L’ultimo che ha sparato la “minchiata” chiuda la porta. Se non si stesse per rasentare la tragicomicità ci sarebbe da piangere. La sparata proviene dall’eterno immarcescibile pendolino della politica trapanese, l’ultrasettantenne on. Vincenzino Culicchia. L’ex, ( ma non troppo ex ) sindaco partannese, vice Presidente della provincia di Trapani , nonché coordinatore del MPA Provinciale, non finisce di stupire, e credendo di dare un suo disinteressato contributo alla politica Mazarese, accortosi che il suo movimento, nella città marinara, è sbrindellato e privo di elementi di un certo pregio rappresentativo, con un coupe de teatre, degno del grande Harry Houdini, tira dal suo cilindro nientepopodimenoche il magistrato mazarese Massimo Russo, attuale assessore regionale alla sanità. Chi meglio di un magistrato tanto stimato, con un pedigree di tutto rispetto, può riportare Mazara nei percorsi della legalità, avrà sicuramente pensato il buon Vincenzino, dopo i noti fatti legati alla ”operazione Eolo”. Chi avrà il coraggio di contrapporsi ad una simile candidatura? Con una destra così spaccata, con una probabile lotta fratricida all’interno del PDL che rischierebbe di far vincere il cartello di sinistra, solo una figura di prestigio e di grande capacità politica riuscirebbe a cougulare attorno a se consensi e obbligare gli altri candidati a fare un passo indietro. A questa strambalata uscita si associano immediatamente gli gnomi del variegato mondo della inconsistente casa dei moderati che erano alla ricerca di una casa in cui alloggiare e di un elfo da candidare. Non potendolo trovare provano entusiasticamente a salire anche loro, seppur con un certo affanno, nel carro del gigante belicino. Non è con questo teatrino fatto di estemporanei canovacci che si costruisce la politica in una città in preda alla fobia politica. Come si possa avere la pretesa di ridare fiducia alla politica candidando l’emblema dell’antipolitica rimane ancora imperscrutabile. Al di là della sua statura indiscussa di magistrato, Massimo Russo rimane un simbolo dell’antipolitica, basta ricordare la polemica scaturita dopo la sua circolare inviata ai dirigenti del suo assessorato di non avere contatto con i politici. Quello che appare ancora più sconcertante è
Cartesio
martedì 31 marzo 2009
La saga delle Nomination
sabato 28 marzo 2009
La riforma sanitaria
La rissa, la riforma
e la “dissimulazione onesta” di Russo
Ma sì, forse ha ragione Raffaele Lombardo: questa riforma sanitaria, approvata dall’Assemblea regionale dopo mille imboscate e mille tormenti, rappresenta comunque “una scelta innovativa”. O forse ha ragione Antonello Antinoro, principe cuffariano dei Beni Culturali, per il quale questa legge è la migliore che ci si potesse aspettare. O forse hanno ragione i privati che sono riusciti ad affermare il principio della pari dignità e da domani non dovranno più presentarsi con il cappello in mano per ottenere il riconoscimento dei propri diritti, del proprio ruolo, dei propri legittimi interessi. Ma, ora che il terreno dello scontro si libera dei veleni e dei polveroni, resta da capire chi sono veramente i vincitori e i vinti.Certamente tra quelli che possono a buon diritto cantare vittoria c’è Lombardo. Per oltre sei mesi le forse di maggioranza si erano divise e lacerate oltre ogni decenza e la rissa tra i “falchi” del Pdl e l’assessore Russo aveva raggiunto, con la mozione di sfiducia ad personam, punte di tensione molto vicine all’insulto. Ma il governatore sapeva di giocarsi, su questa legge, il tutto per il tutto e ha gettato sul tavolo da gioco la propria esperienza e la propria credibilità. Ha pregato l’impolitico Russo di farsi gentilmente da parte e ha preso finalmente in mano le redini della mediazione. Con l’innegabile risultato di avere, nonostante gli inevitabili compromessi, trovato il giusto equilibrio tra i tanti interessi contrapposti.Ha vinto anche Totò Cuffaro. Il moralista Russo, che è un magistrato prestato alla politica, così si dice, era convinto che bastasse un editto o il rumore delle manette per salvare
Il più grande perdente, va da sé, è Massimo Russo. Era apparso all’orizzonte della politica siciliana come
Agli albori del Seicento, secolo mistico e miscredente, Torquato Accetto scrisse un trattato sulla “dissimulazione onesta”, con la quale riconosceva a ciascun uomo politico anche il diritto “di tradirsi e di contraddirsi”. Tranne quello di trasformarsi nel “commediante tragico del proprio moraleggiare”.
Giuseppe Sottile -Ilivesicilia
sabato 21 marzo 2009
Elezioni Amministrative
Una scacchiera con qualche casella vuota
Mancano meno di 80 giorni alle prossime elezioni amministrative ma tutto tace. Sembra che i vari pretendenti siano molto riservati insieme ai loro entourage e ai loro padrini politici. C’è chi è alla ricerca insistente di una investitura che tarda ad arrivare, c’è chi, invece, aspetta l’evolversi di eventi politici al fine di potere acquisire certezze in termini di assenso e di condivisione di scelte che potrebbero rivelarsi decisive per il prosieguo della propria carriera politica; c’è chi, al contrario, avendo avuto la benedizione di padrini politicamente influenti, tuttavia preferisce la cautela in attesa di implementare eventuali alleanze. C’è chi, infine, avendo già annunciata la propria candidatura, per opportunità politica attende gli eventi prima di dare inizio alla tenzone che infiammerà
giovedì 19 marzo 2009
Sgarbilandia 2
Caro Sgarbi, ti scrivo
Il senatore del Partito Democratico Achille Serra – che il sindaco di Salemi aveva indicato come vice sindaco - questa mattina ha inviato una lettera a Vittorio Sgarbi. Qui di seguito la riportiamo integralmente:
“Caro Vittorio, profondamente dispiaciuto per l’esito della vicenda che ci ha visti protagonisti in questi ultimi giorni, desidero chiarire con te, ancora una volta, la mia posizione.
Non posso negare che la mia prima reazione alla tua proposta sulla nomina a vicesindaco è stata assolutamente positiva. In maniera imprudente e intempestiva, in linea con il mio carattere, ti confesso di aver dato l’assenso a un progetto che mi affascinava e mi affascina ancora: lavorare al tuo fianco e al fianco di altre eccellenze della cultura italiana, al servizio di un Comune di grande prestigio e di lunga storia.
Quando, tuttavia, questa ipotesi si è concretizzata, ho ponderato le sue possibili conseguenze e sono giunto alla conclusione che era più opportuno fare un passo indietro. Franceschini non ha avuto alcun ruolo in tale scelta e, come ti ho spiegato ieri, a farmi desistere è stata, da un lato, la consapevolezza che le mie responsabilità parlamentari non mi avrebbero consentito di dedicarmi a Salemi come merita, dall’altro, ancor di più, un clima politico troppo ostile per lasciar spazio al mio contributo “al di sopra delle parti”.
Ti prego a tal proposito di rileggere le dichiarazioni del vice segretario del Pd siciliano, Tonino Russo e di altre personalità al vertice del Pd, in Regione, a Trapani e a Salemi. La contrarietà alla mia nomina a vicesindaco è stata netta e, come mi hanno fatto notare tanti colleghi anche qui in Parlamento, non perché il Pd anteponga “un ridicolo gioco delle parti” alla lotta alla mafia, ma in nome di un’opposizione profonda del partito alle scelte comunali.
Spero che la mia estraneità a quello scenario politico-amministrativo possa in parte giustificare il mio comportamento di questi giorni. Nei tuoi confronti nutro la stima di sempre, stima che, dopo questa vicenda, mi auguro tu non voglia mettere in dubbio per il futuro”.
Achille Serra
da Ilivesicilia
martedì 17 marzo 2009
Sgarbilandia
Ex prefetto Serra vice sindaco di Salemi
La giunta comunale di Salemi si arricchisce di un altro nome importante. Il primo cittadino, Vittorio Sgarbi, ha nominato vicesindaco della città del trapanese Achille Serra, ex prefetto di Roma e attualmente senatore del Pd. Succede a Antonino Scalisi, che il 20 febbraio scorso aveva rassegnato le dimissioni dalla carica per motivi personali. ( ilive-sicilia)
Della serie: la saga dei famosi
sabato 14 marzo 2009
peccati capitali: la gola
La mafia in allarme. Preso un pericoloso latitante tradito dalla sua passione per i cannoli siciliani. Un imperdonabile peccato di gola.
venerdì 13 marzo 2009
Il nuovo piano energetico della regione sicilia
Jeremy Rifkin
Si moltiplicano le prese di posizione contro il rinato piano nucleare che recentemente il Presidente del Consiglio Berlusconi ha siglato, in un quadro di rapporti di collaborazione più ampio, con il Presidente Sarkozy, in cui è anche prevista la costruzione entro il 2020 di quattro centrali nucleari in Italia, avvalendosi del know how francese. Nel presentare il suo Pears, Piano energetico ambientale della regione sicilia, il governatore Raffaele Lombardo si è avvalso della consulenza di Jeremy Rifkin, l’economista americano noto per le suo forti prese di posizione contro il nucleare e teorico della nuova rivoluzione industriale attraverso l’utilizzo pieno delle energie rinnovabili. Rifkin ha tenuto questa mattina presso l’aula magna della facoltà di ingegneria a Palermo,una lectio magistralis dal titolo: “La terza rivoluzione industriale dall’America di Obama alla Sicilia di Lombardo”. Un sistema distribuito, dal basso verso l'alto, in cui ognuno si produce la propria energia rinnovabile e la scambia con gli altri attraverso "reti intelligenti" come oggi produce e condivide l'informazione, tramite internet". L'impostazione di Rifkin - ha proseguito Lombardo - poiche' si fonda su risorse energetiche ovunque disponibili, quali il sole, il vento, i rifiuti, ecc. si attaglia molto bene alla nostra regione che, non disponendo di energie tradizionali, potra' finalmente avere energia pulita, evitando i gravi danni che abbiamo dovuto subire in questi anni a causa delle raffinerie presenti sul nostro territorio''. “In Sicilia abbiamo un’occasione storica. Per questo abbiamo messo a punto un progetto ambizioso per i 5 milioni di abitanti dell’isola che passa attraverso un’alleanza fra le famiglie e le imprese, per far diventare l’energia uno strumento di sviluppo. Prevediamo 5 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 5 anni. Siamo convinti che l’utilizzo di energie da fonti rinnovabili, l’uso dell’idrogeno per immagazzinarla e la creazione di reti intelligenti per la distribuzione da produttori a consumatori possa portare alla creazione di migliaia di posti di lavoro in Sicilia”. Ma quello che la nuova amministrazione statunitense ha definito il Green new deal in Sicilia sarà un sogno? Per Lombardo niente affatto. “La produzione di energia non sarà più concentrata in grandi poli ma prodotta e diffusa direttamente dalle famiglie. Certo le banche e le compagnie di assicurazione dovranno predisporre appositi piani di investimento per migliaia di piccole e medie imprese che poi dovranno produrre e impiantare impianti fotovoltaici o eolici e realizzare la rete”. Bisogna, cioè, creare un sistema in cui tutti possano produrre, raccogliere, accumulare e scambiare la propria energia come si fa con le informazioni multimediali. E Rifkin? Il grande scienziato ha confermato la sua inclinazione: “Il nucleare - ha detto - è una cosa da guerra fredda, un’idea folle”.
Prendiamo atto della nuova inversione di tendenza del Presidente Lombardo soprattutto quando i consulenti sono seri e conoscono il problema. Tutta un’altra cosa rispetto a quell’incomprensibile asse Lombardo – Sgarbi contro le pale eoliche di un mese fa.
martedì 10 marzo 2009
Il ponte sullo stretto
Il governo ha stanziato 1,2 miliardi di euro per la costruzione del ponte sullo stretto. Il costo complessivo dell’opera è stimato a 6,300 miliardi di euro. La differenza sarà finanziata da privati. Gheddafi si prenota come maggiore azionista, dopo avere ricevuto da Berlusconi la promessa di 5 miliardi di euro destinati a chiudere il contenzioso sui danni dovuti dalla colonizzazione. Come si suol dire: al nemico che si arrende ponti d’oro.
venerdì 6 marzo 2009
Elezioni Amministrative
Nuove alleanze e strategie
Tenui squarci sembrano aprirsi su un cielo densamente coperto da scure nubi che in questi ultimi tempi hanno coperto la città, investita da temporali che hanno fatto calare la temperatura al di sotto della norma. Anche la politica locale ha risentito di queste variazioni climatiche, e di fronte alla burrasca e ai forti venti che vi si sono abbattuti , essa si è trovata impreparata e fortemente inadeguata ad affrontarli. Tuttavia, qualcosa sembra muoversi con estrema circospezione, la delicatezza degli accordi che si andranno a stipulare saranno la base per le strategie che si metteranno in campo per le prossime elezioni amministrative. Qualcosa sembra “quagghiari “ dalla parte di uno dei possibili schieramenti opposti al Pdl. Sembrano evanescenti, forse definitivamente evaporate le speranze di Vito Torrente di essere designato candidato di uno schieramento frastagliato quanto politicamente informe che vede il Partito dell’Autonomia alleato alle varie listarelle fai da te, autonome tra loro e prive di una seria credibilità politica oltre che di capacità di attrarre rilevanti consensi. Pare invece più credibile e concreta una alleanza tra persone più che tra movimenti politici, ovvero quella che vedrebbe il pupillo dell’attuale sindaco, l’amministratore unico dell’ATO 2 , avv. Francesco Truglio candidarsi alla carica di sindaco supportato oltre che dal suo nume tutelare anche dallo stesso Vito Torrente assieme ad una frangia dissidente del CDU e ad alcuni personaggi che hanno dato luogo alla Casa dei Moderati. Una simile mossa libererebbe pro tempore l’ambita poltrona di amministratore unico dell’Ato 2, che in caso di vittoria, verrebbe immediatamente coperta dall’attuale sindaco Giorgio Macaddino. Un bel giro di valzer. La probabilità che tale strategia risulti vincente è molto elevata, sia per le insanabili spaccature che si sono determinate nello schieramento di centro destra, sia per l’assenza di proposte politiche e di strategie da parte del PD, anch’esso frammentato e inconsistente nella sua rappresentanza. La mancanza di una candidatura di prestigio, che sappia rappresentare una sintesi delle varie anime e che sappia tracciare un percorso comune, capace di preservare per non disperdere il suo patrimonio di idee, costituisce il tallone di Achille di questo schieramento. La vera novità, in quest’ultimo, è data dalla discesa in campo dell’ing. Aldo Dolores, il quale si candiderebbe al consiglio Comunale. Dopo anni di sofferto silenzio, la scelta fatta da Dolores appare significativa, non solo dal punto di vista politico, ma sotto il profilo etico. Il suo spessore morale, la sua predisposizione a fare politica “Alta “, quella con la “P” maiuscola, la sua determinazione a dare un profilo alto e qualificante ad un Consiglio Comunale che negli ultimi anni si è degradato culturalmente ed impoverito politicamente, la sua propensione a dare dignità alla politica, il suo invito alle altre forze politiche di formare liste che privilegino valori condivisi come l’onestà, la correttezza, , la capacità politica, la preparazione culturale, non possono cadere nel silenzio. L’appello di Dolores, nella sua semplicità, è rivolto al risveglio delle coscienze di una città che ad oggi è stata mortificate da una politica fatta da persone inadeguate, incolte, a volte arroganti, privi di quel valore essenziale quale è quello di mettersi per una volta al servizio della collettività. Sarà ascoltato? Lo vedremo molto presto.
mercoledì 4 marzo 2009
La mamma di Denise:" Mia figlia è viva "
“Denise è viva. Sicuramente potrà anche aver trovato sistemazione in qualche nucleo famigliare, ma la sua casa è qui con i suoi veri genitori”. A dirlo è Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, la bimba sparita a Mazara del Vallo l’1 settembre 2004.“Ancora si prende tempo, ma quanto tempo deve aspettare Denise per essere riportata a casa? - continua Piera Maggio – Dov’e’ la giustizia e dove sono le ipotesi di legge per il sequestro dei minorenni?”. E conclude: “oggi mi aspetto di sentire quelle risposte che non mi sono state date da quattro anni e mezzo”. Il caso di Denise è ancora aperto e Piera Maggio ha deciso di sostenere nuove iniziative perché la figlia non sia mai dimenticata. Questa sera sarà ospite del programma “Chi l’ha visto?” in onda su Raitre.
martedì 3 marzo 2009
Sgarbi contro tutti
Continua la campagna anti parchi eolici di Vittorio Sgarbi, il quale, con il suo solito linguaggio colorito ed irriverente , dopo avere definito l’eolico dannoso quanto i pedofili, e che “ ogni parco eolico, ogni pala eolica, rappresentano un crimine contro il paesaggio” se la prende con tutti gli imprenditori siciliani che hanno investito sull’energia, accusandoli “ di non avere né cultura né coscienza civile per meritare di essere siciliani, in quanto nessun siciliano può volere mortificare, umiliare, e sfregiare la sua terra”, rispondendo a Salvatore Moncada, titolare della Moncada Energy, la più grande impresa energetica siciliana e una delle più importanti in Italia. Tali affermazioni, a tratti sguaiate, intristiscono tutti i siciliani. Certo, nell’eolico vi sono anche interessi mafiosi, ma dove la mafia non ha interessi? E’ sicuro che la mafia , nella città che lui amministra, non ha interessi o non si avvale di prestanomi e connivenze? Le sue opinioni, rispettabilissime, sono condivise dagli inquirenti? Le sue affermazioni molto al di sopra delle righe, non trovano consenso tra gli imprenditori e lo stesso assessore regionale all’industria si schiera a fianco degli imprenditori siciliani onesti assieme alla confindustria siciliana che censura apertamente il vulcanico sindaco. Affermazioni così scomposte mortificano quanti stanno cercando di sollevare