Così è fatta. Dopo
tanti ammiccamenti, approcci, complimenti, testimonianze di simpatia, sembra
che il matrimonio si farà. D’altronde la dote è generosa, ricca, di quelle che
fanno invidia. Il fine, poi, in politica, giustifica i mezzi. Certo, sarebbe
stato meglio da soli, ma la legge elettorale impone le alleanze se si vuole
arrivare al ballottaggio. E se per le singole formazioni sarebbe stato impossibile
raggiungere con sicurezza l’obbiettivo, ecco che l’unione di esse non solo lo
rende certo, ma rappresenta anche un vantaggio psicologico per potere vincere la partita.
Gli approcci delle
varie liste civiche con il movimento Partecipazione Politica di
Salvatore Quinci sempre più frequenti e intensi hanno avuto esito positivo. Ormai
è chiaro che il leader di Partecipazione Politica conduce le trattative da
una posizione di forza, seppur psicologica, unanimamente riconosciuta.
D’altronde le forze in campo sono da una parte la Panzergruppe di
Scilla e Torrente, probabilmente guidati dallo stesso Torrente, e dall’altro lato i
frastagliati schieramentii che da soli avrebbero avuto poche chances di potere
raggiungere l’obbiettivo del ballottaggio. Una partita che se giocata
individualmente avrebbe potuto costituire una disfatta e la scomparsa dalla
scena politica di vari personaggi che hanno segnato la politica di questa città
negli ultimi anni. Sembra che all’interno
dell’ Osservatorio Politico, Vito Billardello abbia dovuto fare non pochi sforzi, facendo appello
al buon senso e all’intelligenza di tutti, per tenere uniti nel nuovo progetto i suoi due alleati, o meglio, uno
di loro, non essendoci all’orizzonte altre alternative. Lo stesso discorso, anche
se con minore intensità, per la lista SiAmo Mazara, la quale, non
avrebbe avuto quei numeri, in termini di voti, che gli avrebbero consentito di incidere,da
soli, sul risultato elettorale. Stesse considerazioni per il gruppo civico di
Salvatore Quinci, nonostante l’entusiasmo e le simpatie che continuano a
manifestarsi intorno al giovane movimento. Ma la simpatia e il calore non
bastano a trasformarsi in consensi.
Bisognava quindi fare
di necessità virtù. Unire le proprie
forze e sottoscrivere una grande alleanza, competitiva a quella di Torrente e
Scilla, ai Futuristi e al M5S, con alla guida un nome che costituisse, in
parte, quella discontinuità politica, e che godesse di prestigio e credito, in modo
trasversale, soprattutto tra i giovani.
Nonostante qualche mal
di pancia, la real politic impone delle
scelte, per evitare il naufragio. Salvatore Quinci, riesce così a
costruire quell’alleanza impossibile,
aggangiando al suo movimento civico, il
gruppo capeggiato dall’ex assessore
Billardello e la lista civica SiAmo Mazara con la tacita benedizione di
Giorgio Macaddino.
Uno schieramento che
appare non solo competitivo, ma che indebolisce in modo significativo I Futuristi
di Cristaldi e soprattutto svuota fortemente il bacino dei cinquestelle.
Nasce nel segno di
Quinci la Grosse Koalition, che diventa la
favorita per il ballottaggio.
Tutti insieme
appassionatamente.
Lei ha riportato la musica in questa casa disse il Comandante Georg Ritter von Trapp a
Maria.
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