del Vallo. L’autore ha raccolto le testimonianze dei protagonisti dello spettacolo palermitano: Franca Faldini, Franca Gandolfi, moglie di Domenico Modugno, Mario Di Gilio, l’imitatore prediletto da Totò, Lando Buzzanca, allora giovane spettatore in loggione.
Interverranno il giornalista Vincenzo Prestigiacomo e l’autore del libro. Introduce e coordina la serata Luigi Tumbarello.
In occasione della manifestazione sarà allestita negli stessi locali una mostra di locandine e manifesti storici di film di Totò, grazie al materiale originale fornito dal collezionista Masino Di Salvo. La mostra sarà accessibile fin dalle ore 10.00 di venerdì. Durante la presentazione del volume saranno proiettati brevi filmati tratti da film e da interviste a Totò.
La manifestazione è promossa e organizzata dall’Associazione Alchimie e dall’Istituto Euro Arabo, con i patrocini del comune di Mazara del Vallo e della Nuova Ipsa Editore.

mercoledì 10 luglio 2013

Gli equivoci della innovazione

Il parco eolico nell'Orensund - Danimarca

di Antonino Cusumano. 

La lingua, si sa, rivela il pensiero fino a tradirlo, a illuminarlo, a supplirlo in certi casi, fino a metterne a nudo epifanicamente anche i più nascosti intendimenti. Nel lessico politico le torsioni e le contorsioni linguistiche sono oggi il segno più evidente ora del vuoto di idee e di progetti, ora dei raggiri sottintesi e delle imposture più infami. Le parole sempre più spesso sono piegate a violente distorsioni, a ingannevoli manomissioni. Accade così che si usi in modo disinvolto e senza suscitare sorpresa  l'espressione “parco eolico” per indicare un impianto di pali piantati in mezzo al mare, a meno di due miglia dalla costa.
Quando leggo “parco” penso in prima istanza ad un ambiente naturale protetto, ad un luogo lussureggiante di piante e animali, ad uno spazio pubblico da tutelare o da valorizzare. Associare alla parola “parco” un insieme di 48 antenne con eliche ruotanti che fuoriescono dall'acqua per 150 metri, fissate nel fondale marino lungo il tratto antistante Capo Feto, Margi Spanò e Punta Biscione, ovvero tra la costa di Mazara e Petrosino, è operazione quanto meno bizzarra, per non dire ambigua. L'ambiguità trova conferma nelle parole inglesi che accompagnano con un tocco esotico la locuzione “parco eolico”: off shore, che letteralmente significa “al largo, lontano dalle coste” ma per estensione metaforica fa riferimento anche a imprese fittizie create in centri finanziari sinonimi di paradiso fiscale.
Che si rischi di consumare un ennesimo misfatto al patrimonio ambientale è più che un sospetto. Del resto, sul fronte dei beni culturali Mazara ha già alle spalle una lunga storia di colpevoli e imperdonabili  “distrazioni”. La mente corre all'esempio più clamoroso: il palazzo  municipale di Piazza della Repubblica. Un monstrum di alluminio e cemento che ha nella sua struttura aggettante la cinica protervia del potere. Ma più indietro nel tempo altre ferite sono state inferte sul corpo della città: si pensi solo alla costruzione dell'edificio della Cassa mutua marittima accanto al monumento arabo-normanno della chiesa di san Nicolò Regale e all'elevazione di grattacieli nel pieno centro storico. Senza contare lo scempio urbanistico perpetrato ai danni del litorale di Tonnarella. Più recentemente si è per fortuna scongiurata la realizzazione di un imponente porto turistico davanti al lungomare che avrebbe privato i mazaresi di uno dei pochi privilegi gratuiti goduti fin qui: lo spettacolo offerto dall'orizzonte del mare.
La progettazione di un megaimpianto infrastrutturale di produzione di energia eolica a poca distanza dalla costa, in mezzo al mare, costituisce una grave minaccia per l'equilibrio ambientale e paesaggistico. Pensavo fosse acquisita nel senso comune e collettivo la convinzione del danno prodotto dalla pervasività di queste altissime “croci” disseminate sul territorio, che a me sembrano disegnare tanti penosi calvari lungo i crinali delle valli del nostro entroterra. Se si considera che agli effetti rovinosi sul paesaggio si associano la scarsissima redditività e l'altissima densità di infiltrazioni mafiose e di corruttele, si stenta davvero a credere che possa esserci ancora qualche ingenuo o qualche buontempone che scambi queste operazioni di profitto privato per opportunità di occupazione e di sviluppo economico. Le stesse offerte di lavoro sarebbero comunque di breve momento, limitate all'effimera fase dell'istallazione, mentre l'impatto di queste pale innalzate in mezzo al mare resterebbe monumento alla stoltezza, memoria dell'inganno, oltraggio incancellabile alla bellezza.
È quanto meno singolare che coloro che sostengono, in nome delle innovazioni, le ragioni di questo mito salvifico affidato alla costruzione del cosiddetto “parco eolico”, siano gli stessi che rivendicano la vocazione turistica del nostro territorio e trascurano di considerare che l'impianto sorgerebbe in presenza di una prospiciente e ampia area protetta (questa sì, vero e proprio parco), di interesse comunitario e di riconosciuto valore naturalistico. La Sicilia non è l'Inghilterra né la Danimarca, dove queste turbine che emergono dal mare sorgono comunque a più di venti chilometri dalla costa. Sarebbe insensato pensare di assumere questi modelli, impropri per dimensioni strutturali e caratteristiche naturali. Le contraddizioni  non finiscono qui, se si prendono in considerazione altri fattori: i rischi sismici di origine geologica, le conseguenze sulla piccola pesca e sulla navigazione, le ripercussioni sulle correnti marine e sugli habitat delle specie animali.
Ma un'argomentazione su tutti dovrebbe essere prevalente, quella che ci suggerisce la storia e ci offre la natura, ovvero la difesa di quanto abbiamo ereditato e che ci fa diversi, riconoscibili, credibili. Se avessimo più rispetto per la bellezza dei luoghi che abitiamo, avremmo probabilmente consapevolezza che i beni ambientali e culturali non sono velleitario appannaggio di minoranze nostalgiche che negano il diritto alle innovazioni tecnologiche, ma sono invece preziose  risorse economiche da gestire con intelligenza, occasioni di benessere  e di sviluppo civile, capitali fondamentali del nostro patrimonio storico e identitario.  


martedì 9 luglio 2013

Al Lucasdesign, a Mazara,personale di Giacomo Cuttone.


I quadri di  Giacomo Cuttone abbracciati da armoniosi oggetti in design

Incuriosisce, prende l’ occhio, attrae fino ad incantare la personale, molto originale quanto azzeccata, di Giacomo CuttoneI-soli-tudine – Fra le Isole” che fino a domenica  21 luglio i buon gustai dell’ arte possono visitare e deliziare la propria vista  nei locali di Lucasdesign,  in Mazara, al civico 47 di Corso Umberto.
La personale del prof. Cuttone, titolare della cattedra di Arte e Immagine alla scuola secondaria “G. Grassa”, infatti, questa volta è deliziosamente offerta tra colorati, affascinanti oggetti di design del nuovo fiammante Lucasdesign gestito dall’ architetto Rosaria Messina, detta Nuccia, che accoglie i visitatori con l’ antico, nobile, molto apprezabile stile della nobildonna siciliana.
“Sì, stavolta ho voluto aderire a un sistema, indubbiamente originale, di esporre le mie opere – dice Giacomo Cuttone, rispondendo alla mia domanda: perché una personale in mezzo a oggetti di design? -  Ed ho creduto sin dall’ inizio della bontà proposta fattami dall’ architetto Nuccia Messina. Trovo che l’ accostamento dei quadri agli oggetti proposti in Lucasdesign, pieni di colori e luci, ricchi di forme e sfumature, rappresentanti l’ espressione tecnica in prodotti destinati all’ estetica degli ambienti rafforzi l’ arte che c’ è negli uni e negli altri”.
Parliamo di arte e ne parliamo sapendola ospite di un luogo dove regna prioritaria la tecnica incorporata in oggetti di design – ha sottolineato Gianni Di Matteo, tecnico designer, che ha curato il testo della brochure di presentazione della personale di Cuttone  - Navighiamo tra la più avanzata attualità tecnica e il respiro esistenziale del fare artistico … a complicare ulteriormente il discorso il “vezzo” dell’ autore che vuole giocare con le parole”.
E il riferimento al titolo della mostra I-soli-tudine -fra le Isole è chiaro. Su esso il professore artista sottolinea: “In un’ era dove tutto è veloce; e per questo tutti corriamo senza possibilità, tranne in casi eccezionali,  di riflettere, ho voluto dare questo titolo affinché qualcuno potesse trovare il giusto senso delle parole e del loro significato espressivo,così come lo esprime, a chi sa osservare,  un’ opera pittorica o  scultorea. Non poche volte e non in  poche occasioni ci si trova soli, in solitudine, staccati dal mondo, fuori dalle altre realtà, vivendo fra le isole”.
Giacomo Cuttone, formatosi all’ Accademia di Belle Arti di Palermo, è protagonista in eventi culturali dal 1972. Numerose le sue partecipazioni a collettive; altrettante  le mostre personali tenute sul territorio nazionale. L’ ultima quella dell’ anno scorso (2012) a Roma, al Lavatoio contumaciale diretto dall’ artista poeta Tomaso Binga.
Ha illustrato diversi libri di poesie e riviste letterarie. E’ coautore di Compagni di strada camminando (2003) Edizione Riccardi, Quarto(NA) e ‘Elmotell Blues (2007) Navarra Editore (PA), insieme a Gianmario Lucini, del   Canto dei bambini perduti (2013) Edizioni CFR, Piateda (SO).
Tra i suoi cantori più affezionati annovera il poeta-scrittore Antonino Contiliano, già preside in Istituti Superiori.
Nell’ accogliente showroom di Corso Umberto Cuttone propone, per la delizia degli occhi dei fortunati visitatori, alcune sue opere di veramente straordinaria bellezza e verve artistica.
 Lo dico da non critico d’ arte, riconoscendo e confessando i miei limiti nella cultura della nobilissima arte pittorica:   a prescindere dalla capacità individuale di saperli guardare e apprezzare, con occhio “educato alla pittura”, i quadri del professore Giacomo danno il senso concreto della esaltazione estetica e della valorizzazione che regalano all’ ambiente che li espone, costituendo per esso un vero valore aggiunto.

Attilio L. Vinci



lunedì 1 luglio 2013

Amministrative a Mazara: L’attrazione del potere.


Giorgio Dal Canto:Il Potere - la corsa a salire sul carro del vincitore-

Secondo indiscrezioni molto attendibili, vi è euforia nell’entourage vicino a Cristaldi.Si consolidano alleanze clamorose che rompono gli schemi tradizionali. C’è la corsa a salire sul carro del vincitore.

Sarà pure un segreto di Pulcinella, ma in ambienti politici vicinissimi al sindaco di Mazara, si parla di new entry a suo sostegno con liste autonome, e tra costoro nomi altisonanti destinati a suscitare clamore. Personaggi “politicamente autorevolissimi”, che cinque anni fa hanno sostenuto Tony Scilla o Vinnuccia Di Giovanni, sembrano intenzionati a prendere la chiatta e passare con i loro voti nell’altra sponda, offrendo il loro appoggio a colui che fu il nemico giurato. Appare molto abbottonato,a quanto si dice, il sindaco Cristaldi, e invita tutti a darsi da fare e formare proprie liste; c’è tempo per discutere di coalizioni, di alleanze organiche e di apparentamenti. L’ex deputato appare abbastanza sicuro di se o quanto meno del carisma che gode tra i suoi concittadini, nonostante qualche alto e basso e qualche critica sferzante, ma le critiche fanno parte del gioco.
La strategia sembra essere la stessa di quattro anni fa. “ Lui intanto è candidato”, dicono  alcuni consiglieri comunali che lo supportano, ma non è disponibile a inserire nella sua lista chiunque ne faccia richiesta. Chi avanza pretese di alleanze lo faccia nelle regole del gioco, attraverso liste proprie e autonome, senza accordi precostituiti. Su questo punto, Cristaldi è coerente con il suo percorso politico. Oltretutto appare sicuro di arrivare al ballottaggio e poi vincere la sfida. Sa che i suoi concittadini voteranno con il cuore, e lui è bravo a suscitare passioni e sentimenti.
Da vecchio  e consumato attore, si muove a suo agio nel palcoscenico della politica, avendo preparato il suo canovaccio di interventi amministrativi con minuzia e attenzione, secondo schemi collaudati che dimostrano, nonostante proclami e trasfigurazione di immagine, che la politica si muove sempre allo stesso modo: così si preparano ad entrare in funzione qualche decina di cantieri che consentirà un momentaneo lavoro per decine di operai, si inaugurerà il “ Monumento ai pescatori”, sarà terminata la “sopraelevata”, sarà fatto il restyling del “ Palazzaccio”. Quello che importa è il fine, non l’utilità. Se poi riuscirà anche, e di questo ne è convinto, a dare inizio ai lavori di dragaggio del porto canale il gioco è fatto. La gente si dimenticherà della ferrovia e di altre promesse fatte durante la precedente campagna elettorale.
Tutto scontato allora? No. Le strane alleanze, soprattutto quelle con parti del PD ex Letta ed ex Renzi, nonché con un’altra parte molto vicina ad un sindacato, potrebbero non essere comprese dagli elettori e considerate un “ inciucio”; esse potrebbero essere oggetto di forti critiche politiche che favorirebbero, in segno di protesta, gli avversari; soprattutto perché la gente non capirebbe quella tracimazione dei potenti supporter della Di Giovanni di quattro anni fa verso il sindaco Cristaldi.
Intanto, tra gli alleati di Cristaldi, sembra che vada prendendo corpo l’ipotesi di una lista degli ex “ Liberi” con Vito Billardello, assessore alla solidarietà sociale. Questa nuova formazione supererebbe agevolmente lo scoglio del 5% e potrebbe far valere con autorevolezza il suo peso politico condizionando in modo determinante l’assetto amministrativo in caso di vittoria di Cristaldi.