Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

domenica 16 dicembre 2018

Roba vecchia




Da dove incominciamo?
Due anni sono un’eternità o pochi istanti. Punti di vista.
Riprendo a scrivere sul blog consapevole che delle righe che butterò giù non gliene fregherà a nessuno.
Riprendere non è facile. Due anni di assenza dal blog non sono semplici da recuperare. Troppe cose sono avvenute intanto. Anche se tu puoi decidere di stare fermo, esse vanno avanti lo stesso. Tu ti fermi e gli altri proseguono; gli eventi si susseguono, tutto si trasforma secondo il principio di Lavoiser. La politica, sia quella locale sia quella nazionale, non sfugge a questa regola.
Ne è passata di acqua sotto i ponti in questo tempo E con essa anche cadaveri galleggianti. Un’ordalia popolare ha fatto venire giù le fortificazioni erette a difesa dei partiti tradizionali; il crollo non ha risparmiato nessuno, non ha avuto rispetto o pietà neanche per le icone della politica. Una nuova generazione di politici non politici governa, imponendo regole, linguaggio, comunicazione, in modo nuovo, e nello stesso tempo facendo tabula rasa del passato, anche quello prossimo. In nome dell’ordalia non sono ammesse critiche se non si vuole essere colpiti da fatwa.
Tante cose sono cambiate in questi due anni. I dioscuri sono al governo. Le non regole sono cambiate. Chi si ricorda dell'uno vale uno, del non statuto e del termine portavoce?  Scomparsi, cancellati con un colpo di spugna. Sostituiti dall'idolatria del nuovo totem: il contratto.
 Come i comandamenti che dominavano l'ingresso della Fattoria degli animali:
1) Tutto ciò che va su due gambe è nemico.
2) Tutto ciò che va su quattro gambe o ha ali è amico.
3) Nessun animale vestirà abiti.
4) Nessun animale dormirà in un letto.
5) Nessun animale berrà alcolici.
6) Nessun animale ucciderà un altro animale.
7) Tutti gli animali sono uguali.
Alla fine ne restò solo uno:
TUTTI GLI ANIMALI SONO UGUALI.MA ALCUNI SONO PIU' UGUALI DEGLI ALTRI

Tante cose sono cambiate in questi due anni. Ci siamo improvvisamente svegliati in preda alla “paura dell’altro”, abbiamo rivoltato le nostre radici spalando come zolle la nostra cultura, seppellendo l’accoglienza, seminando il respingimento, demolendo ponti ed erigendo muri. Tutto questo in nome dell’articolo unico della non costituzione: “Prima gli italiani”. Oppure in nome del contratto.
Tante cose sono cambiate in questi due anni.
Il popolo si è espresso con l’ordalia del voto nel referendum che minacciava la Costituzione più bella del mondo al grido la Costituzione non si tocca accompagnato da squilli e cori di No a un solo uomo al comando. Fiat vuluntas populi.
Lo stesso popolo oggi assiste catatonico a un governo che fa strame della carta costituzionale e principale responsabile dell’inaridimento di quei valori che caratterizzano la nostra civiltà, abbandonando i capisaldi di una tradizione con la quale è cresciuto, spinto tristemente verso un precipizio di disumanizzazione e decristianizzazione.
 I Lorenza Carlassare, Domenico Gallo, Alessandro Pace, Massimo Villone, Gustavo Zagrebelsky, Giovanni Maria Flick, Valerio Onida, Andrea Manzella, la curia, il clero e i sacrestani della Costituzione dove sono? Anch’essi catatonici.
In questo cambiamento qualcosa di incomprensibile sarà pur successo, soprattutto dalle mie parti, se la Lega trova adesioni e adepti non solo tra piccoli politicanti locali e Matteo Salvini, El Cid padano,diventa l’alfiere della difesa dei nostri confini  e della reconquista  delle nostre terre dalle orde straniere venute a distruggere la nostra civiltà. Lui, che ubriaco cantava: Senti che puzza, scappano i cani, sono arrivati i napoletani.
E il cambiamento ha lasciato solo macerie. I partiti sono diventati roba vecchia da mettere in soffitta.