Al di là della solita
ridondante retorica contenuta nel breve
ma sostanzioso comunicato del sindaco di Mazara all’atto della presentazione
della sua rinnovata giunta,dobbiamo prendere atto che ormai l’On.Cristaldi ha di fatto abiurato ad appartenere al partito in cui è stato nominato deputato,e ha iniziato un apparente processo di catarsi culturale e politica in seguito
alla cocente sconfitta che lui ed il
suo candidato Pecorella hanno dovuto
subire.
Ci si aspettava da parte del primo cittadino
mazarese una analisi del voto seria, puntuale,che portasse ad
individuare cause e responsabilità di tale sconfitta,o quanto meno delle
riflessioni su come un sindaco,eletto tre anni prima in modo plebiscitario con
circa il 70% di consensi,vada incontro,al primo test elettorale nella sua
città dopo la sua elezione,ad una debacle di inaudite proporzioni.
Appare singolare dare la responsabilità di
tale disastro al sistema partitico o alla sua classe dirigente quando egli
stesso fa tuttora parte di quella dirigenza regionale.
Forse folgorato dalla folla che dalla piazza della sua città osannava
Grillo,quella stessa piazza che da
candidato sindaco aveva trasformato con enfatica retorica nel salotto buono della politica in cui si fingeva di dialogare con la gente,il
sindaco non esita a usare le stesse parole del comico genovese dando luogo ad
una filippica contro l’inutilità dei partiti e la loro inadeguatezza a
rispondere ai bisogni della società.
Anche lui si adegua con
tempestiva metamorfosi agli umori della piazza,tirandosi fuori da ogni
responsabilità personale,e arriva addirittura a promulgare,con un coup de théatre, un fantasioso “ Partito-Città di persone e
intelligenze di posizioni ideologiche diverse ma che si fondono in una sola
entità”.
Cristaldi,che nei partiti
canonici di appartenenza è stato a livello regionale uno dei maggiori
esponenti,a questo sistema politico,che ora contesta, deve incarichi
istituzionali di prestigio,notorietà e benessere;pertanto non appare coerente
con la sua storia,tutto a un tratto,promuovere una sorta di movimento civico come antidoto alla inadeguatezza
dei partiti rispetto ai malumori sociali.
La stessa società,
ricordiamo anche, non ne può più di essere
tartassata,spremuta,irrisa e umiliata,e chiede l’abolizione di tutti i privilegi e le iniquità e
soprattutto una maggiore parsimonia nell’uso delle finanze pubbliche.
Se
la risposta,sul piano politico,è questo alieno Partito–Città,
inconsistente e privo di contenuti, l’immagine
che ne viene fuori è deludente,inteso che un Partito - Città non si improvvisa in poche ore,ma richiede contatti a più livelli, analisi,riflessioni,strategie e scelte ponderate.
E queste ultime dovrebbero
rappresentare una discontinuità forte con il sistema partitico che si contesta.
Non pare che sia così,a cominciare dal
maquillage della ridisegnata giunta,di tutt’altro tenore rispetto alla risposta
politica di radicale cambiamento uscita dalle urne.
Inoltre,tale sortita
appare poco credibile sul piano politico, in quanto sembra scaturita più da
pulsioni personali e da intenti di rivalsa che da una conversione di idee;si presenta tardiva
e senza reali prospettive,tenendo conto dei risultati elettorali che hanno
sconvolto l’intero sistema dei partiti.
Quello del sindaco
Cristaldi si configura come un atto mal riuscito di mascherare una campagna elettorale
disastrosa e un triste tentativo di
reagire a quello che appare a tutti un
malinconico declino.
Nessun commento:
Posta un commento