C’è un tempo per seminare e un tempo per
raccogliere. C’è un tempo per pensare e uno per realizzare.
Lo scrittore e giornalista Khaled Fouad Allam
è stato chiamato dal sindaco Cristaldi, immediatamente dopo la sua elezione, come
consulente esperto a
sostegno del “processo di sviluppo della città nel contesto euro mediterraneo”,
in quanto il sogno di Cristaldi è quello di fare della sua città -“la piccola
grande capitale della multiculturalità e della multi etnicità”-.
La scelta di nominare esperto e consulente l’ex
deputato dell’Ulivo, algerino di nascita, naturalizzato italiano, era stata
giudicata felice da chi conosceva lo scrittore e saggista.
Incontrai per la prima volta Fouad Allam una
domenica, dopo l’elezione di Cristaldi a sindaco, in un bar di Piazza Mokarta a
Mazara e dal breve scambio di parole mi è sembrato che conoscesse poco della
comunità tunisina. Inoltre le idee non erano chiare su come organizzare il
proprio lavoro in città. Mi accennò ad un ipotesi di lavoro con gli studenti
delle secondarie e ad un possibile incontro con poeti musulmani. Non so se
queste ipotesi ebbero un seguito. Io preferivo parlare del suo libro appena
letto: “La solitudine dell’occidente” e di cosa pensasse dei musulmani moderati
e se tra costoro potesse far parte anche Tarik Ramadan. Ricordo che il suo
giudizio su quest’ultimo non è stato lusinghiero.
Trascorso qualche mese,la lettura di un
raccontino di sapore fiabesco, da mille e una notte, “Aladino, sul tappeto volante per trovare la speranza", pubblicato su
un importante quotidiano nazionale, mi ha indotto a riconsiderare il ruolo di
Fouad Allam in riferimento all’incarico ricevuto e ben retribuito come
consulente.
Quel racconto mi era sembrato nient’altro che
l’affresco di un quadretto di lusinghe piuttosto che una descrizione della realtà
degli emigrati tunisini; era senz’altro un modo per ripagare la magnificenza
del suo generoso sindaco.
Perplessità confermate, in seguito, leggendo
un altro suo recente libro: L’Islam spiegato ai leghisti” con riferimento al
capitolo dedicato a Mazara e in particolare a Cristaldi.
Il libro doveva essere presentato a Mazara, ma
per la data annunciata non se ne fece nulla.
Ho tratto l’impressione che non la comunità
tunisina né i suoi rapporti e la sua interazione con gli autoctoni sia stato
l’obiettivo del saggista algerino. Quelle poche considerazioni scritte in
quelle due pagine mi sono sembrate una sorta di piaggeria verso il sindaco di
Mazara, al punto da arrivare a raffigurarlo come “un nobile dignitario
normanno” così come facevano un tempo i cantori di corte nel declamare le gesta
e la magnificenza del signore. (Fouad Kaled Allam: - L’Islam
spiegato ai leghisti”- pp.158-160).
L’ultima esternazione di qualche giorno fa di Fouad
Allam, sempre nelle vesti di esperto e consulente del sindaco, rappresenta un
vero colpo di genio creativo, una ciliegina sulla torta: “Tenteremo
per la prossima edizione della padellata 2014, ha detto il sociologo, di
coinvolgere chef ed esperti enogastronomici del nord Africa per entrare nel
guiness dei primati con la più grande padellata di brick, piatto tipico
tunisino che si va diffondendo anche in Italia”.
Sta
tutto qui il contributo,in quattro anni, di un esperto di fama internazionale
come Fouad Allam nel “processo di sviluppo della città nel contesto euro
mediterraneo”?
Apprezziamo
l’idea, ma si ha il ragionevole dubbio che questo brick risulti molto salato per
la collettività, ammesso che nel 2014 si possa realizzarlo e che Cristaldi
venga confermato in quei giorni sindaco.
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