Cartesio


Non c'è nulla interamente in nostro potere,se non i nostri pensieri.
Cartesio

sabato 21 marzo 2009

Elezioni Amministrative

Una scacchiera con qualche casella vuota

Mancano meno di 80 giorni alle prossime elezioni amministrative ma tutto tace. Sembra che i vari pretendenti siano molto riservati insieme ai loro entourage e ai loro padrini politici. C’è chi è alla ricerca insistente di una investitura che tarda ad arrivare, c’è chi, invece, aspetta l’evolversi di eventi politici al fine di potere acquisire certezze in termini di assenso e di condivisione di scelte che potrebbero rivelarsi decisive per il prosieguo della propria carriera politica; c’è chi, al contrario, avendo avuto la benedizione di padrini politicamente influenti, tuttavia preferisce la cautela in attesa di implementare eventuali alleanze. C’è chi, infine, avendo già annunciata la propria candidatura, per opportunità politica attende gli eventi prima di dare inizio alla tenzone che infiammerà la Città nelle prossime settimane e che sarà ricordata tra le più cruente della sua storia politica, simile per asprezza a quelle che si svolgevano negli anni cinquanta tra le due anime della democrazia cristiana. Tra chiacchiericcio e mezze voci, tra scansioni di sillabe e ammiccamenti criptici, i candidati papabili, al di fuori dell’on. Nicola Cristaldi, lasciano perplessi per come si stanno muovendo. La gente si aspetta candidati che abbiano spessore ed autorevolezza politica, conoscenza della macchina amministrativa e una capacità di farsi ascoltare laddove occorre che significa avere dimestichezza di orientamento nei palazzi regionali, nazionali ed europei. Candidati che abbiano un certo livello culturale, che amino e che sappiano valorizzare le ricchezze culturali di cui la città dispone. Attese e speranze divenute ineludibili dopo le ultime esperienze politiche appena trascorse, e soprattutto, dopo lo stato di degrado morale portato alla luce dalla recente operazione “ Eolo “, che ha visto ancora una volta la città profondamente offesa e vittima di collusioni affaristico politiche mafiose. In considerazione di ciò, la collettività si aspetta dalla politica una chiara trasparenza di manovra, una radicale inversione di tendenza, un profondo cambiamento del metodo di designazione dei candidati, che siano espressione della città e che non facciano parte degli ingranaggi di giochi politici che nulla hanno a che vedere con la vita, la storia e le aspettative di una collettività profondamente delusa e frastornata. A questo punto, oltre all’on. Cristaldi, si affaccia, con la benedizione del sen. Papania di Alcamo e dell’on. Gucciardi di Salemi-Alcamo, la figura del presidente dell’ATO 2 avv. Francesco Truglio; a suo favore una serie di risultati positivi conseguiti nella gestione dall’Ato “ Belice Ambiente “ nonché il fatto di essere il pupillo dell’attuale sindaco Giorgio Macaddino. L’avv. Truglio sarebbe appoggiato da quella minoranza del PD che ha come riferimento i due parlamentari trapanesi, oltre che da una parte del MPA che fa capo a Torrente, se quest’ultimo non riuscisse a fare accettare una sua candidatura. In caso contrario Vito Torrente godrebbe dell’appoggio di qualche frangia dissidente di UDC, essendosi il partito del presidente della provincia on.Turano schierato ufficialmente con Cristaldi, e di parte di quel variegato quanto inconsistente arcipelago di partitini fai da te utili solo ad aumentare la rissa e la confusione. La candidatura Torrente, però, spariglierebbe ulteriormente le strategie all’interno dell’asse Truglio –Macaddino- Papania, che facevano affidamento alla capacità di portare consensi da parte dell’imprenditore operaio. Anche perché, la posta in gioco non si fermerebbe alla sola poltrona del sindaco, ma anche a quella ambita di amministratore unico dell’Ato 2, per coprire la quale i giochi non sono definitivamente chiusi come in un primo momento si era ipotizzato attraverso un semplice scambio di poltrone tra i due esponenti del PD. Giochi e alleanze che si consoliderebbero in caso di ballottaggio. Considerando, inoltre, la frammentazione venutasi a creare all’interno del Pd, non è da escludere che una parte dello stesso scelga di votare Cristaldi, ritenuto il più credibile sotto l’aspetto politico amministrativo, mentre un altro cespuglio potrebbe optare per il sostegno a Torrente, per fare un dispetto a Macaddino, non essendo la sinistra PD nelle condizioni di proporre una candidatura credibile e di riconosciuto spessore politico. A meno che non ne spunti una di facciata. La discesa in campo di Torrente, nell’una o nell’altra ipotesi, invece di indebolire l’on.Cristaldi, come in generale si ipotizza, lo avvantaggerebbe sotto il profilo del voto di opinione, che è poi quello sul quale sarà incentrata la campagna elettorale del deputato mazarese, e di contro sarebbe un problema per lo stesso Truglio, ritenuto sicuro candidato al ballottaggio. Rimane ancora incerta la candidatura dell’on Scilla, nonostante i suoi supporter la diano comunque sicura e per la quale stanno predisponendo una alleanza di liste civiche formate ad hoc. A sua svantaggio giocherebbe proprio il fatto di essere stato nominato candidato sindaco dalla on. Giulia Adamo, “cui prodest?”, e alla luce delle dichiarazioni pubbliche della Adamo, tale scelta appare priva di una valida motivazione politica e inconsistente sotto il profilo progettuale. L’on Scilla sembra, inoltre, essersi fatto ammaliare dal canto adulatore delle sirene proveniente non solo dalla collega deputata marsalese ma anche da un gruppo di amici a lui vicini. Questi ultimi, buoni portatori d’acqua ma di modestissimo livello culturale e politico, si fanno forti del consenso ottenuto nelle trascorse elezioni provinciali, e per tale ragione sembrano essersi fatti prendere dalla sindrome di “ Napoleone “. A peggiorare le cose, gioca a ulteriore svantaggio del deputato regionale l’essere sponsorizzato e adulato anche dalla lista Ulisse. La candidatura dell’on. Scilla, contrariamente alle previsioni che la darebbero forte in termini di consensi, appare politicamente debole, in conseguenza di come essa è maturata ed è stata imposta; alla fine potrebbe essere chiesto al deputato regionale, da parte dei dirigenti nazionali e regionali del PDL, di fare un passo indietro, per non avvantaggiare in un ipotetico ballottaggio il candidato del centrosinistra, come avvenne 5 anni prima. Una azione di ricucitura dei rapporti, quanto meno politici tra i due deputati candidati della PDL sarebbe vincente e conveniente , ai fini politici, per entrambi le parti, e perché no, per l’intera città la quale eviterebbe di dividersi in fazioni autolesionistiche. Se ciò non dovesse avvenire, uno tsunami politico potrebbe abbattersi sul neo nato PDL dopo le elezioni.




1 commento:

Unknown ha detto...

La nota che ho appena letto mi ha dato nausea e capogiri,non per responsabilità del suo autore. Giochi di potere,shieramenti più o meno confessabili,frammentazioni politiche,ma in tutto questo Mazara dov'è? Dove la sua improcrastinabile necessità di avviare un autentico e vigoroso processo di rinnovamento? La cittadinanza mazarese vuole ancora a lungo subire una violenza di tal sorta?