Il
ricco uomo d’affari del Qatar Sceicco Al-Hemadi disponibile a finanziarla
La visita dell’uomo d’affari
dell’emirato del Qatar sceicco Mohamed Al Hemadi ha provocato entusiasmi e speranze
sia a livello del governo regionale presieduto da Crocetta,sia nelle
amministrazioni locali che Mr Al-Hemadi ha voluto visitare,per un rilancio dell’
economia isolana.
Per la verità non riusciamo a
capire il perché di tanto entusiasmo. Il finanziere arabo sta percorrendo un
lungo tour per la penisola, dedicandone due giorni alla Sicilia,per promuovere
le eccellenze italiane meritorie di essere presenti nel padiglione italiano del
lussuoso centro commerciale in costruzione a Doha,capitale del Qatar.Di questo
privilegio ne saranno beneficiate solo alcune aziende del settore
agroalimentare e manifatturiero siciliano che diano soprattutto garanzie di
affidabilità e serietà.
Per quanto riguarda Mazara,la
visita del centro storico potrebbe costituire un momento promozionale del
territorio,tanto da indurre il ricco uomo d’affari del’emirato della penisola
saudita alla disponibilità a finanziare la costruzione di una moschea per
venire incontro alla comunità musulmana mazarese.
L’entusiasmante consenso a tale
proposta,da parte del sindaco Nicola Cristaldi,alla condizione che a dirigere la moschea siano
Imàm del
Qatar,ci lascia quanto meno perplessi,per il semplice fatto che la religione professata
nel ricco paese petrolifero non è altro che quella Wahabbita,uno dei movimenti
più ortodossi e fondamentalisti che si rifanno alla purezza primitiva dell’islam
e alla legge della sharīʿa.
Non penso che l’ attuale comunità
tunisina mazarese,musulmana e laica,sia entusiasta di una simile proposta,alla
luce anche di quel che sta avvenendo in Tunisia con le elezioni vinte dal
partito fondamentalista Ennadha.
-“Bisogna diffidare di questi con la barbi”,mi
disse l’altro giorno un tunisino da molti anni residente a Mazara: “ Essi
predicano l’odio contro di voi”-.
Una
moschea a Mazara sarebbe auspicabile dal punto di vista della libertà
religiosa,ma dovrebbe potere esprimersi,su questa proposta,l’intera
cittadinanza,e ascoltare la comunità tunisina soprattutto sulla sua
gestione.
2 commenti:
Propongo una soluzione semplicissima: Loro la moschea in Italia, Noi una cattedrale nel QATAR....è l'affare è fatto!
Si faccia la moschea. Lavoreranno le maestranze locali e sarà una boccata d'ossigeno per i fornitori della zona. Se poi nessuno la frequenterà, dato che la comunità tunisina é laica, non vedo dove sia il problema. Ci sono già tante chiese chiuse, se non addirittura sconsacrate, a Mazara..
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