Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

giovedì 28 novembre 2013

Il senso della misura.




Dopo avere ascoltato l’intervista al consigliere comunale Roberto Frazzetta, candidato a sindaco della città,-(guarda il video)- non si può rimanere indifferenti a quelle affermazioni fatte con disinvolta sicumera e con assoluta mancanza di senso della misura: una conferma che al peggio, in politica, non c’è mai fine.
Quella fraseʺ intendo passare alla storia per quel sindaco che azzererà la disoccupazione cittadina in 36 mesi dall'inizio del mandatoʺ, non può essere relegata a banale propaganda politica soprattutto se seguite da altre amenità come:"Per quanto riguarda i giovani il loro futuro è legato a lavoro. Intendo portare in città i cervelli fuggiti. I giovani devono tornare a sognare che nella loro terra ci siano le stesse condizioni che si trovano in Inghilterra ed in America o in altri Paesi europei.ʺ
In questo momento di grandi difficoltà economiche, di grave disagio per migliaia di famiglie, di disperazione per la mancanza di lavoro che investe l’intero tessuto sociale, fare simili affermazioni strumentali significa prendersi gioco delle sensibilità e delle intelligenze dei propri concittadini, oltre che della propria.
Evitate, signori candidati, di considerarci degli imbecilli propinandoci simili “ balle”.
Non è più tempo delle favole. Non lo è proprio. 
Vi chiediamo di avere rispetto e senso della misura.

lunedì 25 novembre 2013

L'ordalia delle primarie




Il sindaco di Mazara, Nicola Cristaldi, da “Futurista” a Forza Italia fa professione di fede a Berlusconi e chiede l’imprimatur a issare il vessillo di F.I. per la sua ricandidatura alle prossime amministrative.
L’ex deputato Toni Scilla, dopo la delusione nelle ultime elezioni regionali, rientrato nel PDL, abbandona D’Alì e Schifani e ritorna sotto l’abbraccio di Miccichè in Forza Italia. Come contropartita aspira all’incarico di coordinatore provinciale e alla ricandidatura a sindaco di Mazara.
Si prospetta il ripetersi di un duello all’ultimo sangue tra i due concorrenti e avversari, e una campagna elettorale dai toni alti di cui la città ne farebbe a meno.
Per evitare ciò, basterebbe che i due si sottoponessero all’ordalia delle primarie.
 Chi perde si mette a disposizione dell’altro. È un segnale di democrazia, di civiltà e di buona politica.
Non abbiatene paura.


mercoledì 20 novembre 2013

La coerenza


«Io ho scritto un libro intitolato “I Traditori”. E adesso, dopo un libro così, come potrei andare da quella parte? No, io sto con Silvio Berlusconi. Con Forza Italia»
Queste le dichiarazioni del sindaco di Mazara on. Nicola Cristaldi, all’indomani della scissione in due tronconi del PDL.
Se la posizione è questa, ne consegue che in politica sarebbe saggio distinguere e scegliere i propri compagni di viaggio; la storia, l'impegno, il background politico, la coerenza, dovrebbero essere dei punti fermi e non negoziabili al contrario della convenienza.
A chi del “tradimento e dei traditori per convenienza” ne ha fatto un pamphlet e un leitmotiv elettorale, ignorare o soprassedere a tali principi potrebbe anche costare una perdita di credibilità e di coerenza politica.

giovedì 14 novembre 2013

Il Paradosso Costituzionale




Se la Corte Costituzionale incostituzionalizzerà il Porcellum, dichiarerà incostituzionale anche l'attuale Parlamento, che dovrà, perciò, essere sciolto dal Presidente della Repubblica; il quale, essendo stato eletto da un Parlamento Incostituzionale, è egli stesso incostituzionale, per cui non potrà sciogliere il parlamento dichiarato incostituzionale.
Ma a sua volta, la Corte Costituzionale, avendo tra i suoi membri un giudice costituzionale    (GiulianoAmato), nominato dal Presidente della Repubblica eletto dal parlamento incostituzionale, è di fatto, nella sua composizione, incostituzionale, per cui non potrà decidere sulla incostituzionalità del porcellum.
 Ergo, se si vuole evitare tutto questo casino, allora occorre dichiarare costituzionale il porcellum che è palesemente incostituzionale.

martedì 12 novembre 2013

Ricordando Irene Marusso nel centenario dalla nascita



Poetessa e narratrice. Dopo gli studi liceali, conseguì il diploma magistrale.
Ha insegnato nelle Scuole Elementari fino al 1972.
Cominciò l'attività di scrittrice e quella giornalistica nel 1953. I suoi interventi sulla stampa hanno riguardato anche tematiche politiche, economiche e sociali.
Ha collaborato a numerosi quotidiani, periodici e riviste letterarie, tra cui il «Giornale di Sicilia» (Palermo), «La Gazzetta del Sud» (Messina), «La Fiera Letteraria» (Roma), «Il Faro» (Trapani), «Trapani»,«Rivista Universitaria» (Roma).
Tra i riconoscimenti conseguiti: il Premio Taormina 1983 e il Premio "Civetta d'oro Donne in poesia" (Pisa 1983) per la silloge Dal trauma del nascere; il Premio Euromediterraneo "Massimo Grillandi" 1987 e il Premio Montesacro 1988 per le liriche di Appigli; il Premio "Renato Serra" 1985 per l'insieme della narrativa.
Ha anche ottenuto per due volte il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
È stata insignita del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica nel 1970

domenica 3 novembre 2013

Lo sguardo della maschera: Psicoanalisi e arte poetica




di Piero Di Giorgi

Tra uomo e donna non vi è alcuna complementarietà. Il rapporto sessuale non è nell’ordine del possibile, si riduce a un parlar d’amore. In quanto impossibile, esso è preda della coazione a ripetere “Ancore, ancore…”, cerca sempre un plus de jouir. Sono le tematiche trattate da Luigi Burzotta nel suo ultimo libro Lo sguardo della maschera, che, come spiega l’autore nella premessa, vuole suggerire, con una metafora pirandelliana e sulla scia di Jaques Lacan, che il soggetto parlante non è padrone del proprio discorso ma che esso è sempre il discorso dell’Altro, in cui l’Altro è il luogo dell’Inconscio e di spiegamento della parola. Detto altrimenti, la verità è quella dell’Inconscio. Come dice Arthr Rimbaud, Je est un autre.

L’autore, psicoanalista, direttore per tanti anni della rivista “Bollettino di psicoanalisi Cosa freudiana”, membro del bureau internazionale della Fondation Européenne pour la Psychanalyse, di cui è stato anche Presidente, in un linguaggio colto e non facile, come è il linguaggio lacaniano, enuncia, in modo originale, i temi centrali dell’insegnamento lacaniano: La diade madre-bambino sarebbe totalizzante senza l’interposizione del padre, che, interdicendo il desiderio del bambino verso la madre, fa incontrare al bambino la legge del padre. Da ciò la nascita del desiderio impossibile, di una mancanza e, nel tentativo di colmare questa antica mancanza, l’uomo, iscritto nel registro dell’essere, eleva il Fallo a Significante dei Significanti, come metafora dell’interdizione, ma ciò non toglie che continua a soffrire per la sua privazione e, in quanto essere castrato, si rivolge alla donna, iscritta nel registro del non-essere, come a colei che può integrare la sua mancanza; dal canto suo, la donna non può dargli quello che lei non ha e si rivolge a lui come al tutto.

Luigi Burzotta, da lacaniano Doc, supporta il suo discorso attraverso un impianto narrativo che, partendo dal “Caso del piccolo Hans”,  “Il Mosè di Michelangelo” e “L’uomo dei topi”di Sigmond Freud, passando per l’analisi di alcuni quadri del maestro Giuseppe Modica e attraverso la vita e le opere di Luigi Pirandello in particolare, e poi attraverso il “padre umiliato” della trilogia di Paul Claudel, l’amore contemplativo e la donna angelicata di Dante, “Il Faust” di Goethe e “Il Fuoco” di D’Annunzio, approda all’assunto di una mancanza e di un’impossibilità di rapporto tra uomo e donna.

E’ noto come la posizione lacaniana sulla donna come inserita nel registro del non-essere è stata criticata da molte femministe e in particolare da Luce Irigaray, psicoanalista lacaniana, che fu espulsa, per le sue posizioni critiche, dall’ècole freudienne di Lacan.

Per quanto riguarda la concezione lacaniana sulla centralità della legge del padre, a mio avviso, andrebbe adeguatamente storicizzata, in consonanza alle trasformazioni socio-economiche e culturali che hanno investito la famiglia nucleare, come d’altronde lo stesso complesso edipico. Già, Alexander Mitscherlich, in un noto libro Verso una società senza padre, negli anni ’60, aveva già messo in luce la crescente assenza del padre nella famiglia nucleare, impegnato tutto il giorno nel processo produttivo, a cui si aggiunge oggi, spesso, anche un’assenza materna, con gravi conseguenze sul processo di socializzazione e sullo sviluppo affettivo dei bambini, tant’è che oggi ci troviamo di fronte a una diffusa patologia narcisistica della personalità.