La musica dei Queen irrompe sui
presenti con le parole di “ Don’t Stop Me Now”,i sottotitoli in italiano, la
voce e la imponente figura di Freddy Mercury con il braccio destro alzato e il
pugno chiuso:
non fermatemi ora, non fermatemi
Perché mi sto divertendo, mi sto
divertendo
aprono
il secondo incontro del candidato sindaco Salvatore Quinci con la sua gente che
gremisce all’inverosimile le due sale del cinema Grillo. Una proposta alla sua città.
Si parla di giovani, di nuovi lavori, del futuro assai prossimo, anzi presente,
della velocità di trasformazione e delle nuove opportunità che bisogna sapere
cogliere solo se si è in sintonia con il mondo ormai dominante e ineludibile
della digitalizzazione. Il punto è che il pensiero è più lento dell’evolversi
degli eventi, e se non sei attrezzato a coglierne i mutamenti si rimane tagliati
fuori.
Appena
ventiquattrore prima il mio nipotino, con una faccia seria e con piena convinzione
mi aveva chiesto:
-”da
grande voglio costruire la porta Spazio-tempo. Mi piacerebbe attraversarla per
visitare gli altri mondi che non conosco.-
-
Studia-risposi- vedrai che ci riuscirai.
Ecco
come attraverso la fantasia di un bambino, ti trovi inconsapevolmente a girovagare,
come un intruso, nel mondo della Teoria della relatività e in quello
quantistico.
Forse
la mia generazione è intrusa, ma i giovani di oggi sono attori protagonisti del
mondo digitale. Guai a sentirsi estranei.
È
il messaggio che Salvatore Quinci e i suoi collaboratori della generazione X
vogliono dare ai giovani millenials. Mentre i toni, in altre parti, in questo
inizio di campagna elettorale, riverberano un lessico stantìo, desueto, cloroformizzato,
in questa sala la rivoluzione del linguaggio, la neo lingua digitale è ormai di
uso comune.
Start
up, stampa 3D, rete 5G, Digital trasformation, cloud computing, A.R (realtà aumentata),
ecosistemi in connessione. Un secolo e mezzo fa Jules Verne scriveva Dalla Terra alla Luna; un secolo fa, Max
Plank, introducendo il concetto di quanto
dava inizio alla Meccanica
quantistica, dalla quale sarebbe nato tutto il sistema digitale.
A
tutto ciò la politica è rimasta distratta fino a oggi, ancorata a categorie
schematiche incapaci di aprirsi all’innovazione e all’evoluzione sociale. La
stessa negligenza responsabile di non aver saputo adeguarsi al cambiamento, ai
nuovi bisogni, costringendo le nuove generazioni a un esodo forzato per potere
avere un futuro adeguato alle loro aspettative.
Le
testimonianze chiamate sul palcoscenico costituiscono un atto di accusa verso
un modo di fare politica avulso da ogni realtà. Quella politica goffa di
provincialismo che, nascondendosi dentro il proprio guscio, ha condannato le generazioni
di oggi a essere dei paria del futuro.
Ecco
allora chiamati a testimoniare i giovani della generazione Y come Martina Ferracane,
fondatrice di Fab Lab western sicily, che ha come missione quella di educare i
ragazzi, sin dalle elementari, alla digitalizzazione; , esperti di politiche
giovanili come Renato Briante; Gaetano Giunta, fisico teorico, della Fondazione Comunità di Messina,
che parla di microcredito solidale come volano di sviluppo e di promozione
umana e ricchezza condivisa;Gianni Di Matteo,architetto designer, presidente dell’ADI, collaboratore
di Farm Cultural Park di Favara," quel che si fa negli altri paesi si può fare anche a Mazara"; il
suo motto, Niente è impossibile”. E ancora tra gli intervenuti Rosario Savarese e l’invito
alle associazioni a creare sistema e a collaborare con gli enti locali.
Un
incontro politico atipico, lontano dagli schemi cui si è abituati, in cui i
rappresentanti delle varie liste civiche a sostegno di Quinci hanno, nel
proscenio, un ruolo formale, di contorno rispetto alla novità del messaggio e
al nuovo linguaggio.
Quello
che porta avanti Salvatore Quinci è indubbiamente un forte segnale di
cambiamento di come dovrà esprimersi la politica, in particolare con lo sguardo
rivolto al futuro di cui non ci si è accorti che è arrivato da tempo.
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