Lo
dico con estrema franchezza: questo primo round di campagna elettorale, sia per
il rinnovo del parlamento europeo, sia per le amministrative mi ha
profondamente deluso.
Per
le europee non ho capito per quali rappresentanti eravamo chiamati a votare e
per cosa. Mai come questa volta abbiamo assistito a tanta disinformazione non
solo da parte dei partiti ma soprattutto dai mass media. Ho avuto la netta
sensazione che come elettori ci hanno scaraventato, come un pugile alle prime
armi, sul ring a far da sparring partner ai vari Renzi, Grillo e Berlusconi, i
quali si divertivano, a turno, a cacciarci all’angolo e a suonarceli di santa
ragione, senza che ci fosse data una via di uscita. Ci siamo sentiti catapultati
in un “cul de sac” al buio e costretti a osservare ombre incognite, in una
dimensione surreale, con una percezione kafkiana della realtà che era quel che
si voleva che fosse e non quella che realmente era. Ci vogliamo chiedere quanti
siano stati gli elettori ad averne piena consapevolezza?
Siamo stati relegati a far da
cornice, come comparse in costume, a uno spettacolo indecoroso di violenza
verbale, di impropèri, di volgarità, di espressioni truculente, di sciatteria
linguistica, di irriverenza verso la storia, di impudenza, di dissacrazione dei
valori più elementari e quel che lascia più sconcertati, è stato lo sguazzare,
in questo humus melmoso, di tutti gli organi d’informazione, di intellettuali,
di opinion writers. Poi si chiedono il perché di tanto astensionismo. Questa
tornata elettorale delle europee è stata una partita a tre, personalizzata ad
acquisire consensi ed accrescere carisma personale attraverso la reciproca
demonizzazione e l’annichilimento dell’avversario. Nessun tema di grande
respiro è stato toccato, nessun progetto di come immaginare l’Europa nei prossimi
dieci anni è stato proposto. Europa si o Europa no? Euro scettici o eurocrati?
Mettetela come volete, ma la vera vittima di tutta questa messa in scena è
l’idea stessa di Europa, perché il paradosso sta nel fatto che queste elezioni,
chiamiamole “politiche”, non servono a costruire quell’identità di cui ha tanto
bisogno per essere credibile, ovvero quell’Europa politica sognata da Spinelli,
Spaak, Schuman, Adenauer. Il risultato
che ne è venuto fuori è la conseguenza di una bi-polarizzazione di due modi di
intendere e di fare politica, entrambi spregiudicati, entrambi rivolti a
rafforzare le posizioni acquisite in campo nazionale, entrambi ancorate su
direttrici nazionaliste o qualunquiste Il ponentino rinfrescante di Renzi si è
trasformato in un tornado impetuoso, al contrario, lo tsunami di Grillo si è
ridotto in una schiumosa risacca.
In
controtendenza i risultati sulla sponda sud mediterranea e in particolare a
Mazara dove Grillo continua a farla da padrone anche se solo come espressione
di protesta. I quasi diecimila voti penta stellati, sebbene in lieve flessione
rispetto alle precedenti politiche e regionali, sono il segnale di un
malessere, di un disagio sociale frutto di una politica regionale incorporea,
parolaia, fumosa, inconsistente, da parte dell’attuale governatore Crocetta il
quale non riesce a trasmettere un benché minimo segnale di speranza a una
Sicilia allo sbando, calata nella disperazione più cupa a causa di una crisi
economica sempre più asfissiante e da scandali che indignano da una parte e
portano allo scoramento dall’altra. Lascia nello stesso tempo perplessi l’alta
percentuale di consensi che riesce ad ottenere il partito di Berlusconi,
nonostante le sue vicende. Si fa sentire l’effetto Renzi e ne gode il PD che si
attesta oltre il 23%, risultato questo che porta entusiasmo nell’entourage del
candidato sindaco Pino Bianco, un balzo significativo in termine percentuale e
di buon auspicio per andare al ballottaggio. Però le amministrative sono un’altra
cosa, e questi numeri sono destinati a cambiare in modo alquanto repentino con
grandi ulteriori sorprese. Non si venda la pelle del lupo prima di averlo
ucciso. Basta aspettare ancora qualche ora.
1 commento:
So solo che per Mazara l'Europa è importante, non fosse altro perché vi si prendono decisioni importanti in materia di pesca. Ed i mazaresi sono riusciti a mandarvi, contribuendo con più di 2.000 voti, sui 70.000 e spicci che ha conquistato tra Sicilia e Sardegna, tal Ignazio Corrao da Alcamo, di anni 26, neo-laureato in legge, di professione dipendente del gruppo parlamentare ARS dei 5 stelle..mah!!!
Posta un commento