Adesso sono rimasti
veramente soli. A Trapani il sen. Antonio D’Alì, a Mazara il sindaco ex
deputato Nicola Cristaldi.
Entrambi hanno dovuto
subire la cocente sconfitta dei loro candidati: Cettina Spataro e Duilio Pecorella. Ambedue hanno dovuto
constatare di essere dei generali senza truppe.
Le prime due icone di quel che fu il PDL trapanese adesso non sono altro che
rappresentanti di se stessi. La vittoria di Fazio nel capoluogo e il successo,in termini di consenso,dello sconosciuto
Tancredi del M5S a Mazara,confermano quanto sia distante il modo di fare
politica dei due ex parlamentari dalla gente. A Trapani D’Alì potrà sempre dire che si è speso
personalmente per l’inserimento di Ruggirello nella liste del PDL. Se il successo
del Pdl non è stato più consistente lo si deve a Fazio. Si dice che l’ex
sindaco di Trapani abbia fatto intervenire direttamente Alfano affinché Ruggirello venisse depennato dalla lista berlusconiana. Inserito nella lista di
Musumeci,Paolo Ruggirello,come era prevedibile,è stato eletto con una gran
messe di voti.
Lo stesso non può dire
Cristaldi. Avere puntato su un candidato
di scarso appeal all’interno dello stesso PDL locale,è stato un
errore che non ci si aspettava da un politico di consumata esperienza. Sulla
candidatura dell’ex assessore provinciale,Cristaldi ha messo sia la faccia sia
la propria autorevolezza,ma ne
esce,insieme al suo candidato e al suo entourage, con una sonora bocciatura che
lo devono quanto meno indurre a delle
serie riflessioni,se non altro sulle responsabilità di una sconfitta di tale
portata. Nel frattempo,Cristaldi e D’Alì possono continuare a duellare da soli
con le loro armi spuntate.
Al contrario,Toni Scilla ha
dimostrato di essere alla guida di un gruppo coeso e motivato,e non solo nella
sua Mazara dove è stato il più votato. Il deputato di Grande Sud ha saputo
allargare i suoi consensi anche in provincia. La mancanza della sua rielezione
non è però dovuta al meccanismo della legge elettorale,ma alla sua incapacità
di avere una visione strategica di
grande respiro;la riprova è data dall’avere predisposto una lista provinciale
di candidati deboli,incapaci di raccogliere consenso. Con un po’ di coraggio in
più sicuramente sarebbe scattato il seggio alla lista. Molto sconcerto ha
suscitato all’interno del PD l’enorme valanga di preferenze riversate a favore
del deputato uscente Baldo Gucciardi, passato dai 500 voti del 2008 alle 1600
preferenze di oggi. Per lui hanno votato parte della componente della ex
Margherita,ma soprattutto Vito Torrente e i suoi uomini,senza i quali il
candidato di Papania non avrebbe raggiunto un risultato così eclatante. Vito
Torrente, assessore provinciale nella giunta Turano,nominato in quota MPA, ha
dato sfoggio,in tal modo,della sua potenza di fuoco in termini di voti; in
cambio,Gucciardi e Papania gli hanno consegnato il partito a Mazara con la
solenne investitura avvenuta all’apertura della campagna elettorale. Sarà lui
il prossimo candidato a sindaco ?
Ancora una volta l’UDC
mazarese si dimostra una greppia di voti per candidati di altre città. Quì
trovano consensi non indifferenti Turano e anche Pompeo,tranne la candidata
mazarese e attuale capogruppo al consiglio comunale Valeria Alestra. Ciò
nonostante sono tutti felici e contenti.
Un discorso a parte va
fatto per il M5S di Grillo. Chi parla di risultati a sorpresa dimostra di non
avere capito niente dei malumori e della richiesta di cambiamento della gente. Il
voto uscito dalle urne a favore di M5S
assume il significato politico di liberazione,di catarsi,di reazione
civile e democratica contro gli eccessi di un sistema politico fuori
controllo,bulimico di privilegi,di furberie e sodale con furfanti e
faccendieri.
E’ la reazione della gente
onesta,che non ne può più di essere tartassata,spremuta,irrisa,umiliata e
calpestata nella dignità. Le immense folle che hanno riempito le piazze,durante
i comizi di Grillo, erano i segnali che stava per accadere qualcosa di nuovo e
di eclatante. Ed è successo.
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