Archiviate le primarie del PD che hanno visto gli ex democratici bersaniani salire sul carro di Matteo Renzi, che fino a pochi mesi fa gli stessi definivano in modo sprezzante “la faccia pulita di Berlusconi”,ovvero convertiti, come è nella migliore tradizione, sulla via della convenienza politica, adesso tutte le energie, all’interno del partito, vengono indirizzate nel cercare la quadra anche nella designazione del candidato sindaco.
Che succede nel PD? Sembrava che dopo il recente congresso comunale si
fosse arrivati ad una tregua dopo che Giorgio Macaddino e il suo sindacato, stravincendo,
hanno conquistato il partito e con esso il diritto di avvalersi della ʺgolden shareʺ. C’è aria di burrasca
all’interno dei democratici e gli umori che se ne percepiscono in queste ore ne
descrivono un partito in preda ad una crisi di nervi.
Le prossime
amministrative sono alle porte e il teatro dei democratici mette in scena ʺ Il
candidatoʺ.
Tutto ruota
intorno a quale attore verrà affidata la parte del protagonista. La discussione
all’interno del partito riesce a trovare una sintesi a colpi di maggioranza, ma non a sopire gli animi. Infatti
la neo segreteria impone un solo candidato possibile, il dott.
Pino Bianco. È la ʺgolden shareʺ che mette sul tavolo Giorgio Macaddino in
forza dei numeri.
Sul nome non vi è
unità, molti sono i mal di pancia e le riserve su Bianco, una delle quali
quella di essere stato negli ultimi tempi vicino a Massimo Russo e non al PD.
Inoltre viene visto con sospetto l’endorsement di Macaddino e del sindacato nei
confronti di Bianco, tanto che all’interno del PD c’è chi ricorda ad alta voce
che fu lo stesso Macaddino a “ tradire” Bianco candidandosi con una lista
civica proprio contro il medico mazarese, allora candidato ufficiale dei D.S.
Sono passati dieci anni, ma a quanto pare le ferite non sono state rimarginate.
Aleggia, neppure
velatamente, il sospetto del voto disgiunto. Si fa calare sul PD una coltre di
nebbia che potrebbe nascondere manovre sotterranee in favore di altri candidati
alla poltrona di primo cittadino. Inoltre il fantasma delle primarie dell’anno
scorso, che videro una sconosciuta Orrù diventare senatrice grazie ai voti di
Vito Torrente, e prima ancora l’enorme messe di voti che consentì, sempre in
città, a Baldo Gucciardi di essere il più votato, si materializza riaprendo un
capitolo mai chiuso.
ʺ Pacta sunt
servandaʺ, e con il voto disgiunto, nel segreto delle urne,ʺ il debito potrebbe
essere onoratoʺ, si ammicca con qualche sottile malizia. Chissà se di tutto
questo malumore il dott. Pino Bianco è al corrente. A
Bianco sarà chiesto di far rivivere quella lontana stagione che a partire dal
1994 prima “La Coalizione dei Democratici” e poi L’Ulivo” avvicinarono la gente
alla politica con entusiastica partecipazione. Furono le sole volte che il
centro sinistra vinse in città.
Sarà capace il
candidato Bianco ad assumere quel ruolo che nella costellazione del Serpentario
viene rappresentato da Ofiuco o Esculapio, quel Dio della medicina che guarisce
dai mali e il cui simbolo è il serpente segno del rinnovamento e del ricambio?
1 commento:
Allora, facciamo un po' di conti...A destra abbiamo Cristaldi, Scilla e Siragusa. A sinistra Bianco e, se vogliamo ( ma io non vorrei..) Torrente. Poi c'è il grillino Falco. Gli altri, se ci saranno, contano poco...ah già, c'è Frazzetta, ma collocazione indecifrabile a parte, non mi pare smuova legioni. Ergo, Bianco potrebbe farcela..
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