Che fine farà l’ospedale di Mazara? Non è una domanda retorica, anzi.
Il destino del nosocomio mazarese è legato al destino politico di
Massimo Russo, attuale assessore
alla Sanità nel governo regionale guidato da Raffaele Lombardo. Il futuro politico dell’ex P.M. è indissolubilmente condizionato dalla
scelta che farà il Presidente della Regione dopo il suo rinvio a giudizio, chiesto dalla procura di Catania, per
concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio con l'aggravante
mafiosa. Se i partiti che sostengono il
governatore Lombardo sono in fibrillazione per gli eventi giudiziari inattesi,
ancor più preoccupati lo sono i
cittadini mazaresi su quello che sarà il
futuro del loro ospedale. Inquietudini che trovano una loro ragione sul fatto
che, con le annunciate probabili dimissioni di Raffaele Lombardo, verrebbe meno
al suo ruolo di “ garante” lo stesso assessore alla sanità,grande sponsor del
rilancio dell’ospedale “ Abele Ajello”.Ricordiamo che Massimo Russo
ha fortemente voluto che la
struttura ospedaliera divenisse polo oncologico di eccellenza con la
realizzazione della radioterapia. Vi sono in palio un bel mucchio di milioni di
euro e notevoli interessi politici sulla costruzione del complesso di
radioterapia, sui quali sono pronti ad avventarsi,come lupi famelici,
politici di tutte le arie,per far si che essa possa essere trasferita a Marsala
o Trapani. Le dimissioni di Lombardo indebolirebbero politicamente Massimo
Russo e bloccherebbero di fatto tutto l’iter procedurale legato alla
ristrutturazione del nosocomio mazarese. Il gioco politico che si sta cercando
di delineare a Palermo si sviluppa sulla scelta del successore
dell’attuale governatore. Si è alla
ricerca di una personalità forte e di grande prestigio politico, e sono in
molti,in questa chiave di lettura, nell’indicare proprio Massimo Russo alla
guida di una coalizione formata dai partiti che attualmente sostengono il
governo della regione. Una simile scelta porterebbe serenità tra i cittadini di
Mazara, e scongiurerebbe la scomparsa del loro ospedale. In caso contrario,le
paure,insieme agli allarmi provenienti
da vari comitati cittadini in difesa del loro ospedale, sarebbero fondate
soprattutto a causa di un enorme vuoto politico in cui si trova in questo
momento la città.
1 commento:
Non credo che una procedura amministrativa avviata possa essere bloccata per un mero cambio del vertice politico. Però certo, c'è di che essere preoccupati. Vuol dire che chi di dovere, cioè il primo cittadino, dovrà moltiplicare gli sforzi per vigilare sulla vicenda, anche a costo di recarsi a Palermo un giorno sì e l'altro pure.. Tanto, con tre emolumenti l'abbonamento del bus se lo può permettere.. La 'salemi' ferma a richiesta proprio lì davanti...
valenziano
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