Arte (Cuttone)
- Poesia (Contiliano)
“Noi Rebeldìa 2010”: Firenze
(29.11.’12)-Roma (1.12.’12)
Noi Rebeldìa 2010, We
are winning wing, l’ultimo
libro di poesia collettiva sine nomine, – (a cura di A. Contiliano, ed. CFR, Piateda
[SO] 2012, pp.78, € 10,00; copertina di Giacomo Cuttone (china: “Alle radici”)
–, sarà presentato il 29 nov. 2012, ore
17, alle “Giubbe Rosse” (spazio diretto da Massimo Mori) di Firenze e
l’1 dic. 2012, ore 18, al “Lavatoio
Contumaciale” (Laboratorio
diretto da Tomaso Binga). A Roma la presentazione del libro sarà accompagnata
da una personale del pittore Giacomo Cuttone. Il Cuttone, insieme alla
copertina del libro, ha infatti realizzato anche una serie di chine che,
“ispirate” ai frammenti dei poeti sine
nomine del libro, ibridano elemento grafico-pittorico e poesia. Una
sperimentazione – che negli anni di frequentazione con i testi poetici di
Antonino Contiliano – il pittore non ha mai smesso di realizzare con successo.
La personale del pittore Cuttone (residente a Mazara del Vallo è originario di Petrosino),
che avrà luogo all’interno del “Lavatoio Contumaciale” di Binga – sarà
presentata dallo scrittore, poeta e critico Mario Lunetta.
A
Roma, Noi
Rebeldìa 2010 , We are
winning wing sarà invece presentato dai critici Francesca Fiorletta, Francesca Medaglia e Francesco Muzzioli (Univ. La Sapienza). A
Firenze ne avranno cura il poeta ed editore Gianmario Lucini e Giuseppe Panella
(Normale di Pisa). Con We are
winning wing e I volti di Lou (poesie) di Maria Teresa Ciammaruconi, il poeta ed editore Lucini inaugura anche la
sua nuova collana “ibrida” (collana di poesia e altre arti, Edizione
CFR). Del libro Noi Rebeldìa 2010 ,
We are winning wing, curato dal marsalese Nino Contiliano – che ha visto la partecipazione all’esperimento
sine nomine di diversi poeti (Franca Alaimo, Giuseppe Aricò, Gherib
Asma, Nadia Cavalera, Massimiliano Chiamenti, Antonella Ciabatti, M. Teresa Ciammaruconi, Giovanni Commare, Ivana Conte, Antonino
Contiliano, Beppe Costa, Valerio Cuccaroni, Davide Dalmiglio, Antonio
Fiore, Stefano Lanuzza, Mario Lunetta, B. Maria Menna, Francesco Muzzioli, Giovanni Nuscis, L. Omar Onida, Natalia Paci,
Marco Palladini, Giuseppe Panella, Emilio Piccolo, Luca Rosi, Francesco sasso,
Gianluca Spitaleri e Lucio Zinna) – , già si è interessata la critica
letterario-poetica (attenta ai fenomeni di rete).
Riportiamo
qualche frammento dell’analitico e approfondito saggio che Domenico Donatore
(critico) gli ha già dedicato sulle pagine di www.retididedalus.it
(rivista del sindacato scrittori italiani, nov. 2012):
“Oltre alla scomparsa dei
politici, dei partiti, dobbiamo incominciare a riflettere anche sulla scomparsa
dei poeti? Pare questo il tema che più sorprende e cattura, sollevato da un
movimento letterario dal nome “Noi Rebeldìa 2010 – We are winning
wing” (a cura di A. Contiliano), mentre intorno a noi visibili sono le
macerie di un mondo che pensavamo di conoscere. [...]
Personalmente penso a We are winning wing come ad un testo poetico
destrutturante [...], un deposito di esperienze che dà tutte le possibilità,
nonostante le differenze, di potersi incontrare su un comune
denominatore/spazio di strategia, per superare il presente impresentabile,
post-umanista e post-moderno. [...] Il collettivo poetico “Noi Rebeldìa 2010” è
strategicamente pronto per essere un “soggetto-poetico” che respira a pieni
polmoni nella trama del “fare rete”, così da arginare (sarebbe meglio dire sfuggire?)
la morsa della speculazione editorial-capitalistica e pluto-finanziaria. [...]
Se il poeta scompare nella rete vorrà dire che tutto il concentrato delle sue
idee si sta immedesimando in qualcosa di nuovo, di ibrido (come viene
ben detto in più passi nella prefazione al libro), perché ormai non si può
essere una sola cosa e basta. La letteratura segue la tecnica, fa rete. [...]
L’aspetto davvero fondativo del movimento poetico “Noi Rebeldìa 2010” è la sua
valenza meta-politica, meta-letteraria, ampiamente condivisibile, da programma
partitico e politico puro, che ribadisce, specie in questa fase storica, che
bisognerebbe unirsi anziché litigarsi le briciole. [...] Il testo We are
winning wing, per concludere, ha una sua dignità
letteraria, esprime una vitalità che sulla pagina torna ad essere come un
figlio illegittimo che vuole conoscere il padre d’origine. [...] Sulla pagina è
invitante questo post-dadaismo e post-surrealismo che ricorda Tristan Tzara e
André Breton, il meccanismo del montaggio e della fusione testuale, a cui i
poeti di “Noi Rebeldìa 2010” (quindi “Noi Ribellione 2010”) hanno dato spazio
con intelligenza non autoreferenziale. Dentro questo testo c’è anzitutto il
respingimento di ogni espressione lirica, di ogni tema legato all’io, in
quanto, scrive la Medaglia, «la poesia contemporanea è troppo spesso preda di
un noioso e monotono io autoreferenziale, che rifugge il confronto e la
relazione e si sente responsabile solo di se stesso: ciò può essere cambiato,
ma solo dalla proposta di una cultura cooperativa e plurale che ponga al centro
della sua attenzione il senso comune e la necessità sociale».”.
Altro intervento è
leggibile su
http://retroguardia2.wordpress.com/2012/11/24/noi-rebeldia-2010-we-are-winning-wing-presentazioni-a-firenze-e-roma.
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