A questo punto,dopo i numerosi
rilievi evidenziati su un uso della toponomastica abbastanza disinvolto e a
tratti anche irriverente, mi chiedo se i signori componenti della commissione
responsabile della titolazione viaria intendano correre ai ripari e rimediare
su alcune leggerezze che non sono pertinenti con un corretto uso della
nomastica . L’ultima,- ma sarà proprio l’ultima?- riguarda la straordinaria
licenza che si è data questa solerte commissione a desantificare,come se in ciò
ci fosse una mente sopraffina a far da regia,tutto ciò che appartiene ai canoni
ecclesiali. Avevo denunciato l’uso improprio,sintomo di una vera mancanza di
cultura,dell’appellativo di monsignore,
al posto di Vescovo. Il risultato è stato un calderone di vie di monsignori,
indistinguibili dai vescovi di questa città. L’ultima ciliegina l’ho trovata in
una traversa del Lungomare S.Vito ( secondo la neo cultura dovrebbe essere Lungomare Vito) : il solito tris di mattonelle con sopra
pennellato Via Crescenza e Modesto. Riesce difficile anche tentare di compenetrarmi nella fulgida mente dalla quale
è scaturita questa perla di titolazione, in riferimento ai santi Crescenza e
Modesto, rispettivamente nutrice e precettore
di S.Vito,patrono della città che gli diede i natali. Non si comprende la loro desantificazione
nella toponomastica. In questa città c’è chi santifica e desantifica a suo
arbitrio, incurante dei canoni, della storia e del rispetto che ad essa si deve .
3 commenti:
Propondo una intitolazione di una via cittadina alla "Modesta Commissione per la Toponomastica cittadina". Con relativa tabella recante i nomi dei componenti, a futura memoria.
Propongo l'intitolazione di una via cittadina: "Alla modesta Commissione per la Toponomastica" con targa relativa indicante i nomi, per futura memoria (non solo per questo singolo episodio). Però ho la convinzione che la realizzazione delle targhe sia affidata alla libera interpetazione di chi materialmente realizza le ceramiche. Nella commissione vi sono alcuni laureati, pertanto mi sembrano enormi gli svarioni che si notano in tutta la città per essere loro attribuiti. Forse il sindaco dovrà nominare un nuovo "esperto" addetto al controllo delle targhe prima della loro affissione. Oppure il sindaco, che tanto ama la sua cittadinanza, con la sua verve ironica, ha deciso di realizzare uno stratagemma per tenere allegri i cittadini e i visitatori.
Quoto il 2° commento del dr. Catalano, specie il passaggio sull' affidamento a chi materialmente realizza le ceramiche dell'apposizione della scritta..è quel che intendevo richiamando il proverbio "a mazara cu si susi prima la matina cummanna!"
valenziano
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