La notizia è di quelle destinate a promuovere dibattiti e chissà anche
clamori. Se confermata,ma fonti vicine alla Curia Mazarese la danno per
certa,questione di qualche settimana o addirittura di giorni e ne sarà dato l’annuncio
ufficiale, il trasferimento del vescovo Domenico Mogavero dalla sua diocesi
all’arcidiocesi di Monreale farà discutere.
Domenico Mogavero non è un vescovo qualunque, rappresenta la punta di
lancia della Conferenza episcopale italiana,con le sue chiare prese di
posizione contro un certo tipo di potere,soprattutto contro quella commistione
tra vita pubblica e privata disinvolta,licenziosa, incurante del ruolo
rappresentato Il suo obbiettivo non era soltanto l’ex premier Silvio
Berlusconi, ma il berlusconismo con tutti gli eccessi che da esso promanavano. Uomo
di grande cultura e di concrete iniziative,indisponibile ad
accomodamenti,sempre in prima fila come pastore della sua chiesa,punto di
riferimento dei fedeli della sua diocesi,vicino alla gente nei momenti del
bisogno, Mogavero ha rappresentato, facendosene carico in prima persona, il
sentimento della gente comune, la loro voce,espressa con fermezza e con
chiarezza,senza bizantinismi e accomodamenti, ma non è stato un fustigatore di
costumi. Ha detto,con l’onestà intellettuale che gli va riconosciuta,pane al
pane,vino al vino, anche contro un certo modo di fare politica della Curia
Romana,più attenta al potere,per ricevere privilegi, che al suo gregge .Non si
può dire che Domenico Mogavero fosse simpatico ai politici, anzi, ma per
giornalisti tutto ciò che diceva era una notizia da pubblicare. E’ stato anche
accusato dai suoi detrattori di eccessivo apparire,di feeling con i mass-media,ma
la sua voce di pastore non è mai mancata nei momenti di bisogno, sempre accanto
a chi avesse bisogno di un conforto e di una vicinanza spirituale e umana; lo è
stato con i clandestini, ha chiesto per loro condizioni più umane che ne rispettassero dignità;è stato a fianco delle
vittime del mare, e ,con grande affetto,ai familiari dei marinai sequestrati e
tenuti prigionieri dai libici. Nella diocesi di Monreale prenderà il posto del
vescovo Salvatore Di Cristina.
Mogavero rappresenta quelle poche voci dissenzienti dell’episcopato
ancorate a forti valori di fondo e non inclini ad una doppia morale, una voce
scomoda e non asservita,capace di frustare il potere,di metterne a nudo vizi e
responsabilità,sempre consapevole di parlare da pastore e soprattutto di
esercitare il suo diritto di cittadino. La sua è una voce non più isolata e sempre
più meritevole di attenzione.
Il vescovo di Mazara rappresenta degnamente quella Chiesa che dinanzi
alle prevaricazioni del potere ha preferito non tacere, e non ha taciuto
neanche dinanzi alla mafia,basta ricordare l’appello fatto a Matteo Messina Denaro
perché si costituisse: “Matteo Messina Denaro è un nostro diocesano,si costituisca, saprà come fare".
L’ultimo incarico avuto dalla Segreteria di Stato del vaticano è quello
di Visitatore Apostolico con funzioni ispettive presso la diocesi di Trapani; a
seguito della sua relazione,la Santa Sede ha destituito il vescovo mons.Francesco
Miccichè. Non è trascorso neanche un mese ,ed ecco che arriva,come un fulmine a ciel sereno,il trasferimento di Mogavero
a Monreale. A questo punto sorge una domanda, perché questo improvviso e
imprevisto trasferimento del vescovo di Mazara? Normale routine o perché è un vescovo scomodo? Tra i nomi che circolano per sostituirlo si fa quello del
vescovo ausiliaro di Palermo Carmelo Cuttitta, più giovane di Mogavero.
Comunque finirà,Mazara perde una voce possente e
autorevole, una grande guida spirituale e civile.
2 commenti:
È un'ipotesi molto concreta e che confermerebbe due cose:
1) La fine del legame sponsale dei Vescovi nei riguardi delle proprie Chiese locali;
2) Il basso in cui è caduta la Diocesi di Mazara ormai assunta a trampolino di lancio x la carriera dei Vescovi con la conseguente destabilizzazione del clero, dei fedeli e delle vocazioni al sacerdozio.
Papa subito!
valenziano
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