L’altra
sera, ascoltandone il delirio e guardando quel viso tanto dolce
nell'espressione ma tanto nero nell'anima della Giovane Italiana Giorgia
Meloni, pronta a sbarcare con i cannoni
in Libia, mi è venuto spontaneo cantare:
Tripoli,
bel
suol d'amore,
ti
giunga dolce
questa
mia canzon.
Sventoli il tricolore
sulle tue torri
al
rombo del cannon!
E pensavo quanto fosse strana questa città.
Città
multiculturale, multietnica, multireligiosa, solidale, tollerante, votata all’accoglienza,
città di immigrati e di migranti, eppure, suo malgrado, legata
politicamente a un movimento, guidato da una farneticante avventurista e ad essa culturalmente
estraneo.
E
pensavo, ancora, quanto fosse strana la mia città.
Città
che dall’oggi al domani, del tutto ignare, diventa politicamente dalla più
tollerante alla più interventista d’Italia.
E
pensavo quanto fosse più strana questa nostra città.
Città,
la sola in Italia e forse, ad eccezione della Libia, unica, nel bacino del
mediterraneo, ad avere eretto un monumento a Omar al Mukhtār, eroe e simbolo della resistenza libica contro il
colonialismo fascista e vittima della feroce repressione del Maresciallo
Graziani.
Mazara,monumento a Omar al Mukhtar |
Naviga
o corazzata;
benigno è il vento
e dolce è la stagion.
Tripoli,
terra incantata,
sarà italiana
al rombo del cannon!
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