"Se la politica impedisce di pensare, essa abitua i cittadini ad accettare qualunque regola di condotta, anche il ciarpame del mondo politico contemporaneo”
“un
mode de scrutin que tout le monde s'accorde à qualifierd'exécrable mais que les
responsables politiques ont été incapables de modifier”. Non è il caso di
tradurre.
Tale
legge, definita da chi l’ha generata “ una vera porcata”, espropria i cittadini
del diritto di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento, degrada il voto
a un trucco, una finzione. Il soggetto decidente è la segreteria del partito,
ovvero una ristretta cerchia di quattro cinque persone, la quale “impone” chi
deve sedere sugli scranni del parlamento, quali uomini e quali donne,
selezionati non in base alle loro virtù o ai loro meriti, ma in funzione della
loro fedeltà ai vertici del partito o del loro potentato clientelare. Nei vari
collegi elettorali i cittadini sono costretti a votare liste bloccate,spesso
con capilista non appartenenti al territorio. Capita che per questo perverso
gioco di incastri, a causa delle liste bloccate, in quei collegi vengono
“nominati eletti” candidati di altre aree geografiche.
Viene così negata la vera essenza della
democrazia, quella della rappresentanza politica. Viene violentata la volontà
dei cittadini di farsi rappresentare da coloro che essi ritengono più
meritevoli e direttamente legati alla conoscenza della realtà territoriale.
Con
questo sistema elettorale viene negata,soprattutto, quella che nella democrazia
ateniese era “l’isonomìa”, cioè il pari
diritto di tutti ad esercitare e concorrere nell’attività politica in forma dialogica,
in modo tale che l’elettore abbia il diritto di esercitare libertà di parola e
di scelta. E questa libertà di parola non deve essere intesa,da una parte, nel
senso di comandare e dall’altra parte l’
ascoltare non inteso nel senso di obbedire,come purtroppo avviene con il nostro
sistema di partiti. Senza questa libertà di potere dire sì o no, di potere concorrere,viene meno la
sostanza stessa di cui è fatta la vita politica.
Se la
politica impedisce di pensare, essa abitua i cittadini ad accettare qualunque
regola di condotta , anche il ciarpame del mondo politico contemporaneo. Gli ultimi scandali delle regioni
Lazio,Piemonte,Lombardia, ne costituiscono il paradigma.
Privare i cittadini della libertà di eleggere
è fare della democrazia una democrazia monca,in cui, come denuncia Tocqueville:
"alle opinioni,ai sentimenti, alle idee comuni si sostituiscono sempre più
interessi particolari,espressioni di morale bassa e volgare”,fino ad arrivare
alla follia di ricondurre la politica nella sfera privata,limitarla
esclusivamente alla prerogativa delle segreterie dei partiti. La democrazia è
in questo modo insidiata mortalmente dalle metastasi del privilegio fino a
trasformarsi in castacrazia,priva di regole. E una democrazia anomica è fertile
humus del populismo,attraverso il quale si origina, fino a prevalere, il
pensiero unico,la demagogia del “ Un solo uomo al comando”.
Il
secolo appena trascorso è stato il brodo di coltura di questa degenerazione
politica.
Che fare dunque per dare voce ai cittadini e dignità alla politica, lasciando ai margini i mediocri, gli sfaccendati,gli avventurieri e gli incompetenti?
Che fare dunque per dare voce ai cittadini e dignità alla politica, lasciando ai margini i mediocri, gli sfaccendati,gli avventurieri e gli incompetenti?
La soluzione sarebbe le primarie di collegio alle
quali si arriverebbe attraverso primarie comunali.
Questo percorso lungo ma democratico,richiede però
tempi dilatati anche permanendo il porcellum. La soluzione indicata dal PD mi
sembra un pastrocchio, un frettoloso “salviamo le apparenze”, in quanto non si
possono organizzare in quindici giorni primarie serie.
A questo
punto,se nominati bisogna eleggere, si abbia
cura che questi siano delle circoscrizioni elettorali di appartenenza,si evitino
trasmigrazioni forzose in collegi sicuri,si faccia quantomeno in modo che il
territorio sia rappresentato,vietando la candidatura in più circoscrizioni.
Si eviti che
in questa circoscrizione siano eletti ancora i Violante,i Fassino,i Craxi,i Di
Pietro.
Si prenda un impegno serio,infine,per la prossima
legislatura, di imporre per legge le primarie a tutti i partiti.
Già questo sarebbe un passo avanti verso una
democrazia più partecipata. Altrimenti nessuno fermerà più Grillo.
1 commento:
Una analisi SERIA e responsabile ,mi pare. ALMENO che questa sia l'ultima volta che si vota con QUESTA legge elettorale. il pd,appena andrà al governo del paese, faccia di tutto per cambiarla.(come dovrà fare TANTE altre cose buone se ne è capace) auguri..
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