Così
si definisce nella sua prima intervista la neo candidata sindaca del
centrodestra Benedetta Corrao.
Alea iacta est.
Con la designazione della prof.ssa Benedetta Corrao quale candidata sindaca
della ridotta coalizione di centro destra mazarese, si chiudono le toto
candidature e s’incomincia a tratteggiare uno scenario politico più chiaro in
termini di rapporti di forza.
Dopo la lacerante
scissione di quella che doveva essere la panzerarmee di Scilla e di Torrente, ,ormai
ridotta a due compagnie male armate ,che per una serie di veti reciprochi ha
portato all’autodissolvimento dell’alleanza e forse anche alla insignificanza
politica, quella che inizialmente era una proposta di candidatura di ripiego ha
finalmente avuto ,nella compagine di Scilla, il suo crisma di ufficialità.
Avevo invitato il
centro destra, in uno dei post precedenti, a scegliere una candidata sindaca
che l’aiutasse a uscire dal cul de sac in cui si era pervicacemente ficcato, non
mancando in quell’area figure meritevoli e di esperienza. Ciò non è stato
possibile attraverso una scelta unitaria per cui si è dovuti arrivare alla
separazione consensuale, ma sarà anche una sorta di “guerra dei Roses”, tra le
diverse anime del composito schieramento.
Avere puntato su una
donna non può non far piacere, anche se questa volta il responsabile di Forza
Italia, Tony Scilla, non aveva alternative a disposizione.
La scelta fatta
dalla mini coalizione di centro destra non dà a essa quel rilievo politico che
meriterebbe una candidatura femminile; altra cosa sarebbe stata una
designazione fatta da una coalizione forte e coesa.
Chi è Benedetta Corrao? Insegnante
di materie giuridiche, è stata assessore di una delle tante giunte dell’allora
sindaco Giorgio Macaddino.
Non certamente una personalità di
rilievo del panorama politico locale.
“Sarò una sindaca casalinga”,
esordisce con qualche comprensibile disagio, durante la sua prima intervista a
un network locale. “Mi ritengo una figlia, una mamma, una insegnante, una
persona” come a volere mettere le mani avanti, come dire, non aspettatevi da me
grandi proclami e mirabolanti proposte. Una sindaca casalinga con due passioni,
quella della scuola, le piace il suo lavoro di insegnante, e quella della
politica, essendosi interessata da giovane a quel che succedeva negli anni
novanta con tangentopoli e mani pulite e le successive evoluzioni politiche. Credenziali
comunque non esaltanti per chi si appresta ad affrontare una competizione che non sarà sicuramente in punta di fioretto.
Sul significato della sua
candidatura dichiara con molta ingenuità:
” La mia candidatura ha una marcia
in più rispetto alle altre perché è in collegamento con il governo regionale. È
necessario avere un filo diretto con la Regione per intercettare finanziamenti,
per potere risolvere qualche problema della città, o portare qualche legge
particolare per il turismo”
Un esordio non certamente di spessore
politico.
Viene in mente un altro candidato
che ebbe a dire:” Con tutta la mia storia politica, ho incontrato Re, Regine,
Capi di Stato, quando mi presento io le porte si spalancano.”
E ancora, lo rimarca con forza, la
sua peculiarità, rispetto ai suoi avversari, sarà quello di dare “umanità” alla
politica tanto da affermare con convinzione:
“ L’umanità deve essere parte
attiva della politica. Un cittadino può avere le buche nelle strade, ma non gli
si può negare un caffè, un sorriso, l’umanità”.
Parole da sindaca casalinga.
Che dire: Auguri e in bocca al
lupo.
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