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(foto di Luigi Tumbarello) | |
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Il sindaco di Mazara
riconcilia la Città con il grande scultore?
Questa
la sua dichiarazione:
“Abbiamo
deciso di intitolare l’area pedonale del lungomare al nostro compianto
concittadino illustre Pietro Consagra, denominandola ‘Passeggiata Pietro
Consagra’. La nostra Città ha avviato un processo di riconoscimento con la
funzione che Consagra ha avuto nel mondo, dimostrandosi un grande ambasciatore
della cultura mediterranea. La Commissione toponomastica ha condiviso il
principio di storicizzazione del territorio, in quanto si tratta di uno
scultore fra i più prestigiosi dell’astrattismo italiano”.
Un
riconoscimento doveroso e inspiegabilmente tardivo della commissione
toponomastica nei confronti del più famoso artista contemporaneo mazarese apprezzato in
tutto il mondo.
La
riconciliazione della città con lo scultore non ha senso e non può limitarsi
alle sole parole e alla sola passeggiata, se non si salvaguardano le sue opere. Tra queste, la scultura che il maestro ha voluto donare alla città “
Gli esseri venuti dal mare” questo il nome dell’opera bronzea di Consagra, che
i mazaresi hanno beffardamente e rozzamente chiamato “quattro di bastoni”, che si
trova in condizioni di indicibile degrado, coperta da incrostazioni calcaree e
licheni, bisognosa da anni di interventi mirati, da affidare a degli esperti,
per ricomporre alcune placche metalliche andate perdute e per sostituire
l’intero sistema degli ugelli di uscita dei getti d’acqua.
Un
intervento di restauro che si sarebbe dovuto fare da anni e che al contrario la
politica locale ha minimizzato e colpevolmente ignorato, consentendo che la
Fontana arrivasse all’attuale stato di rovinoso deterioramento.
Intervento che richiede anche la ricomposizione dell’aiuola con l’eliminazione
delle palme nanne, troppo alte, che offuscano la fontana nel suo insieme.
Auspichiamo
nella sensibilità dell’amministrazione perché provveda con fondi propri al
restauro della Fontana di Consagra. Sarebbe incomprensibile non trovare qualche
decina di migliaia di euro, quanto gli stessi si trovano facilmente per trenini
e arredi urbani non prioritari.
In
caso contrario sarà un'altra beffa per lo scultore e un ulteriore esempio di
disamore verso Pietro Consagra.
Tanto
vale invitare la Fondazione Pietro Consagra a riprendersi la scultura a tutela
dell’artista.