Era salito in maniera trionfante
sul carro di Giammarinaro, era stato incoronato con l’alloro ed era
entrato a Salemi con gli onori
che nemmeno Garibaldi ebbe. E’ stato un sindaco che ha dato una impronta
personale nell’ amministrare la città,a volte originale,altre volte
provocatoria,altre volte ancora in maniera atipica ma coerente con il carattere
del personaggio quale è: bastian contrario per alcuni,rivoluzionario e geniale
per altri. Ha sempre avuto da dire su tutto,sull’eolico, colpevolizzando in
maniera generica, facendo di tutta l’erba un fascio,chi non la pensasse come
lui,arrivando a teorizzare l’equazione eolico uguale mafia. Basta ricordare la
querelle che Lo ha visto scagliarsi
contro Moncada,il principale produttore di energia alternativa in Sicilia e uno
dei maggiori del meridione. E’ stato l’ideatore della cessione delle case a 1 euro allo scopo di recuperare il decadente centro
storico di Salemi; progetto che non ha visto alcuna concretizzazione nonostante
il battage pubblicitario sui media. Ha portato alcune opere d’arte di inestimabile valore,basti pensare ai
dipinti di Caravaggio, di Rubens,di
Picasso,di Lorenzo Lotto, di Cezanne,di Modigliani,altri assai discutibili come
la “ Madonna del terzo reich”di Veneziano,molto contestata da molti e apprezzata da altri; ha organizzato mostre di grande spessore
culturale,come quella di Fausto Pirandello, in una città sino allora
culturalmente in catalessi; ha innovato il modo di amministrare chiamando a
dare il loro contributo e nominandoli assessori non istituzionali e con
incarichi stravaganti e provocatori personaggi del mondo della cultura
nazionale e internazionale,ma distanti anni luce dalla realtà paesana che non conoscevano e con la quale non vi era
alcun minimo denominatore comune che li legasse. Salemi è stata la prima città
ad avere una giunta kafkiana: c’è l’assessore
ai sogni,quello al nulla,l’assessore all’ebbrezza, e non poteva mancare
l’assessore all’antimafia, l’assessore alle Mani in pasta insieme all’assessore
al Gusto e Disgusto. In un retroterra caratterizzato in passato da grandi
interessi mafiosi e legato economicamente e politicamente a potentissime
famiglie,Sgarbi ha sempre sostenuto che nella Salemi da lui amministrata la
mafia non è mai esistita nè esistevano
condizionamenti, e che personaggi come Giammarinaro, assai
controversi,non potevano essere classificati mafiosi,né tantomeno potevano
condizionare la sua attività amministrativa .Per difendere la sua tesi non ha
esitato a denunciare coloro che nello svolgimento dei loro compiti istituzionali,questore
e uomini dell’arma, relazionavano il
contrario di quanto asserito dal sindaco. Nell’ultima loro relazione, gli
ispettori del ministero dell’interno hanno proposto lo scioglimento del comune
di Salemi per infiltrazioni mafiose. Ciò
ha portato,per protesta,il sindaco,prima a reagire provocatoriarmente
proponendo lo stesso Giammarinaro alla carica di assessore all’antimafia per
poi rimangiarsi tutto e minacciare di
dimettersi da primo cittadino. In attesa della decisione del ministro
dell’interno, il critico continua nelle sue dichiarazioni scomposte invitando
gli organi competenti a considerare le strane alleanze delle precedenti
elezioni amministrative di Mazara, che vedevano due personaggi antitetici
sostenere la stessa candidata. Una simile presa di posizione,ex post, dimostra
l’inconsistenza delle tesi di Sgarbi che in questo modo tenta disperatamente di
aggrapparsi agli specchi pur di sostenere un corollario privo di fondamento. In
questo blog l’anomala alleanza politica era stata evidenziata durante le recenti amministrative
che vedevano la candidata di Russo e Giammarinaro contro l’On.Cristaldi, leggi
,ma allora per Sgarbi era tutto normale. Di tutta questa triste storia chi ne
fa le spese sono ancora una volta i cittadini di Salemi che ne trarranno solo
pubblicità negativa,qualunque dovesse essere l’esito.
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