Le dimissioni di Papa Benedetto XVI non turbano la Chiesa di Mazara
Non è
mia abitudine intervenire sulle dichiarazioni di importanti personalità ancor
più se queste rappresentano istituzioni religiose. Entrare in un
dibattito,poi,in merito ad eventi di portata storica,dinanzi ai quali siamo
chiamati ad essere testimoni del tempo,non è facile né tanto meno
opportuno,soprattutto quando si ha la consapevolezza di non avere conoscenze
specifiche sulla questione.
Però,dal
punto di vista umano,e solo relativamente a ciò,la sensibilità impone o di
tacere ed aspettare l’evolversi degli eventi o di intervenire per potere
esprimere,molto sommessamente, la propria opinione di laico cattolico
appartenente ad una chiesa di periferia,di frontiera,lontana dagli intrecci e
dalle viscosità nelle quali sembra aggomitolata la Curia dei Sacri Palazzi.
L’evento
di cui si parla è quello della “solenne rinuncia”al ministero petrino sancita nella
Declaratio di Papa Benedetto XVI,e l’oggetto del mio intervento si riferisce a
certe dichiarazioni di preminenti personalità della Chiesa mazarese che a mio
modo di vedere invitano a qualche riflessione.
Dinanzi
ad una decisione talmente forte, unica nell’attuale contesto storico, da
sconquassare e persino scandalizzare una cultura di pensiero e di fede
incardinata sul concetto quasi dogmatico di Vicarìa ,inteso che “Vicario di
Cristo” è l’appellativo che si da comunemente al Papa,non possono non lasciare
qualche sbandamento le dichiarazioni del vescovo della Diocesi di Mazara
seguite a ruota da quelle di padre Fiorino,responsabile della S.Vito Onlus.
Dice
Mons.Domenico Mogavero in una dichiarazione a caldo riportata nel sito della
Diocesi:
“La
notizia del Papa che annuncia la sua rinuncia all’ Ufficio di successore di
Pietro giunge inattesa ma non turba il mio animo. Sotto l’aspetto umano,
la decisione del Papa lascia sicuramente una traccia profonda perché dice
l’alta intelligenza e la profonda sensibilità di un uomo che sente i propri
limiti spirituali e fisici per continuare a reggere il peso del ministero
petrino”.
Colpisce
l’uso freddo,distaccato,dell’espressione ” non turba il mio animo” dinanzi ad
una decisione di incommensurabile portata da far dichiarare allo stesso allo
stesso Card. Bagnasco,presidente della CEI:
“Abbiamo avvertito un repentino senso di
sconcerto e di profondo rincrescimento”.
Anche
Mons.Francesco Alfano-vescovo di Sorrento esprime:
“Una
profondissima emozione e insieme un grande turbamento: sono stati sentimenti
che ho avvertiti entrambi in un istante, poi subito dopo ho avuto la percezione
di un dono immenso che il Papa stava facendo alla Chiesa in questo momento.”
La
rinuncia al soglio di Pietro,seppur per motivi fisici e di spirito-(“per
governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il
vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è
diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare
bene il ministero a me affidato”)- può lasciare l’animo impassibile?
Non si
prova turbamento di fronte alla dura denuncia del Santo Padre, durante il rito
delle ceneri, su come "il volto della Chiesa venga a volte deturpato da
colpe contro l'unità della Chiesa e divisioni del corpo ecclesiale"?
Non
siamo di fronte ad un contratto a tempo determinato per cui don Francesco Fiorino possa
dichiarare con tanta semplicità la
pensionabilità del Vicario di Cristo:
“Francamente non ho avuto nessuna sorpresa
nell’apprendere le dimissioni del Papa! Da
qualche mese confidavo a qualche persona amica che l’attuale Successore di
Pietro - che ha sottolineato spesso l’intimo rapporto tra verità e amore -
avrebbe lasciato responsabilmente la sua alta e unica missione. Ma quando le
energie fisiche e mentali diminuiscono non puoi non tenerne conto! Devi fare un
passo indietro”
Così dichiara don Fiorino.
Allora
è così semplice,è così normale?E’ solo questione di energia mentale e fisica?
Il
perimetrare il tutto ai” limiti spirituali” di colui che è considerato il più
raffinato e importante teologo contemporaneo di questa Chiesa non aiuta a
comprendere la forza e la finalità del suo gesto.
Può non
generare turbamento la presenza della zizzania nel campo del Signore e la
presenza di "pesci cattivi nella rete di Pietro”?E se queste fossero una concausa?
Non
sono io a dovere dare una risposta.
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