Nel
cimitero sono sempre più numerosi i casi di occupazione illegittima di loculi. A oggi nessun provvedimento dell’amministrazione per restituirli ai legittimi
proprietari.
Che
cosa succede in questa città? Non è un banale interrogativo né semplice domanda
retorica. Dinanzi a fatti talmente inverosimili, kafkiani, che umiliano la
dignità umana nel momento del commiato definitivo dalla vita terrena, non si
può far finta di non vedere e girarsi dall’altra parte. Non rimane che
recuperare quel senso dell’indignazione, che sembra essere stata perduta da
tempo, quando si impedisce che i defunti abbiano il diritto di essere tumulati
nei loculi di loro proprietà. Questo è avvenuto e avviene nella Mazara che
qualcuno si ostina a decantare ancora Inclita
oppure enfaticamente piccola grande
capitale del mediterraneo. L’aspirazione alla proprietà di un loculo,
insieme a quella della casa, ha sempre fatto parte della cultura dei nostri
genitori e dei nostri nonni; la loro doppia
dimora, una per la vita terrena, l’altra come luogo della memoria, la sola
che desse loro il conforto di ricevere un fiore e di essere ricordati dai
propri cari. Capita così che in questa città, non a volte, come si vorrebbe far
credere, ma spesso, troppo spesso, al povero estinto venga negata, senza alcun
pudore e senza alcuna giustificazione, dietro la scellerata scusa di non ci sono loculi, la tumulazione nel
proprio loculo o in quello della propria congiunta di cui sono legittimi
proprietari. Solo in quel momento si scopre che i loculi sono occupati illegittimamente
da altri con l’assenso o la complicità dei vari responsabili cimiteriali. A
nulla valgono le proteste dei familiari del defunto di fronte a un muro di omertoso
silenzio fatto di non so e di io non c’entro. Muro eretto dai
responsabili cimiteriali, dai funzionari ai dirigenti fino ai politici che nel
tempo si sono succeduti. Un continuo rimpallo di responsabilità politiche e
amministrative a vari livelli. Spesso al danno si aggiunge la beffa se la
tumulazione del defunto defraudato avviene in maniera provvisoria, viene detto sempre così per tranquillizzare i
parenti, in loculi pericolanti per vetustà e per precarie condizioni di
staticità. Vi dovete accontentare ma è
sempre provvisorio. È quella
provvisorietà che assume un
significato cinico e beffardo sapendo che la sua scansione temporale tende
all’infinito. Sembra che i casi siano qualche centinaio, ma su di essi la
coltre di silenzio appare sempre più inquietante, soprattutto quando ci si
accorge che chi amministra non sembra avere interesse a risolvere il problema.
Forse perché i morti non votano e non protestano?
Apprezzo
l’amministrazione quando si indigna dinanzi agli atti di bullismo vandalico che
hanno come obbiettivo l’arredo urbano. Apprezzerei di più se si indignasse allo
stesso modo e impegnasse le stesse energie nel prendere urgenti provvedimenti
per riportare legalità e diritto nel nostro cimitero.
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