Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

venerdì 13 marzo 2009

Il nuovo piano energetico della regione sicilia


Jeremy Rifkin

Si moltiplicano le prese di posizione contro il rinato piano nucleare che recentemente il Presidente del Consiglio Berlusconi ha siglato, in un quadro di rapporti di collaborazione più ampio, con il Presidente Sarkozy, in cui è anche prevista la costruzione entro il 2020 di quattro centrali nucleari in Italia, avvalendosi del know how francese. Nel presentare il suo Pears, Piano energetico ambientale della regione sicilia, il governatore Raffaele Lombardo si è avvalso della consulenza di Jeremy Rifkin, l’economista americano noto per le suo forti prese di posizione contro il nucleare e teorico della nuova rivoluzione industriale attraverso l’utilizzo pieno delle energie rinnovabili. Rifkin ha tenuto questa mattina presso l’aula magna della facoltà di ingegneria a Palermo,una lectio magistralis dal titolo: “La terza rivoluzione industriale dall’America di Obama alla Sicilia di Lombardo”. Un sistema distribuito, dal basso verso l'alto, in cui ognuno si produce la propria energia rinnovabile e la scambia con gli altri attraverso "reti intelligenti" come oggi produce e condivide l'informazione, tramite internet". L'impostazione di Rifkin - ha proseguito Lombardo - poiche' si fonda su risorse energetiche ovunque disponibili, quali il sole, il vento, i rifiuti, ecc. si attaglia molto bene alla nostra regione che, non disponendo di energie tradizionali, potra' finalmente avere energia pulita, evitando i gravi danni che abbiamo dovuto subire in questi anni a causa delle raffinerie presenti sul nostro territorio''. “In Sicilia abbiamo un’occasione storica. Per questo abbiamo messo a punto un progetto ambizioso per i 5 milioni di abitanti dell’isola che passa attraverso un’alleanza fra le famiglie e le imprese, per far diventare l’energia uno strumento di sviluppo. Prevediamo 5 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 5 anni. Siamo convinti che l’utilizzo di energie da fonti rinnovabili, l’uso dell’idrogeno per immagazzinarla e la creazione di reti intelligenti per la distribuzione da produttori a consumatori possa portare alla creazione di migliaia di posti di lavoro in Sicilia”. Ma quello che la nuova amministrazione statunitense ha definito il Green new deal in Sicilia sarà un sogno? Per Lombardo niente affatto. “La produzione di energia non sarà più concentrata in grandi poli ma prodotta e diffusa direttamente dalle famiglie. Certo le banche e le compagnie di assicurazione dovranno predisporre appositi piani di investimento per migliaia di piccole e medie imprese che poi dovranno produrre e impiantare impianti fotovoltaici o eolici e realizzare la rete”. Bisogna, cioè, creare un sistema in cui tutti possano produrre, raccogliere, accumulare e scambiare la propria energia come si fa con le informazioni multimediali. E Rifkin? Il grande scienziato ha confermato la sua inclinazione: “Il nucleare - ha detto - è una cosa da guerra fredda, un’idea folle”.

Prendiamo atto della nuova inversione di tendenza del Presidente Lombardo soprattutto quando i consulenti sono seri e conoscono il problema. Tutta un’altra cosa rispetto a quell’incomprensibile asse Lombardo – Sgarbi contro le pale eoliche di un mese fa.




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