Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

mercoledì 26 marzo 2014




Sabato 29 Marzo 2014, alle ore 17.30 presso il teatro Garibaldi, via Carmine, a Mazara del Vallo, l’Istituto Euro Arabo, sotto il patrocinio del Comune di Mazara del Vallo, presenterà il “Dossier Statistico Immigrazione 2013. Dalle discriminazioni ai diritti”. Rapporto UNAR a
cura del Centro Studi e Ricerche IDOS.
Nel volume si analizzano diversi aspetti: dal contesto internazionale ed europeo fino ai singoli territori regionali italiani, soffermandosi su flussi, presenze, inserimento sociale ed economico, prospettive future. Temi principali: il fenomeno integrazione, il mondo del lavoro, le discriminazioni e i diritti. I dati nazionali del Dossier saranno esposti da Franco Pittau, presidente Centro Studi e Ricerche IDOS, quelli locali da Habdelkarim Hannachi, referente regionale del centro IDOS.
Introduce e coordina Abdelkarim Hannachi, Università Kore di Enna.
Il “Dossier Statistico Immigrazione 2013” verrà distribuito gratuitamente ai partecipanti fino ad esaurimento copie.

martedì 25 marzo 2014

CiaLiLaPi: una denuncia su come si perde il diritto alla propria dignità



Capita sovente, oggi sempre più, di parlare di migrazioni e delle tragedie cui spesso si concludono, ma assai meno si cerca di indagare,in tali discussioni, sulle cause che originano le migrazioni stesse. Esse sono quasi sempre di natura politica;si fugge sì dalla povertà, ma soprattutto dalla morte,una lotta di sopravvivenza dalle guerre,dalle lotte tribali,dall’oppressione politica di governi corrotti e spesso fantocci delle multinazionali. Lungo questo percorso darwiniano in cui sopravvivono i più forti,ci conduce il bel documentario Cia.Li.La.Pi, che l’Istituto Euro Arabo ha voluto presentare a Mazara al Teatro Rivoli dinanzi a qualche centinaio di spettatori, e condotto con sobria eleganza di linguaggio dalla giovane antropologa Valentina Richichi, collaboratrice del periodico Dialoghi Mediterranei edito dallo stesso istituto, -leggi il suo articolo sulla rivista.
Il filmato è una testimonianza di come la perdita del diritto universale della dignità della persona, così come lo stesso regista Tiziano Falqui documenta in modo asettico, non trova spazio nelle prime pagine dei giornali, non è un tema che appassiona i media, non si trovano denunce. Ci si accorge che una volta raggiunti i luoghi della speranza, la dignità della persona viene uccisa per la seconda volta in quei lager sinistramente chiamati Centri di Accoglienza Assistenziali. È lì che le persone diventano numeri e come tali identificati, è lì che si impedisce alla persona di lottare per i propri diritti e per la propria dignità. Lo denunciano  in modo forte gli interventi in sala di Nicola Teresi che ha collaborato alla realizzazione del documentario e di Salvatore Inguì del coordinamento di Libera Trapani. Apprezzato l’intervento del sindaco della Città Nicola Cristaldi.
Il video documentario è caratterizzato da una triplice dimensione temporale: un passato sconosciuto da svelare, un presente di incognite e di opportunità, nel quale si costruisce, giorno per giorno, il futuro che si sogna
Un film da proiettare nelle scuole e purtroppo bisogna registrare ancora una volta la loro assenza quando si tratta di temi di siffatta rilevanza civica.

mercoledì 19 marzo 2014

L'Istituto Euro Arabo presenta a Mazara Cia.LI.La.Pi




Un film documentario e di testimonianze sui migranti clandestini e sulle loro vicissitudini.

Domenica 23 Marzo alle ore 17,15 presso il Cine-Teatro Rivoli, sotto il patrocinio del Comune di Mazara del Vallo, l’Istituto Euro Arabo propone alla città la proiezione del film Cialilapi. Il lungo cammino verso la speranza, di Tiziano Falchi e Fabio Ballerini. Il titolo è composto dalle iniziali dei quattro punti geografici del lungo percorso di migrazione dei rifugiati politici, protagonisti del documentario: Ciad, Libia, Lampedusa e, infine, Pisa. Il sottotitolo richiama alla memoria il noto film di Germi e la vicenda migratoria degli italiani, oggi in gran parte rimossa. Il racconto delle storie dei giovani migranti del Ciad riscatta l’immagine convenzionale che di loro è data dai mezzi di informazione, li fa uscire dall’ombra della marginalità e dà corpo e voce alle identità di ciascuno. Un documentario che narra un’esperienza sorprendente e offre un’occasione per riflettere sui luoghi comuni che spesso rendono opaco il nostro sguardo sugli immigrati.
Dopo i saluti del indaco,on. Nicola Cristaldi, il film sarà introdotto da Valentina Richichi, dell’Istituto Euroarabo.
Interverranno il regista Tiziano Falco, il suo assistente collaboratore Nicola Teresi e il rappresentante del Coordinamento di Libera, Salvatore Inguì.
Seguirà alla proiezione un cocktail.
Valentina Richichi, esperta in processi migratori e dinamiche culturali, studiosa di politiche e retoriche dell’accoglienza, attualmente è coordinatrice di un progetto di ricerca sui minori stranieri non accompagnati. Collabora con il periodico online Dialoghi Mediterranei.
Tiziano Falchi, reporter freelance, ha realizzato per l’associazione “Laboratorio di Pace Lerci” il documentario As-Sabr. La pazienza di un popolo in gabbia e girato e montato numerosi video. CiaLiLaPi. Il lungo cammino verso la speranza è il primo documentario completamente auto-prodotto.
Nicola Teresi, volontario di Libera, esperto in Scienze per la pace, cooperazione internazionale e trasformazione dei conflitti, è stato uno dei redattori della Carta di Lampedusa. Salvatore Inguì, assistente sociale del Dipartimento di giustizia minorile di Palermo, autore di numerosi saggi, è attualmente presidente del coordinamento provinciale di Libera Trapani.
CiaLiLaPi. Sei giovani del Ciad fuggono dalla guerra, si ritrovano in Libia nel pieno del conflitto civile, s’imbarcano per Lampedusa, finiscono nel Centro di accoglienza di Pisa. Qui, a fronte della chiusura della struttura prospettata dalla Croce Rossa, inventano e organizzano una straordinaria e originale esperienza di autogestione.

martedì 18 marzo 2014

Quando l'ignoranza e l’indifferenza generano disastri

Mazara:La fontana donata da Pietro Consagra
Il restauro dei murales dello stadio “N.Vaccara” voluto anni fa dall’amministrazione Macaddino e affidato con molta sufficienza e leggerezza al pittore (!) Mazzaro, conferma ancora una volta che quando l’ignoranza di chi è chiamato ad amministrare si associa all’incompetenza e all’incapacità, i disastri sono inevitabili. Abbiamo lamentato da tempo, su questo blog, la mancanza di una vera e seria politica culturale da parte delle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi trent’anni. Ciò ha contribuito a far si che opere librarie, architettoniche, monumentali assieme a opere scultoree e pittoriche di pregio, inclusi i murales di tre famosi artisti siciliani, Totò Bonanno, Franco Lo Cascio e Saverio Rao, subissero l’affronto dell’abbandono e del degrado tra l’indifferenza generale. Dei murales in questione è stato fatto scempio attraverso un intervento maldestro, inadeguato e offensivo nei confronti degli autori originali, i quali si sono visti cancellare anche le loro firme. In compenso, l’incapace artista nostrano ha dato prova della sua cultura e della sua sensibilità nel certificare con disinvolta maestria il suo artistico Ristavori. Leggi l’articolo di Giacomo Cuttone su questo blog.

Nessuna voce della così detta cultura cittadina si è alzata allora perché venisse fermato quello sfregio. Oggi quei murales sono tristemente destinati a scomparire nel disinteresse generale, non ultimo quello dell’attuale amministrazione Cristaldi che pure del recupero artistico ha fatto e fa il suo principale cavallo di battaglia. Avviata sulla via del degrado e dell’incuria, anche la scultura della fontana di Pietro Consagra è da anni bisognosa di interventi mirati, da affidare a degli esperti, per ricomporre alcune placche metalliche andate perdute, e per sostituire l’intero sistema degli ugelli di uscita dei getti d’acqua, consentendo in tal modo alla collettività di potere godere di una delle opere di indubbio valore estetico ed artistico che tutte le capitali del mondo vorrebbero avere. Anche su questo versante il silenzio è assoluto. Mi chiedo quale sia il compito degli assessori alla cultura.
Per riparare agli errori commessi occorrerebbe una radicale inversione di tendenza da parte di chi è chiamato ad amministrare, l’attuale amministrazione lo ha fatto in modo parziale, ovvero fare della cultura un reale trampolino di lancio che sia speranza di decollo turistico della Città. Per far ciò, è necessario abbandonare alcune velleitarie pretese di monopolizzazione culturale e dare inizio a una strategia di interventi qualitativi, a cominciare dalla formazione di un think tank che veda coinvolte le migliori sensibilità intellettuali che questa città sa esprimere, senza guardarne l’appartenenza.
Lo scrivo come promemoria per i candidati sindaci.

giovedì 13 marzo 2014

Presentazione del libro "FILIGRANE" di Maria Pia Sammartano



FILIGRANE
 La raccolta, immune dai vincoli cronologici, evita la misura del diario,malgrado si dilati nel tempo già trascorso o nel futuro divenire.
La prima parte è formata da liriche che rimandano alla limitatezza dell’essere umano
che guarda al cielo con speranza o con l’amara consapevolezza della fugacità del tempo e di tutto ciò che in esso si dipana.
C’è, in Maria Pia Sammartano,l’esigenza di cogliere le pulsioni dell’anima e tradurle in una parola essenziale, incalzante, che obbliga a una lettura seria, attenta e profondamente indagatrice.
Vasta è la gamma di motivi che l’autrice declina nelle tre parti in cui la raccolta è divisa - Esordio, Terra e mare, Filigrane - proiettando una luce nuova, quella del presente, su vibrazioni, frammenti e squarci di un altrove lontano. E reinventandolo. Il tutto si sgrana nell’ansia, battente e continua, che accompagna il percorso,lungo o breve,a noi destinato dalla vita.

Maria Stella Filippini


Sono delicate pitture, acquerelli dove però qualcosa di materico non si pacifica nel chiarore e nel piano - così questi scritti in versi di Maria Pia Sammartano adempiono uno degli antichi compiti della poesia: la memoria che brucia il tempo, confonde il passato con

 il presente senza annullare del primo le distanze e del secondo il vivido rilievo.
Ricordi, figure, momenti che sono archi sospesi tra ieri e oggi. Che sia il suono di un sax o l'aroma di un caffè, la scrittrice sa che basta poco perché il tempo perda la sua guerra, e qualcosa sfugga al presunto ordine che concatena le cose verso l'oblio. No, dice la poesia, non c'è solo una direzione del tempo, non c'è solo una fatalità di smarrimento. Molti sono i recuperi e le prodigiose crescite, le proliferazioni.
Ne esce un tempo ricco, non consegnato al puro sentire dell'immediato. Con uno stile nutrito da sapienze antiche del verso, con lessico trascelto e movimenti di inversione ritmica tipiche di una scuola poetica che ha gettato per tutto il novecento il suo magistero e la sua ombra, i testi della Sammartano compiono il diario-non diario di una vita attenta e austera, di una concentrazione della mente sui movimenti primari dell'esistenza.
Una forza non esibita, una potenza raccolta che fanno di questi testi delle piccole pietre. Di quelle che possono segnare il cammino ai nostri cuori viandanti.
Non importa se l'autrice non si sia abbeverata alle più recenti lezioni della poesia contemporanea, non è la sua partita. Le basta, per cercare la propria voce, misurarsi su quella dei primi maestri del nostro immenso Novecento - da Ungaretti a Quasimodo, da Montale a Gatto...Le basta, insomma si fa per dire, intingere la penna nella lezione di grandi maestri per i quali la poesia non doveva -come capita oggi a noi estremi del secolo passato e principianti del nuovo- rimotivare se stessa, quasi rinascere a ogni incipit, a ogni fiato. Lei va più sicura e in quella sicurezza muove il passo. Consegnando così il suo piccolo grande diario in una vasta coralità di poesia che non teme smentita, che si afferma senza necessità di rinascere. E offrendo di quella lezione di vita e poesia un nuovo, periferico ma non per questo meno essenziale segno e stigma di vitalità.

Davide Rondoni
Biografia 



G. Maria Pia Sammartano è nata a Mazara del Vallo dove vive e insegna lettere italiane e latine al Liceo”Adria-Ballatore”della sua città. Collabora con alcuni giornali e opera attivamente nell’ambito culturale in veste di relatrice e organizzatrice; coordina la Sezione Mediterranea del Movimento Internazionale”Donne e Poesia” ed è vicepresidente dell’Istituto Euro Arabo. Nel 2000 ha scritto i testi per Mazara d’a…mare in omaggio alla sua città. È autrice di alcuni saggi biografici: Consagra:una vita per l’arte (2001), Franco del Franco, uomo di cultura e di teatro (2005), Leonardo Bonanno e la questione della Romanità di Mazara (2006);nel 2002 ha pubblicato Mia madre diceva, proverbi e aforismi in dialetto siciliano; nel 2007 una raccolta di racconti Quando mangiavamo le lazzeruole.