In
questi tempi ascolto con attenzione gli umori e i commenti politici sulle
prossime elezioni amministrative a Mazara. Cerco di testare il polso della
situazione sia tra gli amici dei quali conosco tendenze e orientamenti politici,
sia tra gli addetti ai lavori compresi chi la politica la esercita a livello
istituzionale.
C’è
molta incertezza in giro; amici consiglieri comunali chiedono una mia
impressione su come vedo, dal punto di vista dell’ osservatore senza pregiudizi,
i vari candidati a sindaco e chi ha maggiore probabilità di arrivare al
ballottaggio. Il fatto è, nonostante quello che ciascuno vuol fare credere, che
tutte le strategie sono finalizzate al raggiungimento del traguardo dei play
off. Tra gli otto concorrenti solo due conquisteranno il diritto di disputare
il ballottaggio. Per raggiungere ciò è necessario mettere in piedi una
organizzazione capace di raccogliere consensi attraverso la presentazione di
liste forti nonché facendo leva sulle doti carismatiche dei candidati. La
mancanza delle prime preclude a priori ogni possibilità all’accesso alla fase
finale. Di conseguenza, secondo il mio punto di vista, per almeno la metà dei
candidati allo scranno di primo cittadini possiamo affermare il “game over”.
Saranno quindi quattro i giocatori a scendere realmente in campo. Quattro,
secondo me, è un numero eccessivo, è una previsione fatta abbondantemente per
eccesso, per non volere apparire “poco democratico”. Ma sappiamo che la partita
sarà giocata a tre.
Su tutti l’attenzione è rivolta alla“Panzerarmee” che è riuscita a mettere su Vito Torrente. Sulla carta sembra il più forte, il più organizzato; gli si deve riconoscere che ha minuziosamente progettato, da due anni a questa parte,le strategie e le alleanze che gli potessero consentire di arrivare, e con un rapporto di forza impressionante rispetto agli avversari, al ballottaggio. Dalla sua parte un mondo variegato di piccole imprese edili e delle partite iva messe in ginocchio da una crisi che la politica non è riuscita ad allontanare. E tra imprenditori, in questi casi, la solidarietà difficilmente viene meno .Dal punto di vista del carisma personale, il percorso partitico di Vito Torrente non è tra i più coerenti, essendo finalizzato a quella filosofia “ del fare” piuttosto che a quella della tessera, in perfetta sintonia con la politica post ideologica. Su questo aspetto i suoi avversari punteranno le loro frecce, a torto, per depotenziarlo.
Su tutti l’attenzione è rivolta alla“Panzerarmee” che è riuscita a mettere su Vito Torrente. Sulla carta sembra il più forte, il più organizzato; gli si deve riconoscere che ha minuziosamente progettato, da due anni a questa parte,le strategie e le alleanze che gli potessero consentire di arrivare, e con un rapporto di forza impressionante rispetto agli avversari, al ballottaggio. Dalla sua parte un mondo variegato di piccole imprese edili e delle partite iva messe in ginocchio da una crisi che la politica non è riuscita ad allontanare. E tra imprenditori, in questi casi, la solidarietà difficilmente viene meno .Dal punto di vista del carisma personale, il percorso partitico di Vito Torrente non è tra i più coerenti, essendo finalizzato a quella filosofia “ del fare” piuttosto che a quella della tessera, in perfetta sintonia con la politica post ideologica. Su questo aspetto i suoi avversari punteranno le loro frecce, a torto, per depotenziarlo.
Il
secondo candidato, a sentire i consiglieri comunali di F.I., è Toni Scilla.
L’ho trovato, in questi ultimi anni, più evoluto sul piano politico, più
affinato, più consapevole delle sue capacità, in possesso di una considerevole
autostima che gli ha consentito di reagire alle molte delusioni e, diciamolo
francamente,” fregature” subite durante la sua militanza a Forza Sud. Sul piano
politico la sua reazione determinata l’ha portato a riconquistare quelle
posizioni di responsabilità necessarie al suo rilancio dopo la breve esperienza
parlamentare regionale. È innanzitutto cresciuto il suo gradimento nel
territorio, indispensabile per avviare una leadership politica, quest’ultima
resa possibile da un nutrito pacchetto azionario di consensi personali e da un
gruppo coeso di consiglieri comunali e provinciali che costituiscono le sue
credenziali non solo a livello regionale, considerando che l’obbiettivo di
Forza Italia è quello di rinsaldare la presenza a cominciare dal territorio.
Ancora una volta, però, sulla strada di Scilla incombe ” la maledizione” di una
destra disunita e frammentata e principalmente la presenza, ad ostacolarne il
percorso, del suo avversario di sempre, Nicola Cristaldi, attuale sindaco che
aspira al simbolo del partito di Berlusconi seppellendo definitivamente quel
suo progetto del partito dei “ Futuristi”. Le dichiarazioni di Cristaldi di
appartenenza a Forza Italia, confortato a livello nazionale, a suo dire, dal
sostegno di Matteoli e della Polverini, hanno innervosito non poco il gruppo di
Scilla, e sembra che all’interno di F.I. si stia giocando una partita ”ad
excludendum” con conseguenze non facilmente delineabili. Una esclusione di
Scilla significherebbe la fine delle sue aspettative politiche e il travaso dei
suoi voti verso il candidato del N.C.D Giuseppe Siragusa che in tal modo
verrebbe rimesso in gioco, con sommo gaudio del sen.D’Alì. Da questa situazione
non trarrebbe vantaggio, in termini di nuovi consensi, Cristaldi; anzi una ipotesi
del genere acuirebbe la conflittualità politica della campagna elettorale. Ma
se la candidatura di Scilla sarà confermata da Forza Italia, a tal proposito
aspettiamo la conferenza stampa che Scilla convocherà tra qualche settimana, allora,
visti i sondaggi che danno in recupero il partito di Berlusconi, Scilla avrà
tutte le carte in regola per aspirare al ballottaggio e non è detto che non ci
riesca.
Il
dott. Pino Bianco è il jolly che il centrosinistra scopre sul tavolo di gioco.
Dopo anni di travaglio politico, il PD sembra avere intrapreso un cammino
catartico sul piano dell’identità, e al candidato è richiesto un compito
apparentemente non facile, quello di ridare entusiasmo ad un partito deluso,
demotivato, sfiancato da lotte intestine e abbandonato dai suoi elettori. La
strada è irta di trabocchetti e di ostacoli, in più, l’aggregazione di liste che
lo sponsorizzano non sono di quelle affidabili sul piano della ricerca di
consensi. Mi riferisco a quelle liste civiche fai da te tutte da verificare in
termini di capacità di raccogliere adesioni. Inoltre il carisma politico del
candidato non sembra attirare quell’entusiasmo attorno alla sua figura. Molte
sono le perplessità su un successo del medico a incominciare dalla debolezza
stessa del centrosinistra nonostante la frammentazione della destra. Però, se i
centristi di UDC decideranno di appoggiarlo e il PD darà prova di unitarietà
allora le quotazioni di Bianco potrebbero alzarsi notevolmente. Al contrario,
se il partito centrista dovesse seguire le indicazioni di Casini che si è
riavvicinato a Berlusconi, allora per il PD svanirebbe ogni speranza. Come si
vede troppe sono le subordinate che ne condizionano il successo, comprese
quelle voci che sussurrano di “tenere d’occhio” il PD.
Del
sindaco Nicola Cristaldi ne ho parlato in molti post precedenti. È
l’avversario da battere; con lui, nel tavolo di poker non puoi permetterti di bluffare,
se hai gioco vedi altrimenti passi, tanto è il carisma di cui gode , anche
quando in mano non ha niente. Comunque vada a finire l’assegnazione del
simbolo, Cristaldi sarà della partita. Ci tiene al secondo mandato, vuole
entrare nella storia della sua città. Il carisma è superiore a quello degli
altri, ma errori, in questo quinquennio di sindacatura ne ha commessi molti,
soprattutto sul piano del confronto. Molti gli scivoloni dialettici e alcuni non
consoni ad un politico di provata ed indubbia esperienza quale egli è, che
hanno fatto scendere l’indice di gradimento tra i suoi concittadini. È
apparso troppo distaccato dalla gente, alcune sue scelte sono sembrate imposte
e non gradite dall’opinione pubblica, la quale si sarebbe aspettata una
maggiore apertura e coinvolgimento, anche formale, così come egli stesso aveva
dato l’impressione di promettere durante la sua precedente campagna elettorale.
I meriti della sua amministrazione, però, non possono essere smentiti, essendo
visibili . Sul piano politico ha perduto pezzi importanti nelle alleanze e
nello staff. Cristaldi però conosce la sua città e i suoi avversari; sa come
muoversi e come muovere le pedine nella scacchiera della politica; sa
esercitare l’arte del compromesso, sa come depotenziare gli avversari puntando tutto
sul voto disgiunto e sulla sua forte personalità, non potendo contare su uno
schieramento politico capace di concorrere con gli avversari. Il suo obbiettivo
è arrivare al ballottaggio. Con Cristaldi al ballottaggio la partita sarebbe
chiusa.
2 commenti:
"I meriti della sua amministrazione non possono essere smentiti, essendo visibili". Sarò cieco?
Cristaldi è stato il sindaco peggiore degli ultimi 30 anni!
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