Mai si era
sentito tanto odore di giacobinismo nel PD.
Costretto ad
inseguire sia la deriva giustizialista del neo partito dei magistrati sia la purezza idealistica vendoliana,il PD
di Bersani sembra avere abbandonato i principi di garantismo
proiettandosi,anima e corpo,sul candeggio delle liste elettorali.
Solo che nella
lavanderia,le lavandaie non riescono a distinguere gli unti indelebili e il
fetore degli abiti che li rendono
impresentabili anche dal punto di vista igienico,e pertanto destinati al macero,
dai vestiti appena sbiaditi da impercettibili aloni.
Facendosi forti
della saggezza derivante dalla loro esperienza altamente professionale,le sagge
lavandaie,non ritenendo presentabile l’abito nel suo candore battesimale,decidono
di buttarlo via,o meglio di darlo al macero.
Alle proteste
del proprietario del vestito sbiadito,rispondono candidamente: “E’ vero,il
vestito è pulito,ma una volta,dieci anni fa,l’hai leggermente sporcato!”,con
grande gioia di Esopo.
L’esclusione in
Sicilia dalla lista del senato dei senatori Papania e Crisafulli rispecchia in pieno la mancanza di
discernimento tra quello che è impresentabile e quello che invece è un leggero
reato di natura amministrativa patteggiato e avvenuto molti anni fa.
Ai mafiosi
pentiti,agli assassini di bambini disciolti nell’acido,la politica,sempre per
una questione di opportunità,ha aperto le porte del privilegio.
La motivazione
addotta dal presidente della “Commissione di Garanzia” del PD,Luigi Berlinguer
è degna di essere menzionata nell’almanacco dello “Stupidario”. Poiché il PD
sta soffrendo e paga le conseguenze dei reati commessi da Penati, quello del
sistema delle tangenti per milioni di euro in Lombardia, e da Lusi, quello che
si impossessò di milioni di euro del finanziamento pubblico della Margherita,e
poiché,ancora, l’intera politica nazionale sta pagando per lo sterco generato
dai consigli regionali della Lombardia e del Lazio,recentemente sciolti,allora
è giusto che voi,peraltro siciliani,figli dell’Isola della Mafia,siate puniti
per quel che vi è stato addebitato allora:una condanna al pagamento di 3000
euro,per abuso di ufficio, dieci anni fa per Papania; Abuso d’ufficio anche per
Crisafulli.
Non si fa differenza.
Questo o quello per me pari sono. Se non lo facciamo,saremo oggetto di un
linciaggio mediatico da parte di organi di stampa e del partito dei
giudici,sembra essere la preoccupazione del saggio Berlinguer.”Ne va
dell’onorabilità del partito”.
Anche se il
codice etico del PD non è stato infranto. Tale è la paura dei processi
mediatici di massa,che il PD non ha il coraggio di reagire.
”Non ci
lasceremo intimidire,non ci lasceremo processare dai mass media e dalla
piazza”queste le parole di un accorato e passionale intervento di Aldo Moro
alla camera dei deputati. Altri tempi,altra levatura morale. Altro concetto di
onorabilità.
Questo PD,al
contrario,è pronto a sbracarsi dinanzi ai social network o agli epigoni di
Travaglio. Questione di opportunità.
Solo che appena
un mese prima la stessa questione di
opportunità,per le solerti e sagge lavandaie,non
aveva motivo di esistere. Si consentiva la deroga,avendo i pretendenti
candidati superato il limite delle tre legislature,purchè si sottoponessero al
giudizio popolare,all’Ordalia delle primarie.
Per il PD,il
giudizio del popolo è sovrano ed insindacabile nelle scelte politiche.
Il partito non
poteva fare delle scelte per non apparire difensore della casta. E’ accaduto
per la senatrice Finocchiaro,però blindata in un collegio sicuro della Puglia e
per la onorevole Bindi,anch’essa paracadutata in collegio sicuro della Calabria;
lo stesso per tanti altri,tra i quali Papania e Crisafulli compresi. Solo che
questi ultimi furono costretti a sottoporsi al giudizio dei loro concittadini
che avrebbero dovuto conoscerne pregi e difetti,malefatte e virtù.
Il responso dell’Ordalia democratica è stato
incontestabile:Papania e Crisafulli sono stati i candidati più votati nelle
primarie,entrambi hanno ricevuto i consensi più alti, in termini di preferenze,dagli
elettori del PD.
I loro concittadini li hanno giudicati
“presentabili”che poi è quel che conta in democrazia.
Nessun dubbio
che anche la senatrice Finocchiaro e l’on.Bindi avrebbero superato le loro
primarie se avessero dovuto gareggiare nei loro collegi in Sicilia e in
Toscana. Perché allora sono stati paracadutati altrove? Forse per salvaguardare
l’onore e la dignità del partito che non avrebbe potuto sopportare una
eventuale loro bocciatura popolare?
“Tutti gli animali
sono uguali,ma ve ne sono alcuni più uguali degli altri” ammoniva in bella
evidenza il tazebao nella “Fattoria degli animali”.
Il responso della
commissione di garanzia, peraltro assai discutibile anche dal punto di vista
etico, appare soperchiante ed in contraddizione rispetto a quello popolare.
Da chi devono
ricevere legittimità i partiti,da componenti interne da loro elette e pertanto
autoreferenziate o dal consenso degli elettori?
Ma appunto, come
scrive Orwell,il giudizio delle lavandaie è più uguale di quello popolare.
Sarebbe il caso
che il PD incominci a riflettere su questa sua deriva giustizialista.
Nessun commento:
Posta un commento