Come era
prevedibile saranno Salvatore Quinci e Giorgio Randazzo a sfidarsi al ballottaggio.
La prima
osservazione è la scarsa affluenza alle urne. Appena il 65%, di contro l’astensione
risulta di 5 punti percentuali più alta rispetto al primo turno del 2014. Il
risultato è netto, i numeri si commentano da soli. Una forbice di oltre 10
punti separa Salvatore Quinci dal suo contendente Giorgio Randazzo; si assiste
all’ennesima delusione del M5S che conferma la sua incapacità di incidere sulla
politica locale; ai limiti dell’inconsistenza il centro destra con F.I e UDC
ridotti ad una armata Brancaleone.
Debacle su tutti i fronti e senza attenuanti per Cristaldi e il suo fantomatico movimento Futuristi, e non
solo a Mazara. Sfumata soprattutto la sua elezione a Calatafimi Segesta. Il
risultato parla chiaro: è definitivamente tramontata l’era Cristaldi a Mazara. La
conferma che in queste elezioni l’ex sindaco ha sbagliato tutte le mosse a
partire dalla candidata chiamata a succedergli.
Gli elettori hanno deciso, nel segreto delle
urne, che a contendersi per la conquista della poltrona di primo cittadino di
Mazara del vallo, saranno coloro i quali hanno messo in luce due programmi
completamente antitetici e due modi di relazionarsi con gli elettori
altrettanto divergenti sul piano dell’immagine e dell’uso lessicale.
Da una parte Salvatore Quinci con il suo
linguaggio rivoluzionario tipico dei millenials, ma soprattutto il modo
spiazzante di condurre la campagna elettorale rifuggendo dalle provocazioni
degli avversari, non facendosi trascinare nell’arena della corrida.
La sobrietà e la pacatezza della parola, un modo sicuramente convincente di infondere fiducia negli elettori, frastornati dalla canea delle grida, sono state le carte vincenti che hanno consentito a Quinci e alla sua coalizione di raggiungere l’obiettivo del ballottaggio con un larghissimo margine di vantaggio sull’avversario.
La sobrietà e la pacatezza della parola, un modo sicuramente convincente di infondere fiducia negli elettori, frastornati dalla canea delle grida, sono state le carte vincenti che hanno consentito a Quinci e alla sua coalizione di raggiungere l’obiettivo del ballottaggio con un larghissimo margine di vantaggio sull’avversario.
A fronteggiarlo sarà il giovane neo
convertito leghista Giorgio Randazzo, con
la sua veemenza della parola
gridata e vuota di contenuti, il timbro
dalle note alte, l’arte oratoria tipica di una certa cultura di destra
conservatrice e qualunquista, un
programma evanescente e generico in cui
la parola normalità perde di ogni significato se non viene corroborata da proposte politiche.
È stata
soprattutto la sconfitta di Salvini; segno che quella marea di folla era solo
curiosità e che la tradizione e la cultura secolare della collettività non è
compatibile con le posizioni irricevibili del capo della Lega.
Di questo dovrebbero riflettere i neo leghisti nostrani a partire dal giovane e ambizioso candidato di Salvini Giorgio Randazzo.
Randazzo dovrebbe spiegare alla sua collettività come concilia l’opera meritoria della tradizione marinara mazarese, la cui prima regola è quella che in mare non vi sono migranti ma persone e come tali bisogna salvarli: Ariete, Monastir, Twenty Two, Ghibli e Giulia P.G., Ofelia I, Gambero, Sicula Primo, Regina, questi i nomi dei pescherecci mazaresi che al comando dei loro capitani, costoro sì veri capitani, hanno salvato, sfidando intemperie e condizioni del mare proibitive, oltre mille naufraghi, con la chiusura dei porti ?
Di questo dovrebbero riflettere i neo leghisti nostrani a partire dal giovane e ambizioso candidato di Salvini Giorgio Randazzo.
Randazzo dovrebbe spiegare alla sua collettività come concilia l’opera meritoria della tradizione marinara mazarese, la cui prima regola è quella che in mare non vi sono migranti ma persone e come tali bisogna salvarli: Ariete, Monastir, Twenty Two, Ghibli e Giulia P.G., Ofelia I, Gambero, Sicula Primo, Regina, questi i nomi dei pescherecci mazaresi che al comando dei loro capitani, costoro sì veri capitani, hanno salvato, sfidando intemperie e condizioni del mare proibitive, oltre mille naufraghi, con la chiusura dei porti ?
Quella contestazione a Salvini non è stata, dunque,
un segno di intolleranza ma la vera risposta della collettività alle disumane posizioni
del capo della Lega nei confronti del problema migranti. Ecco perché in questa
città non ci sarà mai posto per le posizioni della Lega.
Tra
quindici giorni il ballottaggio.
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