Così la “ strana “ coppia Cristaldi – D’Alì, come
era immaginabile, è scoppiata. Dopo
appena qualche anno di convivenza di
facciata, di complici ammiccamenti,di ostentate effusioni, il finto connubio si è rotto, seguito da accuse e rinfacciamenti
reciproci, prima in punta di fioretto, poi a colpi di mannaia come nella “ Guerra dei Roses “. Ci insegna Hobbes che a determinare le azioni dell'uomo
sono l'istinto di sopravvivenza e di
sopraffazione; di conseguenza, in politica, se si vuole sopravvivere e
conservare il potere, occorre attenersi alla ferrea legge della “ mors tua vita mea” affinchè dalla
competizione politica possa uscire un
solo vincitore e un solo sconfitto. E’ quello che da diligenti epigoni di tale
regola Cristaldi e D’Alì hanno fatto ricorrendo a dichiarazioni pesanti, a parole forti e facendo scena di manifestazioni
politiche muscolari degne delle nobili truppe cammellate democristiane della
prima repubblica. Così l’uno, il senatore, forte della sua carica
parlamentare e con l’imprimatur dei vertici nazionali del PDL, ha convocato un congresso provinciale e si è
fatto promuovere da vice coordinatore a coordinatore del partito; l’altro, On. Cristaldi,
vedendo messa in discussione l’unica carica politica di prestigio
rimastagli,quella di coordinatore
provinciale pro tempore, e tuttavia
politicamente molto indebolito per la rinuncia al seggio parlamentare, per
contrastare il suo Co-coordinatore per
la provincia di Trapani, ha riunito un gruppo di simpatizzanti e iscritti a lui fedeli ad Alcamo. La
lacerazione che si è creata tra
Cristaldi e D’Alì, al di là dei codicilli e delle regole assembleari indicate nello statuto del PDL, è da
ricercarsi, comunque, nell’incompatibilità di due personalità forti nello
stesso partito e soprattutto nell’impossibilità di potere continuare a gestire
in modo unitario il controllo politico del PDL trapanese in condizioni fortemente mutate e asimmetriche
rispetto a qualche mese fa. Facendosi
eleggere direttamente dal congresso, D’Alì ha messo fine alla diarchìa con Cristaldi e ha
dato un inequivocabile segnale di
supremazia nel controllo del
partito a Trapani e nel territorio, egemonia sancita anche dalla presenza in
assemblea del presidente della provincia Turano,fino a quel momento alleato equidistante di D’Alì e Cristaldi. Adesso D’Alì deve però salvaguardarsi
dall’entrata in gioco di Fazio,attuale sindaco di Trapani, il quale è
determinato ad incidere direttamente ed in modo influente nelle scelte
politiche del PDL nel capoluogo, sia per
quanto riguarda il candidato sindaco, sia perché ambisce, non facendone mistero,a nuove esperienze politiche più
prestigiose. La partita che si gioca a Trapani richiedeva una vittima sacrificale che non poteva essere che Cristaldi e questo è
stato fatto. Presto assisteremo ad un flirt tra D’Alì e Fazio. Game over.
1 commento:
E' meglio stare a rimorchio dei trapanesi o farsi surclassare da loro? In ogni caso non mi pare che ci sia da stare allegri...Cristaldi fin dal suo insediamento ha voltato le spalle a Palermo...ora che ha lasciato Roma non ha più nemeno interlocutori a Trapani, per quel poco che possa valere...niente male per il 'cavallo di razza' per eccellenza della politica mazarese, tanto per usare un'espressione vetero-democristiana..il problema è che continuiamo a ritrovarcelo come Sindaco....e pluripagato per giunta!!
valenziano
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