Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

lunedì 23 febbraio 2015

Tripoli, bel suol d’amore


L’altra sera, ascoltandone il delirio e guardando quel viso tanto dolce nell'espressione ma tanto nero nell'anima della Giovane Italiana Giorgia Meloni,  pronta a sbarcare con i cannoni in Libia, mi è venuto spontaneo cantare:

Tripoli,
bel suol d'amore,
ti giunga dolce
questa mia canzon.
Sventoli  il tricolore
sulle  tue torri
al rombo del cannon!

E pensavo quanto fosse  strana questa città.
Città multiculturale, multietnica, multireligiosa, solidale, tollerante, votata all’accoglienza, città di immigrati e di migranti, eppure, suo malgrado, legata politicamente a un movimento, guidato da una farneticante avventurista e ad essa culturalmente estraneo.
E pensavo, ancora, quanto fosse strana la mia  città.
Città che dall’oggi al domani, del tutto ignare, diventa politicamente dalla più tollerante alla più interventista d’Italia.
E pensavo quanto fosse più strana questa nostra città.
Città, la sola in Italia e forse, ad eccezione della Libia, unica, nel bacino del mediterraneo, ad avere eretto un monumento a Omar al Mukhtār, eroe e simbolo della resistenza libica contro il colonialismo fascista e vittima della feroce repressione del Maresciallo Graziani.

Mazara,monumento a Omar al Mukhtar
Naviga
o corazzata;
benigno è il vento
e dolce è la stagion.
Tripoli,
terra incantata,
sarà italiana
al rombo del cannon!


domenica 22 febbraio 2015

Cittadinanza Onoraria al chirurgo Antonino Ferro

Su proposta dell’Istituto Euroarabo di Mazara, il sindaco di Mazara del Vallo on. Nicola Cristaldi,  ha conferito, quale pubblico riconoscimento, la Cittadinanza Onoraria al  dott. Antonino Ferro, medico chirurgo. Il dott. Antonino Ferro, nato a Salemi il 13/03/1952, andato in pensione nei mesi scorsi, ha diretto per molti anni l’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale del Presidio Ospedaliero di Mazara del Vallo.
Queste le motivazioni:
 In quanto da stimato e apprezzato Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale del Presidio Ospedaliero di Mazara del Vallo, a partire dal novembre del 2003, è andato in pensione poche settimane fa. La Città, dove ha lavorato a lungo e ha prestato, con spirito di servizio ed assoluta dedizione, la sua encomiabile attività, gli è particolarmente grata esprimendogli riguardo e affetto non solo per le sue alte e indubbie doti professionali ma anche, soprattutto, per le eccellenti qualità umane che lo hanno sempre contraddistinto.
La cerimonia  si è svolta al Teatro Garibaldi durante il concerto in  programma  nella stagione concertistica 2015 dall’associazione Amici della Musica, in presenza di un numeroso pubblico che ha salutato calorosamente il meritato riconoscimento.  

venerdì 20 febbraio 2015

Je suis Cristaldi. Critiche e apprezzamenti

Ho ricevuto più critiche che apprezzamenti per il mio post “ Je suis Nicola Cristaldi”, segno che sull’argomento le sensibilità sono diverse e ben definite. Qualche lettore è arrivato a scrivere addirittura che l’avere espresso solidarietà al sindaco con quel ricorso al Je suis era da ritenersi “becero e immorale”.  Le ho accettate, consapevole che, se da un lato le dichiarazioni del primo cittadino avrebbero suscitato polemiche e reazioni legittime da parte dell’opinione pubblica, dall’altra, non potevo non far notare come sia stato architettato un pestaggio mediatico da  metodo Boffo, per intenderci, anche se con le dovute differenze, vista la diversa caratura dei personaggi, distanti anche come comportamento nel reagire alle accuse.
Certo, le reazioni impulsive del primo cittadino mazarese, irrazionali, incoerenti nelle giustificazioni, inadeguate e inopportune, soprattutto se provenivano da un politico di collaudata esperienza e  che avrebbe dovuto essere impermeabile alle provocazioni, lasciavano perplessi anche i suoi più vicini estimatori. Figuriamoci gli avversari in perenne   campagna elettorale  e tutte le anime angelicate vessillifere della  illibatezza  verginale della politica.
Seppur in toni civili e rispettosi, la maggior parte dei miei interlocutori faceva notare l’indifendibilità del sindaco soprattutto nelle espressioni, nei modi e nei toni usati come forma di reazione.  Gran parte di loro, però, conveniva che si era in presenza di una eccessiva forzatura giornalistica. Giornalisti che ancora una volta si dimostravano forti con i deboli e deboli con i forti.  Perché esistono privilegiati deboli e privilegiati forti.
Il torto di Cristaldi: non avere lasciato prevalere la ragionevolezza che in lui alberga, rispetto al personaggio passionale, istintivo, istrionico che vuole apparire. Soprattutto in un momento in cui si vivono momenti di sofferenza sociale ai quali  non è estranea la collettività da lui amministrata.
Mai come in questo momento di grande malessere sociale le parole bisogna centellinarle, pesarle soprattutto, se non si vuole che si trasformino in pietre. E le pietre allontanano, non avvicinano, spesso feriscono la dignità.
Ciononostante, Cristaldi è stato usato in modo indecente dai media, tanto da  essere triturato e dato in pasto all’opinione pubblica.
È sul piano umano, non politico, che sono stato solidale con Cristaldi. Usufruisce con piena  legittimità dei suoi vitalizi fino a quando le leggi glielo consentono, può far piacere o meno.
Chiusa la questione.


sabato 14 febbraio 2015

Je suis Nicola Cristaldi.



In questi giorni i mass media hanno scoperto, reso noto  e additato agli italiani il capro espiatorio di tutti i mali dell’italica nazione. Finalmente il colpevole, il puparo, il capo della Spectre che muove nel male i destini della nazione e che fa sprofondare nell’ignominia  quanto di più marcio, di più inverecondo  si annida nel sistema  del potere, della politica, del privilegio, dell’ingiustizia, ha un nome e un volto, seppur coperto da folti e ingialliti baffi. L’untore è nientepopodimenochè Nicola Cristaldi, sindaco di Mazara  riconfermato, già sindaco per dieci anni del piccolo paese di Calatafimi -Segesta, già deputato regionale per tre legislature, già presidente dell’Assemblea regionale, già deputato nazionale per due legislature.
Per questo invidiabile palmarès, il sindaco con i baffi è stato accusato, su di lui vi sono più capi di accusa di quanti  ne vengano imputati a  Diabolik, di usufruire di vitalizi d’oro e di indennità tutto sommato immeritati. I vari giornalisti hanno talmente preso a cuore il loro ruolo di segugi, di emuli dell’ispettore Ginko,  di fustigatori di costumi  da non accorgersi  che in questo loro ruolo di bacchettoni  perdevano il senso del ridicolo e della misura nel guardare la pagliuzza nell’occhio dell’altro e non la trave nel proprio occhio.
La crisi del  sistema? Tutta colpa dei politici come Cristaldi. Ecco iniziare la caccia all’untore, all’ orco vorace, al Mefisto malefico di Bonelliana memoria.  Gli italiani non ce la fanno? Tutta colpa di Cristaldi. I giovani non avranno pensioni? Tutta colpa dei vitalizi dell’onorevole baffuto. Il sistema sociale italico è in frantumi? La causa è dei privilegi dell’ex parlamentare, ex  deputato regionale, ex  quadri sindaco mazarese. All’inizio Cristaldi Diabolik, dinanzi alle telecamere, è stato al gioco, perché apparire nelle tv è la forma di orgasmo  che un politico aspira a raggiungere; poi, quando il gioco si fa pesante, si accorge della trappola ma ormai è troppo tardi. Chi di televisione ferisce di televisione perisce, e Cristaldi, a sue spese, prova quanto sia amaro il calice della momentanea popolarità, soprattutto se chi lo porge è giornalisticamente disposto a tutto, anche a non osservare le regole deondologiche. Televisione, network nazionali, carta stampata, conduttori di talkshow famosi e pennivendoli  mediocri tutti trovano nell’ex parlamentare il bersaglio preferito, l’ Ecce Homo da  crucifiggere. Così facendo soddisfano la sete di populismo della  piazza, mentre l’ordine dei giornalisti tace o si  distrae guardando altrove. Così inizia l’opera di  demolizione della  persona  insieme a quella del personaggio. E più questi reagisce, a malo modo, più  lo demoliscono con i loro caterpillar, irrispettosi dell’onore e della dignità della persona.
Io sto con Cristaldi, anzi, per essere alla moda, Je suis Cristaldi.
Lo sono  e me lo posso permettere perché sono stato severo  con Lui, l’ho rimbrottato quando c’era da farlo. Lo sono perché pur non condividendo niente della sua linea politica, ho la consapevolezza che su di lui è stata ordita una campagna denigratoria e di disinformazione di inaudita violenza. Lo sono perché, al di là del suo temperamento primitivo, della sua incapacità di controllare istinti e pulsioni, del suo modo si essere a volte rozzo nel confronto, Cristaldi è egli stesso vittima di un sistema incancrenito e in cui lui è stato un piccolissimo ma insignificante ingranaggio. Lo sono perché Cristaldi, nonostante i mille difetti, è a mio giudizio una persona per bene. Continuino i bravi giornalisti nella loro opera distruttiva, continuino a guardare il peluzzo nell’occhio. Tanto non guarderanno mai la trave nei loro occhi.

lunedì 9 febbraio 2015

L'Istituto Euroarabo presenta ."Dossier Statistico Immigrazione 2014 "


L’Istituto Euroarabo in collaborazione con il Centro Studi e Ricerche IDOS, con il patrocinio del Comune di Mazara del Vallo, organizza per VENERDI’ 13 FEBBRAIO 2015 alle ore 16.30, presso il Teatro Garibaldi, la presentazione del Dossier Statistico Immigrazione 2014 curato dal Centro Studi e Ricerche IDOS. In quella occasione sarà proposta una tavola rotonda sui temi del dialogo interculturale e interreligioso e sulle questioni connesse alle libertà e ai diritti, a poco più di un mese dagli attentati a Parigi. Sono stati invitati a partecipare alla tavola rotonda: l’on. Nicola Cristaldi, sindaco della città, don Giuseppe Alcamo, docente della Facoltà teologica di Sicilia, il prof. Stefano Montes, antropologo dell’Università di Palermo, il dr. Luca Di Sciullo, del Centro Studi e Ricerche Idos, e il pastore metodista della Chiesa valdese di Palermo, Peter Ciaccio. Introdurrà e coordinerà il dibattito Abdelkarim Hannachi, dell’Istituto Euroarabo di Mazara del Vallo.
«La paura dei barbari può rendere barbari» ha scritto Tzvetan Todorov. A partire da questa affermazione i relatori ci aiuteranno a ragionare per non cadere nelle trappole dell’emotività e dei pregiudizi. Dalla lettura dei dati conoscitivi del fenomeno migratorio e dall’analisi delle minacce terroristiche è bene imparare ad esercitare la faticosa arte dell’argomentare e del confrontarsi. Questo è il momento della ragione e della ricerca delle ragioni. Le nostre ragioni e quelle degli altri. Perché voler capire le ragioni dell’altro non significa volerle far proprie, ma saperle ascoltare e rispettare contribuisce probabilmente alla costruzione di una democrazia più giusta e aperta al dialogo.
Il “Dossier Statistico Immigrazione 2014” sarà distribuito gratuitamente ai presenti fino ad esaurimento delle copie.