Mi ero ripromesso di non intervenire sulla questione dei passaggi a livello della ferrovia che taglia Mazara in due, e ciò perché sono convinto che in questa città è impossibile affrontare un problema in modo serio e cercarne le soluzioni senza cadere nella retorica o farsi prendere dalle pulsioni dei pregiudizi. Sulla stessa questione mi sono limitato a postare il master plan così come esso è stato presentato l’estate scorsa, in piena campagna elettorale, e come è stato approvato dall’attuale amministrazione, senza commentarlo. Tenterò di affrontare il problema in modo asettico, anche se ne sono coinvolto in quanto, abitando a pochi metri da uno dei passaggi a livello, sono costretto a convivere, mio malgrado, con il disagio degli ingorghi generati quando essi sono chiusi o guasti. Ciò capita spesso. Quando è stato disegnato il tracciato della ferrovia all’inizio del secolo scorso, Mazara era una cittadina molto raccolta attorno al suo centro storico. Né gli amministratori né i tecnici di allora potevano prevedere, in un futuro prossimo, un suo sviluppo metastatico da deturparne irrimediabilmente volto e territorio. Gli attuali passaggi a livello assieme alla linea ferrata, fagocitati da tale espansione incontrollata e irrazionale, sono diventati un ostacolo e cappio per una città che aspira a candidarsi come polo culturale e turistico di rilievo mediterraneo. A questo sviluppo barbarico della città non ha fatto seguito una seria programmazione del traffico. Il nodo da sciogliere è costituito innanzitutto dai quattro passaggi a livello centrali che sono causa di ingorgo del traffico. La loro presenza è incompatibile perchè chiudono Mazara dentro una serie di attraversamenti che pongono anche un problema di transitabilità in caso di emergenza. Come risolvere il problema? Esistono alternative alla loro eliminazione ? Per far ciò le ipotesi valutabili sono quelle che prevedono: la costruzione di sottopassi o di sopraelevate del piano stradale rispetto a quello ferroviario oppure l’interramento della linea ferrata che attraversi tutto il centro della città. Infine rimane per ultima l’ipotesi di eliminare un tratto dell’attuale ferrovia che va da Campobello a Mazara, con la costruzione, in quest’ultima, di una nuova stazione sita più a nord che ne riprenda il collegamento ferroviario con Trapani. Quest’ultimo è il progetto approvato dall’attuale amministrazione. In tal modo si verrebbe a liberare la città dai passaggi a livello e verrebbe ad essere riqualificata la parte di ferrovia eliminata che va da viale Africa alla nuova stazione. Analizzando le prime due ipotesi, se esse sono fattibili in un contesto periferico, non lo sono per il centro, se non altro per la tipologia dell’assetto urbano della città. In presenza di strade strette e densamente costruite qualsiasi ipotesi di dar vita a sopraelevate o a sottopassi è improponibile, a sentire la maggior parte dei tecnici professionisti. Rimane l’interramento, soluzione però che presenta costi elevatissimi e tempi di realizzazione lunghi, associati ad ostacoli insormontabili sotto l’aspetto tecnico, in considerazione della limitatezza dello spazio a disposizione per l’escavazione e la costruzione di un tunnel; a meno che non si voglia sacrificare l’ intero asse viario, compreso tra Piazza Matteotti e Via Roma, adiacente e parallelo alla ferrovia,. In tal caso i costi sarebbero insostenibili e verrebbe inoltre minacciata la stessa sicurezza statica delle abitazioni adiacenti, tutte densamente abitate. Tale soluzione sarebbe tuttavia parziale, in quanto non eliminerebbe i passaggi a livello a nord lungo il tratto che dalla via Roma porta alla via Mario Fani. Una ipotesi del genere non verrebbe neanche presa in considerazione da R.F.I oltre che dal Ministero per le Infrastrutture, alla luce anche di priorità di intervento in una Sicilia disastrata dal punto di vista idro- geo- morfologico e sui quali bisogna indirizzare la maggior parte delle scarse risorse finanziarie disponibili. Non rimane che la soluzione ultima, sicuramente la più dolorosa, ma l’unica in grado di risolvere il problema dei passaggi a livello, a vantaggio della quale sono l’economicità e la riqualificazione ambientale. Fare opposizione a volte strumentali, non confortata da dati tecnici, con riferimenti a realtà e contesti diversi dal nostro, significa volere continuare a tenere imprigionata la città in un sistema ferroviario obsoleto e di scarsa utilità. Oggi l’attuale ferrovia, così come si presenta, non ha alcun valore né commerciale né turistico né di comunicazione. La ferrovia in questione, relativa alla tratta C/vetrano - Trapani avendo perduto peraltro il suo ruolo strategico commerciale e per l’esigua utenza che la utilizza, è stata esclusa dai piani di potenziamento di R. F. I per la Sicilia occidentale.
Contro l’eliminazione del tratto ferroviario, peraltro condivisa dalla maggioranza della cittadinanza, la quale a suo tempo si è espressa anche sotto il profilo politico eleggendo Cristaldi e facendo del suo progetto il progetto della città, si schierano: un comitato di pendolari non mazaresi e addirittura la stessa amministrazione di Castelvetrano con in testa il sindaco Gianni Pompeo, il quale, peraltro, è stato dormiente insieme alla sua cittadina quando R.F.I ha eliminato la tratta Castelvetrano-Selinunte-P.Empedocle, vitale per il rilancio turistico e culturale del comprensorio archeologico più bello e più ricco del mondo. Quell’eliminazione è stato un vero schiaffo alla cultura e allo sviluppo turistico di quel territorio, ed il sindaco Pompeo e i suoi predecessori assieme ai loro concittadini avrebbero dovuto difendere dall’eliminazione il famoso trenino ricorrendo anche alle barricate.
Contestazioni generiche e politicamente fuori luogo quelle del sindaco Pompeo e non condivisibili: “- Nessuno può quindi arrogarsi il diritto di manometterla, senza quanto meno prima discutere il problema in ambiti molto più ampi ed aperti; altro che protocolli a due o a tre !!! E’ innegabile che la linea ferroviaria causa problemi al traffico di Mazara: ma se davvero sta a cuore tale problema, si deve cercare una modernizzazione del sistema, creando opportuni automatismi di chiusura dei passaggi a livello, e laddove indispensabile, eliminandone qualcuno con un sistema universalmente conosciuto e da sempre attuato: la creazione dei sottopassi… Diciamo a chiare lettere: no alla realizzazione del progetto dell’amministrazione Cristaldi di eliminare i passaggi a livello creando in alternativa un trasporto su gomma per il tratto S.Nicola-Miragliano e sì al potenziamento ed ammodernamento della tratta” Per concludere, rivolgendosi direttamente a Cristaldi:” Quando lei mi metterà a conoscenza, come da buon vicino di casa, sulla pianificazione strategica della città di Mazara, le anticipo che sarò disponibile a condividere un percorso strategico, purché non miri, per esempio, a togliere una via di comunicazione della mia città, dei miei cittadini, con la città di Trapani “ Una ingerenza bella e buona quella del primo cittadino belicino che con queste affermazioni dimostra: a) di non avere alcun rispetto dell’autonomia delle scelte politiche di una città viciniora; b) di ignorare che il collegamento ferroviario C/vetrano Trapani esiste attraverso Via Milo, se proprio non si vuole utilizzare l’intermodulo gommato.- A tale proposito potrebbe richiedere il potenziamento attraverso il raddoppio e l’elettrificazione dell’attuale tratto ferroviario, in quanto fattibile in quella direttrice-; c) di non avere alcuna conoscenza del problema arrivando a spararle grosse quando indica nei sottopassi la soluzione palliativa. Forse il sindaco Pompeo ignora che gli automatismi di cui parla sono attualmente regolati da un sistema centralizzato che si è rivelato inidoneo. Viene il sospetto che ancora una volta a decidere il futuro di questa città deve essere la gens di Castelvetrano o di Marsala o di Salemi e non di Mazara. E se decidessero almeno in questo caso i cittadini interessati?