Se è vero,e non può non esserlo,che il
presente è la percezione del passato e
il futuro non è altro che una continua dinamica proiezione del presente,allora chi si
riconosce di vivere in questa ultima
dimensione non può che appartenere alla
categoria dei “ futuristi “.
L’On.Cristaldi, sindaco di Mazara, sembra
ragionare secondo quest’ottica ed è subito pronto a rimodulare il suo movimento
da “Partito Città “ a “ I Futuristi”,che
nulla ha a che vedere con il movimento culturale del primo novecento.
Le ragioni che hanno portato alla formazione di
tale iniziativa si devono alla vulnerabilità dei partiti tradizionali, usciti
frantumati e sconfitti dallo tsunami grillino.
- “In provincia di Trapani, assistiamo ad una
deriva nella quale diverse intelligenze non intendono essere coinvolte,
prendendo atto della facilità di cambiamenti repentini di opinioni e
contraddizioni che mortificano costantemente il senso della politica.”-dichiara
il primo cittadino mazarese.
Non appare,quindi,inaspettata né originale
l’ultima sortita del sindaco di Mazara, il quale, dopo essersi trovato senza
punti di riferimento politico, non ha alcuna intenzione di ritirarsi a vita
privata.
Cristaldi non
rappresenta quella “ insularità dell’anima-”di cui parla il principe
Fabrizio a Chevalley; non è rassegnato né disponibile a cedere il passo al fluire
degli eventi; la sua è la reazione che avrebbe dovuto avere il Principe Salina
alle adulazioni del piemontese Chevalley:
-“ Se gli uomini onesti si ritirano,la strada
rimarrà libera alla gente senza scrupoli e senza prospettive,ai Sedàra: e tutto
sarà di nuovo come prima.”- e lo esortava a scendere in campo.
Cristaldi vive intensamente questo psicodramma
gattopardesco: l’incubo del garibaldinismo rappresentato da Grillo e dal suo
giovane ed irresistibile movimento.
Egli è consapevole dell’inarrestabilità degli
eventi ma non vuole cedere il passo. Il collegamento
con il Gattopardo non è casuale,perché i siciliani si credono dèi,e hanno da
insegnare e nulla da imparare dagli
altri.
La superbia è uno dei vizi che i siciliani
manifestano con maggiore frequenza,la stessa
superbia ostentata da Marinetti,innamorato di se stesso e della sua
superiorità che ambiva essere riconosciuta.
-“Vengono ad insegnarci,i garibaldini,le buone
creanze,ma non lo potranno fare,perché noi siamo dèi “ è la risposta di Don
Fabrizio ad alcuni ufficiali della marina inglese qualche giorno prima che
Garibaldi conquistasse Palermo.
I futuristi cristaldiani,a loro modo di
vedere,si sentono dei neo crociati,l’ultimo
baluardo a difesa dei principi del cattolicesimo e del riformismo ”minacciati dalle orde
barbariche” che al grido di” Siete circondati”
intimano loro di arrendersi.
Per
questo non hanno alcuna intenzione di cedere e anzi intendono contrattaccare il
nemico,lancia in resta, in uno scontro frontale.
Non si rendono conto che anche alla fantasia c’è
un limite.
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