Una standing ovation accoglie
la candidatura del dott. Pino Bianco. La sala congressi del Mahara hotel è
stracolma di simpatizzanti, gli organizzatori si sono dati da fare per l’occasione.
C’era tutto il PD, da Giorgio Macaddino a Giampiero Giacalone insieme a vecchi
e nuovi militanti a far da cornice ad una investitura all’insegna della
ritrovata coesione tutta da verificare. Tutti in piedi ad applaudire, tanto che
non sfugge l’emozione del designato candidato.
Doveva essere il giorno del
trionfo del neo segretario del PD Francesco De Blasi e del suo mèntore, invece
è stato il trionfo delle liste civiche. Loro hanno voluto la candidatura di Bianco,
il PD ha dovuto inizialmente subirla per poi sponsorizzarla. Alle liste civiche
è andato il primo ringraziamento del neo candidato, il quale ha, con nobiltà,
offerto il calumet della pace a Macaddino, mettendo una pietra sopra gli eventi
passati.
Bianco parla da vero vincitore dando prova di saggezza politica. È consapevole che i prossimi mesi saranno
difficili, il percorso che porterà alle prossime elezioni si prevede irto di
insidie e per raggiungere l’obbiettivo del ballottaggio occorre una squadra
coesa e motivata. Pino Bianco sa anche che non tutto è scontato, che gli
avversari sono tenaci e agguerriti, ma ʺ quando il gioco si
fa duro, i duri scendono in campoʺ, chiosa il medico. Un
messaggio chiaro che intende guidare la sua coalizione a modo suo, senza
condizionamenti. C’è molto entusiasmo in sala, ma non sfugge qualche tensione
all’interno della variegata coalizione che sostiene il medico.
Il ʺmal
di panciaʺ di SEL per l’alleanza con i
democratici riformisti rappresentati in provincia da Doriana Licata è forte,
tanto che i loro rappresentanti, per dissenso, si defilano dalla
manifestazione. Qualche sorrisino ironico accompagna l’intervento del rappresentante
di Doriana Licata sul tema della legalità e di quello dell’UDC sull”Innovazione”,
mentre il vessillo del nuovo che avanza è tenuto alto dal sempre presente Acaro,
promotore delle lista rosa.
I numeri danno più probabilità
di successo al candidato di centro sinistra rispetto ai suoi avversari diretti
solo se riuscirà in quel processo di amalgama del policromo assembramento che
vede insieme liste civiche, liste fai da te e partiti istituzionali. Il neo candidato,
per potere realizzare il sogno della sua vita, ʺdiventare sindaco della sua cittàʺ, dovrà
affrontare un compito difficilissimo: quello di riappacificare un partito e
soprattutto quello di recuperare un elettorato che l'ha da tempo abbandonato a
causa di una classe dirigente locale mostratasi evanescente, litigiosa e
incapace di delineare un proprio progetto politico. A Bianco sarà chiesto di
far rivivere quella lontana stagione che a partire dal 1994 prima “La Coalizione
dei Democratici” e poi L’Ulivo” avvicinarono la gente alla politica con
entusiastica partecipazione. Furono le sole volte che il centro sinistra vinse
in città. Nonostante la caratura professionale del medico, a suo vantaggio
gioca che non vive di politica, è la mancanza di carisma politico il punto
debole del candidato del centro sinistra.
Questa volta, però, nel
centrosinistra si è più ottimisti. La partita è tutta da giocare, a meno che
non riescano a farsi male da soli per l’ennesima volta.
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