Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

domenica 3 febbraio 2019

Amministrative 2019. Caos calmo



Sono iniziate da tempo le grandi manovre in vista delle prossime amministrative per la conquista della poltrona di primo cittadino. Ancora una volta Mazara si conferma incapace di esprimere una identità politica capace di costruire un laboratorio che riscatti il fallimento dei partiti in questo inizio di millenium. Passata l’era Cristaldi, non me ne voglia il sindaco, ma la sua attenzione in questo momento è rivolta verso altri orizzonti, e il suo interesse per il futuro politico di questa città è destinato ineludibilmente a calare di intensità, ci chiediamo cosa ha lasciato, sul piano della politica il suo decennale governo se non un susseguirsi, ed era prevedibile, di ammutinamenti e scissioni da parte dei suoi sostenitori di peso. D’altronde avere proposto ben tre candidati sindaci per la sua successione, due dei quali svaniti, è lo specchio dell’enorme confusione che regna all’interno del gruppo “Futuristi”. Ciò rende assai complicata la capacità di orditura di quella tela destinata a dare continuità amministrativa, per non venir disperso il progetto avviato e in parte realizzato nel decennio.
Cosa succede dalle altre parti?
L’azionista di maggioranza dell’attuale amministrazione, quell’Osservatorio Politico guidato dall’ex assessore Vito Billardello, insieme a due esponenti di peso come il Presidente del consiglio comunale e il consigliere Foggia, ha abbandonato il Vascello in balìa dei morosi alla ricerca di migliori approdi. Non si capisce attualmente la destinazione e si rimane perplessi da queste dimissioni improvvise. Non v’è dubbio che Billardello abbia un obbiettivo alternativo a quello di Cristaldi, ma con quale alleanza? Billardello, contrariamente alle elezioni precedenti, non lavora solo, ma porta avanti, per ora, uno schema che lo vede in alleanza organica, almeno fino adesso, con i due consiglieri, fuoriusciti dall’area cristaldiana. Non è detto, però, che la triade sia cementata a tal punto da costituire un monolite. Per adesso si dialoga con i vari movimenti civici.
Che ne è rimasta della Panzerarmee di Torrente ?  Si contraggono alleanze con l’altro grande ed eterno sconfitto, Toni Scilla di F.I, già candidato sindaco, già deputato regionale, in ottimi rapporti con Gianfranco Miccichè. Tuttavia, seppur presente e in grado di condizionare un risultato, sembra che l’accoppiata Torrente_ Scilla, al di là delle apparenze, non goda di uno stabile rapporto. Il gioco del né io né tu mette in crisi questa coalizione ancora non in grado di presentare un candidatura di livello alla carica di primo cittadino. Inoltre alcune defezioni ne hanno indebolito l’immagine. Ma tutto è possibile, in quanto molti sono i soggetti in cerca di alleanze. Il presente è troppo fluido. Anche da questa parte si assiste a contatti altri gruppi civici. Nei prossimi giorni lo scenario dovrebbe essere meglio delineato. 
Veleggia in un mare in bonaccia, con al timone il consigliere La Grutta, la barca a cinque stelle. C’è allegria tra l’equipaggio, il varo è stato salutato con inni di gioia e grandi speranze, ma la bonaccia non gonfia le vele.  Loro sperano ancora una volta nella fortuna di avere Eolo che soffi loro in poppa. Però tutto dipende dalla bravura dello skipper e dalla forza e dall’esperienza dell’equipaggio che sappia ammaestrare il vento. Il rischio è quello d’infrangersi sugli scogli.
Fa capolino, in politica, attraverso le ambizioni di uno degli ex pupilli di Cristaldi, Giorgio Randazzo, la Lega di Salvini. Che dire? La presenza della Lega nella città che ha fatto dell’accoglienza dei migranti il suo punto di orgoglio, e punto di riferimento di studi sociologici e antropologici, è uno schiaffo alla storia e alla cultura dell’intera collettività, alla luce anche degli ultimi eventi ai danni dei migranti.
Cosa rimane del PD in questa città? Macerie.  C’è da chiedersi se questo partito, verso il quale si orientavano le attenzioni di una parte non indifferente della città, ha mai avuto una dirigenza adeguata alle aspettative. E’ un PD allo sbando, in piena entropia di identità. La stessa confusione, lo stesso sbracamento, la mancanza di un chiaro e lineare progetto il partito lo rivela sia in campo nazionale sia in quello locale. Senza anima, pervicacemente chiuso in se stesso, incapace di sintonizzarsi sulla frequenza del comune sentire. Devo dire che trovo deludenti le loro anime mute. Le stesse anime che lo disarticolano all’esterno attraverso la formazione di movimenti a esso antagonisti. Così la corrida viene trasposta fuori dalla sua sede naturale. Non ci si rende conto che in questo modo si svuota la politica di ogni afflato.  Una neo formazione politica, SiAmo Mazara, dal nome ambiguamente transletterato, nasce attraverso un processo di ibridazione di varie anime della sinistra, in larga misura del PD insieme a trasfughi e opportunisti di varie aree politiche. Sembra che abbiano velleità sproporzionate alla loro consistenza.
Anche loro alla ricerca di un’alleato . Una situazione un po’ bislacca. La notizia della discesa in campo di Giorgio Macaddino, annunciata e poi silenziata per essere riannunciata in modo sibillino, ( sindaco o sponsor?) rende euforici chi non vedeva nel PD la propria casa.
Con l’ingresso di Macaddino, punta di diamante di questo movimento, si aprirebbe la questione del cosa fare. Affrontare le amministrative da soli o aggregarsi ad altri movimenti. Indiscrezioni vogliono di contatti tra il rappresentanti di SiAmo Mazara ed esponenti del gruppo civico “Partecipazione Politica” guidato da Salvatore Quinci.
 Un avvicinamento o un’alleanza politica tra questi due movimenti renderebbe vana ogni aspirazione di sindacatura del gruppo di Giorgio Macaddino. Tuttavia le ambizioni e qualche velleità all’interno di SiAmo Mazara potrebbero rendere complicata la trattativa
 Non è ben chiaro il loro obiettivo; una cosa è certa, la politica in questa frammentazione non ne esce bene.
 E non ne esce bene alla luce delle le recenti dichiarazioni di colei che sulla carta è ancora la segretaria del PD locale, Teresa Diadema. Dichiarazioni di principio, al di fuori della realtà oggettiva, fatte insieme al segretario regionale Faraone. Preconizzare la presenza in queste amministrative, di una lista d’orgoglio, con il simbolo PD, rappresenta la misura plastica della confusione del gruppo dirigente dei democratici. Ammesso che vi sia ancora un gruppo dirigente. Di fatto si assiste, per il momento, a una grande fuga dal partito. Almeno in questa tornata amministrativa. Con chi e con quali candidati, se cinque anni fa lo stesso PD, unito, non è riuscito, ignominiosamente, a presentare una lista completa?  Credo che sia il caso di riflettere, non solo nel PD ma soprattutto nell’intera area che si riconosceva in esso, delle conseguenze politiche e in termini di immagine. Non è difficile prevedere scenari catastrofici per tutti. 
Un altra certezza: in queste amministrative si disperderanno le ceneri del PD.
Un altro gruppo civico si affaccia prepotentemente sulla scena politica locale, Partecipazione Politica, un soggetto che ha ufficializzato la sua presenza in queste amministrative da qualche giorno, ma che è il risultato di un lungo lavoro di incontri e di confronto che è andato avanti da diversi mesi. Guidato da Salvatore Quinci, ha piano piano saputo attirare, gestendo tutto con accurata intelligenza politica, l’attenzione di una fresca generazione ricca di energie, attiva nel territorio, e soprattutto presente sul piano del volontariato. C’è molto entusiasmo per questo movimento, e si sa che il successo della politica dipende innanzitutto dalla capacità che essa ha di generare calore e passione. Il neo movimento di Salvatore Quinci è trasversale, caratterizzato culturalmente dall’impegno sociale e dell’attenzione verso l’altro. Partecipazione Politica attualmente rappresenta il soggetto più interessante di questa tornata amministrativa;  è sotto i riflettori dell’attenzione degli osservatori politici e  delle varie liste civiche in cerca di visibilità e alleanze. Come Figaro, tutti lo cercano in una asfittica processione di adulazione.  Tuttavia il suo futuro è legato alla capacità di mantenere la propria identità senza farsi ingannare dal canto delle sirene. Non è facile resistere. Ma le grandi sfide richiedono anche tale capacità, altrimenti, scriveva Marc Lazar, se la politica impedisce di pensare, abitua i cittadini ad accettare qualunque regola di condotta, anche il ciarpame del mondo politico contemporaneo. 


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