Der Spiegel-Sanificazione a Pisa.(Fabio Muzzi EPA-EFE Shutterstock) |
2^ settimana di quarantena
la comunità scientifica, che avrebbe dovuto essere la guida e stella polare per l’attuazione di metodologie comuni, di protocolli coerenti, non è sfuggita al far parte del teatrino delle note stonate.
Anche la seconda settimana di
quarantena è passata e chi come me, inizialmente aveva superficialmente sottovalutato
l’epidemia, ha dovuto ricredersi. La forza dei numeri ha mostrato che il Covid19 era più virulento e
invasivo dei suoi parenti, Sars e Mers tanto che l’OMS ha dovuto, con un certo
ritardo, dichiarare che non si trattava di una epidemia ma di pandemia.
Nel mentre ci preoccupava la
velocità con cui si espandeva l’infezione nelle regioni maggiormente colpite, soprattutto
Lombardia e Emilia Romagna e una parte del Veneto e del Piemonte, il
coronavirus oltrepassava le frontiere, sebbene blindate dai singoli stati,
invadendo, con una decina di giorni di ritardo rispetto all’Italia, l’intero
continente. In testa Spagna, Germania, e Francia, con gli altri stati a seguire.
Contemporaneamente si contano i primi infettati anche negli Usa, che un tronfio
e supponente Trump, qualche settimana prima, aveva avuto l’impudenza di
affermare che l’America era al sicuro e che nessuna epidemia sarebbe potuta
arrivare negli States, essendo tutto sotto controllo del formidabile sistema
sanitario americano.
El Pais-@JUAN MANUEL SERRANO -ARCE EUROPA PRESS |
Unica consolazione, non eravamo
considerati più il Paese untore.
Siamo diventati, al contrario, nel leggere le dichiarazioni e i consigli degli scienziati europei e americani, seguite dalle solite espressioni di circostanza, di solidarietà e vicinanza, da parte dei partner politici europei, un modello virtuoso da seguire.
Ecco,abbiamo scoperto questa settimana come il concetto di solidarietà sia così evanescente, immateriale, così pregno di individualismo sovranista, da fare apparire come uno strappo di carta igienica il Manifesto di Ventotene.
Il covid19 ci mostra un’Europa senz’anima, senza una comune strategia politica, che nel momento del bisogno si chiude con sprezzante cinismo dentro il guscio del sovranismo. Non solo chiusura dei confini, non solo la sospensione unilaterale dei trattati internazionali, ma addirittura azioni di brigantaggio e di pirateria se si arriva al punto di requisire presìdi medicali e strumenti di primaria necessità indispensabili per la cura dei malati da coronavirus.
Ecco,abbiamo scoperto questa settimana come il concetto di solidarietà sia così evanescente, immateriale, così pregno di individualismo sovranista, da fare apparire come uno strappo di carta igienica il Manifesto di Ventotene.
Il covid19 ci mostra un’Europa senz’anima, senza una comune strategia politica, che nel momento del bisogno si chiude con sprezzante cinismo dentro il guscio del sovranismo. Non solo chiusura dei confini, non solo la sospensione unilaterale dei trattati internazionali, ma addirittura azioni di brigantaggio e di pirateria se si arriva al punto di requisire presìdi medicali e strumenti di primaria necessità indispensabili per la cura dei malati da coronavirus.
E così assistiamo impassibili
all’oscena offerta, a suon di milioni di dollari, da parte di Trump, sempre più
cinico e sprezzante, a un’azienda tedesca, di vendere in esclusiva per gli USA, l’
eventuale vaccino contro il coronavirus. E sempre negli USA non potevano
mancare anche speculazioni
finanziarie da parte di chi, al corrente che la pandemia avrebbe colpito
economicamente alcuni settori, ha pensato bene di lucrarci sopra.
E in queste dissonanze, in
queste contraddizioni, in questa incapacità di coordinamento, anche la comunità
scientifica, che avrebbe dovuto essere la guida e stella polare per l’attuazione
di metodologie comuni, di protocolli coerenti, non è sfuggita al far parte del
teatrino delle note stonate.
Si arriva addirittura a
ipotizzare una immunità di gregge lasciando le persone libere di infettarsi
fino a quando la comunità non si sarebbe autoimmunizzata. Roba da Dr Mengele.
Ho sempre nutrito antipatia, fin dal Liceo, verso questa alterigia anglo
sassone, nell’ostentare orgogliosamente e in modo sprezzante il loro distacco
fisico e culturale dall’Europa, grazie al canale della Manica, che definivano “un
mare di sapone”, un modo di manifestare la loro ripugnanza anche sul piano dell’igiene.
Proprio loro.
The Times-Bergamo-mezzi militari italiani trasportano nei crematoi le salme |
Questa settimana abbiamo
assistito ad iniziative sconcertanti su come i vari Paesi europei affrontano l’emergenza
pandemia. Cos’è quest’Europa se dinanzi a una tragedia collettiva che non
conosce confini e che può essere sconfitta solo con azioni sinergiche, si
frammenta, si frastaglia, si divide in molteplici rivoli, facendo emergere un’incapacità
di contrasto serio e soprattutto un colpevole e vile egocentrismo e narcisismo?
Intanto il bollettino diffuso dalla Johns
Hopkins University informa che al momento in cui scrivo, il numero di morti a livello mondiale provocati
dal coronavirus ha superato quota
10.000 . Non è una bella notizia.
Questa seconda settimana di
quarantena ci ha mostrato anche un altro aspetto, di come l’isolamento, la
rinuncia alle relazioni sociali e soprattutto affettive, il cambiamento dei
propri modelli di vita, stiano per generare degli impatti psicologici molto
seri sul piano del comportamento dei singoli e soprattutto sugli anziani,
bersaglio principale del Covid19.
Poiché il tasso di mortalità più elevato si verifica tra
gli anziani, non si può ignorare che le persone anziane sono quelle più
sottoposte all’ansia, alla depressione, alla frustrazione.
Sarà pertanto necessario
che insieme alla quarantena occorra programmare per loro supporti psicologici
che mitighino la violenza dell’isolamento forzato. Di questo se ne dovrà
parlare a lungo.
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