A Mazara si ritorna a parlare della vicenda Bertolino e della pericolosità che i fanghi dell’azienda costituiscono per la salute e l’incolumità della collettività. Puntualmente rinascono movimenti spontanei ambientalisti e assembramenti studenteschi di ogni ordine e grado. Vengono organizzati cortei variopinti che coinvolgono tutte le scuole, dalle elementari ai licei e anche una rappresentanza di anziani pensionati. Il lungo corteo si snoda festosamente per le principali vie della città con alla testa inconsapevoli bambini che giocano con colorati palloncini e il viso coperto da mascherine anti smog; dietro seguono vistosi striscioni delle varie scuole partecipanti. Naturalmente non manca la benedizione di tutti gli schieramenti politici. L’argomento ultimo, quello dello stoccaggio dei fanghi trattati derivati dalla distillazione delle vinacce, per i quali è sorto, attraverso un tam tam sulla rete, il movimento “ Uniti per l’ambiente”, non sembra essere stato affrontato dai promotori della protesta con la dovuta serenità, scientificità, competenza e razionalità. Ancora una volta si è preferito creare allarmismi, strumentalizzare la piazza, portare avanti ipotesi prive di basi giuridiche e scientifiche. Lo scopo è quello di cavalcare, attraverso una informazione superficiale e rabberciata, l’emotività e l’ingenuità delle masse, soprattutto quelle giovanili, le più eccitabili e anche le più sensibili ai problemi ambientali e della salute. Qualcuno, inoltre, ha interesse ad innalzare il livello del chiasso per trarne qualche vantaggio politico, dimenticando il suo ruolo di rappresentanza politica che è quello di sedare gli impulsi più che attizzarli e di controllare che tutto si compia in conformità alle normative e nell’assoluto rispetto delle condizioni richieste dalla legge, che in materia ambientale sono molto rigide anche se complesse e talvolta ambigue. La questione dei fanghi, oggetto della contestazione è paradigmatica della strumentalizzazione della piazza senza mai affrontarli nel merito. Innanzitutto occorre chiedersi se questi fanghi costituiscono una fonte pericolosa per l’ambiente o per le persone, occorre, cioè, conoscere la loro capacità inquinante e la loro pericolosità per la salute. Ancora, è necessario sapere se essi sono classificati tra i rifiuti pericolosi, oppure, se opportunamente trattati, come richiesto dalla norma, essi possono essere impiegati nel campo dell’agricoltura, come ammendanti o in associazione a fertilizzanti; se sono state eseguite tutte le procedure e i controlli richiesti per consentire lo stoccaggio e lo scarico in terreni; se questi terreni sono idonei a riceverli in base alla loro natura geofisica e alla loro composizione chimica, Ph > 5; C.S.C > di 8 meg/100gr,( il c.s.c è la capacità che ha il terreno di scambiare gli elementi;) e se per questi terreni non ricorrano le condizioni previste dalla legge che ne vietano lo scarico, ad esempio: quando sia stata comunque accertata l'esistenza di un pericolo per la salute degli uomini e/o degli animali e/o per la salvaguardia dell'ambiente. Tali condizioni costituiscono il principio fondamentale su cui basare la valutazione della tutela ambientale e sanitaria di una determinata combinazione fanghi suolo
E’ su queste basi che si deve aprire un sereno dibattito tra le parti al fine di dare una completa informazione alla collettività. Mandare allo sbaraglio giovani studenti, seppure in buona fede, ma privi delle più elementari conoscenze di base sia sul piano normativo sia su quello scientifico mette molta tristezza e non dà alcuna credibilità seria né ai responsabili del movimento né a quei politici che con giustificazioni insensate e che nulla hanno a che vedere con la questione dei fanghi, cavalcano la passione e la spontaneità giovanile. Costoro rischiano di impaludarsi da soli in un pantano dal quale sarà difficile uscirne. Addirittura si arriva da parte dell’ On. Scilla a dichiarare: “comunque va rispettata la volontà popolare che con forza e determinazione si e’ pronunciata in maniera fortemente contraria a questi tipi di interventi poiché per lo sviluppo del nostro territorio occorre valorizzare le infinite risorse storiche, artistiche, monumentali, climatiche, gastronomiche e quindi puntare senza nessun indugio sul turismo: per essere industriali, infatti, non occorre produrre macchinari o realizzare distillerie e/o affini” Che c’entrano i fanghi con le risorse storiche, artistiche, monumentali, climatiche, gastronomiche e turistiche? Il buon senso avrebbe dovuto consigliare al deputato regionale una maggiore ponderatezza e serenità sia nell’uso delle parole sia nell’azione politica intrapresa in modo quanto meno frettoloso. Essa è apparsa finalizzata ad ostacolare l’azione dell’amministrazione comunale, anche essa contraria ai fanghi, piuttosto che a contribuire al raggiungimento di una positiva soluzione
La normativa,inoltre, assegna un ruolo delicatissimo e importantissimo all’organo di controllo ( la Provincia ) non solo per quanto riguarda la regolarità della documentazione quanto piuttosto sulla corrispondenza delle analisi chimico-fisiche sia dei fanghi sia dei terreni.
Fatti questi controlli e verificata la loro pericolosità, è chiaro che essi non possono essere scaricati. Se al contrario detti fanghi non costituiscono pericolo alcuno, ci si chiede: può l’azienda Bertolino scaricare i fanghi in terreni di sua proprietà, se questi risultano idonei a riceverli?