Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

martedì 31 marzo 2009

La saga delle Nomination

L’ultimo che ha sparato la “minchiata” chiuda la porta. Se non si stesse per rasentare la tragicomicità ci sarebbe da piangere. La sparata proviene dall’eterno immarcescibile pendolino della politica trapanese, l’ultrasettantenne on. Vincenzino Culicchia. L’ex, ( ma non troppo ex ) sindaco partannese, vice Presidente della provincia di Trapani , nonché coordinatore del MPA Provinciale, non finisce di stupire, e credendo di dare un suo disinteressato contributo alla politica Mazarese, accortosi che il suo movimento, nella città marinara, è sbrindellato e privo di elementi di un certo pregio rappresentativo, con un coupe de teatre, degno del grande Harry Houdini, tira dal suo cilindro nientepopodimenoche il magistrato mazarese Massimo Russo, attuale assessore regionale alla sanità. Chi meglio di un magistrato tanto stimato, con un pedigree di tutto rispetto, può riportare Mazara nei percorsi della legalità, avrà sicuramente pensato il buon Vincenzino, dopo i noti fatti legati alla ”operazione Eolo”. Chi avrà il coraggio di contrapporsi ad una simile candidatura? Con una destra così spaccata, con una probabile lotta fratricida all’interno del PDL che rischierebbe di far vincere il cartello di sinistra, solo una figura di prestigio e di grande capacità politica riuscirebbe a cougulare attorno a se consensi e obbligare gli altri candidati a fare un passo indietro. A questa strambalata uscita si associano immediatamente gli gnomi del variegato mondo della inconsistente casa dei moderati che erano alla ricerca di una casa in cui alloggiare e di un elfo da candidare. Non potendolo trovare provano entusiasticamente a salire anche loro, seppur con un certo affanno, nel carro del gigante belicino. Non è con questo teatrino fatto di estemporanei canovacci che si costruisce la politica in una città in preda alla fobia politica. Come si possa avere la pretesa di ridare fiducia alla politica candidando l’emblema dell’antipolitica rimane ancora imperscrutabile. Al di là della sua statura indiscussa di magistrato, Massimo Russo rimane un simbolo dell’antipolitica, basta ricordare la polemica scaturita dopo la sua circolare inviata ai dirigenti del suo assessorato di non avere contatto con i politici. Quello che appare ancora più sconcertante è la Nomination che ancora una volta viene calata su questa città da soggetti esterni alla vita e agli interessi della comunità mazarese. Tale nominatition, se non è stata concordata con il diretto interessato, appare quanto meno scortese nei confronti del magistrato e soprattutto nei riguardi di coloro i quali , all’interno dello stesso MPA, si aspettavano scelte più in sintonia con la politica locale, alla luce delle aspettative di coloro che dai vertici del partito di Lombardo aspettavano segnali di condivisione e una sorta di investitura politica. Non credo che il desiderio dell’allievo prediletto di Borsellino sia quello di abbandonare la magistratura e aspirare alla carica di primo cittadino della sua Città, né tanto meno che Il Dott. Russo gradisca una simile investitura proprio dall’on. Vincenzo Culicchia. Speriamo che si incominci a parlare di politica in termini seri. Dopo l’ultima minchiata, qualcuno chiuda la porta, per favore.




sabato 28 marzo 2009

La riforma sanitaria


La rissa, la riforma
e la “dissimulazione onesta” di Russo

Ma sì, forse ha ragione Raffaele Lombardo: questa riforma sanitaria, approvata dall’Assemblea regionale dopo mille imboscate e mille tormenti, rappresenta comunque “una scelta innovativa”. O forse ha ragione Antonello Antinoro, principe cuffariano dei Beni Culturali, per il quale questa legge è la migliore che ci si potesse aspettare. O forse hanno ragione i privati che sono riusciti ad affermare il principio della pari dignità e da domani non dovranno più presentarsi con il cappello in mano per ottenere il riconoscimento dei propri diritti, del proprio ruolo, dei propri legittimi interessi. Ma, ora che il terreno dello scontro si libera dei veleni e dei polveroni, resta da capire chi sono veramente i vincitori e i vinti.Certamente tra quelli che possono a buon diritto cantare vittoria c’è Lombardo. Per oltre sei mesi le forse di maggioranza si erano divise e lacerate oltre ogni decenza e la rissa tra i “falchi” del Pdl e l’assessore Russo aveva raggiunto, con la mozione di sfiducia ad personam, punte di tensione molto vicine all’insulto. Ma il governatore sapeva di giocarsi, su questa legge, il tutto per il tutto e ha gettato sul tavolo da gioco la propria esperienza e la propria credibilità. Ha pregato l’impolitico Russo di farsi gentilmente da parte e ha preso finalmente in mano le redini della mediazione. Con l’innegabile risultato di avere, nonostante gli inevitabili compromessi, trovato il giusto equilibrio tra i tanti interessi contrapposti.Ha vinto anche Totò Cuffaro. Il moralista Russo, che è un magistrato prestato alla politica, così si dice, era convinto che bastasse un editto o il rumore delle manette per salvare la Sicilia dal reprobo virus del cuffarismo. Ma la “resistenza” dell’ex presidente della Regione, messa in scena all’Ars dall’astuto Rudy Maira, ha finito per logorare Russo. Lo dimostra il fatto che la situazione si è sbloccata solo quando Lombardo, gettando alle ortiche il sanfedismo del suo amato assessore, ha intestato a se stesso e al fido Lino Lenza, amministratore delegato dell’Mpa, la conduzione delle trattative.Tutti gli altri hanno perso clamorosamente. A cominciare dal Pdl, capitanato in aula da Innocenzo Leontini e guidato, a livello politico, non da uno ma due coordinatori. E che coordinatori: Angelino Alfano e Gianfranco Miccichè, uno ministro e l’altro sottosegretario di Stato. Almeno i cuffariani difendevano vecchie e collaudate posizioni di potere. Ma Leontini che interesse aveva a trasformarsi nella spalla di Maira? Nessuno dei suoi amici è in grado di dare una risposta. Forse voleva solo proteggere qualche piccolo e residuale feudo elettorale. Cosuzze.
Il più grande perdente, va da sé, è Massimo Russo. Era apparso all’orizzonte della politica siciliana come la Madonnina di Lourdes, quella che doveva salvarci da tutti i peccati di malgoverno, ed è finito per sintonizzarsi, come un Cuffaro qualunque, con i più callidi lobbisti; tanto da avallare un emendamento che, se approvato, avrebbe dovuto dargli la possibilità di riaprire le maglie dell’accreditamento e di estendere il pascolo della sanità a nuove e più ingorde pecorelle. Non solo. Era partito col gagliardo proposito di incutere paura a mafiosi e traffichini e ha finito per concedere alla vasta platea della politica non pochi momenti di ilarità. Ricordate con quanta noncuranza si è rimangiata la circolare che vietava ai funzionari dell’assessorato di avere contatti con gli uomini politici?
Agli albori del Seicento, secolo mistico e miscredente, Torquato Accetto scrisse un trattato sulla “dissimulazione onesta”, con la quale riconosceva a ciascun uomo politico anche il diritto “di tradirsi e di contraddirsi”. Tranne quello di trasformarsi nel “commediante tragico del proprio moraleggiare”.

Giuseppe Sottile -Ilivesicilia


sabato 21 marzo 2009

Elezioni Amministrative

Una scacchiera con qualche casella vuota

Mancano meno di 80 giorni alle prossime elezioni amministrative ma tutto tace. Sembra che i vari pretendenti siano molto riservati insieme ai loro entourage e ai loro padrini politici. C’è chi è alla ricerca insistente di una investitura che tarda ad arrivare, c’è chi, invece, aspetta l’evolversi di eventi politici al fine di potere acquisire certezze in termini di assenso e di condivisione di scelte che potrebbero rivelarsi decisive per il prosieguo della propria carriera politica; c’è chi, al contrario, avendo avuto la benedizione di padrini politicamente influenti, tuttavia preferisce la cautela in attesa di implementare eventuali alleanze. C’è chi, infine, avendo già annunciata la propria candidatura, per opportunità politica attende gli eventi prima di dare inizio alla tenzone che infiammerà la Città nelle prossime settimane e che sarà ricordata tra le più cruente della sua storia politica, simile per asprezza a quelle che si svolgevano negli anni cinquanta tra le due anime della democrazia cristiana. Tra chiacchiericcio e mezze voci, tra scansioni di sillabe e ammiccamenti criptici, i candidati papabili, al di fuori dell’on. Nicola Cristaldi, lasciano perplessi per come si stanno muovendo. La gente si aspetta candidati che abbiano spessore ed autorevolezza politica, conoscenza della macchina amministrativa e una capacità di farsi ascoltare laddove occorre che significa avere dimestichezza di orientamento nei palazzi regionali, nazionali ed europei. Candidati che abbiano un certo livello culturale, che amino e che sappiano valorizzare le ricchezze culturali di cui la città dispone. Attese e speranze divenute ineludibili dopo le ultime esperienze politiche appena trascorse, e soprattutto, dopo lo stato di degrado morale portato alla luce dalla recente operazione “ Eolo “, che ha visto ancora una volta la città profondamente offesa e vittima di collusioni affaristico politiche mafiose. In considerazione di ciò, la collettività si aspetta dalla politica una chiara trasparenza di manovra, una radicale inversione di tendenza, un profondo cambiamento del metodo di designazione dei candidati, che siano espressione della città e che non facciano parte degli ingranaggi di giochi politici che nulla hanno a che vedere con la vita, la storia e le aspettative di una collettività profondamente delusa e frastornata. A questo punto, oltre all’on. Cristaldi, si affaccia, con la benedizione del sen. Papania di Alcamo e dell’on. Gucciardi di Salemi-Alcamo, la figura del presidente dell’ATO 2 avv. Francesco Truglio; a suo favore una serie di risultati positivi conseguiti nella gestione dall’Ato “ Belice Ambiente “ nonché il fatto di essere il pupillo dell’attuale sindaco Giorgio Macaddino. L’avv. Truglio sarebbe appoggiato da quella minoranza del PD che ha come riferimento i due parlamentari trapanesi, oltre che da una parte del MPA che fa capo a Torrente, se quest’ultimo non riuscisse a fare accettare una sua candidatura. In caso contrario Vito Torrente godrebbe dell’appoggio di qualche frangia dissidente di UDC, essendosi il partito del presidente della provincia on.Turano schierato ufficialmente con Cristaldi, e di parte di quel variegato quanto inconsistente arcipelago di partitini fai da te utili solo ad aumentare la rissa e la confusione. La candidatura Torrente, però, spariglierebbe ulteriormente le strategie all’interno dell’asse Truglio –Macaddino- Papania, che facevano affidamento alla capacità di portare consensi da parte dell’imprenditore operaio. Anche perché, la posta in gioco non si fermerebbe alla sola poltrona del sindaco, ma anche a quella ambita di amministratore unico dell’Ato 2, per coprire la quale i giochi non sono definitivamente chiusi come in un primo momento si era ipotizzato attraverso un semplice scambio di poltrone tra i due esponenti del PD. Giochi e alleanze che si consoliderebbero in caso di ballottaggio. Considerando, inoltre, la frammentazione venutasi a creare all’interno del Pd, non è da escludere che una parte dello stesso scelga di votare Cristaldi, ritenuto il più credibile sotto l’aspetto politico amministrativo, mentre un altro cespuglio potrebbe optare per il sostegno a Torrente, per fare un dispetto a Macaddino, non essendo la sinistra PD nelle condizioni di proporre una candidatura credibile e di riconosciuto spessore politico. A meno che non ne spunti una di facciata. La discesa in campo di Torrente, nell’una o nell’altra ipotesi, invece di indebolire l’on.Cristaldi, come in generale si ipotizza, lo avvantaggerebbe sotto il profilo del voto di opinione, che è poi quello sul quale sarà incentrata la campagna elettorale del deputato mazarese, e di contro sarebbe un problema per lo stesso Truglio, ritenuto sicuro candidato al ballottaggio. Rimane ancora incerta la candidatura dell’on Scilla, nonostante i suoi supporter la diano comunque sicura e per la quale stanno predisponendo una alleanza di liste civiche formate ad hoc. A sua svantaggio giocherebbe proprio il fatto di essere stato nominato candidato sindaco dalla on. Giulia Adamo, “cui prodest?”, e alla luce delle dichiarazioni pubbliche della Adamo, tale scelta appare priva di una valida motivazione politica e inconsistente sotto il profilo progettuale. L’on Scilla sembra, inoltre, essersi fatto ammaliare dal canto adulatore delle sirene proveniente non solo dalla collega deputata marsalese ma anche da un gruppo di amici a lui vicini. Questi ultimi, buoni portatori d’acqua ma di modestissimo livello culturale e politico, si fanno forti del consenso ottenuto nelle trascorse elezioni provinciali, e per tale ragione sembrano essersi fatti prendere dalla sindrome di “ Napoleone “. A peggiorare le cose, gioca a ulteriore svantaggio del deputato regionale l’essere sponsorizzato e adulato anche dalla lista Ulisse. La candidatura dell’on. Scilla, contrariamente alle previsioni che la darebbero forte in termini di consensi, appare politicamente debole, in conseguenza di come essa è maturata ed è stata imposta; alla fine potrebbe essere chiesto al deputato regionale, da parte dei dirigenti nazionali e regionali del PDL, di fare un passo indietro, per non avvantaggiare in un ipotetico ballottaggio il candidato del centrosinistra, come avvenne 5 anni prima. Una azione di ricucitura dei rapporti, quanto meno politici tra i due deputati candidati della PDL sarebbe vincente e conveniente , ai fini politici, per entrambi le parti, e perché no, per l’intera città la quale eviterebbe di dividersi in fazioni autolesionistiche. Se ciò non dovesse avvenire, uno tsunami politico potrebbe abbattersi sul neo nato PDL dopo le elezioni.




giovedì 19 marzo 2009

Sgarbilandia 2

Caro Sgarbi, ti scrivo

Il senatore del Partito Democratico Achille Serra – che il sindaco di Salemi aveva indicato come vice sindaco - questa mattina ha inviato una lettera a Vittorio Sgarbi. Qui di seguito la riportiamo integralmente:

“Caro Vittorio, profondamente dispiaciuto per l’esito della vicenda che ci ha visti protagonisti in questi ultimi giorni, desidero chiarire con te, ancora una volta, la mia posizione.
Non posso negare che la mia prima reazione alla tua proposta sulla nomina a vicesindaco è stata assolutamente positiva. In maniera imprudente e intempestiva, in linea con il mio carattere, ti confesso di aver dato l’assenso a un progetto che mi affascinava e mi affascina ancora: lavorare al tuo fianco e al fianco di altre eccellenze della cultura italiana, al servizio di un Comune di grande prestigio e di lunga storia.
Quando, tuttavia, questa ipotesi si è concretizzata, ho ponderato le sue possibili conseguenze e sono giunto alla conclusione che era più opportuno fare un passo indietro. Franceschini non ha avuto alcun ruolo in tale scelta e, come ti ho spiegato ieri, a farmi desistere è stata, da un lato, la consapevolezza che le mie responsabilità parlamentari non mi avrebbero consentito di dedicarmi a Salemi come merita, dall’altro, ancor di più, un clima politico troppo ostile per lasciar spazio al mio contributo “al di sopra delle parti”.
Ti prego a tal proposito di rileggere le dichiarazioni del vice segretario del Pd siciliano, Tonino Russo e di altre personalità al vertice del Pd, in Regione, a Trapani e a Salemi. La contrarietà alla mia nomina a vicesindaco è stata netta e, come mi hanno fatto notare tanti colleghi anche qui in Parlamento, non perché il Pd anteponga “un ridicolo gioco delle parti” alla lotta alla mafia, ma in nome di un’opposizione profonda del partito alle scelte comunali.
Spero che la mia estraneità a quello scenario politico-amministrativo possa in parte giustificare il mio comportamento di questi giorni. Nei tuoi confronti nutro la stima di sempre, stima che, dopo questa vicenda, mi auguro tu non voglia mettere in dubbio per il futuro”.

Achille Serra

da Ilivesicilia



martedì 17 marzo 2009

Sgarbilandia

Ex prefetto Serra vice sindaco di Salemi

La giunta comunale di Salemi si arricchisce di un altro nome importante. Il primo cittadino, Vittorio Sgarbi, ha nominato vicesindaco della città del trapanese Achille Serra, ex prefetto di Roma e attualmente senatore del Pd. Succede a Antonino Scalisi, che il 20 febbraio scorso aveva rassegnato le dimissioni dalla carica per motivi personali. ( ilive-sicilia)

Della serie: la saga dei famosi



sabato 14 marzo 2009

peccati capitali: la gola


La mafia in allarme. Preso un pericoloso latitante tradito dalla sua passione per i cannoli siciliani. Un imperdonabile peccato di gola.

venerdì 13 marzo 2009

Il nuovo piano energetico della regione sicilia


Jeremy Rifkin

Si moltiplicano le prese di posizione contro il rinato piano nucleare che recentemente il Presidente del Consiglio Berlusconi ha siglato, in un quadro di rapporti di collaborazione più ampio, con il Presidente Sarkozy, in cui è anche prevista la costruzione entro il 2020 di quattro centrali nucleari in Italia, avvalendosi del know how francese. Nel presentare il suo Pears, Piano energetico ambientale della regione sicilia, il governatore Raffaele Lombardo si è avvalso della consulenza di Jeremy Rifkin, l’economista americano noto per le suo forti prese di posizione contro il nucleare e teorico della nuova rivoluzione industriale attraverso l’utilizzo pieno delle energie rinnovabili. Rifkin ha tenuto questa mattina presso l’aula magna della facoltà di ingegneria a Palermo,una lectio magistralis dal titolo: “La terza rivoluzione industriale dall’America di Obama alla Sicilia di Lombardo”. Un sistema distribuito, dal basso verso l'alto, in cui ognuno si produce la propria energia rinnovabile e la scambia con gli altri attraverso "reti intelligenti" come oggi produce e condivide l'informazione, tramite internet". L'impostazione di Rifkin - ha proseguito Lombardo - poiche' si fonda su risorse energetiche ovunque disponibili, quali il sole, il vento, i rifiuti, ecc. si attaglia molto bene alla nostra regione che, non disponendo di energie tradizionali, potra' finalmente avere energia pulita, evitando i gravi danni che abbiamo dovuto subire in questi anni a causa delle raffinerie presenti sul nostro territorio''. “In Sicilia abbiamo un’occasione storica. Per questo abbiamo messo a punto un progetto ambizioso per i 5 milioni di abitanti dell’isola che passa attraverso un’alleanza fra le famiglie e le imprese, per far diventare l’energia uno strumento di sviluppo. Prevediamo 5 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 5 anni. Siamo convinti che l’utilizzo di energie da fonti rinnovabili, l’uso dell’idrogeno per immagazzinarla e la creazione di reti intelligenti per la distribuzione da produttori a consumatori possa portare alla creazione di migliaia di posti di lavoro in Sicilia”. Ma quello che la nuova amministrazione statunitense ha definito il Green new deal in Sicilia sarà un sogno? Per Lombardo niente affatto. “La produzione di energia non sarà più concentrata in grandi poli ma prodotta e diffusa direttamente dalle famiglie. Certo le banche e le compagnie di assicurazione dovranno predisporre appositi piani di investimento per migliaia di piccole e medie imprese che poi dovranno produrre e impiantare impianti fotovoltaici o eolici e realizzare la rete”. Bisogna, cioè, creare un sistema in cui tutti possano produrre, raccogliere, accumulare e scambiare la propria energia come si fa con le informazioni multimediali. E Rifkin? Il grande scienziato ha confermato la sua inclinazione: “Il nucleare - ha detto - è una cosa da guerra fredda, un’idea folle”.

Prendiamo atto della nuova inversione di tendenza del Presidente Lombardo soprattutto quando i consulenti sono seri e conoscono il problema. Tutta un’altra cosa rispetto a quell’incomprensibile asse Lombardo – Sgarbi contro le pale eoliche di un mese fa.




martedì 10 marzo 2009

Il ponte sullo stretto

Il governo ha stanziato 1,2 miliardi di euro per la costruzione del ponte sullo stretto. Il costo complessivo dell’opera è stimato a 6,300 miliardi di euro. La differenza sarà finanziata da privati. Gheddafi si prenota come maggiore azionista, dopo avere ricevuto da Berlusconi la promessa di 5 miliardi di euro destinati a chiudere il contenzioso sui danni dovuti dalla colonizzazione. Come si suol dire: al nemico che si arrende ponti d’oro.




venerdì 6 marzo 2009

Elezioni Amministrative


Nuove alleanze e strategie


Tenui squarci sembrano aprirsi su un cielo densamente coperto da scure nubi che in questi ultimi tempi hanno coperto la città, investita da temporali che hanno fatto calare la temperatura al di sotto della norma. Anche la politica locale ha risentito di queste variazioni climatiche, e di fronte alla burrasca e ai forti venti che vi si sono abbattuti , essa si è trovata impreparata e fortemente inadeguata ad affrontarli. Tuttavia, qualcosa sembra muoversi con estrema circospezione, la delicatezza degli accordi che si andranno a stipulare saranno la base per le strategie che si metteranno in campo per le prossime elezioni amministrative. Qualcosa sembra “quagghiari “ dalla parte di uno dei possibili schieramenti opposti al Pdl. Sembrano evanescenti, forse definitivamente evaporate le speranze di Vito Torrente di essere designato candidato di uno schieramento frastagliato quanto politicamente informe che vede il Partito dell’Autonomia alleato alle varie listarelle fai da te, autonome tra loro e prive di una seria credibilità politica oltre che di capacità di attrarre rilevanti consensi. Pare invece più credibile e concreta una alleanza tra persone più che tra movimenti politici, ovvero quella che vedrebbe il pupillo dell’attuale sindaco, l’amministratore unico dell’ATO 2 , avv. Francesco Truglio candidarsi alla carica di sindaco supportato oltre che dal suo nume tutelare anche dallo stesso Vito Torrente assieme ad una frangia dissidente del CDU e ad alcuni personaggi che hanno dato luogo alla Casa dei Moderati. Una simile mossa libererebbe pro tempore l’ambita poltrona di amministratore unico dell’Ato 2, che in caso di vittoria, verrebbe immediatamente coperta dall’attuale sindaco Giorgio Macaddino. Un bel giro di valzer. La probabilità che tale strategia risulti vincente è molto elevata, sia per le insanabili spaccature che si sono determinate nello schieramento di centro destra, sia per l’assenza di proposte politiche e di strategie da parte del PD, anch’esso frammentato e inconsistente nella sua rappresentanza. La mancanza di una candidatura di prestigio, che sappia rappresentare una sintesi delle varie anime e che sappia tracciare un percorso comune, capace di preservare per non disperdere il suo patrimonio di idee, costituisce il tallone di Achille di questo schieramento. La vera novità, in quest’ultimo, è data dalla discesa in campo dell’ing. Aldo Dolores, il quale si candiderebbe al consiglio Comunale. Dopo anni di sofferto silenzio, la scelta fatta da Dolores appare significativa, non solo dal punto di vista politico, ma sotto il profilo etico. Il suo spessore morale, la sua predisposizione a fare politica “Alta “, quella con la “P” maiuscola, la sua determinazione a dare un profilo alto e qualificante ad un Consiglio Comunale che negli ultimi anni si è degradato culturalmente ed impoverito politicamente, la sua propensione a dare dignità alla politica, il suo invito alle altre forze politiche di formare liste che privilegino valori condivisi come l’onestà, la correttezza, , la capacità politica, la preparazione culturale, non possono cadere nel silenzio. L’appello di Dolores, nella sua semplicità, è rivolto al risveglio delle coscienze di una città che ad oggi è stata mortificate da una politica fatta da persone inadeguate, incolte, a volte arroganti, privi di quel valore essenziale quale è quello di mettersi per una volta al servizio della collettività. Sarà ascoltato? Lo vedremo molto presto.

mercoledì 4 marzo 2009

La mamma di Denise:" Mia figlia è viva "

“Denise è viva. Sicuramente potrà anche aver trovato sistemazione in qualche nucleo famigliare, ma la sua casa è qui con i suoi veri genitori”. A dirlo è Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, la bimba sparita a Mazara del Vallo l’1 settembre 2004.“Ancora si prende tempo, ma quanto tempo deve aspettare Denise per essere riportata a casa? - continua Piera Maggio – Dov’e’ la giustizia e dove sono le ipotesi di legge per il sequestro dei minorenni?”. E conclude: “oggi mi aspetto di sentire quelle risposte che non mi sono state date da quattro anni e mezzo”. Il caso di Denise è ancora aperto e Piera Maggio ha deciso di sostenere nuove iniziative perché la figlia non sia mai dimenticata. Questa sera sarà ospite del programma “Chi l’ha visto?” in onda su Raitre.

livesicilia



martedì 3 marzo 2009

Sgarbi contro tutti


Continua la campagna anti parchi eolici di Vittorio Sgarbi, il quale, con il suo solito linguaggio colorito ed irriverente , dopo avere definito l’eolico dannoso quanto i pedofili, e che ogni parco eolico, ogni pala eolica, rappresentano un crimine contro il paesaggio” se la prende con tutti gli imprenditori siciliani che hanno investito sull’energia, accusandoli “ di non avere né cultura né coscienza civile per meritare di essere siciliani, in quanto nessun siciliano può volere mortificare, umiliare, e sfregiare la sua terra”, rispondendo a Salvatore Moncada, titolare della Moncada Energy, la più grande impresa energetica siciliana e una delle più importanti in Italia. Tali affermazioni, a tratti sguaiate, intristiscono tutti i siciliani. Certo, nell’eolico vi sono anche interessi mafiosi, ma dove la mafia non ha interessi? E’ sicuro che la mafia , nella città che lui amministra, non ha interessi o non si avvale di prestanomi e connivenze? Le sue opinioni, rispettabilissime, sono condivise dagli inquirenti? Le sue affermazioni molto al di sopra delle righe, non trovano consenso tra gli imprenditori e lo stesso assessore regionale all’industria si schiera a fianco degli imprenditori siciliani onesti assieme alla confindustria siciliana che censura apertamente il vulcanico sindaco. Affermazioni così scomposte mortificano quanti stanno cercando di sollevare la Sicilia dalla sua secolare sudditanza mafiosa. Imprenditori che con sacrificio investono su questa terra, creando centinaia di posti di lavoro ad alto know- how, preoccupandosi affinché le nostre migliori intelligenze non vengano costrette ad abbandonare definitivamente questo paese, non meritano di essere offesi da personaggi che in questa regione si trovano solo per caso, pedine non si sa quanto inconsapevoli, di politici che in quel territorio si sono mostrati inadeguati e incapaci di dare un segnale di cambiamento generazionale. Imprenditori criminali? Simili affermazioni non hanno senso, servono soltanto come battute teatrali, canovacci molto familiari al sindaco Sgarbi, il quale viene addirittura smentito dal più noto della sua eclettica e fantasiosa amministrazione salemitana , il fotografo Oliviero Toscani, assessore alla Creatività, il quale fa sentire la sua voce dissonante "La discussione sulle pale eoliche è di retroguardia, di grande retroguardia - ha spiegato -. A me personalmente fa molta più paura ciò che è legalmente costruito rispetto a ciò che è abusivo. C'è un gioco delle concessioni edilizie che fa paura. Non sono contrario alle pale eoliche, ma a mio avviso c’è di peggio". Di estetica del paesaggio Oliviero Toscani non ha meno sensibilità del suo sindaco. Personalmente sono a favore dello sfruttamento di qualsiasi energia alternativa, dall’eolico al fotovoltaico, dall’idroelettrico allo sfruttamento delle biomasse, dalle maree ai termovalorizzatori. Sono contrario al nucleare, ma solo perché non esiste una soluzione valida allo stoccaggio delle scorie radioattive. Preferisco le pale eoliche agli ecomostri dai quali l’Italia, non solo la Sicilia, è violentata. Non ho remore a metterle anche off-shore. Paesi ben più all’avanguardia del nostro lo fanno da decenni. Non per questo sono criminali e incivili. Sgarbi faccia il sindaco di Salemi a tempo pieno, provi a risolvere tutti i problemi che quel bellissimo paese presenta, in maniera concreta, dia un esempio coerente revocando o facendo revocare le concessioni a quegli insediamenti criminali che le amministrazioni salemitane precedenti hanno concesso, se davvero sono mafiosi, pedofili e criminali. La Sicilia onesta ne sarà grata. Non solo Salemi ma la Sicilia intera ha bisogno di persone dello spessore culturale e della passione come quelle di Vittorio Sgarbi, ma ha anche bisogno di non essere mortificata da attacchi poco generosi e generalizzati. La Sicilia ha bisogno di persone che hanno voglia di lavorare e di mettere in gioco anche la propria faccia, come stanno facendo la maggior parte dei siciliani onesti, che di questa terra amano ogni pietra, ogni filo d’erba, gli odori, i sapori, i rumori e gli umori. Caro Sindaco, avanti tutta, ma con i dovuti distinguo. In democrazia la porta della resipiscenza rimane sempre aperta.