Secondo indiscrezioni
attendibili, a favore di Salvatore
Quinci si consolidano alleanze clamorose che rompono gli schemi tradizionali.
C’è la corsa a salire sul carro del vincitore.
Sarà pure un segreto
di Pulcinella, ma in ambienti politici vicinissimi alla coalizione che si
riconosce nel progetto politico di Salvatore Quinci, sarebbe prossima
l‘ufficializzazione della sua candidatura alla carica di sindaco di Mazara, si
parla insistentemente di new entry clamorose a suo sostegno, nomi altisonanti
destinati a trovare una collocazione nell’arcipelago delle liste civiche a suo
supporto.
Personaggi
“politicamente autorevolissimi”, addirittura dell’attuale amministrazione in
carica, si parla di dimissioni in atto, sembrano intenzionati a prendere la
chiatta e traghettare con figli e bagagli nell’altra sponda.
Non solo, sempre
secondo le indiscrezioni, sembra che sia in atto un processo di erosione e di
cooptazione a danno dell’altro assembramento guidato dal tandem Scilla –
Torrente, e in particolare della lista vicina al presidente della Regione
Musumeci.
Il progetto di
Salvatore Quinci trova quindi ampio consenso e adesioni, oltre che simpatia, e
da parte loro, i politici navigati sono sempre i primi a percepire la direzione
del vento. Altri, come al solito, sono pronti a salire sul carro del probabile
vincitore. Speriamo che gli assi del carro siano abbastanza robusti da
sopportare un tale peso, inizialmente imprevisto, altrimenti ci potrebbe essere
il rischio di un possibile sbilanciamento e rottura. Deve essere molto bravo il
conducente a guidarlo dalla cassetta.
Cosa dire in attesa
dell’ufficializzazione degli altri concorrenti?
Se confermata la
notizia della diserzione di massa dai “Futuristi”, non solo la presenza di
questo partito diventa marginale nell’imminente tornata amministrativa, ma
azzera, sul piano politico, tutte le velleità di quel che è rimasto della
formazione fedele al sindaco uscente. Ne determina anche il fallimento del suo
progetto politico, quello di dare alla città una guida senza soluzione di
continuità, e forse il definitivo tramonto di colui che è stato il politico di
maggior spicco dell’ultimo trentennio di questa città.
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