Cartesio
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giovedì 28 ottobre 2010
Una partita tutta da giocare
La questione dell’eliminazione dei passaggi a livello che attanagliano Mazara del Vallo è diventata una partita a poker; bisogna vedere se i giocatori sono disposti a giocarla. Tutto dipende dalla posta che ciascuno di loro è in grado di mettere sul tavolo. Sino a questo momento il gioco si é sviluppato su intenzioni, annunci e buoni propositi; è arrivato il momento di sedersi al tavolo e giocare la partita sul serio. Una volta scoperte le carte si vedrà chi ha un gioco in mano e chi ha bluffato. Incominci il primo cittadino di Mazara con lo sfidare gli altri giocatori che sono la Regione, Trenitalia, RFI e il ministero dei Trasporti a sedersi al tavolo. Non so se l’ On. Cristaldi come pokerista sappia destreggiarsi con le carte così bene come lo fa con i pennelli; se così fosse, avrebbe molte possibilità di aggiudicarsi l’intera posta, perché è indubbio che qualcuno stia bluffando. Il consiglio che diamo al Sindaco è quello di giocare immediatamente la partita. Comunque vadano le cose gli sarà dato il merito di avere contribuito in modo decisivo a risolvere un problema. Se non la gioca, tradirà le speranze di 17.000 suoi concittadini che lo hanno votato.
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martedì 26 ottobre 2010
Ferrovia: niente di fatto
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti On. Altero Matteoli, il presidente di Trenitalia Marco Zanichelli, il presidente di RFI l’agrigentino Dario Lo Bosco; un tridente di tutto rispetto a garanzia della bontà del progetto “ Eliminazione della ferrovia” che tanto sta a cuore al sindaco di Mazara On. Nicola Cristaldi. Un tridente che nelle intenzioni del sindaco doveva servire a infilzare definitivamente gli oppositori del suo progetto ma che alla fine si è rivelata un arma spuntata. Accanto a loro il sen. Antonio D’Alì, presidente della commissione Territorio e Ambiente al senato, e nel parterre il presidente della provincia di Trapani, On. Turano e il sindaco di Campobello Ciro Caravà a suggello di una volontà politica non formale. Manca però l’interlocutore principale che è la Regione Sicilia, in assenza della quale qualsiasi progetto è destinato a restare nella categoria dei bei discorsi ma privi di sostanza. L’appello di Cristaldi è fermo, convinto di essere nel giusto e di interpretare la volontà della sua collettività; tale sicurezza gli viene dalla presenza del ministro nella sua città, e dal quale riceve comprensione e solidarietà politica per un problema che esiste e che richiede una soluzione non più rinviabile. Comprensione condivisa dai vertici di Trenitalia e RFI. Quest’ultima, però, avanza una soluzione che sorprende il sindaco e che si rivela opposta a quella tanto cara all’amministrazione Cristaldi, il cui progetto, illustrato dall’ing. Gaspare Russo, prevede l’abolizione della linea ferrata e la sua sostituzione con una metropolitana di superficie gommata e la costruzione di due stazioni di testa. La soluzione alternativa che RFI delinea è un progetto di massima la cui finalità è il superamento dei passaggi a livello in città mediante l’ interramento di un tratto della linea ferrata lungo una trincea aperta e la costruzione di sottopassi con una previsione di spesa di circa 38/40 milioni di Euro. Per RFI , comunque, tutto rimane sul piano delle ipotesi, e qualsiasi soluzione deve essere concordata, anche politicamente, con il suo cliente di riferimento che è la Regione Siciliana. Qualsiasi soluzione, dice espressamente Lo Bosco, “deve essere discussa e concordata con la Regione”. Come dire, gli enti locali e la Provincia non possono essere che interlocutori secondari. La filosofia di RFI è nota, la società cerca di salvaguardare il trasporto ferrato incurante se è efficace, efficiente ed economico. Tale strategia appare quanto meno non confortata da studi di settore non solo sulla convenienza economica, ma anche sul piano della necessità, della richiesta e del numero di utenti interessati a quella tratta. Ancor più alla luce di quanto dichiarato dal ministro Matteoli per quanto riguarda la realizzazione della “ bretella autostradale Mazara- Birgi; tale realizzazione, secondo il ministro, non può avvenire a carico dello stato, ma ad essa devono concorrere da una parte la Regione, grande assente nella presentazione di progetti infrastrutturali, e dall’altra i privati. Il messaggio è chiaro: “ Soldi non ce ne sono, e quei pochi a disposizione servono per realizzare progetti che non richiedano grandi risorse economiche” Dunque, niente grandi sogni. Per evitare che il tutto resti nel campo delle buone intenzioni, e se realmente si ha a cuore la soluzione del problema dei passaggi a livello che strangolano la Città, allora è urgente aprire un “ Tavolo tecnico in cui si incontrano e discutano delle varie soluzioni gli interlocutori interessati, Regione, Trenitalia, RFI e istituzioni territoriali. Questa la proposta di Matteoli. “Il ministero delle infrastrutture è pronto a fare la sua parte politica”. Un tavolo tecnico mai richiesto e che difficilmente si realizzerà, visti i tempi che corrono. Un incontro, quello di stamane, che sicuramente aumenterà la polemica tra i sostenitori della dismissione del tratto ferroviario Campobello – Mazara e quelli favorevoli all’interramento di un tratto urbano di esso. Non è difficile immaginare che le fazioni politiche opposte faranno di tutto per far fallire il progetto dell’avversario. Il risultato sarà che tutto resterà come prima, e ancora una volta si perderà una opportunità, buona o meno buona che sia.
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martedì 12 ottobre 2010
La politica tra speranze disattese e incubi.
“La conseguente alleanza con il PdL dell’on.le Silvio Berlusconi, rafforza l’impostazione che abbiamo voluto dare nelle scorse amministrative di Mazara del Vallo, allorquando, di concerto con il Presidente Turano ed un gruppo di amici, abbiamo deciso fermamente di appoggiare la candidatura a Sindaco proposta dal PdL di Cristaldi per la Città di Mazara.” Il vicesindaco di Mazara Giovanni Quinci non riesce ad azzeccarne una; dava per scontata l’adesione di Turano al Pid; il partitino cuffaro-manniniano di cui tutti i siciliani ne sentivano il bisogno, quanto meno per portare un po’ di rinnovamento generazionale. C’è rimasto male l’assessore Giovanni Quinci, adesso che è svaporato anche il suo punto di riferimento in provincia; si potrà sempre consolare continuando a citare, come fa da vent’anni, Don Sturzo e la Dottrina sociale della Chiesa.
Il panico sembra prendere anche il mansueto Pecorella che, nell’ipotesi di ulteriori aggiustamenti nel governo della provincia, sente traballare la sua fresca poltrona, nonostante le assicurazioni dategli dai suoi sponsor Alfano e Cristaldi. Deve solo avere pazienza, c’è chi pensa per Lui, anche con la promessa di una candidatura alle regionali. Chi di questi tempi è assillato dagli incubi è l’On. Scilla. Ogni sera il suo pensiero va costantemente alla “ diva Giulia”, abbandonata, dopo un lungo periodo di affascinazione politica, dal giovane deputato mazarese, che è stato sedotto, questa volta, dal berlusconianissimo Gianfry Miccichè. Scilla teme la reazione dell’On. Adamo, dalla quale è stato preso in affido e guidato nella conoscenza dei meandri della politica regionale che conta. Non c’è di peggio della reazione di una donna tradita. Questo Scilla lo sa. La “ diva Giulia” per ora tace: tace su Scilla, tace su Pecorella. Sa che la vendetta va servita fredda. “ C’è un giorno per tacere, c’è un giorno per parlare”, è scritto. Quanto basta per guastare la soddisfazione del deputato mazarese di avere raggiunto l’obbiettivo di essere considerato il deputato di riferimento, nella provincia di Trapani, del neonato movimento politico di Miccichè "Forza del Sud ".
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domenica 10 ottobre 2010
Una politica dai risvolti complicati.
Adesso che lo scioglimento delle camere sembra slittato a data da destinare, sicuramente non prima del prossimo anno, qui, nell’ “Inclita Urbis”, le conversazioni informali tra amici hanno come tema l’ipotesi delle dimissioni del sindaco On. Cristaldi. Lo stesso tema viene ripreso con enfasi e strumentalizzato con interventi stucchevoli dai consiglieri comunali in quell’ aula che loro, molto pomposamente, chiamano, per darsi un tono,” il piccolo parlamento” della città. E’ stato lo stesso prima cittadino, durante un talk show in piazza a ipotizzare il grande gesto al fine di mandare a casa, definitivamente, un consiglio comunale che lo stesso Sindaco considera un ostacolo alla realizzazione del suo programma. Quel programma per il quale ha ricevuto circa il 70% di consensi elettorali. Intanto la politica siciliana non smentisce il suo dinamismo, coerente con i principi della dinamica, e le risultanti che via via vengono tracciate incidono sugli assestamenti politici che riguardano il governo della Regione, delle provincie e dei comuni, inclusa Mazara del Vallo, Si assiste, in tal modo, ad un vorticoso processo di scomposizione dei partiti e delle loro aggregazioni di alleanze . Anche nella città marinara si prefigurano nuove manovre di schieramento, come quelle del movimento “ Liberi”, che ha come punto di riferimento provinciale l’On. Massimo Grillo, sponsor del Sindaco Cristaldi nelle recenti elezioni amministrative. Quest’ultimo lo ha ricambiato con la nomina ad amministratore unico dell’Ato Belice ambiente del suo uomo di punta a Mazara, Nicolò Lisma, e con la presenza in giunta di un assessore grilliano, Riccardo La Rosa. Adesso che Grillo è ritornato, dopo un lungo e sofferto esilio volontario, alla corte di Casini, a seguito dell’abbandono dell’UDC da parte dei cuffariani, che farà Lisma? Seguirà il fraterno amico Grillo o riconfermerà l’atto di fedeltà con Cristaldi? E l’assessore La Rosa continuerà a collaborare con i cuffaro- manniniani? Anche nell’evanescente PD mazarese, nonostante l’accoppiata Macaddino – Giacalone ( Giampi ) sembra inossidabile, si denotano forti segnali di differenziamento sull’atteggiamento da tenere con l’amministrazione Cristaldi. Insaldabile, per motivi personali e politici, diventa di giorno in giorno la rottura tra Scilla e suoi amici con la coppia Cristaldi – D’Alì, avendo l’On. Scilla fatto atto di proskynesis nei confronti dell’On. Miccichè. Intanto segnali di avvicinamento vengono mandati da parti del variegato movimento politico dell’Autonomia del presidente Lombardo, e che potrebbero rappresentare una pedina politica importante per la stabilità dell’amministrazione Cristaldi; un eventuale accordo programmatico con questi ultimi, consentirebbe al sindaco di ridurre la differenza numerica tra opposizione e amministrazione, e di raggiungere la maggioranza in consiglio comunale. Ma come si comporteranno i tre consiglieri UDC? Seguiranno Casini o Cuffaro? Se confermeranno di restare nell’UDC, allora la situazione diventerebbe complicata per il sindaco, sia sul piano numerico sia soprattutto su quello politico. Nell’uno e nell’altro caso, dovrà per forza di cose , nel giro di qualche mese, dare corso ad una rimodulazione dell’attuale giunta attraverso forti segnali politici che diano spessore alla sua azione amministrativa, almeno dal punto di vista della rappresentatività Tale rimodulazione dovrà passare attraverso l’abbandono di una rappresentanza politica ritenuta dai mazaresi misogina e che si è rivelata il vero punto debole dell’amministrazione Cristaldi. L’apparenza in questo caso conta. Dare vita alla politica dell’immagine, (Sgarbi insegna qualcosa?), comporterà anche rivedere in parte la composizione del suo staff. Quest’ultima richiesta è condizione imprescindibile proveniente dall’attuale gruppo consiliare dell’UDC. Le dimissioni del sindaco, comunque vadano le cose, se non intervengono fatti politici nazionali, appaiono molto improbabili, non fosse altro perchè metterebbero a rischio quel progetto di “ Mazara capitale multiculturale e multietnica”( e su questo tema ci sarà molto da approfondire); tali dimissioni, infatti, oltre a far decadere tutto il suo staff e i suoi collaboratori, interromperebbero la consulenza e la collaborazione con Fouad Kaled Allam, l’Edrisi del primo cittadino, l’ esperto al quale è stato affidato l’organizzazione di eventi di grandi aspettative per il prossimo anno, che dovrebbero inserire di diritto Mazara tra le città multiculturali del Mediterraneo. Tutt’ora, però, di tutto ciò se ne sconoscono le linee progettuali. Inoltre, le dimissioni interromperebbero gli iter avviati per l’eliminazione dei passaggi a livello della linea ferrata che attraversa la Città; è su questo progetto che il sindaco si gioca tutta la sua credibilità politica, insieme ai finanziamenti avviati per il recupero e la rivalutazione di strutture architettoniche di pregio storico - artistico. Le dimissioni certificherebbero l’abdicazione da parte del primo cittadino al ricorso al principio della mediazione, arte che Cristaldi ha dato prova di possedere e di sapere esercitare con riconosciuta abilità ed eleganza allorquando presiedeva l’Assemblea Siciliana. E’ anche vero, però, che in caso di dimissioni, la sua rielezione sarebbe plebiscitaria per demerito dell’opposizione che a tutt’oggi si dimostra incapace di presentare una alternativa di pari livello. Si prospetta un inverno molto surriscaldato a Mazara.
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venerdì 1 ottobre 2010
Cannoli a go-go
Un bel discorso doro-democristiano, quello fatto da Berlusconi, da prima repubblica. Belle parole per un programma generico ed elettorale, nessun nodo politico sciolto. Per la Sicilia solo il potenziamento della scorrimento veloce AG-CL e della CT-RG. Niente ammodernamento del sistema ferroviario, autostradale, portuale. Alfano, Schifani, Dell’Utri,Miccichè, Castiglione, Nania,D’Alì, Lombardo, Cristaldi, Mannino, Cuffaro, Romano. Tutti a festeggiare il 74° compleanno del premier con la nuova maggioranza. Dalla Sicilia sono arrivati vassoi di cannoli siciliani. Forse per rendere meno amara la vergogna della politica.
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