Via Comandante Petralia
Ricevo e pubblico volentieri il seguente articolo dell’ing. Ignazio Bascone su Vincenzo Modica, partigiano, meglio conosciuto come il Comandante Petralia.
All’ing.Bascone va la mia riconoscenza e sono convinto anche quella della nostra collettività nel
prendere ancora una volta una posizione chiara
in onore di uno dei figli più meritevoli
di questa Città. Non aggiungo alcun commento alle parole di Ignazio Bascone, condividendole in toto.
Via
Comandante Petralia :Vincenzo Modica-partigiano
La sera dell’otto
settembre del 1943, il maresciallo Badoglio, capo del governo rese ufficiale
la notizia dell’armistizio firmato il tre settembre a Cassibile in Sicilia.
Vincenzo Modica, nato a
Mazara del Vallo nel 1919, ufficiale presso il Nizza Cavalleria, quel giorno si
trovava a Pinerolo in Piemonte.
Partito volontario nel
1940, l’esperienza nell’esercito fascista e l’amicizia con Pompeo Co-lajanni,
gli avevano fatto maturare una consapevolezza tale per cui, alla notizia
dell’armistizio non ebbe dubbi e diventò partigiano.
Diciotto mesi durò la
lotta contro tedeschi e fascisti. Dura e crudele, senza esclusione di colpi.
Vincenzo divenne uno dei comandanti della Brigata partigiana Garibaldi in
Piemonte assumendo come nome di battaglia Petralia.
Partecipò a battaglie e
scorrerie finché, alla fine del 1944, fu gravemente ferito. Un caso impedì che
ricevesse il colpo di grazia. Ricoverato in ospedale, un altro caso impedì che
fos-se riconosciuto come il comandante Petralia.
Il 5 maggio del ‘45,
Vincenzo Modica, da Mazara del Vallo, il più meridionale dei partigiani, con
ancora il braccio ferito legato al collo, fu l’alfiere porta bandiera della
grande manifestazione partigiana che si svolse nella Piazza Vittorio Veneto di
Torino.
Ancora oggi dopo
settant’anni da quell’otto settembre il suo nome rimbomba nelle vallate del
cuneese suscitando rispetto ed ammirazione.
Rimasto in Piemonte
divenne un imprenditore di successo.
In uno dei ritorni a
Mazara consegnò i suoi scritti alla biblioteca comunale che non ebbe la cura di
conservarli. Venne pure contattato da un politico locale il quale, dopo avergli
dato un appuntamento, non lo rispettò senza avere avuto l’educazione di giustificarsi.
Nel 2002 pubblicò il
libro di memorie “Dalla Sicilia al Piemonte, Storia di un comandante
partigiano”.
Nel 2003 il Comandante,
come dicono gli alpini, andò avanti. Alle sue esequie furono pre-senti tutte le
organizzazioni partigiane, partiti politici, i gonfaloni delle città piemontesi
dove aveva combattuto e dopo la guerra svolto con successo le sue attività
imprenditoriali. Il gonfalone del Comune di Mazara invece fu miseramente
assente.
Nel 2004 venne
pubblicato il mio libro “Petralia, il picciotto di Mazara del Vallo che
diventò comandante partigiano in Piemonte”.
Nel novembre del 2012
l’on. Novelli, ex sindaco di Torino, presidente dell’Anpi della Re-gione
Piemonte e Vittorio Cimiotta, vice presidente della Fiap, sostennero la mia proposta
di intestare una via, piazza o scuola al comandante e inviarono al Sindaco del
Comune di Ma-zara una specifica richiesta.
In questi giorni di metà
febbraio, trovandomi a Mazara, ho avuto modo di vedere la via che la
Commissione Toponomastica ha intitolato al Comandante Petralia.
Una anonima via di
periferia senza asfalto, sommersa dall’immondizia. Una scelta chiaramente
inadeguata, persino provocatoria, addirittura offensiva, a fronte di un
concittadino, personaggio di spicco della Resistenza Piemontese.
Deluso per come la
città, ancora una volta, ha trattato il Comandante, senza peraltro rispondere
come si conviene ai richiedenti (Diego Novelli e Vittorio Cimiotta), rinuncio a
polemizzare con l’interlocutore sordo che lo ha rappresentato (presidente
della commissione toponomastica, lo stesso che diede l’appuntamento al
comandante senza rispettarlo e senza scusarsi).
Scrivo queste poche
righe affinché quei pochi a Mazara che hanno seguito la vicenda del Comandante
Petralia possano venire a conoscenza di come essa è stata conclusa.
Ignazio Bascone
1 commento:
Su altro portale ho già suggerito quale via potrebbe intitolarsi al c/te Petralia. Ma bisognerebbe cambiargli il nome. Altrimenti potrebbe sfruttarsi un tratto dei 3 che compongono la lunghissima via Mario Fani ( che mi pare s'intraveda sullo sfondo della foto ).
Nino Fiorentino
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